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Forte dei Marmi
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Ermete Martire
Parrocchia di Sant'Ermete Martire
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1960-1967)
XVII - XVII(preesistenze intero bene); 1777 - 1777(costruzione intero bene); 1783 - 1783(citazione intero bene); 1787 - 1798(citazione intero bene); 1870 - 1870(ricostruzione intero bene); 1870 - 1880(costruzione casa canonica); 1885 - 1891(costruzione campanile); 1900 - 1910(citazione intero bene); 1911 - 1911(citazione intero bene); 1916 - 1923(ingrandimento intero bene); 1944 - 1944(citazione intero bene); 1997 - 1997(ristrutturazione capertura); 2005 - 2008(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Ermete Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Ermete Martire <Forte dei Marmi>
Altre denominazioni S. Ermete Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze versiliesi (costruzione)
Notizie Storiche

XVII  (preesistenze intero bene)

Nel XVII secolo, in località Caranna, esisteva un oratorio dedicato a Sant'Ermete.

1777  (costruzione intero bene)

Grazie all'interessamento dell'arciprete Francesco Pollini, nel 1777 il Granduca Pietro Leopoldo dispose la costruzione di una piccola chiesa nella zona del Forte, più vicino al mare e alla zona dei traffici lungo la via nuova. L'edificio fu edificato utilizzando il materiale del vecchio oratorio.

1783  (citazione intero bene)

La chiesa di Sant'Ermete, dipendente dalla parrocchia di Vallecchia, passò alla parrocchia di Querceta il 23 settembre 1783.

1787 - 1798 (citazione intero bene)

Il 4 luglio 1787, la chiesa di Sant'Ermete passò alla diocesi di Pontremoli e, il 18 settembre del 1798, a quella di Pisa.

1870  (ricostruzione intero bene)

Intorno al 1870, a causa dell'incremento demografico di Forte dei Marmi, venne costruita una chiesa più grande: il progetto fu affidato all'architetto Enrico Andreotti e lavori a Prospero Bandini, entrambi di Pietrasanta.

1870 - 1880 (costruzione casa canonica)

Poco dopo l'inaugurazione della nuova chiesa, fu costruita anche la casa canonica che ospitò il primo prete, don Benedetto Tommasi da Pontestrada.

1885 - 1891 (costruzione campanile)

Nel 1885 fu dato inizio alla costruzione del campanile: all'altezza di quattro metri i lavori si interruppero per mancanza di finanziamenti e ripresero solamente nel 1890, sotto la guida del capomastro Pietro Apolloni e del fratello Lorenzo. Il campanile fu terminato l'anno successivo.

1900 - 1910 (citazione intero bene)

Nei primi anni del Novecento, la chiesa di Sant'Ermete ottenne il fonte battesimale dall'Arcivescovo Card. Maffi.

1911  (citazione intero bene)

La parrocchia di Sant'Ermete venne istituita dall'Arcivescovo Card. Pietro Maffi il 18 giugno 1911.

1916 - 1923 (ingrandimento intero bene)

Tra il 1916 e il 1923, la chiesa di Sant'Ermete fu ingrandita: alla navata unica furono aggiunte due navali laterali, così da ottenere la pianta attuale.

1944  (citazione intero bene)

Durante la Seconda guerra mondiale, molti campanili della zona furono abbattuti, tra cui quelli di Corvaia, Ripa, Vallecchia, Strettoia e Querceta, ma non quello del Forte che rimase integro.

1997  (ristrutturazione capertura)

Nel 1997, è stata ristrutturata la copertura della chiesa: in quell'occasione fu sostituito il manto, impermeabilizzato e realizzato un getto in cls. con rete metallica per il consolidamento.

