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Descrizione |
Le origini della cattedrale di San Pietro Apostolo, conosciuta anche come Duomo di Treviso, sono molto antiche e risalgono al V-VI secolo. La cripta, divisa in undici navate scandite da sessantotto colonne, è l’unica testimonianza rimasta a documentare la costruzione risalente all'XI e XII secolo.
Nel corso dei secoli la cattedrale subisce numerose trasformazioni, di cui rimangono tracce leggibili nell’edificio attuale. Nel secondo quarto del XII secolo ha avvio il cantiere del Duomo romanico: la chiesa, a pianta basilicale, è divisa in tre navate con tre cappelle terminali sopraelevate rispetto al piano dell’aula principale.
Alla fine del XV secolo ha invece inizio la ricostruzione, su progetto di Pietro Lombardo, del presbiterio in forma di cappella rinascimentale posto sopra la cripta e ad una quota superiore rispetto al piano delle navate. Agli inizi del secolo successivo, vengono poi realizzate le cappelle laterali ed i relativi vestiboli coperti da volte a botte.
La chiesa nei secoli successivi non subisce particolari trasformazioni finchè lo stato di deterioramento porta nel XVIII secolo ad un concorso per il rinnovamento del corpo della chiesa romanica. Viene scelto il progetto di Giordano Riccati che elimina le navate romaniche, trasforma l’intero corpo di fabbrica e la facciata, realizza una cappella cupolata, gemella di quella rinascimentale, nello spazio rialzato antistante il presbiterio.
L’edificio che vediamo oggi è sostanzialmente quello realizzato nel ‘700, con un impianto affine a quello basilicale, per via delle tre navate terminanti in altrettante cappelle, ma che allo stesso tempo richiama la pianta a croce greca per la sua pianta pressoché quadrata e per la disposizione delle sue parti intorno a una cupola centrale.
L’aula è scandita da tre navate che suddividono anche la zona presbiteriale, rialzata, per tutta la profondità del coro e terminano in altrettante cappelle.
Le navate sono suddivise in tre campate, quella centrale è coperta dalla cupola attorno alla quale ruota l’intero impianto. Cupola e campate sono sorrette da piloni a base triangolare, rinforzati da un ordine minore di pilastrini angolari che reggono la trabeazione e gli archi. Per ognuna delle tre campate ai lati delle navate laterali sono alloggiati altrettanti altari, di cui quello centrale è absidato.
L’ordine, la decorazione e la forma di ogni elemento architettonico, in pietra grigia sul fondo di intonaco più chiaro, ripetono quelli della cappella maggiore.
La facciata, realizzata nel 1800 in stile neoclassico, è preceduta da un alto portico esastilo a colonne in laterizio intonacato con capitelli ionici in pietra, reggenti una forte trabeazione ed un frontone triangolare. Vi si accede tramite un’ampia gradinata su tre lati e chiusa da due rampe, alla base delle quali poggiano due leoni romanici.
Preesistenze |
Il preesistente Duomo romanico aveva pianta basilicale a tre navate suddivise da pilastri e colonne. Il presbiterio, rialzato sopra la cripta, era anch’esso diviso in tre navate scandite da ampie arcate e terminava con un'abside centrale a profilo esterno poligonale e due absidi laterali inscritte nello spessore del muro rettilineo a chiusura delle rispettive navate. La facciata era caratterizzata da una doppia serie di arcatelle cieche e da un rosone affiancato da due oculi. Il portale d’ingresso era preceduto da un protiro sostenuto da due leoni stilofori, visibili ancora oggi ai lati della gradinata.
La fabbrica attuale mantiene traccia della cattedrale romanica sia sul fianco nord in un tratto di parete esterna in mattoni, ritmata da archetti pensili uscenti da doppie lesene, sia in alcuni tratti del basamento dove sono ancora presenti grossi conci lapidei di spoglio, visibili soprattutto lungo il fianco settentrionale e meridionale.
Sotto la pavimentazione del presbiterio del Duomo, ai piedi dell'altare, sono conservati e visibili da un vetro di protezione un tratto del muro frontale della costruzione romanica della cripta con lacerti di affresco e la base semicircolare degli scalini che conducevano dalla navata al presbiterio della fine del Quattrocento. |
Facciata |
La facciata, in stile neoclassico, è preceduta da un alto portico esastilo sorretto da colonne in laterizio intonacato con grandi capitelli ionici in pietra, reggenti una forte trabeazione ed un frontone triangolare. Nel timpano è presente lo stemma del Capitolo della Cattedrale composto da due chiavi decussate e un galero con sei nappe in sommità.
L’accesso al pronao avviene tramite una gradinata monumentale di undici gradini disposta sui tre lati liberi e chiusa lungo i lati controfacciata da due rampe, alla base delle quali poggiano due leoni romanici.
