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Treviso
Treviso
chiesa
parrocchiale
S. Maria Maggiore (o S. Fosca)
Parrocchia di Santa Fosca in Santa Maria Maggiore
Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Interni
altare - aggiunta arredo (anni 1990)
XIV - XIV(ampliamento intero bene); XV - XVI(costruzione sacrestia e monastero); 1462 - 1474(rifacimento intero bene); 1511 - 1511(demolizione intero bene); 1516 - 1516(ricostruzione intero bene); 1528 - 1528(distruzione e ricostruzione intero bene); 1772 - 1772(modifiche interni); XIX - XIX(modifiche aperture ); XIX - XIX(restauro copertura e campanile); 1900 - 1950(sostituzione aperture); 1937 - 1942(rimozione intonaco pareti); 1945 - 1945(distruzione e ricostruzione intero bene); 2011 - 2011(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maggiore <Treviso>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Fosca
Chiesa di Santa Fosca in Santa Maria Maggiore
S. Maria Maggiore (o S. Fosca)
Autore (ruolo)
Zaccaria da Lugano (ricostruzione del 1516)
Fiumicelli, Ludovico (affresco Battistero)
Ambito culturale (ruolo)
tardo gotico veneziano (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XIV  (ampliamento intero bene)

Il primo documento che testimonia l’esistenza di un santuario in corrispondenza della chiesa di Santa Maria Maggiore risale al I secolo d.C. Qui, per volontà di Fra Lorenzo Di Antonio Filippari, si provvede all’allargamento del presbiterio esistente e alla sua suddivisione in tre navate. Avendo come obiettivo l’ampliamento della chiesa, viene inoltre edificato un porticato adiacente ad essa.

XV - XVI (costruzione sacrestia e monastero)

Per volontà del priore Don Antonio Contarini viene avviata la costruzione della sacrestia e viene completato ed ampliato anche il monastero. Viene inoltre realizzato il tempietto dedicato alla Madonna, lasciato incompleto della cupola, che viene aggiunta due secoli dopo.

1462 - 1474 (rifacimento intero bene)

La chiesa viene completamente rifatta in grandi dimensioni nella seconda metà del XV secolo in stile tardo gotico veneziano e viene completata nel 1474. In questa fase si procede con la demolizione del porticato al fine di includerne lo spazio all’interno della navata.

1511  (demolizione intero bene)

Al fine di permettere l’edificazione di una nuova struttura difensiva, necessaria per la protezione dell’abitato durante la guerra Guerra della Lega di Cambrai, nel 1511 vengono abbattuti il campanile, il monastero e le cappelle; rimane in piedi solo la parte anteriore.

1516  (ricostruzione intero bene)

Terminata la guerra, si intraprende la ricostruzione della chiesa, rifacendo la Cappella Maggiore, il monastero e la sacrestia, che assumono da questo momento la collocazione attuale. Si sarebbe dovuto realizzare in modo omogeneo anche il resto, ma la cosa non ebbe seguito per mancanza di fondi. La chiesa pertanto consta in due parti distinte: la parte anteriore con originaria struttura gotica più volte rimaneggiata, e la parte posteriore costituita dalla crociera, il coro e le cappelle terminali in stile rinascimentale. Si procede anche all'edificazione del campanile, ma i lavori vengono presto sospesi, lasciandolo al livello del tetto della chiesa. Vengono inoltre realizzate la volta a crociera, le tre cappelle ad essa annesse ed il tempietto, meglio conosciuto come Battistero, in stile rinascimentale; l’opera viene attribuita da molti critici a Tullio Lombardo, ma documenti del 1522-23, recentemente rinvenuti, assegnano la paternità ad un tal Maestro Zaccaria del lago di Lugano.

1528  (distruzione e ricostruzione intero bene)

Mentre continuano i lavori di ricostruzione, nel 1528 un incendio distrugge gran parte della chiesa, del campanile e della sacrestia, ma si procede subito alla ricostruzione degli stessi.

1772  (modifiche interni)

Nel 1772, per volontà di Don Carlo Astolfi, intento ad armonizzare le varie componenti della chiesa, gli archi acuti di separazione delle navate vengono convertiti in archi tondi, e le capriate del soffitto vengono coperte da volte a botte.

XIX  (modifiche aperture )

Durante la prima metà del XIX secolo, per volontà del Parroco De Luca, viene costruita una cappella dedicata a San Girolamo. Vengono inoltre modificate le aperture nella facciata principale: vengono murate due finestre per realizzare al loro posto due rosoni simili a quello già presente sopra la porta principale, lateralmente rispetto all'ingresso principale vengono aggiunte due porte, poste in corrispondenza delle due aperture circolari. Si decide, infine, di murare la porta laterale, collocata nella facciata destra della chiesa.

XIX  (restauro copertura e campanile)

Nello stesso periodo, per volontà di Don Angelo Miani, viene restaurato il tetto della sacrestia e si provvede all'innalzamento del campanile.

1900 - 1950 (sostituzione aperture)

Per volontà di P. D. Ruggero Bianchi, le vetrate rovinate dalle scosse generate dalle bombe della Prima Guerra Mondiale, ed in particolare quelle lunghe vicino all'altare maggiore e i rosoni collocati in facciata, vengono sostituite con delle nuove, non più bianche come le precedenti ma con raffigurazioni colorate.

