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Alife
Alife - Caiazzo
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Facciata principale; Interno; Presbiterio; Pavimenti e pavimentazioni; Cripta; Pianta; Esterno; Struttura
presbiterio - aggiunta arredo (1982)
1127 - 1135(costruzione intero bene); 1198 - 1198(restauro intero bene); 1450 - 1450(ricostruzione intero bene); XVII - XVII(ricostruzione intero bene); 1703 - 1703(costruzione cappella S.Sisto); 1721 - 1757(restauro intero bene); 1817 - 1817(costruzione oratorio); 1845 - 1845(restauro intero bene); 1966 - 1966(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Alife>
Altre denominazioni S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
ambito campano (costruzione)
Notizie Storiche

1127 - 1135 (costruzione intero bene)

La chiesa originale risale al XII secolo, edificata dal conte Rainulfo II. I lavori della costruzione si svolsero tra il 1127 e il 1135.

1198  (restauro intero bene)

I primi interventi di consolidamento vennero attuati nel 1198.

1450  (ricostruzione intero bene)

Nel 1450 fu ricostruita ad opera del vescovo Antonio Moretta.

XVII  (ricostruzione intero bene)

Distrutta nel 1688 dal terremoto fu ricostruita nel XVII secolo

1703  (costruzione cappella S.Sisto)

Realizzazione della cappella dedicata a San Sisto sotto il cui altare furono depositate le ossa del santo

1721 - 1757 (restauro intero bene)

A partire dal 1721 la chiesa subisce importanti interventi di restauro ancora oggi visibili

1817  (costruzione oratorio)

L'oratorio è stato costruito nel 1817.

1845  (restauro intero bene)

Il più significativo restauro che la chiesa ha subito a cui dobbiamo l'aspetto neoclassico attuale risale al 1845 ad opera della famiglia Ferrucci.

1966  (restauro intero bene)

