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Santo Stefano a Macerata
Cascina
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Stefano Protomartire
Parrocchia di Santo Stefano Protomartire
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1975-1999); presbiterio - aggiunta arredo (1975-1999); fonte battesimale - intervento strutturale (1975-1999)
970 - 970(citazione intero bene); 1080 - 1080(citazione intero bene); 1275 - 1275(citazione intero bene); 1437 - 1437(citazione intero bene); 1657 - 1657(citazione intero bene); 1805 - 1805(citazione intero bene); 1821 - 1825(costruzione intero bene); 1826 - 1826(consacrazione intero bene); 1844 - 1844(citazione interno)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Santo Stefano a Macerata, Cascina>
Altre denominazioni S. Stefano Protomartire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

970  (citazione intero bene)

Il paese di Macerata è menzionato per la prima volta in un documento del 12 aprile 970.

1080  (citazione intero bene)

L'antica chiesa medievale di Santo Stefano era attestata dal 29 luglio 1080: sorgeva sulla via di Macerata, presso il ponte sul fosso vecchio ed era dotata di navata unica e campanile.

1275  (citazione intero bene)

La chiesa di Santo Stefano compare nell'elenco delle Decime del 1275.

1437  (citazione intero bene)

In origine dipendente dalla pieve di San Cassiano, nel 1437 fu unita alla parrocchia di San Frediano a Settimo.

1657  (citazione intero bene)

Nel 1657, l'edificio fu parzialmente smontato e molto materiale lapideo fu venduto.

1805  (citazione intero bene)

La parrocchia di Santo Stefano a Macerata fu istituita nel 1805 dall'Arcivescovo Angelo Franceschi con i proventi dell'abbazia di Santo Stefano di Cintoia di Buti.

1821 - 1825 (costruzione intero bene)

Nel XIX secolo un nuovo edificio prese il posto dell'antico: i lavori cominciarono con la posa della prima pietra da parte dell'Arcivescovo Ranieri Alliata il 10 ottobre 1821. Il progetto fu affidato all'ingegner Stefano Piazzini, mentre i lavori di costruzione della chiesa, della canonica e del camposanto furono eseguiti dai fratelli Luigi e Gaspero Marcacci di San Benedetto a Settimo.

1826  (consacrazione intero bene)

La nuova chiesa fu completata nel 1825 e consacrata il 17 gennaio del 1826.

1844  (citazione interno)

Durante la visita pastorale che l'Arcivescovo Giovan Battista Parretti compì nel 1844, la chiesa di Santo Stefano appariva dotata di coro sormontato da una piccola cupola. Inoltre era caratterizzata da un Altare maggiore alla romana con crocifisso in legno dipinto e da due altari laterali, dedicati a Sant'Antonio e a Maria Ausiliatrice.
Descrizione