1937 - 1942 (rimozione intonaco pareti)

Tra il 1937 e il 1942, sotto la direzione di Lorenzo Melchiori, si procede con la rimozione dell'intonaco dalla facciata, azione che riporta alla luce gli elementi della precedente struttura, quali i segni delle lesene e delle finestre murate. Vengono anche rimossi gli intonaci interni, rivelando i disegni sottostanti, e gli archi vengono riportati alla loro originaria conformazione a sesto acuto.

1945  (distruzione e ricostruzione intero bene)

Un bombardamento del 13 marzo 1945 distrugge parte della navata centrale e metà della facciata principale; rimangono in piedi solo due colonne con i relativi archi, il tetto della parte gotica crolla, mentre la parte rinascimentale rimane per gran parte integra. La ricostruzione avviene subito dopo la guerra. Quest’ultimo intervento intende restituire alla parte gotica della chiesa la primitiva semplicità; alcuni interventi, quali la finitura a finto mattone degli archi e delle colonne, la realizzazione di nuovi soffitti lignei nelle tre navate, la fascia decorata rinvenuta e completata sulle pareti della navata centrale, ricompongono una certa unità stilistica. Il soffitto quattrocentesco viene restaurato e parzialmente rifatto dai Botter.

2011  (restauro intero bene)

Nel 2011 la chiesa è sottoposta interamente ad opere di restauro conservativo, provvedendo anche ad effettuare la manutenzione straordinaria dell’impianto termico e la realizzazione del riscaldamento a pavimento.
Descrizione

Il primo documento che testimonia l’esistenza di un santuario in corrispondenza della chiesa di Santa Maria Maggiore risale al I secolo d.C. Qui, nel 1474, vede la luce quella che oggi è comunemente conosciuta come chiesa della “Madonna Granda”. Una serie di cause, sia di origine bellica che di origine naturale, hanno dato il via nel corso dei secoli ad un susseguirsi di demolizioni e rifacimenti che hanno avuto come esito la compresenza nella chiesa di due differenti stili: la parte anteriore del santuario, caratterizzata da una pianta rettangolare suddivisa in tre navate per mezzo di una serie di arcate a sesto acuto, è gotico-veneziana, così come è manifesto già osservando la facciata principale, mentre la parte posteriore, ricostruita quasi un secolo dopo, è caratterizzata da volte a crociera ed è di tipico stile rinascimentale. A questo secondo stile è associato anche il Battistero, una cappella posta sul lato settentrionale, in adiacenza del quale si erge il prezioso tempietto dedicato alla Madonna, costruito con marmi intarsiati.
Pianta
La chiesa presenta una pianta longitudinale suddivisa in tre navate da quattro archi a sesto acuto. Tale scansione è riproposta in corrispondenza del presbiterio, in stile rinascimentale, che è sormontato da una volta a crociera. L'asse principale della chiesa termina con la forma semicircolare dell’abside, il quale ospita l’altare maggiore; due cappelle laterali, sempre a pianta semicircolare, affiancano l’abside, rappresentando il termine delle navate laterali. Sul lato sinistro, tramite un doppio portale, si accede al Battistero.
Elementi decorativi
L'interno della chiesa è caratterizzato dal contrasto dato delle pareti intonacate di bianco e i profili degli archi e dei pilastri tinteggiati con un finto motivo di mattoni rossi. Gli unici ambienti interamente affrescati sono il battistero, che vanta un'ampia decorazione pittorica eseguita per mano del celebre discepolo di Tiziano, Lodovico Fiumicelli, e la nicchia sopra la loggetta dedicata alla Madonna, dipinta con motivi architettonici alla fine del ‘600 dal bolognese Antonio Cerva.
Facciata
L'originaria natura di edificio tardo gotico-veneziano della chiesa è visibile soprattutto nella facciata principale, ed in particolare dal coronamento mistilineo e nella scelta dei laterizi a vista. L'accesso è reso possibile da tre porte, inquadrate con dei profili in pietra d'Istria e la cui dimensione ne manifesta la gerarchia. Stessa differenziazione di importanza è data dalle finestre, collocate in corrispondenza delle aperture di ingresso. Tale tripartizione è ulteriormente evidenziata dalle lesene e dalle due slanciate monofore con arco a sesto acuto tra esse interposte. In sommità sono presenti cinque edicole realizzate in pietra d'Istria, con colonne ed archi trilobati.
Prospetti
Le facciate laterali, intonacate di rosa, mostrano la presenza delle numerose cappelle che caratterizzano la chiesa.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione mostra un motivo geometrico realizzato con lastre marmoree bicolore di media dimensione. Le lastre del presbiterio sono invece bianche e più piccole.
Struttura
La struttura è eseguita interamente utilizzando una muratura in laterizio.
Coperture
La copertura della parte anteriore è realizzata con una serie di capriate lignee poggianti su peducci aggettanti. L’altare e il presbiterio sono invece coperti da una volta a botte poggiante su pilastri e colonne in pietra. Sia gli archi a sesto acuto delle navate che gli archi su cui si innesta la volta a crociera sono dotati di catene, nel primo caso in legno e nel secondo in metallo.
Interni
L'altare dedicato alla Madonna si trova entro un tempietto riccamente decorato e realizzato con marmi intarsiati risalente alla fine del XV secolo. Qui è contenuto il quadro trecentesco attribuito a Tomaso da Modena e raffigurante la Madonna col Bambino.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni 1990)
L'altare è mobile ed è realizzato in bronzo con altorilievi e bassorilievo dello stesso materiale. Al centro del paliotto è presente il volto di Cristo dipinto.
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