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Pescia
Pescia
chiesa
conventuale
San Francesco
Parrocchia di Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo e San Giovanni Battista
Impianto strutturale; Coperture; facciata
altare - aggiunta arredo (1992); ambone - aggiunta arredo (1992)
1211 - 1298(inizio lavori carattere generale); 1453 - 1458(costruzione cappella); XVI - XVI(costruzione cappelle); 1564 - XX(costruzione cappella); 1644 - XVII(preesistenze campanile); XVIII - XVIII(rifacimento campanile); 1718 - 1720(risanamento conservativo facciata lato Est); 1911 - 1930(restauro carattere generale); 2011 - XXI(reistauro copertura)
Chiesa di San Francesco
Tipologia e qualificazione chiesa conventuale
Denominazione Chiesa di San Francesco <Pescia>
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
Notizie Storiche

1211 - 1298 (inizio lavori carattere generale)

La presenza dei francescani in Pescia risale al 1211. Questa notizia ha attraversato oralmente quattro secoli, prima che fosse raccolta e tramandata dall'annalista francescano Luca Wadding e da altri storici secenteschi. All’anno 1211 riferisce molto laconicamente che San Francesco nell’ottobre di quell’anno, per se e per i suoi frati ebbe in dono un Cenobio, e che non appena ebbe gettato le fondamenta di questo umile cenobio, si recò a Pisa. All’anno 1339 aggiunge che la piccola Chiesa fu donata a S. Francesco dai Signori Orlandi, che ad essi si deve l’ampliamento del convento e della chiesa, fatta eccezione della cappella maggiore che fu costruita dai signori Obizi, dell'altare eretto dai signori Mainardi nel 1235, ed in fine della la facciata eretta nel 1298, e restaurata nel 1505. La chiesa nel 1298 era già terminata all’interno e all’esterno.

1453 - 1458 (costruzione cappella)

La Cappella Orlandi-Cardini, edificata tra il 1453 e il 1458 circa, fu commissionata dai fratelli Antonio e Giovanni Cardini in memoria del padre Berto, un ricco speziale originario di Colle Val d'Elsa che aveva trovato a Pescia la fortuna. La realizzazione è tradizionalmente assegnata a Andrea Cavalcanti detto il Buggiano, figlio adottivo di Brunelleschi che per primo esportò il gusto rinascimentale in architettura al di fuori dei confini di Firenze. Studi recenti hanno inoltre rilevato la presenza nel cantiere di maestranze della bottega di Bernardo Rossellino

XVI  (costruzione cappelle)

Nel 1506 la statua della Madonna, che ancora si venera in questa chiesa, fece alcuni “segni Miracolosi”. La comunità di Pescia, commossa, edificò al centro della Chiesa, col permesso degli Orlandi, la “Cappella della Concezione” con cupola ed abside, come ancora oggi si vede. Nello stesso periodo i Pagni-Bordoni, divenuti parenti degli Orlandi per via di matrimoni, edificarono nell’ultimo tratto della proprietà degli Orlandi la loro cappella.

1564 - XX (costruzione cappella)

La Cappella dell'Immacolata Concezione venne ricostruita nella seconda metà del XVI secolo e tra il 1564 e il 1577 fu rifatto l'altare della Madonna; di nuovo nel 1929-1930 venne restaurata profondamente e convertita in cappella dei Caduti, asportando gran parte delle decorazioni barocche: quelle che sopravvivono ancora, settecentesche, sono attribuite a Giovan Battista Ceceri.

1644 - XVII (preesistenze campanile)

Nel 1644 i frati costruirono sopra l’ala del Chiostro che corre lungo la navata della Chiesa le “celle per loro abitazione” (Ricordi di Vincenzo Mainardi conservati nell’archivio di Stato di Pisa,alla voce corporazioni Religiose soppresse, Convento di Pescia N. 883, c.38-39). In quel frangente, visto che l’esecuzione dei lavori lo esigeva, i frati spostarono il campanile sopra la cappella Nucci. Qui lo trovò il P. Ludovico Nuti quando scriveva la storia di questo luogo francescano, e lo riporta con queste parole: “Sopra questa cappella è il campanile con 2 piccole campane, una delle quali si fece rifondere nel 1547, l’altra nel 1549” ( manoscritto conosciuto come “manoscritto del convento di San Miniato” oggi conservato nell’archivio provinciale dei Frati Minori conventuali, in Firenze, piazza santa croce, 16).

XVIII  (rifacimento campanile)

Nei primi mesi del 1681 si ruppe la più piccola delle due campane: i frati, per dar vita ad un concerto di campane più incisivo, ordinarono a Giovan Battista e Franco Azzi fonditori in Lucca una campana di circa 700 libbre Lucchesi pari a 234 chilogrammi. (A.S.Pisa Corp. Relig. Soppresse F.898 fascicolo 9 alle date 1718- 1720) Questa fu la nuova “ Campana Grossa”, anzi troppo grossa, perché a lungo andare le vibrazioni del nuovo concerto portarono pregiudizio al campanile, di per se già in pessimo stato, al tetto e alla volta della Chiesa. Il pessimo stato di questo campanile e la sua pericolosità fu uno dei motivi o forse la scusa, per cui i frati, che avevano da tempo in animo di farlo, decisero di costruire il nuovo campanile, che è quello attuale, nei termini che leggiamo nel verbale del capitolo conventuale del 4 settembre 1730.