Oltre il pronao, la facciata d'ingresso ospita un portone centrale e due minori laterali ed è scandita orizzontalmente da due cornicioni marcapiano. |
Esterno |
I prospetti esterni sono in muratura in mattoni pieni a vista e privi di ornamenti. La linearità dei due prospetti laterali, nei quali si aprono due oculi nella parte superiore, è interrotta dalle sporgenze semicircolari corrispondenti alle cappelle absidate centrali, caratterizzate da lunghe finestre ad arco tondo.
Nel fianco settentrionale si apre un ingresso secondario, mentre il lato meridionale è in buona parte inglobato dagli edifici del Palazzo Vescovile e delle Canoniche Vecchie.
Sul lato nord-est, al corpo della chiesa si salda il gruppo delle cappelle terminali. Queste si innalzano al di sopra del basamento corrispondente alla cripta realizzato in alcuni tratti in pietra.
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Struttura |
La struttura è in muratura portante, probabilmente coeva alla cripta, ma la decorazione architettonica si ispira a quella delle cappelle. |
Pianta |
La pianta si presenta composta dall’aula dei fedeli e dalla zona presbiteriale, caratterizzata da un profondo coro, sotto la quale si trova la cripta.
L’aula è scandita da tre navate che suddividono anche la zona presbiteriale per tutta la profondità del coro e terminano in altrettante cappelle.
Le navate sono suddivise in tre campate, quella centrale è coperta dalla cupola attorno alla quale ruota l’intero impianto. Cupola e campate sono sorrette da piloni a base triangolare, rinforzati da un ordine minore di pilastrini angolari che reggono la trabeazione e gli archi. Per ognuna delle tre campate ai lati delle navate laterali sono alloggiati altrettanti altari, di cui quello centrale è absidato.
L’impianto architettonico dell’aula rispecchia quello basilicale mentre la disposizione delle sue parti intorno a una cupola centrale richiama la pianta a croce greca.
Il presbiterio e i due vestiboli delle cappelle laterali, lunghi quanto quelle, collegano le cappelle al corpo della chiesa. L’intera area delle cappelle terminali è costruita sopra la cripta e vi si accede tramite tre distinte gradinate.
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Interni |
L’interno della chiesa è modulato a partire dalla cappella maggiore: l’ordine, la decorazione e la forma di ogni elemento architettonico sono quindi in pietra grigia sul fondo di intonaco più chiaro.
La navata maggiore è caratterizzata da un ordine ionico, con archi binati all'inizio e alla fine della navata mentre le navate laterali, caratterizzate da un ordine minore corinzio, presentano archi binati trasversali.
La cappella maggiore termina in un’abside più stretta, raccordata all’arco di fondo per mezzo di un arcone intermedio.
Sopra il coro si eleva una cupola con tamburo finestrato, poggiante, tramite pennacchi, su archi con capitelli ionici scanalati con squame e rosette e pilasti in pietra. I pilastri reggono la trabeazione che si sviluppa continua in tutta la chiesa.
Gli archi sono ornati nell'intradosso a cassettoni con rose variate, motivo che si ripete costante per quasi tutta la chiesa. Alle pareti sono presenti sculture e affreschi.
Le cappelle laterali ripetono approssimativamente le forme della maggiore e sono coperte da cupolette poggianti su piccoli tamburi finestrati. |
Coperture |
Il tetto della chiesa presenta una serie di falde a diverse altezze interrotte dalle molte cupole che sovrastano la navata e le cappelle. Le cupole hanno tutte rivestimento metallico: in piombo quello della cappella orientale, in rame tutte le altre. I catini dell’abside maggiore e della occidentale sono in cotto non rivestito.
Il movimento di tutte queste forme curve che si alternano alle rettilinee, la varietà delle sagome, delle dimensioni, degli ornati, dei materiali costruttivi, dei colori degli intonaci e dei metalli, raggiungono effetti pittoreschi e danno carattere alla chiesa.
La navata centrale è coperta da tre cupole, una centrale di dimensioni maggiori e due laterali più piccole. La cupola centrale presenta un alto tamburo con finestre alternate a quattro nicchie ornate da affreschi a monocromo, ha una balaustra di colonnine a fuso e pilastrini, è praticabile e poggiante su un giro di mensole quadrate. Le altre due cupole, quella del presbiterio e quella del coro, poggiano su tamburi finestrati e pennacchi.
I vestiboli delle cappelle laterali sono coperti da volte a botte, con serie di voltine a vela sui fianchi. Anche le navate laterali presentano la medesima copertura, poggiante sugli archi binati dell’ordine minore che divide le navate in tre campate.
Una cupola emisferica con tamburo a finestre sorge sopra il coro, un’altra ovoidale con tamburo più alto si eleva sopra il presbiterio, fiancheggiata da due emisferiche minori sopra le due cappelle laterali.
