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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
SS. Annunziata a Porta Procula
Parrocchia della Santissima Annunziata a Porta Procula
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1975)
1304 - 1304(fondazione costruzione); 1475 - 1488(passaggio di proprietà costruzione); 1600 - 1690(restauri costruzione e campanile); 1792 - 1794(decorazione interno ); 1810 - 1870(variazione d'uso intero bene); 1909 - 1909(costruzione coro); 1944 - 1944(restauri intero bene); 1952 - 1964(elementi di pregio interno ); 1995 - 2003(restauri interno)
Chiesa della Santissima Annunziata a Porta Procula
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Santissima Annunziata a Porta Procula <Bologna>
Altre denominazioni SS. Annunziata a Porta Procula
Ambito culturale (ruolo)
gotico (costruzione)
Notizie Storiche

1304  (fondazione costruzione)

La chiesa fu edificata per volontà di una comunità di basiliani che, trasferitisi a Bologna, acquistarono i terreni dove fondarono la chiesa dedicata alla Vergine e a S. Giovanni Battista, ma comunemente denominata S. Basilio.

1475 - 1488 (passaggio di proprietà costruzione)

Con l’autorizzazione di Papa Sisto IV, i frati Minori Osservanti acquistarono il convento e la chiesa. Appena acquisito, l’edificio fu reintitolato a S. Maria Annunziata, riproponendo il nome dell’antica chiesa dai frati Minori Osservanti eretta presso Porta Stiera. Il muratore Gaspare Nadi (1418-1504), attesta che l’edificio fu ricostruito grazie al contributo economico di Battista Manzoli e delle famiglie dei Bentivoglio e dei Felicini. Nel 1488 vennero ultimati i lavori. Riconducibile a questo periodo è il lungo portico, di stile rinascimentale, realizzato dai frati Minori.

1600 - 1690 (restauri costruzione e campanile)

Nel 1600 lavori di restauro interessarono l’interno dell’edificio: vennero aumentate le dimensioni dell’abside; furono raddoppiate le dimensioni del presbiterio tramite l’allungamento della chiesa nella misura di una campata; si realizzarono nuove cappelle lungo la navata di sinistra. Nel 1676 il campanile venne rifatto, ma il rischio che la costruzione potesse cedere portò G. B. Della Casa a prendere provvedimenti per il rinnovo della struttura, che nel 1690 venne migliorata.

1792 - 1794 (decorazione interno )

L’interno della chiesa subì nel 1792 un restauro degli elementi architettonico-decorativi, che vennero coperti di intonaco, e una risistemazione delle volte e del coro. Due anni dopo, vennero demolite le cappelle, ottenendo nuovo spazio per la navata a scapito degli affreschi posti sopra le cappelle.

1810 - 1870 (variazione d'uso intero bene)

La prima espulsione dei frati Minori dal convento risale al 1810. Essi vi tornarono nel 1816 rimanendovi fino a quando il convento venne occupato dalle truppe italiane nel 1849. Rientrati all’interno dell’edificio, ne presero nuovamente possesso fino a quando furono cacciati in modo definitivo nel 1866. Nel 1870 lo Stato si appropriò dell’intero bene, buona parte dei beni mobili vennero portati alla Pinacoteca (altri altrove o dispersi), gli edifici esistenti furono adibiti a magazzini ed officine della Direzione d’Artiglieria, alcuni monumenti ed il portale della facciata furono collocati alla Certosa.

1909  (costruzione coro)

Anno di fabbricazione del coro in legno noce, realizzato per la basilica di S. Francesco dall’officina artistica di Vittorio Fiori, in seguito venduto alla chiesa della SS. Annunziata.

1944  (restauri intero bene)

Ritiratisi verso nord i militari, gli spazi vennero concessi in uso alla comunità francescana. L’edificio, benché non colpito in modo diretto, subì consistenti danni, nei muri, nelle volte e nella copertura, a causa dei bombardamenti bellici. Di maggiore gravità furono i danni prodotti dai militari che forarono e demolirono intere pareti per installare forge e macchinari. Il restauro fu progettato e diretto a partire dal 1945 dal soprintendente ai Beni Architettonici arch. Alfredo Barbacci. Il lavori interessarono elementi sia architettonici sia decorativi: si rinnovò l’intonaco di pilastri e colonne; vennero reintegrati i costoloni ed i peducci d’imposta degli archi trasversali delle volte delle navate minori; vennero riprodotte le ghiere degli archi longitudinali.

