chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Vietri sul Mare
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
sussidiaria
Madonna Degli Angeli
Parrocchia San Giovanni Battista
Pianta; Facciata; Coperture; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura
nessuno
1201 - 1514(preesistenze carattere generale); 1590 - 1590(costruzione intero bene); 1593 - 1600(menzione in documenti intero bene); XVII - XVII(variazione titolo intero bene); XVIII - XVIII(decorazione altare maggiore); 1757 - 1832(sistemazioni aree circostanti intorno); XIX - XIX(costruzione strada ferrata intorno); XIX - XX(altre destinazioni intero bene); 1883 - 1883(costruzione altare laterale); XX - XX(giurisdizione intero bene); 1919 - 1919(restauro e benedizione intero bene); 1930 - 1930(restauro coperture); 1930 - 1930(trasferimento campane); 1960 - 1960(costruzione canonica intorno); 1967 - 1967(sostituzione pavimento); 2012 - 2012(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria degli Angeli <Vietri sul Mare>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna degli Angeli
Chiesa della Madonna della Sanità
Chiesa di S. Maria degli Angeli
Chiesa di S. Maria della Sanità
Chiesa di S. Maria dell'Angelo
Santuario di S. Maria degli Angeli
Madonna Degli Angeli
Autore (ruolo)
Di Bernardo, Giuseppe (decorazioni marmoree altare maggiore)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
rinascimento (impianto originario)
Notizie Storiche

1201 - 1514 (preesistenze carattere generale)

Nel 1201 l'Abbazia benedettina della Santissima Trinità di Cava risulta proprietaria del suolo dove oggi sorge la chiesa. Il suolo fu ceduto da una certa Caterina di Petrone. Nel 1493 fu costruita una piccola chiesa, con l'autorizzazione del cardinale Oliviero Carafa, abate commendatario della Badia e della Diocesi di Cava. La chiesetta ebbe il titolo di "Santa Maria della Sanità", in quanto nelle vicinanze la Badia costruì anche un piccolo convento con funzioni di residenza per i monaci convalescenti, data la bellezza e la salubrità del luogo. L'edificio fu successivamente ampliato. Si vuole che nella chiesetta sia entrato papa Gregorio VII, in viaggio da Roma per Salerno per sfuggire all'Imperatore. La nuova cappella era conosciuta con la denominazione "de cece". Nel 1514 la chiesa ed i beni circostanti entrarono sotto la giurisdizione della nuova Diocesi di Cava e il vescovo li assegnò al Seminario diocesano (che li ha detenuti fino al 1861).

1590  (costruzione intero bene)

Con la donazione del terreno circostante, da parte di Giovannantonio Basile, nel 1590 iniziò la costruzione della chiesa attuale, resasi necessaria per l'accresciuta frequentazione di fedeli. Già dopo qualche anno la cappella subì un ampliamento a cura di don Lucamatteo Genovese, che nel suo testamento racconta di aver fatto inserire la preesistente cappella, con il dipinto della Madonna della Sanità, all'interno del nuovo edificio, di dimensioni maggiori. Ai lavori concorsero i contributi di fedeli. La chiesa fu anche dotata di arredi, organo, cona e pala d'altare. Nelle adiacenze furono realizzati locali abitativi. Il sito circostante fu sistemato ad uliveto e fu accomodato il sentiero che si collegava alla strada regia.

1593 - 1600 (menzione in documenti intero bene)

Gli interventi realizzati da don Lucamatteo Genovese sono menzionati in alcuni documenti che testimoniano la vendita di uliveti ad est e ad ovest della cappella per permetterne l'ampliamento e la sistemazione del contesto. Nel 1600 la chiesa vantava dei crediti nei confronti dei fratelli Basile e di Bartolomeo D'Alessio, In questi setssi anni si registrano un certo numero di legati testamentari e alcune liberalità a favore della chiesa.

XVII  (variazione titolo intero bene)

Nella seconda metà del Seicento il titolo della chiesa si modifica in "Santa Maria degli Angeli".

XVIII  (decorazione altare maggiore)

Nel 1772 fu realizzata la decorazione marmorea che incornicia l'immagine su pietra della Vergine, sopra l'altare maggiore, opera del maestro marmorario napoletano Giuseppe Di Bernardo.

1757 - 1832 (sistemazioni aree circostanti intorno)

Nel 1757 alcuni devoti fecero riparare ed allargare la strada che conduceva da Vietri alla chiesa. Furono realizzati dei muri e tre sedute. Nel 1825 fu realizzato un nuovo allargamento e abbellimento del viale a spese del Comune di Vietri e a cui si aggiunse anche la realizzazione di due fontane, una delle quali realizzata nel 1832, come reca un'iscrizione.

XIX  (costruzione strada ferrata intorno)

Nelle immediate vicinanze della chiesa fu costruita, a partire dal 1860, la linea ferroviaria che non solo ha invaso, deturpandoli, i luoghi circostanti ameni e salubri (che meritarono alla chiesa il titolo di "S. Maria della Sanità"), ma ha anche comportato la demolizione di alcune parti dell'edificio sacro e del campanile.