Cupole e dadi sono coronati da lanterne. |
Pavimenti e pavimentazioni |
La pavimentazione è in marmo a quadri bianchi e rossi. Nel corso di alcuni scavi sono emersi i resti delle pavimentazioni precedenti. Sotto la pavimentazione attuale potrebbero infatti trovarsi ancora i resti del mosaico antico a tessere bianche e nere disposte a onde vertebrate. Sotto al mosaico questo erano state rinvenute inoltre le tracce di un’altra antichissima pavimentazione composta da piccole tessere bianche e nere alternata a tessere più grandi in marmo di vari colori. |
Cripta |
La cripta è rimasta sostanzialmente fedele alla costruzione romanica risalente al XII secolo, ante 1141. Ad essa si accede tramite due scale discendenti dal corpo della chiesa, è divisa in undici navate scandite da sessantotto colonne che sostengono piccole volte a crociera con alti piedritti. Le colonne sono basse, senza base e con capitelli di foggia svariata, la maggior parte dei quali lisci, cubici, con spigoli inferiori arrotondati quasi a cuna, sono databili al XII secolo, così come i due sostegni ottagonali in marmo rosso di Verona con capitelli scolpiti. I nove capitelli pseudo-corinzi, invece, decorati da foglie lisce, palmette e foglie d'acanto spinoso vengono considerati materiali di spoglio e datati intorno al 1020-1025. Sul pavimento rimangono alcuni lacerti di mosaico in opus sectile e tessellatum del XII secolo.
La cripta termina ad est in tre absidi semicircolari con la centrale prolungata in lunghezza. L'absidiola settentrionale è caratterizzata da nicchie ad archetti tondi e risale alla costruzione romanica, le altre due absidi sono state rifatte tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. La cappella maggiore è costituita da un vano trapezoidale concluso da un ambiente voltato a botte su cui si apre un'abside semicircolare. In questa cappella è conservata l'arca lapidea scolpita, datata al 1403, contenente l'urna con le reliquie di san Liberale. La cappella destra è voltata a botte e termina in un arcone che introduce in un'absidiola semicircolare. In occasione dell'intervento cinquecentesco sono state aggiunte nell'aula otto colonne lisce con capitello ionico, mentre i quattro pilastri in mattoni davanti alla cappella maggiore vennero inserite in concomitanza con la ricostruzione settecentesca del Duomo. |
Elementi decorativi |
Sulle volte e sulle pareti della cripta si sono conservati numerosi dipinti murali, in parte frammentari, databili tra il XII e il XVI secolo.
La cappella absidale destra, dedicata alla Madonna di Loreto, è ornata con stucchi ottocenteschi; sulle sue pareti sono murati tre bassorilievi del XIV e XV secolo e alcuni frammenti di cornici scolpite con palmette e foglie d'acanto spinoso e dentellatura. |
Cappella |
Cappella maggiore dell'Immacolata Concezione.
Sulle pareti del presbiterio sono dipinti ad affresco episodi legati alla figura di papa Pio X, realizzati nel 1914 da Biagio Biagetti.
Sulle pareti della cappella sono collocati due monumenti: a sinistra il monumento sepolcrale del vescovo Giovanni Zanetto da Udine, realizzato negli anni Ottanta del Quattrocento da Tullio e Antonio Lombardo; a destra il monumento celebrativo di papa Alessandro VIII, opera di Giovanni Bonazza del 1693.
Ai lati dei monumenti quattro riquadri raffigurano scene della vita di san Prosdocimo, di san Liberale, del beato Enrico da Bolzano e di papa Benedetto XI, affrescati nel 1888 da Ludovico Seitz.
Sul catino absidale è dipinta l'Immacolata concezione con Adamo ed Eva, opera del 1914 di Antonio Beni.
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Cappella |
Cappella del Santissimo Sacramento, a sinistra della maggiore.
Nel vestibolo è collocato il monumento sepolcrale del vescovo Niccolò Franco (1501).
Il rivestimento marmoreo della cappella e tutto l'apparato scultoreo, rilievi e statue venne realizzato tra il 1503 e il 1513 da Giambattista e Lorenzo Bregno.
Sul catino absidale è raffigurato ad affresco Gesù Cristo redentore, dipinto nel 1511 da Pier Maria Pennacchi.
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Cappella |
Cappella dell'Annunciazione o Malchiostro, a destra della maggiore.
Sulla parete destra del vestibolo è collocato il monumento funebre del vescovo Castellano Salomone del XIV secolo.
La cappella è interamente decorata ad affresco. La gran parte degli affreschi spetta a Giovanni Antonio De Sacchis detto il Pordenone che dipinge le scene raffiguranti l'Adorazione dei Magi, la Visitazione e Augusto e la Sibilla, oltre alle figure dei quattro Dottori della chiesa. Al pittore Pomponio Amalteo vanno invece riferite le figure dei santi Pietro, Andrea e Liberale. |
Sacrestia |
Sacrestia dei mansionari.
A questo ambiente, appartenente all'edificio delle Canoniche vecchie, si accede dal vestibolo della cappella dell'Annunciata. Sulla parete meridionale sono presenti due affreschi dell'inizio del XV secolo: un'Annunciazione e una lunetta con la Crocifissione.
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