1718 - 1720 (risanamento conservativo facciata lato Est)

Si tentò di adattare la Chiesa al gusto del secolo, Il tetto della navata, fu rialzato di circa cinque braccia, (circa m.2.90), quello del transetto, per buona sorte rimase inalterato, tuttavia le nuove capriate, se pur ci furono, furono occultate da una immensa volta a forma di botte: non ci si fece scrupolo nel modificare le finestre, nel manomettere la facciata, e quello che è peggio ancora nel demolire nella massima parte gli affreschi, dei quali rimangono i frammenti appena nominati. Durante i lavori settecenteschi si chiuse l’arco che immetteva nella Cappella Pagni- Bordoni , nel cui spazio si inserì 1’ altare dei Landi dedicato a San Giuseppe. La cappella Pagni Bordoni, da allora è andata incontro ad un progressivo degrado fino al punto che oggi è ridotta più che ad un magazzino ad una discarica di rottami, eppure vi si conservano le tombe degli Orlandi e frammenti di affreschi trecenteschi.

1911 - 1930 (restauro carattere generale)

Fra il 1911 e il 1930 ebbe luogo una imponente serie di grandi lavori tendenti a riportare la Chiesa, come si suol dire, all’antico splendore. Si demolirono la volta e gli stucchi settecenteschi, si ricostruirono i tetti del transetto e della navata con capriate, travi e travicelli a bella vista. Il tetto della navata, in origine più basso di quello del transetto, è rimasto sopraelevato delle 5 braccia, cosa che costituisce bruttura all’interno della chiesa, perché ora più alto di quello del transetto, e all’esterno perché sovrasta in modo vistoso l’antica originale facciata. Nel settecento furono manomessi il finestrone del coro e il rosone della facciata; nelle cappelle laterali furono addossati altari di pietra serena, così da chiuderne quasi completamente le finestre. Ebbene tutte queste parti attraverso uno restauro scrupolosamente filologico sono state riportate allo stato originale.

2011 - XXI (reistauro copertura)

Nell'anno 2011 iniziano gli interventi di restauro e risanamento conservativo della chiesa di San Francesco in Pescia. Precisamente viene interessata la copertura in corrispondenza del transetto e della navata. Questa presentava evidenti ed estese infiltrazioni di acqua piovana che hanno interessato sia la struttura lignea sia lo scempiato in cotto.
Descrizione

La chiesa di San Francesco, in provincia di Pistoia, chiesa della diocesi di Pescia, costruita nel XIII secolo dedicata a san Francesco d'Assisi. La facciata è ornata da un motivo ad archetti pensili con figura zoomorfe. La Chiesa fu costruita secondo quei criteri ispirati alla povertà e semplicità francescana, recepiti e promulgati da San Bonaventura nel capitolo generale celebrato a Narbona nel 1260. “le Chiese in modo alcuno siano costruite a volte eccetto la cappella Maggiore. Il campanile d’ora innanzi non si faccia a forma di Torre” (A.F.H. 34,1941) L’impianto originale della Chiesa, che è quello attuale non mai modificato nei suoi perimetri essenziali, si presenta a forma di nave, coperta a capanna con capriate di legno ben evidenti; al temine di essa si estende in senso traversale il “transetto” che è una piccola navata coperta anch’essa con travi e travicelli a bella vista. Nel transetto si aprono tre cappelle. Inoltre lungo il fianco sinistro si trovano altre cappelle monumentali, quali la Cappella Orlandi-Cardini e la Cappella del Santissimo Sacramento. Il lato destro e la restante parte di quello sinistro sono invece decorati da altari in pietra serena, di gusto controriformato. Di particolare interesse la tavola con San Francesco e storie della sua vita di Bonaventura Berlinghieri (1235), la prima che ci sia pervenuta con l'iconografia delle storie francescane. L'arcone ogivale che separa il transetto dalla navata presenta affreschi trecenteschi, riferibili agli artisti che lavorarono nelle cappelle del transetto; esso riprende le medesime decorazioni sopra tali cappelle. Dal Transetto si accede alla Sagrestia, coperta con volta a crociera, sul lato sud conserva un grande affresco che copre l’intera parete, raffigurante la Crocifissione, attribuito a Puccio Capanna, il pavimento è in cotto. Il bancone secentesco è lavorato di noce nostrale. A sud della Chiesa, si estende il Chiostro: le arcate dell’ala che corre lungo la chiesa, sono state chiuse a muratura, l’ala stessa è stata divisa in due parti: la prima parte ha ingresso proprio sulla Piazza di san Francesco, e uno all’interno della Chiesa subito a destra di chi entra.
Impianto strutturale
l'impianto architettonico "strutturale" è caratterizzato da una pianta a croce latina la cui simmetria è rotta dalla presenza delle grandi cappelle laterali. Per questo motivo nel transetto sono presenti finestre centinate solo nel lato Ovest. Il materiale utilizzato per la struttura portante è la pietra locale.
Coperture
La copertura è il risultato del rifacimento avvenuto nei primi anni del 900. Questa ricalca nei materiali la vecchia struttura: grandi capriate lignee sorreggono i travetti e le pianelle in cotto. La luce della sezione trasversale è di circa 10 metri. Il tetto della navata, in origine più basso di quello del transetto, è rimasto sopraelevato delle 5 braccia, cosa che costituisce bruttura all’interno della chiesa, perché ora più alto di quello del transetto, e all’esterno perché sovrasta in modo vistoso l’antica originale facciata.
facciata
La facciata presenta il carattere originario della chiesa che è stato ripristinato con i restauri del primo novecento. Realizzata in pietra a vista, in essa si apre un portale sovrastato da una lunetta decorata e da una semplice tettoia rivestita in coppi. Salendo ancora troviamo un rosone e una fascia di archetti pensili con figure zoomorfe. La facciata presenta una copertura a capanna evidenziata da una fascia di intonaco che ne segue la forma.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1992)
adeguamento liturgico con l'introduzione di un altare mobile in legno in asse con l'aula.
ambone - aggiunta arredo (1992)
adeguamento liturgico con l'introduzione di un ambone ligneo allineato con l'altare.
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