XIX - XX (altre destinazioni intero bene)

Durante i secoli XIX e XX, la chiesa e gli ambienti circostanti, data la collocazione periferica e sussidiaria rispetto al centro cittadino, furono utilizzati per altre finalità: nel 1835 come sepoltura per il morbo colerico, nel 1884 come alloggio dei contagiati, negli anni della Prima Guerra Mondiale come residenza delle truppe di stanza a Vietri.

1883  (costruzione altare laterale)

Nel 1883 viene eretto il secondo altare ad opera della duchessa Carosino.

XX  (giurisdizione intero bene)

Nel corso del Novecento la chiesa è entrata a far parte della giurisdizione della parrocchia San Giovanni Battista di Vietri, dalla quale viente costantemente curata e mantenuta, adibita a chiesa sussidiaria.

1919  (restauro e benedizione intero bene)

Dopo la fine della Guerra, con la partenza dei soldati che vi erano acquartierati, la chiesa fu restaurata e, nel 1919, benedetta dal parroco su delega vescovile.

1930  (restauro coperture)

Negli anni '30 furono eseguiti diversi lavori di restauro della chiesa, su iniziativa di un comitato; fu riparato il tetto e sostituito il soffitto.

1930  (trasferimento campane)

Negli anni '30 la Prefettura, su parere della curia vescovile, autorizzò la Congrega di Carità di Vietri, da cui dipendeva l'eremo di San Liberatore, a trasferire nella chiesa della Madonna degli Angeli le campane dell'eremo stesso.

1960  (costruzione canonica intorno)

Negli anni '60 fu realizzata la nuova canonica, alle spalle dell'edificio religioso.

1967  (sostituzione pavimento)

Nel 1967 il parroco, don Luigi Magliano, curò la sostituzione del vecchio pavimento in mattoni (risalente al 1883) con uno nuovo in ceramica, prodotto dalla locale ditta Solimene.

2012  (ristrutturazione intero bene)

Dopo molti anni in cui la chiesa è rimasta in condizioni di decadenza (si citano le gravi perdite e i furti del 2003), nel 2012 si sono realizzati i lavori di rifacimento del tetto di copertura, risanamento del solaio interno e tinteggiatura dell'intera aula sacra. Durante questi lavori sono stati rinvenuti degli affreschi, di non chiara datazione, nella superficie muraria al di sopra del cornicione.
Descrizione

La chiesa della Madonna degli Angeli è ubicata al termine della strada omonima che sovrasta la Statale 18 (verso Salerno), in un luogo panoramico prospettante verso il Golfo di Salerno e la Costiera Amalfitana. L'edificio sacro è a navata unica, con piccoli altari laterali in marmo, soffittatura piana e copertura a doppia falda spiovente. Sul fondo della navata, sotto l'arco trionfale, emerge l'altare maggiore in marmo policromo, al di sopra del quale si trova il trono marmoreo, opera settecentesca dell'artista napoletano Giuseppe Di Bernardo, che incornicia una pregevole immagine lapidea della Vergine. Lungo tutta la navata corre un cornicione, oltre il quale si aprono delle finestre ogivali sulla parete destra. All'edificio sono annessi altri piccoli locali pastorali.
Pianta
La pianta della chiesa è a navata unica, a forma rettangolare, il cui fondo è costituito da un arco trionfale in corrispondenza dell'altare preconciliare. La navata, a cui si accede mediante l'unico portale, presenta due altari su ciascun lato, costruiti in epoche diverse; uno di essi costituisce il monumento funebre del duca Gerardo Caracciolo. A tergo dell'altare si trova un ampio vano che funge da abside-sacrestia.
Facciata
La facciata principale della chiesa è stata radicalmente trasformata con la costruzione della tratta ferroviaria che passa proprio al di sopra dell'edificio. Uno degli archi del viadotto occlude la facciata della chiesa, lasciando libera una porzione della facciata in cui si apre il portale caratterizzato da semplici cornici in stucco e dalla piccola finestra circolare sovrastante.
Coperture
La soffittatura della chiesa è piana, mentre l'ambiente di fondo (sacrestia) è coperto da una volta a botte decorata a stucco. La copertura è costituita da capriate e doppia falda in legno lamellare con manto di tegole in laterizio.
Elementi decorativi
L'interno della chiesa è costituito da semplici cornici e lesene in stucco, poco aggettanti, presenti sia nelle pareti del piano inferiore sia nelle pareti al di sopra del cornicione.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento interno è in ceramica vietrese.
Struttura
La struttura della chiesa è in muratura portante di pietrame, ricoperta da intonaci. La copertura è composta da solaio in putrelle e tavelloni. Il tetto è a capriate e falde in legno.
Adeguamento liturgico

nessuno
Contatta la diocesi