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Sarnano
Camerino - San Severino Marche
chiesa
parrocchiale
S. Maria di Piazza
Parrocchia di Santa Maria di Piazza
Interno; Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1980)
1268 - 1298(costruzione intero bene ); 1396 - 1396(costruzione campanile); 1543 - 1818(passaggio di proprietà intero bene); 1990 - 2014(restauro intero bene); 2016 - 2018(eventi sismici intero bene)
Chiesa di Santa Maria di Piazza
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria di Piazza <Sarnano>
Altre denominazioni S. Maria di Piazza
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (costruzione del campanile)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (rifacimento del pavimento)
Notizie Storiche

1268 - 1298 (costruzione intero bene )

Nel 1268 Guido, vescovo di Camerino, concesse la possibilità ai monaci Benedettini, stanziati fino ad allora nell’abbazia di Santa Maria ”inter rivora” - insediamento nella campagna di Piobbico attualmente noto come San Biagio -, di poter edificare un oratorio all’interno del “castrum” di Sarnano. Risale al 1286 il primo documento in cui figura un primo edificio sacro col nome di Santa Maria, probabilmente l’odierna cripta, ed è noto che l’edificio, non ancora terminato subì un primo ampliamento nel 1298 allorché il Comune acquistò e fece abbattere quattro case per far spazio all’erigenda costruzione.

1396  (costruzione campanile)

Nel 1396 Giovanni, abate di Piobbico, diede inizio alla costruzione della torre campanaria. L’attuale cripta che si trova alla base della torre e che costituì il nucleo originario della chiesa di Santa Maria, in seguito all’ampliamento della chiesa fu concessa come cappella in uso alla confraternita del Buon Gesù.

1543 - 1818 (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1543, quando i monaci avevano perso ogni autorità nel loro stesso monastero, i confratelli della compagnia del Buon Gesù, che nel frattempo aveva preso a chiamarsi confraternita di S. Maria del Rosario a causa dell’immagine che fu dipinta nella cappella a loro concessa, provvidero a mettere al sicuro i beni intestati alla cappella, assoggettandoli alla Chiesa Lateranense. Nel 1531 si tentò di ripristinare l’Ordine bendettino nell’abbazia di Piobbico: ne conseguì di fatto una “aggregazione di sacerdoti” che nel 1640 venivano sussidiati dai canonici di Montalto, patria di Sisto V. I sarnanesi riuscirono, infine, ad ottenere per la chiesa il titolo di collegiata solo nel 1834 su concessione di Gregorio XVI che sanava definitivamente la precedente concessione parziale di Pio VII del 1818.

1990 - 2014 (restauro intero bene)

La chiesa fu sottoposta a restauro nel 1990, con particolare attenzione al tetto ed al pavimento dell'aula. Nel 2014 sono stati condotti restauri pittorici agli affreschi di Lorenzo d'Alessandro.

2016 - 2018 (eventi sismici intero bene)

