chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Levigliani
Stazzema
Pisa
chiesa
parrocchiale
Visitazione di Maria S.S.
Parrocchia di Visitazione di Maria Santissima
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
XV - XVI(citazione intero bene); 1576 - 1576(consacrazione intero bene); 1798 - 1798(citazione intero bene); 1982 - 1982(restauro intero bene); 2006 - 2006(restauro campanile); 2009 - 2009(reaturo copertura)
Chiesa della Visitazione di Maria Santissima
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Visitazione di Maria Santissima <Levigliani, Stazzema>
Altre denominazioni Visitazione di Maria S.S.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze apuo-versiliesi (costruzione)
Notizie Storiche

XV - XVI (citazione intero bene)

Le prime attestazioni dell'esistenza del paese di Levigliani e della chiesa locale risalgono al XV-XVI secolo. Nell'ultimo quarto del Quattrocento, la Repubblica di Firenze avviò nella zona miniere di quarzo e cinabro associato a pirite, che furono portate avanti nel secolo successivo dalla famiglia de' Medici.

1576  (consacrazione intero bene)

La chiesa di Levigliani è stata consacrata il 6 agosto 1576 ed elevata a parrocchia il 29 agosto dello stesso anno, dopo essere stata separata dal territorio di Terrinca.

1798  (citazione intero bene)

Il 18 settembre 1798, la chiesa di Levigliani passò dalla Diocesi di Luni-Sarzana a quella di Pisa.

1982  (restauro intero bene)

Come riporta l'iscrizione al vertice dell'arco trionfale, la chiesa è stata restaurata dalla comunità di Levigliani nel 1982.

2006  (restauro campanile)

Nel 2006 il campanile fu sottoposto ad un intervento di restauro conservativo.

2009  (reaturo copertura)

Nel 2009, è stato eseguito un intervento di manutenzione straordinaria relativo al rifacimento parziale della copertura in corrispondenza della navata centrale.
Descrizione

