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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Marina di Pietrasanta
Pietrasanta
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Antonio da Padova
Parrocchia di Sant'Antonio da Padova
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1976)
1914 - 1914(citazione intero bene); 1914 - 1914(citazione intero bene); 1923 - 1923(citazione intero bene); 1923 - 1923(costruzione oratorio S. Antonio); 1930 - 1930(costruzione intero bene); 1930 - 1932(costruzione intero bene); 1932 - 1932(consacrazione intero bene); 1950 - 1950(citazione intero bene); 1975 - 1975(consacrazione altare maggiore); 2013 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio da Padova
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio da Padova <Marina di Pietrasanta, Pietrasanta>
Altre denominazioni S. Antonio da Padova
Ambito culturale (ruolo)
maestranze versiliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1914  (citazione intero bene)

Con la rapida trasformazione economica della riviera versiliese e con il conseguente aumento della popolazione, la piccola cappella di Sant'Antonio non fu più sufficiente a soddisfare le esigenze della comunità. A partire dal 1914 Padre Romano Lenzoni iniziò ad interessarsi alla costruzione di una nuova chiesa per la marina.

1914  (citazione intero bene)

Nello stesso anno, Padre Lenzoni acquistò dalla Signora Resmira Gigliotti un appezzamento di terreno in località Tonfano adatto alla costruzione della nuova chiesa e dell'annesso ospizio.

1923  (citazione intero bene)

I lavori cominciarono intorno al 1923: il progetto del prof. Lelio De Ranieri era imponente e prevedeva la costruzione di un edificio a tre navate.

1923  (costruzione oratorio S. Antonio)

La complessità del progetto e le risorse economiche limitate contribuirono a rallentare il cantiere. Nel frattempo fu decisa la costruzione di una cappella provvisoria in attesa della chiesa nuova: sorse così il piccolo oratorio di Sant'Antonio.

1930  (costruzione intero bene)

La chiesa di Sant'Antonio fu costruita nel 1930 sul luogo di una precedente cappella.

1930 - 1932 (costruzione intero bene)

Tra il 1930-1932, il cavaliere Martino Barsanti non solo finanziò i lavori per continuare la costruzione della nuova chiesa, ma ne curò il progetto, ridimensionato ad una sola navata, e l'esecuzione dei lavori.

1932  (consacrazione intero bene)

La chiesa fu consacrata il 2 agosto 1932 dall'Arcivescovo di Pisa Gabriele Vettori.

1950  (citazione intero bene)

Il 9 febbraio 1950 la chiesa di Sant'Antonio venne elevata a parrocchia con decreto arcivescovile di Mons. Ugo Camozzo.

1975  (consacrazione altare maggiore)

Il 12 ottobre 1975 l'Arcivescovo Benvenuto Matteucci consacrò il nuovo altare maggiore, realizzato su disegno dell'arch. Luigi Leone.

2013 - 2014 (restauro intero bene)

