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Ripa
Seravezza
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Antonio Abate
Parrocchia di Sant'Antonio Abate
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1950)
1200 - 1299(citazione intero bene); 1787 - 1798(citazione intero bene); 1920 - 1920(citazione intero bene); 1950 - 1952(rifacimento intero bene); 1954 - 1954(completamento abside); 1954 - 1955(completamento intero bene); 1962 - 1962(citazione intero bene); 1978 - 1979(completamento intero bene); 1980 - 1980(rifacimento presbiterio); 1981 - 1982(completamento facciata); 1990 - 1991(completamento abside); 1994 - 1995(completamento controfacciata); 1998 - 1998(completamento campanile)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio Abate <Ripa, Seravezza>
Altre denominazioni S. Antonio Abate
Autore (ruolo)
Iacopi, Lorenzo 
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1200 - 1299 (citazione intero bene)

La chiesa di Ripa, attestata dal XIII secolo, dipendeva dalla pieve di Vallecchia ed apparteneva alla Diocesi di Luni-Sarzana.

1787 - 1798 (citazione intero bene)

Nel 1787, passò alla Diocesi di Pontremoli e di seguito, nel 1798, a quella di Pisa.

1920  (citazione intero bene)

Nel 1920, l'Arcivescovo Pietro Maffi elevò la chiesa a parrocchia.

1950 - 1952 (rifacimento intero bene)

La distruzione totale del paese di Ripa, provocata dagli eventi della Seconda guerra mondiale, non risparmiò nemmeno la chiesa. Un nuovo edificio venne costruito tra il 1950-1952, su progetto dell'architetto Lorenzo Iacopi.

1954  (completamento abside)

Nel luglio del 1954, furono avviati i lavori di ricostruzione del coro, che fu benedetto dall'Arcivescovo Ugo Camozzo nel settembre dello stesso anno.

1954 - 1955 (completamento intero bene)

Nel 1954, la ditta Zanin di Trieste iniziò il montaggio del nuovo organo, mentre l'anno seguente la Ditta Henreaux di Pietrasanta offrì alla chiesa un altare in marmo giallo di Siena per la Cappella della Madonna.

1962  (citazione intero bene)

L'Arcivescovo Ugo Camozzo consacrò la chiesa il 15 Maggio 1962.

1978 - 1979 (completamento intero bene)

I lavori di rivestimento interno della chiesa furono realizzati dalla ditta edile Bazzichi con materiale marmifero proveniente da Vicenza. Inoltre, fu soffittato il tetto per nascondere le catene.

1980  (rifacimento presbiterio)

Nel 1980, l'area presbiteriale venne rinnovata completamente: furono rifatti l'Altar maggiore, gli amboni e il pavimento, grazie al marmo offerto dal Sig. Tarabella di Ripa. Inoltre, per dare maggiore visibilità al presbiterio, furono rimossi quattro pannelli che componevano la balaustra in marmo. Quest'ultimi furono rimontati all'ingresso della nuova cappella dedicata al Santissimo Sacramento, progettata e costruita nello stesso anno. Lo scultore Giancarlo Deri donò alla chiesa un gruppo scultoreo, raffigurante i dodici Apostoli e il Cristo risorto, che trovò posto al centro del presbiterio.

1981 - 1982 (completamento facciata)

Lo scultore e pittore Romano Cosci di Pietrasanta fu incaricato di lavorare al bozzetto preparatorio per il grande mosaico da inserire sulla facciata della chiesa. L'opera, realizzata dalla ditta Bacci e Ferrari di Pietrasanta, fu inaugurata dall'Arcivescovo Benvenuto Matteucci nel 1982.

1990 - 1991 (completamento abside)

Nel 1990, il catino absidale fu dipinto da Romano Cosci, che vi realizzò una pittura murale raffigurante Gesù e i Discepoli di Emmaus. L'opera fu inaugurata dall'Arcivescovo Alessandro Plotti il 13 Giugno 1991.

1994 - 1995 (completamento controfacciata)

Sulla parete di controfacciata fu realizzata da Romano Cosci una seconda pittura murale raffigurante l'Ultima Cena. L'opera fu inaugurata dall'Arcivescovo Alessandro Plotti l'11 Luglio 1995.

1998  (completamento campanile)

Nel 1998, fu ultimato il campanile con la balaustra, realizzata con marmi donati dalla ditta Henraux di Pietrasanta.
Descrizione

La Chiesa, edificata tra il 1950 e il 1952, è caratterizzata da una facciata a capanna completamente intonacata, fatta eccezione per il basamento in marmo bianco. Il corpo centrale è affiancato da due ali laterali aggettanti, ospitanti gli ingressi laterali. Al centro, si apre il portone d'ingresso principale, scolpito da Romano Cosci nel 2000 e sormontato da un grande mosaico dello stesso autore, realizzato nel 1982. La torre campanaria, a pianta quadrata, è addossata al fianco sinistro della chiesa ed è caratterizzata da una cella campanaria aperta su tutti i lati mediante aperture rettangolari e cimata da una balaustra in marmo. Internamente la chiesa, a navata unica, è conclusa da un abside semicircolare e dotata, sul lato sinistro, di quattro cappelle laterali comunicanti tra loro.
Struttura
Muratura portante mista. Tutte le murature si presentano intonacate e in buono stato di conservazione.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica, conclusa da un abside semicircolare. Sul lato sinistro, si aprono in successione quattro cappelle rettangolari, comunicanti tra loro. L’accesso al campanile avviene direttamente dalla chiesa.
Coperture
Struttura costituita da capanne di altezze diverse che denunciano i vari ambienti interni della chiesa. Copertura della navata rivestita da cassettoni quadrati in legno. Catino absidale intonacato e dipinto. Manto di copertura in marsigliesi su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata unica è costituita da quadroni in marmo bianco e bardiglio, disposti a scacchiera sui lati, e in modo da formare una serie di motivi cruciformi nel corridoio centrale. Nell'area presbiteriale, il pavimento è rivestito da lastre rettangolari in marmo venato e, al centro, in granito rosso.
Elementi decorativi
La chiesa di Sant'Antonio Abate è caratterizzata da una facciata a capanna intonacata, decorata da un grande mosaico raffigurante l'episodio evangelico di Cristo che benedice i fanciulli, opera del pittore e scultore versiliese Romano Cosci del 1982. Internamente la navata unica, dotata di quattro cappelle sul lato sinistro, ospita due pitture murali raffiguranti, in controfacciata, l'Ultima Cena e, nel catino absidale, Gesù e i discepoli di Emmaus, entrambe eseguite dal Cosci negli anni Novanta. Nell'area presbiteriale, oltre all'Altare maggiore, ai due amboni laterali e al fonte battesimale in marmo bianco, prende posto il gruppo scultoreo dei dodici Apostoli e del Cristo risorto, opera di Giancarlo Deri del 1980. Le cappelle laterali ospitano altari in marmo, donato alla chiesa da benefattori: intitolata al Santissimo Sacramento, la cappella più vicina all’Altar maggiore è introdotta da una balaustra realizzata con quattro pannelli in marmo e mosaico, smontati da quella che cinge l’area presbiteriale, ed è caratterizzata dalla presenza di un tabernacolo cilindrico in marmo bianco e giallo e da alcuni frammenti settecenteschi, resti dell'antico altare in marmo, andato distrutto nella Seconda guerra mondiale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1950)
La chiesa è stata edificata secondo le indicazioni del Concilio vaticano II in materia di adeguamento liturgico.
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