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adeguamento liturgico
Vecchiano
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Alessandro Papa e Martire
Parrocchia di Sant'Alessandro
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2000-2005)
XI - XII(preesistenze intero bene); 1039 - 1039(citazione intero bene); XII - XIII(ampliamento fianco nord); 1296 - 1296(citazione intero bene); XVI - XVI(citazione intero bene); 1561 - 1561(citazione intero bene); XVII - XVII(ricostruzione intero bene); XIX - XIX(ricostruzione
restauro presbiterio
abside); 1939 - 1939(restauro intero bene); 2011 - 2011(restauro casa canonica); 2013 - 2013(restauro materiali lapidei esterni); 2016 - 2016(restauro copertura)
Chiesa di Sant'Alessandro Papa e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Alessandro Papa e Martire <Vecchiano>
Altre denominazioni S. Alessandro Papa e Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
romanico pisano (fondazioni)
Notizie Storiche

XI - XII (preesistenze intero bene)

L'originaria chiesa di Sant'Alessandro fu costruita intorno all'XI secolo, simile nella struttura agli edifici di culto coevi sorti nella Valdiserchio: l'aula unica, di piccole dimensioni, era dotata di copertura a capanna. Tracce della primitiva chiesa sono ancora oggi riconoscibili nelle due piccole monofore tamponate sul fianco Nord.

1039  (citazione intero bene)

La prima attestazione dell'esistenza della chiesa di Sant'Alessandro risale al 1039: il documento, relativo ad una compravendita, riporta l'indicazione della "ecclesia S. Alexandri (...) in loco et finibus Veclano".

XII - XIII (ampliamento fianco nord)

Tra il XII e il XIII secolo, l'edificio di culto fu sottoposto a importanti lavori di ampliamento, che tuttavia rimasero incompiuti. L'aula unica fu trasformata in un'aula a due navate, divise tra loro da una fila di archi a tutto sesto. Le archeggiature tamponate, i pilastri quadrati e le imposte d'arco sono ancora visibili sul fianco Nord della chiesa.

1296  (citazione intero bene)

La chiesa di Sant'Alessandro compare nell'elenco delle Decime del 1296-1297, dipendente dalla pieve di Rigoli.

XVI  (citazione intero bene)

Per tutto il XVI secolo, le Visite pastorali registrarono che la chiesa di Sant'Alessandro si presentava degradata e bisognosa di restauri.

1561  (citazione intero bene)

Nel 1568, la chiesa di Sant'Alessandro fu elevata a pieve.

XVII  (ricostruzione intero bene)

Agli inizi del Seicento, la chiesa fu completamente ricostruita, utilizzando in parte il materiale proveniente dal precedente edificio. In quest'occasione fu ridefinita la facciata secondo lo schema ancora oggi visibile: portale d'ingresso principale e due finestre rettangolari.

XIX  (ricostruzione, restauro presbiterio, abside)

Nei primi anni del XIX secolo, l'architetto Antonio Niccolini progettò e riallestì l'area presbiteriale, realizzò la nuova abside e ridusse il numero degli altari da sei a tre.

1939  (restauro intero bene)

Nel 1939 la chiesa, che versava in cattivo stato di conservazione, fu restaurata da un gruppo di cittadini benefattori, così come riporta la lapide commemorativa collocata a destra della bussola d'ingresso.

2011  (restauro casa canonica)

Nel 2011 è stata eseguita la manutenzione degli intonaci esterni della casa canonica.

2013  (restauro materiali lapidei esterni)

Nel 2013 fu eseguito il restauro del portale d'ingresso principale, delle cornici in pietra delle finestre e del portale di accesso alla sacrestia.

2016  (restauro copertura)

Nel 2016, la chiesa ha subìto lavori riguardanti la manutenzione della copertura dell'abside.
Descrizione

