Notizie Storiche |
1153 (preesistenza intero bene)
San Giacomo (Luserna Alta) è ceduta nel 1153 da Carlo vescovo di Torino alla prevostura di Vezzolano. E' citata come filiale di San Giovanni. (Caffaro, 1903, vol VI, p. 456); (Caffaro, I, p. 21)
1182 (passaggio di proprietà intero bene)
"Ridotta, per opera della bolla di Lucio del 1182, sotto la prepositura di S. Maria di Vezzolano" (Caffaro, I, p. 79)
XV (presenza affreschi)
"tracce di affreschi quattrocenteschi." (Signorelli, 2004, p. 114)
1467 - 1469 (ristrutturazione intero bene)
Riparata nel 1467-69. (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 526)
XVI (preesistenze intero bene)
A fine ‘500, esisteva un altare maggiore in pietra, uno dedicato a S. Anna e uno del Rosario, sul quale viene ordinato di dipingere i misteri. «Quello di S. Rocco, sotto la cappella, è abbastanza rozzo». «la chiesa è abbastanza ampia ma i muri sono pulvere obnubilati; il pavimento si deve acconciare, le finestre sono da munirsi delle invetriate o almeno di telai con tele cerate.» (Caffaro, VI, p. 484).
1584 (visita pastorale intero bene)
"visitata solennemente nel 1584" (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 526)
1676 (ristrutturazione volta)
«nel 1676 le si accomodò la volta.» (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 526)
1686 (committenza intero bene)
Nel 1686 il duca Vittorio Amedeo di Savoia impiegò le prime cure a stabilire la religione cattolica facendo edificare chiese e cappelle con l'assegnamento di pensioni e con l'espressione che le parrocchiali debbano essere patronate dalla corona. Tali provvidenze sono come intra come i seguenti luoghi: San Giovanni chiesa e casa parrocchiale da fabbricarsi dalla comunità dove era l'antica, cappella nell'alto verso Castelluccio, altra verso Angrogna, sopra al forte della Torre. (AST, Corte, Provincia di Pinerolo, mazzo 24, ristretto di provvidenze del 1751) (Canavesio, 2005, p. 192)
1698 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1698 le si riedificò la cappella del Rosario, dipingendosene l’icona e il contraltare dal pittore Giulio Cesare Mulazzani». (Caffaro, VI, p. 526).
1699 (visita pastorale intero bene)
Visita del 1699: «nella navata in curnu Evangelii c’erano tre altari di cui uno dedicato a Santo Stefano, l’altro alla Madonna sotto i titoli del Rosario e dell’Immacolata Concezione ed il terzo ancora a Santo Stefano e a San Rocco. Nella navata in cornu Epistulae l’ultimo altare, completamente disadorno, era di proprietà degli eredi di Giacomo Manfreddi e l’arcivescovo concesse sei mesi per sistemarlo decorosamente, dopo i quali il parroco veniva autorizzato a cederlo ad altri. […] La chiesa aveva un'unica navata, ed era ben pavimentata ma sul campanile c’era una sola campana di piccole dimensioni […]» (Canavesio, 2005, p. 204)
1720 ante (ristrutturazione coro e sacrestia)
Prima del 1720, furono costruiti il coro e la sacrestia. (Caffaro, VI, p. 527)
1722 (consistenza intero bene)
Nel 1722, oltre all’altare maggiore, c’erano le cappelle del Rosario, di S. Rocco, di S. Sebastiano e della Concezione. Nel 1455 la chiesa aveva quattro cappelle oltre l'altare maggiore. Ma nel 1497 il numero dei suoi altari era aumentato. «La medesima chiesa possedeva un antifonario gotico, due campane di metallo proprie della comunità di Luserna; quattordici quadri rappresentanti il Salvatore, la Vergine e i dodici apostoli.» (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 526)
1730 (visita pastorale intero bene)
Visita del 1730 di Gattinara: «Presso l’altar maggiore brillava la lampada del Santissimo Sacramento ma il presbiterio era aperto e l’arcivescovo ordinò di chiuderlo con una balaustra almeno di legno. A questo altare era eretta la compagnia del Ss. Sacramento. Accanto all’altar maggiore in cornu Epistulae vi era l’altare di S. Stefano, di proprietà del marchese di Angrogna ed il secondo altare era dedicato alla Madonna del Rosario e vi era eretta la compagnia omonima. Dalla parte della chiesa in cornu Evangelii c’era invece l’altare dell’Immacolata Concezione e di S. Rocco, di proprietà della comunità. In questa parte della chiesa era pure situato il fonte battesimale che l’arcivescovo trovò in ordine ma comandò di chiudere a chiave con cancelli di legno. Dalla stessa parte sorgeva pure l’altare dedicato a S. Giovanni Battista, appartenente ai conti di Biliatori e l’altare dedicato a S. Antonio, di proprietà di Francesco Antonio Biandrà. Nel coro c’era pure il sepolcro dei parroci.>>
1730 (visita pastorale intero bene)
La chiesa, pur avendo un’unica navata, era ricoperta di volte, imbiancata e ben tenuta sia nelle pareti che nel pavimento. C’era pure il pulpito, due confessionali e un piccolo campanile con una sola campana.» (AA.VV. Il settecento religioso nel pinerolese p. 211)
1734 (aggiunta campane campanile)
Nel 1734 furono aggiunte due nuove campane alle due che già esistevano. (Caffaro, VI, p. 527)
1744 (ristrutturazione campanile)
1774 «si variava la guglia dell’antico campanile. (Caffaro, VI, p. 527)
1758 (consacrazione intero bene)
"nel 1758, 12 nov., si procedeva con la consacrazione della chiesa" (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 527)
1774 (ristrutturazione campanile)
"nel 1774 si variava la guglia dell'antico campanile" (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 527)
1785 (dedicazione altare maggiore)
"nel 1785 se ne dedicava l’altare maggiore, adorno d’un quadro provvisto dall’insinuatore Ottaviano Felice Osasco di Luserna" (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 527)
1814 (restauro intero edificio)
Nel 1814, a seguito del terremoto avvenuto nel 1808, vennero eseguiti dei lavori di restauro, a spese specialmente del re Vittorio Emanuele, dietro istanza del marchese di Angrogna. (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 527)
1845 (preesistenze intoni)
Nel 1845, «s’innalzava un obelisco in onore del mons. Charvaz […]. la relativa poesia era di Cirillo Massi». (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 527)
1846 (preesistenze carattere generale)
Nel 1846 la chiesa aveva i seguenti altari: il maggiore, la cappella di S. Stefano, dell’Addolorata, la cappella del Rosario. (Caffaro, 1903, vol. VI, p. 527)
1867 (ristrutturazione intero edificio)
"rimaneggiata nel 1867." (Signorelli, 2004, p.114)
XX fine (consolidamento fondazioni)
"Sotto la chiesa sono stati effettuati una ventina di anni fa dei lavori di scavo e di consolidamento delle strutture." "Sono state messe in evidenza le fondamenta di antichi pilastri ed alcune cripte contenenti i resti di generazioni dei Conti di Luserna e dei Priori, ivi sepolti sino alla metà del XIX sec." "Il parroco Don Pedro Quiras Flores segnala che, a più riprese, la chiesa è stata visitata dai ladri che hanno asportato quadri e candelabri" (relazione Gilli, 2003) |
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