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Pomaia
Santa Luce
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Stefano Protomartire
Parrocchia di Santo Stefano Protomartire
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1970); altare - aggiunta arredo (1970)
1071 - 1071(citazione intero bene); 1400 - 1499(citazione intero bene); 1617 - 1617(costruzione altare laterale); 1781 - 1781(ristrutturazione intero bene); 1960 - 1969(restauro canonica); 1999 - 1999(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Pomaia, Santa Luce>
Altre denominazioni S. Stefano Protomartire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1071  (citazione intero bene)

L'antica Pieve di Pomaia, già attestata nel 1071, era intitolata a Santa Maria. Di collazione dell'Abate del Monastero di San Salvatore a Moxi, sorgeva in località Due Badie, presso Castellina Marittima.

1400 - 1499 (citazione intero bene)

Nel XV secolo, la pieve cadde in rovina e il fonte battesimale fu trasferito nel vicino paese di Castellina Marittima.

1617  (costruzione altare laterale)

Il nobile Ulivieri Zingherini lascia un legato a carico dei suoi eredi di far costruire una cappella e un altare nella chiesa di Pomaia. L'altare doveva essere dotato di tutto il necessario ed arricchito da una tavola raffigurante i Santi Jacopo maggiore e Stefano protomartire, da far eseguire a Firenze.

1781  (ristrutturazione intero bene)

La nuova chiesa, intitolata a Santo Stefano protomartire e ricostruita più a est rispetto all'antica, risale al 1781. L'allora pievano P. Giovanni Domenico Dini portò a compimento il restauro dell'edificio, promosso dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, come attesta la lapide ancora oggi conservata nella Casa Canonica.

1960 - 1969 (restauro canonica)

Intorno agli anni Sessanta del '900, la casa canonica è stata restaurata ad opera del Genio Civile di Pisa, per riparare ai danni causati dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

1999  (restauro intero bene)

Nel 1999, sono stati eseguiti il restauro architettonico e il consolidamento strutturale della chiesa.
Descrizione

La Chiesa di Santo Stefano protomartire e il campanile sono situati a Nord dell'abitato di Pomaia, su una piccola spianata che degrada bruscamente a Nord-ovest. La facciata, intonacata e tinteggiata, presenta una gradonata rivestita in travertino che conduce ad un portale con architrave in pietra dipinta, sormontato da una cornice aggettante sorretta da una coppia di mensole. Una fascia marcapiano interrompe la facciata e sottolinea la presenza di una lunetta cieca con cornice in pietra. Un frontone triangolare, modanato ed aggettante, conclude il prospetto. Sul lato destro, in prossimità dell'abside, si trova il campanile con merlatura sommitale che allude ad un'architettura di tipo militare. La cella campanaria, profilata al vertice da un fregio decorato a triglifi, è caratterizzata da quattro aperture a monofora, ciascuna sormontata da un piccolo oculo. Aperture circolari caratterizzano anche la parte inferiore della torre, separata dalla cella superiore mediante una cornice modanata aggettante. Internamente, la chiesa si presenta a navata unica, conclusa da un arco trionfale che immette nell'abside poligonale. Le due cappelle del transetto sono a loro volta introdotte da due archi più bassi rispetto al precedente. Tali strutture di irrigidimento trasversale fungono anche da appoggi alle travi di copertura. Il presbiterio, sollevato di due gradini rispetto al resto dell'aula, è affiancato da due locali: a sinistra la sacrestia e a destra un ambientale adibito a magazzino.
Struttura
Muratura intonacata e tinteggiata su ambo i lati.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica terminante con arco trionfale che immette nel presbiterio poligonale e completato da due cappelle laterali ubicate nel transetto. Ai lati dell'area presbiteriale, si trovano due locali, ad uso sacrestia e ad uso magazzino. Cantoria in controfacciata.
Coperture
Copertura della navata a doppia falda, costituita da tavelloni in laterizio a vista e travi rivestite in legno. Copertura delle cappelle a doppia falda con tavelloni sostenuti da travicelli in legno. Abside con semicupola a padiglione in muratura intonacata.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione della navata in mattonelle bicolore di cemento (cementine) beige e nero disposte a scacchiera. Presbiterio, rialzato di due gradoni rispetto al piano dell'aula, è realizzato in lastre rettangolari di marmo bianco venato.
Elementi decorativi
La pieve, la cui forma attuale risale al 1781, è caratterizzata da una facciata a capanna intonacata. All'interno, sopra la bussola d'ingresso, trova posto una cantoria ottocentesca in legno dipinto, decorata da una serie di riquadri contenenti motivi a losanga. Sulla parete destra, vicino alla controfacciata, è collocata un'acquasantiera a parete settecentesca, eseguita in marmo bianco di Carrara e caratterizzata da un decoro a conchiglia. Sulla parete di sinistra è inserito il monumento funebre del dottor Luigi Rossi Ciampolini, realizzato in marmo bianco nel 1868. Nelle cappelle laterali trovano posto due altari identici, realizzati in pietra dipinta: quello di sinistra ospita al centro del dossale un piccolo affresco raffigurante la Madonna con Bambino, probabilmente seicentesco; quello di destra, privato della mensa negli anni Sessanta, è stato totalmente coperto dal moderno organo a canne. Il presbiterio è concluso da una parete absidale ricurva che accoglie nella parte inferiore un coro ligneo dei primi anni del XIX secolo ed ospita al centro una nicchia in gesso dipinto profilato d'oro in cui è esposta la statua della Madonna Addolorata. Al centro dell'area, al posto dell'originario Altar maggiore preconciliare, è collocata una mensa mobile del XX secolo, rivestita in lamina di rame, con paliotto raffigurante l'Ultima Cena. Sul lato destro, un'acquasantiera a colonna in marmo bianco (secc. XVIII/XIX), oggi utilizzata come fonte battesimale, fu qui collocata intorno al 2000.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
Nel 1970, Mons. Ezio Michetti procedette alla modifica dell'area presbiteriale con la demolizione dell'Altare preconciliare. Contemporaneamente, venne realizzata una nuova pavimentazione in marmo bianco, sollevata di due gradini rispetto al piano della navata.
altare - aggiunta arredo (1970)
Al centro dell'area presbiteriale, in sostituzione dell'Altare preconciliare, fu collocata la nuova mensa per la celebrazione liturgica (versus populum), rivestita in lamina di rame. Sul lato sinistro fu inserito anche l'ambone, realizzato con gli stessi materiali della mensa.
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