Un restauro conservativo è stato effettuato nel 1966.
Descrizione

La Cattedrale di Alife, edificata nel XII secolo dal conte Rainulfo II, conte di Alife e Caiazzo, è stata eretta sui resti di un tempio romano dedicato a Giunone. Rainulfo chiese ed ottenne, nel 1131 o 1132, durante la costruzione della chiesa, dall'antipapa Anacleto II le reliquie di San Sisto I, papa e martire, divenuto poi protettore della città e della diocesi. A lui fu dedicata la Cattedrale che oggi è intitolata a Santa Maria Assunta. Nel corso degli anni la chiesa è stata più volte ricostruita e rimaneggiata e della struttura originaria del XII secolo rimane solo la cripta. Gli interventi più significativi, del 1757 e del 1830, ne determinano l'aspetto neoclassico attuale. La chiesa a tre navate ha una facciata decorata da stucchi e decorazioni che ne caratterizzano anche l'interno che presenta, in più, decorazioni dorate e numerosi dipinti sulle pareti laterali e nelle cappelle interne.
Facciata principale
La facciata della Cattedrale risale all'anno 1830, quando la chiesa fu restaurata. Essa, infatti di forme neoclassiche, è percorsa da un andamento ritmico delle lesene, in numero di sei, provviste di capitelli ionici che inquadrano i tre portali d'ingresso di cui quello centrale più ampio. Quelli laterali sono sormontati da finestre con cornici ovali, mentre quello centrale è sormontato da uno stemma del vescovo Carlo Puoti, da un affresco realizzato nel XIX secolo rappresentante la gloria di San Sisto con cornice rettangolare e superiormente da un ampio finestrone che immette luce all'interno, spezzando la base del timpano. Tale timpano triangolare non copre completamente lo spazio, ma solo la parte centrale, mentre tutta la superficie è percorsa da un alto cornicione aggettante. In alto è posta una balaustra non traforata su cui si innalzano quattro cuspidi a base piramidale, le due centrali , più in alto delle laterali, poggiano su una altra balaustra dello stesso tipo della precedente.
Interno
La navata principale, slanciata ed illuminata da 6 finestroni per lato, è coperta da una volta a botte unghiata sui finestroni scandita da archi. Essa è sostenuta da una alta cornice che è sorretta da 7 pilastri cruciformi decorati da lesene o paraste decorate con capitelli a foglie di palme. La navata principale è divisa da quelle laterali da 6 archi a tutto sesto riccamente dipinti. In corrispondenza di ogni arco, nelle navate laterali, si erge una cupoletta ellittica ed incassate nel muro altrettante cappelle con i rispettivi altari in marmo. Le tre navate terminano nel transetto. Esso è separato dalla navata centrale da un arco di trionfo decorato con stucchi dorati. Al centro del transetto vi è la cupola, non visibile dall'esterno, anch'essa decorata con stucchi dorati. Essa si regge su quattro pennacchi al cui centro sono dipinte figure di angeli in adorazione verso il Sacramento, dipinto sulla parete in fondo della zona absidale. Il transetto termina in due cappelle (una per lato), quella del SS. Sacramento e quella dedicata a San Sisto. Nella Cappella di San Sisto, sopra l'altare in marmi policromi, in una nicchia adorna di stucchi di ispirazione gotica, era chiuso il busto argenteo del Santo del 1740 che, trafugato nel 1984 è stato sostituito da una copia. Ai lati dell'altare si trovano due dipinti del XVIII secolo. Nella Cappella del SS. Sacramento, sopra l'altare barocco in marmi policromi, è esposta l'Ultima Cena, un dipinto olio su tela del XVIII secolo, simile per fattura ad un dipinto che si trova nella Chiesa dell'Annunziata di Piedimonte Matese. Al centro della cupola, troviamo un affresco degli anni '50 del maestro Misani. In corrispondenza della fine delle due navate laterali, nel transetto, corrispondono due nicchie con altare con le statue dell'immacolata Concezione e del Sacro Cuore di Gesù. In controfacciata si trova la cantoria che presenta un maestoso organo del XVIII secolo. Tutte le decorazioni pittoriche dell'interno risalgono al 1895.
Presbiterio
Al presbiterio vi si accede tramite una piccola rampa e separato tramite una balaustra in marmi policromi. Sulla parete di fondo troviamo l'altare maggiore in marmi policromi del 1740 sovrastato da un dipinto che ritrae la scena dell'Assunzione. Tale dipinto è la copia di quello del Tiziano conservato nella Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Anche il presbiterio è coperto da una volta a botte unghiata ed è illuminato da tre finestroni per lato, come la navata principale. Tale volta scandita da archi poggiati su una alta cornice sorretta, a sua volta, da lesene. In mezzo a tali decorazioni verticali troviamo alcuni dipinti. Sulle pareti laterali del presbiterio troviamo il Coro in pregiato legno di noce intagliato del 1890, con 18 stalli superiori ed 8 inferiori. La volta della navata centrale del presbiterio e le edicole degli altari nelle navate laterali sono state realizzate nel 1830.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento originario della chiesa, risalente al 1757/60, è stato completamente sostituito negli anni '60. Quello attuale vede nelle navate e nel transetto un disegno a scacchi bianchi e grigi, mentre quello del presbiterio ne ripete sì i colori ma ne cambia il motivo decorativo, con grandi riquadrature con al centro forme romboidali ed ottagonali.
Cripta
La cripta si trova al di sotto della crociera e vi si accede tramite due gradinate alle estremità superiori delle due navate laterali. E' di forma rettangolare, divisa in tre navate da una doppia fila di 12 colonnine di spoglio che sorreggono volte a crociera, tutte differenti ed appartenenti all'antico tempio pagano. Nella cripta si trova l'altare in marmo al di sotto del quale furono trovate le ossa di San Sisto Martire.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico di tipo tradizionale a croce latina con falso transetto. Le tre navate terminano in una ampia crociera rettangolare a cui si accede tramite 4 gradini. Al centro della crociera si erge la cupola principale sostenuta da 4 pilastri ai cui angoli tramite i pennacchi si arriva al tamburo. Alle estremità del transetto si trovano due cappelle terminanti a calotta con al centro l'altare e le statue a cui sono dedicate. Sul fondo del transetto si aprono due cappelle in cui si incastrano altrettanti altari in marmo. La zona abidale, di forma rettangolare, risulta molto profonda ed, essendo della stessa larghezza della navata principale, sembra esserne il proseguimento.
Esterno
All'esterno la chiesa è fiancheggiata da un possente campanile. Sulle pareti di esso si trovano manufatti lapidei di età romana, riutilizzati nella costruzione, probabilmente provenienti dal vicino teatro. Il campanile è diviso in due da un doppio cornicione marcapiano aggettante. La parte inferiore è liscia e priva di aperture fatta eccezione di una piccola feritoia rettangolare. La parte superiore ospita la cella campanaria con quattro grandi monofore con volta a pieno centro. Qui troviamo 7 campane. Sul lato del campanile che affaccia sulla piazza troviamo un orologio. Il campanile presenta una copertura a coppi sormontata da una lanterna terminante con timpano triangolare.
Struttura
La chiesa presenta muratura intonacata nei prospetti. Internamente, la muratura è continua ed è coperta da una volta unghiata nella navata centrale e da cupolette ellittiche nelle navate laterali. Il presbiterio è coperto dalla cupola.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1982)
L'adeguamento è stato limitato al solo altare e leggio, entrambi in legno e mobili. La cattedra del vescovo è anch'essa mobile e posizionata sul lato sinistro del presbiterio. Gli stalli del coro sono raramente utilizzati.
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