1952 - 1964 (elementi di pregio interno )

Con solenne cerimonia, nel 1952 il cardinale Lercaro consacrò la chiesa. Precedentemente custodita nel palazzo Malvezzi, fu generosamente donata la Via Crucis che ora adorna la chiesa dell’Annunziata. Nel 1952, anno inciso lungo i bordi della mensa dell’altare maggiore, viene fabbricato e posto in opera il nuovo altare. Forse nello stesso anno, nuove campane vennero fuse dalla Fonderia Bianchi di Varese e issate nel antico campanile. Dieci anni dopo, nel 1962, è commissionato ed eseguito dalla ditta Zanin il nuovo organo, con progetto fonico di Alessandro Santini, nel 1964 questo venne inaugurato.

1995 - 2003 (restauri interno)

Negli anni '90 crollò una delle colonne del portico della chiesa. Il progetto per il risanamento fu approvato in seguito dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici. A luglio del 2000 incominciarono in convento dei lavori per attrezzare le camere dei servizi. Durante l’estate del 2003 vennero eseguiti il rifacimento dei tetti della chiesa e del convento e l’installazione delle persiane delle finestre che danno su via SS. Annunziata.
Descrizione

La chiesa della Santissima Annunziata, fondata nel 1304 da una congregazione basiliana e presto passata ai frati Minori, fa parte di un ampio complesso conventuale che ha avuto fasi di sviluppo successive nei secoli XV, XVI e XVII. Sorge a ridosso dei viali di circonvallazione e lungo via San Mamolo, ai piedi del colle di San Michele in Bosco. Di impianto basilicale, esternamente non se ne scorge che la porzione superiore, celata com'è dal portico cinquecentesco affrescato. All'interno l'impianto basilicale, le volte a crociera e la bicromia mattone su intonaco, rimandano al gotico locale, rivisitato dai restauri novecenteschi.
Contesto
La chiesa sorge nell'ampio complesso conventuale a ridosso dei viali di circonvallazione, sul lato esterno pedecollinare. procedendo verso il centro lungo via D'Azeglio si incontrano, a pochi minuti, edifici religiosi di assoluto rilievo come il complesso santuariale del Corpus Domini, il barnabitico collegio di San Luigi e la chiesa di San Procolo. Proseguendo all'opposto verso i colli s'incontra ben presto il complesso di San Michele in Bosco. Alle spalle della Santissima Annunziata sorge invece la caserma dei Carabinieri M. D'Azeglio, oltre la quale si sviluppa l'area ex-Staveco, strategica per lo sviluppo futuro della zona.
Impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale dell'aula e di tre blocchi a corte chiusa sul fianco sinistro e sul retro.
Esterno
L'accesso alla chiesa è preceduto da un sagrato in blocchetti di porfido adibito a parcheggio, accessibile in auto dai Viali di circonvallazione e pedonalmente anche da Via San Mamolo, tramite una rampa che supera il dislivello indotto dal declivio della carreggiata che sale verso i colli. L'accesso e la facciata tutta sono nascosti dal portico parallelo a Via San Mamolo, con campate a crociera su colonne con capitello corinzio. Gli alzati del portico sono intonacati in giallo Marte e pregevolmente affrescati nelle lunette interne. Il profilo a capanna della porzione centrale dell'antica facciata a salienti è presagibile solo ad una certa distanza. Sotto il portico il portale ligneo è inquadrato entro una ricca cornice in arenaria con paraste scanalate e capitelli corinzi.
Pianta
Pianta basilicale a tre navate.
Interni
L’ingresso avviene da una bussola lignea; la pavimentazione è costituita da lastre quadrate di grès color cotto lucido, disposte diagonalmente. L'interno è suddiviso in tre navate separate da arcate a sesto acuto; le arcate stesse e le colonne polistili sono in laterizio a vista. Gli alzati e i campi delle crociere sono intonacati in giallo tenue. Lungo il fianco destro si innesta una piccola cappella ove si trova l’antico fonte battesimale per immersione, attualmente non più utilizzata. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto all'assemblea, da cui la divide anche una balaustra in marmo bianco e rosso, è pavimentato in graniglia alla veneziana ed è sormontato da una cupola affrescata. Il presbiterio di conclude con un abside con coro ligneo. Lungo le parete laterale destra sono delle finestre rettangolari. In controfacciata è presente un oculo policromo.
Impianto strutturale
Muratura portante in mattoni.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file a battaglione poste frontalmente rispetto al presbiterio che è rialzato di un gradino. Qui si trovano l'ambone ligneo a consolle, la sede in legno, la croce, l'altare post-conciliare in marmo su base lignea ristrutturata e ampliata, l'organo e il coro. Sul lato sinistro, una porta conduce alla sagrestia e alla canonica, che affaccia su uno dei due chiostri interni. I confessionali, tre per lato, sono posizionati lungo le navate laterali.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1975)
Il vecchio altare è stato rivisitato con l'aggiunta di una mensa marmorea adeguata.
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