chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Alessandria Alessandria chiesa sussidiaria S. Giacomo Parrocchia di San Lorenzo Pianta; Struttura; Impianto strutturale; Coperture; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni altare - intervento strutturale (1966); altare - aggiunta arredo (2016) 1391 - 1391(fondazione carattere generale); 1405 - 1798(ristrutturazione intero edificio); 1799 - 1823(variazione d'uso carattere generale); 1824 - 1849(riapertura al culto carattere generale); 1850 - 1860(decorazione pittorica nucleo centrale); 1926 - 1926(rifacimento facciata); 2003 - 2003(passaggio di proprietà carattere generale)
Santuario di San Giacomo della Vittoria
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario di San Giacomo della Vittoria <Alessandria>
Altre denominazioni
S. Giacomo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (intero edificio)
Notizie Storiche
1391 (fondazione carattere generale)
La chiesa di San Giacomo della Vittoria secondo le fonti, deve la sua fondazione a Giacomo dal Verme in memoria della vittoria da lui riportata sulle truppe francesi il 25 luglio 1391
1405 - 1798 (ristrutturazione intero edificio)
La chiesa viene affidata agli Eremitani di sant'Agostino che vi attuano lavori di riplasmazione architettonica e ridecorazione
1799 - 1823 (variazione d'uso carattere generale)
La struttura è adibita da prima a ospedale e successivamente a magazzino e caserma militare
1824 - 1849 (riapertura al culto carattere generale)
La chiesa viene riaperta al culto ad opera dei frati Crociferi di Valenza
La chiesa passa in affidamento ai P. P. Servi di Maria che vi realizzano una serie di interventi soprattutto sulle decorazioni e sugli arredi mobili
1926 (rifacimento facciata)
La facciata viene rifatta nella foggia attuale. Essa si articola in due registri tripartiti da sottili lesene scanalate e conclusa da un timpano triangolare in cui si inserisce l'emblema dei Frati Serviti. Il registro inferiore presenta un ordine dorico, impostato su alti plinti. La zona superiore, invece, separata dalla precedente da un attico profilato, è scandita da un ordine ionico e un rosone centrale. La facciata è conclusa da un timpano
2003 (passaggio di proprietà carattere generale)
La chiesa passa alla Diocesi di Alessandria.
Ad oggi la chiesa è officiata mensilmente per la celebrazione delle liturgie relative alle devozioni che si svolgono nella chiesa medesima
Descrizione
L'edificio è stato eretto come ex-voto all'indomani della vittoriosa battaglia condotta dalle truppe viscontee contro le milizie francesi nel 1391. L'intero complesso è stato oggetto di interventi cospiqui nel corso dei secoli che ne hanno snaturato l'originaria forma trecentesca. Infatti all'interno le primitive strutture sono state inglobate nella riplasmazione sette-ottocentesca. Oggi si presenta ad aula unica con volta a botte e abside poligonale mentre le pareti perimetrali sono scandite da tre archi per lato; il rivestimento marmoreo dei pilastri è riconducibile a un intervento novecentesco. La facciata, frutto di un restauro risalente al 1926, si articola in due registri tripartiti da sottili lesene scanalate.
Pianta
La chiesa è ad uala unica conclusa dalla zona presbiteriale e da un abside poligonale.
Struttura
L'edificio si presenta ad aula unica con volta a botte e abside poligonale. Le pareti sono ritmate da tre archi per lato.
Impianto strutturale
La struttura della volta a botte è composta da tre archi a tutto sesto che vanno a scaricare a terra attraverso i pilastri inglobati nella muratura perimetrale rivestita in marmo.
Coperture
Le coperture, rifatte nel 2011 secondo la struttura originale, presentano orditura lignea con copertura in coppi.
Elementi decorativi
La volta presenta motivi decorativi ad affresco e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni '50-'60 dell'Ottocento, mentre le pareti sono interamente rivestite in marmo, intervento quest'ultimo che risale al primo quarto del Novecento. Degno di nota è ciò che rimane dell'originaria decorazione trecentesca ad affresco: la Madonna del parto. Il frammento, serrato in una sorta di teca, si trova sul muro perimetrale destro ed è completato da un finto tendaggio tardo-ottocentesco.