La Chiesa di Santo Stefano Protomartire è situata nel piccolo borgo di Santo Stefano a Macerata, ubicato a ridosso del canale dell'Arnaccio nella piana di Cascina. L’edificio, caratterizzato da una facciata a capanna intonacata, risulta affiancato da due ali laterali che ospitano, da un lato, i locali della casa canonica e, dall'altra, ambienti destinati a vario uso. Il prospetto principale, introdotto da un sagrato inghiaiato che separa la chiesa dalla viabilità comunale, è caratterizzato da una cornice liscia leggermente aggettante che ne segue precisamente il profilo. Al centro, è ospitato il portone d'ingresso principale sormontato da un'ampia finestra rettangolare tamponata. Al vertice, il Monte di Pietà corona il tetto a capanna. Sul retro della chiesa, addossato alla parete di fondo, si erge il campanile a base quadrata: la cella campanaria ospita una monofora per lato, ciascuna affiancata da una coppia di lesene. Internamente, l'aula unica, dotata di copertura a capriate, parte dalla cantoria in controfacciata, ospitante l’organo ancora funzionante, e termina con un presbiterio quadrangolare introdotto da un alto arco trionfale. Sulla parete destra dell'area presbiteriale si apre una porta che conduce alla sacrestia e da qui alla canonica.
Struttura
Muratura mista in pietra e mattoni, intonacata su entrambi i lati.
Pianta
Lo schema planimetrico è a navata unica, concluso da un abside quadrangolare. Dalla parete destra dell'area presbiteriale si accede ad un grande vano utilizzato come sacrestia. Da qui, tramite una porta, si raggiunge la canonica.
Coperture
Copertura dell’aula a doppia falda, sostenuta da quattro capriate in legno, con terzere e travicelli anch’essi in legno, e mezzane in laterizio. L’area presbiteriale è coperta da una volta a vela dipinta.
Pavimenti e pavimentazioni
Aula pavimentata con mattonelle in cotto delle dimensioni di cm 28x28 posate in diagonale. Il presbiterio presenta una pavimentazione in marmo bicromo, bianco e nero, disposto in diagonale. Nel coro, il motivo prosegue con diposizione e dimensioni analoghe, ma è realizzato con mattonelle di cemento.
Elementi decorativi
La chiesa è caratterizzata da una facciata a capanna intonacata, decorata da una cornice liscia leggermente aggettante che ne disegna completamente il profilo. Il portale principale, in pietra serena, è sormontato da una grande finestra rettangolare tamponata. Al vertice, è ancora visibile l'impronta di un tondo, oggi scomparso (probabilmente un monogramma), e il Monte di Pietà, privo della crocetta apicale. A destra dell'ingresso principale, una lapide sepolcrale del 1873, in memoria di Domenico Del Ghiara che resse la chiesa per trentaquattro anni, è inserita nel paramento murario. Internamente, la controfacciata ospita la cantoria in muratura dipinta, al centro della quale è collocato l'organo, realizzato in legno dai fratelli Agati nel XIX secolo. Al di sotto, sulle pareti laterali, si aprono due nicchie: a destra, trova posto la statua di Sant'Antonio da Padova, mentre a sinistra, un incasso nel muro semicircolare chiuso da un cancellino in ferro battuto e dipinto, accoglie oggi il moderno gruppo della Pietà, ma in origine doveva ospitare il fonte battesimale, attualmente nel presbiterio. A metà dell'aula, si fronteggiano due altari laterali realizzati in muratura e pietra dipinta, dedicati alla Madonna Ausiliatrice (destra) e al Sacro Cuore di Gesù (sinistra), come indicano le statue devozionali esposte al centro dei rispettivi dossali. Gli altari sono caratterizzati da una mensa rettangolare sostenuta da due volute a ricciolo e completata da due gradini con tabernacolo intronizzato in marmo bianco. I dossali, delimitati da due alte lesene, ospitano al centro una nicchia e sorreggono la spessa architrave, sormontata da un timpano curvo. A seguire, due confessionali a parete profilati da una semplice cornice lignea. L'area presbiteriale, rialzata di un gradino dal resto dell'aula, è delimitata da due balaustre in marmo. Al centro, incorniciato dall'alto arco trionfale ornato da fasce bicrome e da un cartiglio al vertice che ricorda il nome di Santo Stefano, è posizionato l'Altar maggiore preconciliare in marmo bianco con inserti in marmi policromi, preceduto dalla moderna mensa per la celebrazione. Ai lati dell'arco, due nicchie accolgono le statue del santo titolare e di Sant'Antonio Abate. La volta a vela che sovrasta la zona absidale è dipinta con simboli cristologici.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1975-1999)
Davanti all’altare preconciliare, intatto, è stata inserita la nuova mensa per la celebrazione "versus populum", caratterizzata da una struttura trilitica con piedritti in legno massiccio a sostegno di una spessa mensa in pietra serena levigata e bocciardata lungo lo spessore. La mensa è posizionata sopra una pedana in legno.
presbiterio - aggiunta arredo (1975-1999)
Addossata alla parete sinistra del presbiterio, è collocata la sede presidenziale, posta su una pedana lignea. Ai lati della mensa trovano posto due leggii mobili.
fonte battesimale - intervento strutturale (1975-1999)
Il fonte battesimale, che originariamente doveva trovare posto nell'apposita nicchia ancora oggi visibile sulla parete sinistra della chiesa, è stato spostato nel lato destro del presbiterio e collocato su una pedana in legno quadrangolare.
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