La chiesa della Visitazione di Maria Santissima sorge nel centro storico del paese di Levigliani, frazione del Comune di Stazzema. Il borgo, adagiato sul fianco del Monte Corchia, era costituito in origine da poche case, edificate dagli abitanti di Terrinca come appoggio per il pascolo. L’edificio di culto, libero su tutti i lati, è inserito nel reticolo dei vicoli e soffocato dalle costruzioni adiacenti. Il prospetto principale, affacciato sulla stretta via della Chiesa digradante verso Sud, è introdotto da uno stretto sagrato pavimentato in lastre di marmo bianco e bardiglio, disposte in modo da creare un motivo a zig-zag. La facciata a salienti, semplicemente intonacata, è dotata di tre portali d'accesso profilati da cornici in marmo e sormontati da timpani triangolari. Sopra l'ingresso principale è inserito un oculo cieco, mentre sopra i portoni laterali si aprono due finestre quadrangolari con vetrate policrome. Sul fianco destro della chiesa, in corrispondenza dell’abside, si erge il campanile a base quadrata, caratterizzata da pareti intonacate con pietre d'angolo in marmo lasciate a faccia-vista. La torre si innalza su un basamento tronco-conico ed ospita lungo il fusto piccole monofore e una mostra circolare d’orologio. La cella campanaria presenta quattro aperture arcate e, al vertice, una copertura piana a terrazza. L’interno, a pianta basilicale, è suddiviso in tre navate e concluso da un'abside semicircolare. Dalla parete absidale due porte conducono alla sacrestia (sx) e ad un locale ad uso magazzino (dx). In controfacciata è inserita una cantoria in muratura, ampia quanto la navata principale.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra mista a laterizio, intonacata sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema basilicale a tre navate, scompartite da archi a tutto sesto innestati su colonne in pietra con capitello tuscanico. Il presbiterio, sollevato di due gradoni rispetto al resto dell'aula, è concluso da un'abside semicircolare, fuori asse rispetto alla longitudinalità delle navate. Alle estremità della parete absidale si aprono due porte che conducono, a sinistra, alla sacrestia e, a destra, ad un locale ad uso magazzino. In controfacciata è inserita una cantoria in muratura poggiante su pilastri.
Coperture
La navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata (con catene metalliche all’altezza delle reni) intonacata e affrescata, nelle cui lunette si alternano finestre e specchiature cieche. Le navate laterali sono coperte con volte a crociera intonacate e tinteggiate, mentre l’abside è dotata di una semicalotta intonacata e tinteggiata con motivi geometrici.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è realizzata con piastrelle di marmo bianco e bardiglio disposte a losanga. In corrispondenza degli archi di separazione delle navate sono inserite fasce di marmo grigio e bianco. Il presbiterio è pavimentato con mattonelle di piccole dimensioni in marmo bianco e bardiglio di forma romboidale. Nel coro si ripresenta un pavimento simile a quello dell'aula, sebbene di epoca precedente. La sacrestia è dotata di un pavimento formato da grandi mattonelle di graniglia, mentre il locale magazzino è pavimentato con grandi lastre di pietra grigio scura di vario formato.
Facciata
La facciata a salienti, così come il resto dell'edificio, presenta un intonaco grezzo: nella parte inferiore si aprono tre portali d'ingresso, di cui quello centrale è il maggiore, profilati da una cornice modanata in marmo e sormontati da un timpano triangolare, ciascuno includente un moderno mosaico. Al centro del prospetto si inserisce un oculo cieco con cornice marmorea, su cui è incisa un'iscrizione con la data "1625". Al suo interno, un mosaico raffigura la Madonna con Gesù Bambino e la scritta ECCLESIA VISITATIONIS B.AE M.AE VIRG.IS. Le due finestre quadrangolari, che sovrastano i due accessi secondari, sono rifinite anch'esse da cornici in marmo e decorate da vetrate policrome con le figure del Sacro Cuore di Gesù e di Maria, realizzate nel 1956.
Elementi decorativi
All'interno, la chiesa a pianta basilicale si presenta suddivisa in tre navate da due file di archi a tutto sesto, che appoggiano su colonne monolitiche dotate di capitello tuscanico. Sulle archeggiature si impostano le volte delle navate laterali e l'alta trabeazione da cui diparte la volta a botte della navata centrale. Il catino absidale è scandito da paraste che sostengono una cornice modanata posta ad un’altezza intermedia tra quella dell’ordine maggiore e quella dell’ordine minore. In controfacciata, è inserita la cantoria in muratura, poggiante su pilastri e larga quanto la navata centrale: al centro è collocato l'organo ligneo ottocentesco della Ditta Agati Tronci. Sotto la cantoria, a sinistra dell'ingresso, si trova un grande fonte battesimale a tempietto con tazza esagonale, realizzato in marmi policromi nel 1866 per volontà di Genese Neri, committente anche degli altari ottocenteschi della chiesa. Dalla parte opposta dell'ingresso, parzialmente incassato nella parete, è inserito un fonte battesimale in marmo bianco con vasca rettangolare, ascrivibile al XVII secolo. Un'acquasantiera in marmo bianco datata 1589 è addossata alla prima colonna di sinistra della navata e reca sulla base il bassorilievo scolpito di un penitente incappucciato. Nella prima campata delle navate laterali, si fronteggiano due confessionali a tre fornici, in muratura intonacata e tinteggiata. Nella seconda campata, sul lato destro, si trova un altare barocco dedicato alla Madonna del Rosario, costituito da una mensa in marmo bianco su mensoloni a voluta e da un dossale delimitato da due colonne in breccia a sostegno di un frontone ricurvo spezzato con cartiglio. Al centro una tela di dubbia datazione raffigurante la Madonna del Rosario con i santi Domenico, Chiara, Francesco d'Assisi, Caterina d'Alessandria, Antonio abate e santa martire. In testa alla navata destra è collocato l'altare dedicato alla Madonna delle Grazie, datato 1631: caratterizzato da una mensa in marmi intarsiati e da un dossale con colonne in breccia e frontone ricurvo spezzato, ospita al centro una tela seicentesca che funge da coperta con la raffigurazione della Visitazione e la piccola tavola dipinta centinata della Madonna delle Grazie del XV secolo. Tra i due altari, è esposto entro cornice gotica il dipinto di San Francesco di Filadelfo Simi (1895). Al centro del presbiterio è collocato l’altar maggiore in marmo bianco e intarsi in marmi policromi e breccia violetta, ascrivibile al XVIII secolo. In epoca postconciliare la mensa è stata staccata dal dossale per permettere la celebrazione liturgica versus popolum. Lungo la parete absidale, sopra il coro ligneo, si aprono due finestre con vetrate policrome, realizzate dalla Manifattura fiorentina di Felice Quentin nel 1953, raffiguranti San Genesio e la Madonna delle Grazie. Tra le due finestre istoriate, campeggia il dipinto centinato della Visitazione, attribuito a Guglielmo Tommasi nel 1806. Addossato alla seconda colonna di sinistra della navata centrale, si conserva il pulpito ottocentesco con tazza ottagonale, realizzato in marmo bianco e grigio. In testa alla navata sinistra, si trova un altare datato 1858, caratterizzato da un paliotto intarsiato di epoca precedente e da dossale ornato dall'Ultima Cena, tela del XIX secolo. Lungo la parete sinistra si susseguono due altari laterali: quello più vicino al presbiterio, datato 1719, è costituito da una mensa in marmo bianco con paliotto intarsiato e da un dossale delimitato da colonne in breccia a sostegno di un frontone ricurvo spezzato appena accennato, al centro del quale è ospitata la tela della Madonna del Latte. Il secondo, datato 1859, accoglie al centro un dipinto di Antonio Digerini del 1832, raffigurante la Madonna con Gesù bambino e Santi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
L'adeguamento liturgico ha comportato lo spostamento in avanti della mensa dell'Altare maggiore rispetto al dossale, in modo tale da guadagnare la centralità del presbiterio. Il tabernacolo rimosso dai gradini dell'altare è stato collocato su una colonna marmorea e affiancato alla mensa. Sotto i gradini del presbiterio, in posizione centrale, trova posto il leggio in marmo, mentre il pulpito, integro, è addossato alle colonne di sinistra della navata centrale. In epoca imprecisata, secondo informazioni orali, sono state eliminate le balaustre marmoree che cingevano il presbiterio.
Contatta la diocesi