Nel 2013, una serie di violenti fenomeni metereologici, hanno evidenziato lo stato di precarietà in cui l'edificio versava già da tempo. A seguito della chiusura della chiesa per motivi di sicurezza, iniziò un periodo di analisi e studio della struttura che portò, l'8 settembre del 2014, all'inizio dei lavori di restauro delle superfici architettoniche e delle superfici decorate della chiesa.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio da Padova è situata a Marina di Pietrasanta, in località Tonfano, dal nome del fosso che passa nelle vicinanze. Affacciato su via Duca della Vittoria, l'edificio di culto fa parte di un articolato complesso architettonico, composto dalla chiesa stessa e dalle vicine strutture parrocchiali. Il prospetto principale è introdotto da un loggiato soprelevato di tre gradoni rispetto al sagrato antistante e caratterizzato da archeggiature a tutto sesto poggianti su quattro pilastri. La parte sottostante il portico, intonacata e decorata a finto bugnato, ospita al centro il portale d'ingresso principale sormontato da lunetta. La parte soprastante, caratterizzata da conci irregolari di pietra calcarenite a faccia-vista, è delimitata lateralmente da due paraste angolari in cotto e conclusa al vertice da un profilo a capanna, rimarcato da una sequenza di archetti pensili. Al centro si apre una polifora a cinque luci, di cui due murate e ornate da mosaici. Al vertice, è inserita un'apertura cruciforme. I fianchi della chiesa, in pietra, sono scanditi da una fitta sequenza di strette archeggiature cieche realizzate in cotto, tra cui si inseriscono motivi a losanga eseguiti con lo stesso materiale. Il prospetto sinistro presenta tre finestre a monofora ed un secondo portale di accesso alla chiesa, mentre quello destro è dotato di due monofore ed è costruito parzialmente in aderenza all'adiacente casa canonica. Il prospetto tergale, intonacato e tinteggiato, è costituito dai diversi volumi dell’abside e delle cappelle laterali. Il campanile a pianta quadrata sorge staccato dalla chiesa, in corrispondenza dell'angolo Nord dell'edificio di culto. La torre si erge su un alto basamento costituito da conci di calcare ben squadrati ed è caratterizzata da un paramento in pietra lasciato a vista, delimitato da lesene angolari in cotto. Al vertice, incorniciate da archetti, si dispongono le aperture a monofora della cella campanaria. Concluso da una copertura a cuspide in metallo brunito, il campanile presenta sul lato Sud-ovest una mostra di orologio. Internamente la chiesa presenta uno schema planimetrico a navata unica concluso da un'abside semicircolare, ai lati del quale si dispongono due cappelle a pianta quadrangolare. Sulla parete destra, vicino al presbiterio, una porta conduce in sacrestia.
Struttura
Muratura portante mista, costituita da conci in pietra irregolari e da materiale sciolto lapideo e laterizio.
Pianta
La chiesa è caratterizzata da un loggiato che introduce all’ingresso principale. Schema planimetrico a navata unica concluso da un'abside semicircolare incorniciata dall'arco trionfale. Ai lati di quest'ultimo si dispongono due cappelle a pianta quadrangolare. L'area presbiteriale risulta rialzata di due gradini rispetto al resto dell’aula. Sulla parete destra, vicino al presbiterio, una porta conduce in sacrestia.
Coperture
La copertura a capanna dell’aula è costituita da orditura primaria e secondaria in struttura lignea, sorretta da cinque capriate. Le cappelle laterali sono dotate di volte a crociera, il presbiterio presenta una volta a botte, e l’abside è coperto da un catino semisferico. Tutte le volte descritte risultano completamente intonacate e tinteggiate. La sacrestia ha una copertura piana in laterocemento. Infine il loggiato posto all’ingresso è costituito da orditura primaria e secondaria in struttura lignea. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è costituita da mattonelle rettangolari in marmo bianco venato disposte entro cornici in marmo bardiglio. L’abside presenta una pavimentazione in marmo bianco con elementi rettangolari. Le cappelle invece hanno una pavimentazione a quadroni in marmo bianco e bardiglio, disposte a losanga. La sacrestia è pavimentata in parte in cementine posate a scacchiera ed in parte in gres. Infine il loggiato dispone di un pavimento in marmo di forma rettangolare.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, realizzata in pietra calcarenite, è delineata da paraste, cornici ed archetti in cotto. Il portico antistante, caratterizzato da cinque archeggiature a tutto sesto, è decorato presso gli angoli esterni dalle statue marmoree di San Francesco d'Assisi e di Sant'Antonio da Padova, eseguite da Americo Barsanti. Il portale d'ingresso principale in marmo è dotato di una lunetta contenente il mosaico di Gesù Cristo Salvatore, opera della Ditta Poli e Pardini del 1995. Ai lati, si inseriscono due lapidi in marmo grigio datate 1932, che riportano i nomi dei benefattori intervenuti nella realizzazione della chiesa e quello del cav. Martino Barsanti che progettò, diresse e finanziò l'edificio in memoria della moglie Agnese. Nella parte superiore del prospetto principale, campeggia una polifora a cinque luci, scompartita da colonnine in marmo bianco e delineata al vertice da una sequenza di archetti in cotto: la seconda e la quarta luce da sinistra sono tamponate ed ospitano due mosaici della Ditta Castaman, raffiguranti Sant'Agnese e San Martino. Internamente, la chiesa si presenta a navata unica coperta da un tetto a capriate lignee, con abside semicircolare affiancata da due cappelle laterali. Le pareti della navata, tinteggiate, sono scandite da una serie di archeggiature cieche in cotto, impostate su paraste dello stesso materiale e decorate da capitelli in gesso. La controfacciata ospita un ampio dipinto murale di Paolo Maiani, raffigurante Storie della vita di Sant'Antonio da Padova e, al di sopra, tre vetrate policrome con Santa Caterina, l'Annunciazione e San Francesco. Davanti al portone d'ingresso trovano posto due acquasantiere a colonna in marmo bianco datate 1931, dono della Famiglia fiorentina Novelli, mentre nell'angolo sinistro, è collocato il fonte battesimale, fatto realizzare nello stesso anno dalla famiglia Maranini. Lungo le pareti dell'aula si fronteggiano quattro altari laterali. I primi due, realizzati nella seconda metà del XX secolo, risultano costituiti da una mensa in marmo poggiante su relativa pedana e da un breve postergale in mosaico dorato su cui si stagliano le statue devozionali del Gesù Bambino di Praga e di Santa Rita. Gli altari più vicini al presbiterio, eretti negli anni Trenta del Novecento, sono caratterizzati da una mensa e da uno stretto dossale in marmo botticino. Quest'ultimo, concluso da una terminazione a cuspide, è formato da una nicchia centrale sorretta da due colonnine laterali e ospitante le statue devozionali di Sant'Antonio da Padova e dell'Immacolata Concezione. A destra dell'altare laterale destro trova posto il pulpito in marmo bianco con intarsi in marmi policromi, corredato dalla seguente iscrizione: IN MEMORIA DI FRANCESCO LAGUIDARA 1856-1927. Affianco al presbiterio si aprono due cappelle laterali, dedicate a Sant'Agnese e a San Martino, volute dal cav. Martino Barsanti per legare i rispettivi altari al nome suo e della sua consorte. L'area presbiteriale, introdotta da un ampio arco trionfale in cotto, ospita al centro una mensa in marmo bianco e, alle sue spalle, la sede liturgica collocatia su pedana semicircolare. Addossato alla parete absidale, si dispone l'organo a canne, realizzato nel 1968 dalla Ditta Giuseppe Costamagna di Milano ed ampliato nel 1989 con l'aggiunta di circa 300 canne.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1976)
L'adeguamento liturgico ha comportato l’inserimento di una mensa in marmo bianco per la celebrazione "versus populum" al centro del presbiterio, realizzata su progetto dell'architetto Luigi Leone. Alle sue spalle, della stessa materia, è realizzata la sede per i celebranti, collocata su pedana semicircolare e composta dai sedili laterali e dalla cattedra centrale. Sopra lo schienale di quest'ultima è posizionato il tabernacolo quadrangolare in marmo con sportello circolare in metallo dorato. Sul lato sinistro del presbiterio è collocato un leggio in legno, opera dello scultore Alfredo Belluomini.
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