2005 - 2008 (restauro intero bene)

Nel 2005-2006 è stato realizzato il rifacimento completo dell’intonaco esterno e il rifacimento parziale di quello interno; nel 2008 è stato realizzato l'adeguamento dell’impianto elettrico.
Descrizione

La chiesa di Sant'Ermete sorge nel centro di Forte dei Marmi, perfettamente inserita nel tessuto urbano della città. La facciata prospetta su via Duca d’Aosta ed è separata da quest'ultima mediante un sagrato, rialzato di tre gradoni rispetto al livello stradale e pavimentato con palladiana in marmo bianco. Il fianco destro dell’edificio prospetta su un terreno tenuto a verde, mentre quello sinistro si sviluppa lungo via Trento. La parte tergale della chiesa risulta connessa con la canonica sul lato sinistro e con la sacrestia sul lato opposto. Il prospetto principale, completamente intonacato e tinteggiato a finto bugnato, è caratterizzato da un profilo a salienti ornato da un motivo ad archetti pensili e risulta tripartito da paraste grigie che ricalcano la divisione interna a tre navate. Presenta nella parte inferiore tre portali lunettati, di cui il centrale maggiore e, nella parte superiore, in corrispondenza della navata centrale, una trifora con colonnine in marmo bianco. Appena staccato dalla facciata, sul lato sinistro, si erge il campanile, iniziato nel 1885 e concluso solo dopo molti anni, nel 1891. La torre massiccia a base quadrata è suddivisa in tre livelli e conclusa da una copertura a terrazza: la prima parte è costituita dallo zoccolo di base rivestito in conci di pietra regolari, la parte centrale è formata dal fusto trattato con paramento in pietre posate ad opera incerta all’interno di una squadratura in conci regolari, ed infine la cella campanaria in cui si aprono quattro grandi aperture a monofora. All'interno, la chiesa si presenta a pianta basilicale, suddivisa in tre navate da due file di colonne e da una serie di archeggiature a tutto sesto. L'area presbiteriale, introdotta da un ampio arco trionfale, è conclusa da un'abside semicircolare dotata di deambulatorio. In testa alle navate minori, si aprono due cappelle lareali: a destra, quella dedicata alla Madonna Addolorata e, a sinistra, quella del Sacro Cuore di Gesù.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra e laterizio, intonacata e tinteggiata sia internamente che esternamente. L’intonaco esterno è trattato con effetto a finto bozzato in pietra.
Pianta
Schema planimetrico a pianta basilicale, con tre navate e abside semicircolare dotato di deambulatorio. La navata centrale è separata dalle laterali da quattro archeggiature a tutto sesto sostenute da cinque colonne per lato. L'area presbiteriale, delimitata da una balaustra marmorea, è sollevata di un gradone rispetto al resto dell'aula ed ospita al centro l'Altare maggiore, a sua volta rialzato di tre gradini. Ai lati del presbiterio, in testa alle navate laterali, si aprono le cappelle del Sacro Cuore a sinistra e della Madonna Addolorata a destra. A metà della navata destra, una porta conduce alla sacrestia e da questa alla casa canonica. In controfacciata si inserisce la cantoria, sorretta da colonne in breccia.
Coperture
La navata centrale presenta una copertura a doppio spiovente, con struttura costituita da capriate, terzere e travicelli in legno, tavelloni in laterizio. Nel 1997 è stato sostituito il manto di copertura, impermeabilizzato e realizzato un getto in cls. con rete metallica per il consolidamento. Le navate laterali ed il deambulatorio ripropongono le strutture della maggiore, ad eccezione delle terzere e delle capriate. Il catino dell'abside maggiore e quello delle cappelle laterali sono intonacati e tinteggiati.
Pavimenti e pavimentazioni
Le navate presentano una pavimentazione in battuto alla Veneziana, ornato da fasce bicolori longitudinali poste in corrispondenza del colonnato e al centro della navata maggiore, in modo da creare una guida che conduce dall'ingresso all'altare maggiore. L’area presbiteriale è pavimentata con lastre regolari in marmo di vari formati, posizionate in senso trasversale. Anche le cappelle laterali sono caratterizzate da un pavimento in lastre di marmo.
Elementi decorativi