La chiesa è stata danneggiata dal sisma del 2016 e successivi.
Descrizione

Eretta nel XIII secolo sulla sommità del colle su cui sorge il centro storico di Sarnano, disposta lungo l’asse nord ovest - sud est, la chiesa di Santa Maria di Piazza domina col prospetto principale nord ovest il cuore del borgo, Piazza Alta, da cui il nome. Il prospetto principale in laterizio, a capanna, è delimitato alle estremità da due paraste angolari a tutt’altezza che sorreggono la trabeazione terminale su cui poggia un ampio timpano con cornice modanata, che accoglie al centro un oculo tamponato; il centro di prospetto è orizzontalmente diviso in due da una cornice marcapiano in coppi che emerge al centro come tettoia a capanna, sorretta da due mensole in pietra scolpita a forma di leone, volta a proteggere il portale sottostante in pietra. Quest’ultimo è stato realizzato con cinque archi concentrici a sesto acuto, di cui i tre centrali sorretti da colonnine finemente scolpite così come la lunetta ogivale in cui è raffigurata una “dormitio Virginis” e come il volto ed il mezzo busto rispettivamente posti in chiave e sopra il portale. Oltre il marcapiano in coppi, al centro in corrispondenza delle mensole della tettoia, due lesene proseguono fino alla trabeazione principale e dividono questa porzione di prospetto in tre fasce verticali di cui le due laterali sono caratterizzate da due archi a sesto acuto che circoscrivono rispettivamente altrettante bifore a sesto acuto. Il prospetto laterale nord est è caratterizzato in sommità da cornice continua ad archetti a tutto sesto accavallati, al centro da un ingresso secondario raccordato al piano stradale con due gradini che sostituisce un più antico alla sua destra, tamponato, segnato da arco a sesto acuto e, in alto, da due finestre aperte e da tre murate. All’estremità sud est della costruzione si eleva l’imponente campanile a base quadrata, realizzato nel 1396, che insiste sopra il coro e che svetta sull’orizzonte di Sarnano con una cella campanaria segnata da una bifora per ciascun lato e da due orologi rispettivamente posti al livello inferiore sui fronti nord ovest e sud est. Il prospetto laterale sud ovest risulta scandito da una serie di contrafforti che emergono anche oltre la copertura del lungo volume addossato a destra, corrispondente alla fila delle cappelle laterali, segnato da tre finestre rettangolari e da un ulteriore volume all’estrema destra che si sporge a valle e che corrisponde ai locali della sagrestia. Il prospetto sud est, segnato da buche puntaie, è composto sia dal corpo dei locali della sagrestia a sinistra, sia dall’alto fronte del campanile, che condividendo i muri perimetrali della cripta alla base, è ulteriormente segnato dalla finestra di quest’ultima e che termina in alto con ampia bifora. Da questo punto, inoltre, è ben visibile la prosecuzione del pilastro angolare sud del campanile oltre la quota di copertura: su questo è stato montato un piccolo castello metallico che ospita ulteriori campane.
Interno
Un ampio spazio rettangolare, con opera muraria lasciata a vista, coperto da tetto ligneo tradizionale con capriate ed orditura dei travi a vista. Subito a destra dell’ingresso si può ammirare un ricco altare che ha un alto dossale dalle linee gotiche, interamente affrescato nel 1483 da Lorenzo d’Alessandro con diversi soggetti: Madonna orante col bambino ed Angeli musicanti; L’Eterno; San Giovanni Battista e donatore; San Martino; Annunciazione; San Sebastiano e San Rocco. Sul lato sinistro dell’aula si aprono due bifore, in alto ed un ingresso secondario, al centro; sul lato destro quattro archi a tutto sesto segnano l’ingresso ad altrettante cappelle laterali, ulteriormente raccordate tra loro da una sequenza di porte aperte sui setti intermedi, in prossimità della navata e che ospitano tele, altari preziosi ed un organo. Poco oltre il centro della navata, ai lati, due scale scendono al livello inferiore della cripta che, coperta con volte a crociera, si sviluppa in un ampio corridoio trasversale, ma ha il suo fulcro in una scarsella rettangolare che insiste sotto il piano del coro ed è finemente decorata con pregevoli affreschi. Rialzato di due gradini dal piano dell’aula ed illuminato naturalmente da una finestra posta sul lato destro, il presbiterio accoglie al centro l’altare maggiore, alle cui spalle, introdotto da un alto arco a tutto sesto, si svolge il coro, che è illuminato da due monofore ed è coperto da volta a crociera finemente dipinta. Dal lato destro del coro è possibile accedere alla sagrestia e da qui ascendere alla torre campanaria che si sviluppa interamente sopra il coro per tre livelli di cui il secondo accoglie i meccanismi degli orologi ed il terzo ospita le campane.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con laterizi ed inserti di pietre irregolari.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980)
L'altare risale al 1980 ed è realizzato in cemento. La mensa è sorretta da quattro pilastrini in metallo brunito fissati a due plinti in muratura.
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