La facciata principale, tinteggiata a finto bugnato, è tripartita da paraste dipinte di grigio che riproducono all'esterno la suddivisione interna delle navate. Una cornice ad archetti pensili dello stesso colore delinea al vertice il profilo a salienti. Nella parte inferiore si aprono tre portali, di cui quello centrale maggiore: i tre ingressi sono dotati di lunette, nelle quali sono inseriti i mosaici novecenteschi della Ditta Castamann di Venezia raffiguranti Sant'Ermete, il Sacro Cuore di Maria e il Sacro Cuore di Gesù. In asse con il portale maggiore si apre una grande trifora, ornata nella parte superiore da un decoro a mosaico. All'interno, la chiesa è suddivisa in tre navate da due file di colonne marmoree che sostengono quattro archeggiature per parte, al di sopra delle quali corre una spessa cornice modanata ed aggettante. Le pareti interne sono caratterizzate dalla bicromia dovuta all'intonaco bianco dei muri e a quello grigio di cornici, pilastri ed archi. In controfacciata si inserisce la cantoria, larga quanto la navata centrale: la struttura, sorretta da due colonne, è costituita da una balconata in marmo venato caratterizzata da un profilo ricurvo. Un grande organo a canne, realizzato nel 1999 dai F.lli Marin, ne occupa l'intera superficie e parzialmente oscura la vetrata policroma alle sue spalle con l'immagine del santo titolare. Sulle pareti delle navate laterali si dispongono le stazioni della via crucis, realizzate in legno da Alfredo Belluomini nel 1972. In corrispondenza della prima campata, nella navata destra, è ricavata un'ampia nicchia a parete, introdotta da una balaustra marmorea datata 1961. Al centro è collocato un fonte battesimale a tempietto di forma esagonale, anch'esso novecentesco, eseguito in marmo bianco. Il fonte è opera di Andrea Niccolai con la collaborazione di Enrico Raffaetà su disegno di Carlo Frediani, mentre la statua apicale del San Giovanni è opera di Gino Frediani. Sotto l’arco della terza campata, lato destro, trova posto un grande pulpito realizzato dal "CAV. F.DO PALLA SCULTORE PIETRASANTA 1941", come recita l'iscrizione presso la base: si tratta di una struttura ottagonale in marmo bianco poggiante su un pilastro costituito da quattro colonne in breccia. Le specchiature della vasca, separate da colonnine pure in breccia, includono le sculture della Madonna con la corona di spine in mano, di Gesù Cristo benedicente e degli Evangelisti. Lateralmente si sviluppa l’elegante scala a chiocciola, sempre in marmo, con ringhiera in ferro battuto, per l’accesso al pulpito. Vicino al presbiterio, sono disposte sopra mensole a sbalzo statue lignee di santi e profeti, alcune delle quali firmate Alfredo Belluomini e datate 1971. In testa alle navate laterali si aprono due piccole cappelle semicircolari. A destra si trova la cappella della Madonna Addolorata, dotata di altarino in marmo bianco con mensa sorretta da colonnini binati in marmo nero e gradini intarsiati in marmo giallo e rosso. Al centro della parete di fondo campeggia il quadro della Madonna Addolorata opera di Ranieri Leonetti del 1852. A sinistra, si dispone una cappella analoga alla precedente per forma e dimensione, dedicata al Sacro Cuore di Gesù. All'interno è collocato un altarino in marmo bianco, con mensa poggiante su due colonnine a balaustro e paliotto in legno scolpito dal Belluomini nel 1949. L'Altar maggiore, posto al centro del presbiterio, è realizzato in marmo bianco con intarsi in marmo giallo di Siena e marmo verde delle Alpi. Il paliotto, incorniciato da due prominenti volute a ricciolo, reca una motivo decorativo ad archetti sovrapposti. Alle sue spalle, incorniciato dall'arco centrale del deambulatorio, è collocato un grande tabernacolo a tempietto di forma ottagonale in marmo bianco e giallo Siena. Al centro della parete absidale si aprono tre monofore in successione, dotate di vetrate policrome raffiguranti la Madonna e i santi Pietro e Paolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1960-1967)
Intorno agli anni Sessanta furono eseguite la pavimentazione del presbiterio e la balaustra marmorea. La nuova mensa, in marmo bianco con intarsi in marmo giallo di Siena e verde delle Alpi, fu realizzata nel 1967. Ambone in legno come la sede.
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