La chiesa di Sant'Alessandro sorge al centro del paese di Vecchiano, comune che si sviluppa sulla riva destra del fiume Serchio. Detta Sant'Alessandro a Vecchiano maggiore, per distinguerla da San Frediano a Vecchiano minore, la chiesa ha conosciuto almeno due differenti fasi costruttive: la prima, riferibile ad un edificio molto più piccolo dell'attuale e ancora riconoscibile nelle due monofore sul fianco sinistro, risalirebbe all'XI secolo, mentre la seconda, testimoniata dai due archi tamponati sullo stesso lato, sarebbe riferibile alla fine del XII e all'inizio del XIII secolo. Il prospetto principale a capanna, intonacato e tinteggiato, è privo di sagrato e si affaccia direttamente su via Sant'Alessandro. Presenta il portale d'ingresso principale profilato da una seicentesca cornice in pietra serena e accompagnato, nella parte superiore, da due finestroni rettangolari incorniciati con lo stesso materiale. Durante gli ultimi restauri, i fianchi della chiesa sono stati liberati dall'intonaco, che oggi rimane solo nella parte alta di entrambe le pareti e nella zona terminale del fianco Nord. Il prospetto Sud si affaccia su piazza Garibaldi ed è caratterizzato da un paramento murario continuo: nella parte inferiore, più vicina alla facciata, esso è costituito da conci ben squadrati di pietra calcarea, mentre nella restante da una muratura eterogenea ed irregolare. Il lato meridionale è dotato di un portone secondario e di tre aperture a monofora, di cui l'ultima di dimensioni ridotte. Il prospetto opposto, libero fin oltre la prima metà, è realizzato sostanzialmente da conci di calcare chiaro ed è caratterizzato dalla presenza di due archi a tutto sesto tamponati poggianti su pilastri e dalle susseguenti imposte d'arco. Al di sopra, testimonianza del primitivo edificio, la coppia di piccole monofore cieche già citate. L'ultima parte del fianco sinistro è costruito in aderenza con la sacrestia e presenta un ulteriore portone d'accesso. La parte tergale dell'edificio presenta una parete absidale semicircolare, completamente intonacata e tinteggiata, scandita da paraste lineari ed aperta in corrispondenza dell'unica monofora centrale. Di fronte alla chiesa, sul lato opposto della via, si erge il solido campanile (di proprietà comunale), la cui edificazione ebbe inizio nella seconda metà del XII secolo e fu completata nel 1385, come attesta l'epigrafe in marmo inserita nel paramento murario. La torre a base quadrata, priva di aperture nella metà inferiore, risulta impreziosita in quella superiore da eleganti bifore e trifore e conclusa da una robusta merlatura. Internamente, la chiesa si presenta a navata unica coperta da un tetto a capriate lignee e conclusa da un abside semicircolare decorato con pitture murali. Dal lato sinistro della parete absidale una porta conduce in sacrestia.
Struttura
Muratura portante mista, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio. Le murature si presentano in parte intonacate ed in parte a faccia vista.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica completa di abside semicircolare. L'area presbiteriale risulta rialzata di tre gradini rispetto al resto dell'aula. La sacrestia è accessibile da una porta aperta sul lato sinistro del presbieterio e direttamente dall’esterno. Il campanile è raggiungibile dal cortile della canonica.
Coperture
La chiesa presenta una copertura a capanna costituita da orditura primaria e secondaria in struttura lignea, sorretta da cinque capriate. Il presbiterio è coperto da una volta a vela affrescata, sorretta da coppie di pilastri e colonne. L’abside è dotato di un catino semisferico completamente affrescato. La sacrestia presenta una copertura inclinata ad unica falda, costituita da orditura primaria e secondaria in legno. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
Chiesa e sacrestia presentano una pavimentazione a quadroni di marmo bianco e bardiglio, disposti a losanga. L'aula è dotata di una guida centrale in marmo bianco a quadroni, che dall'ingresso conduce fino al presbiterio.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, intonacata, presenta un portale d'ingresso decorato da una cornice modanata in pietra serena. L'architrave, sormontato da un timpano triangolare spezzato al vertice, riporta l'iscrizione della data "1613", incisa in numeri romani. Nella parte superiore del prospetto si aprono due finestroni della stessa epoca, incorniciati con identico materiale. All'interno, l'aula unica è caratterizzata da pareti tinteggiate di bianco con fascia decorativa sommitale, che percorre tutto il perimetro della chiesa. Sulla parete sinistra, in corrispondenza dell'altare laterale, l'intonaco si interrompe per mostrare il profilo degli archi tamponati in pietra calcarea. In controfacciata, sopra la bussola d'ingresso, trova posto la pittura murale di Marta Della Croce del 1992, raffigurante la sacra immagine della Madonna di Castello sorretta da due angeli tra Sant'Alessandro e fedeli. A destra del portone, una lapide marmorea ricorda i lavori di ampliamento e di restauro della chiesa, eseguiti nel 1939. Nell'angolo destro è collocato il fonte battesimale, costituito da un'acquasantiera in marmo bianco con stemma mediceo presso la base, ascrivibile al XVII secolo. La pila, posizionata al centro di un gradino quadrangolare con cancellino in ferro battuto a delimitare, è incorniciata da un'edicola coeva in pietra e muratura dipinta, ornata da un frontone ricurvo, spezzato al vertice per accogliere la cartella centrale. Nell'angolo opposto, è collocata un'altra acquasantiera in marmo bianco datata 1631, che necessita di un intervento di restauro. Due confessionali in muratura dipinta si fronteggiano dai fianchi dell'aula, così come i due altari laterali gemelli ottocenteschi. Quest'ultimi sono caratterizzati da dossali in pietra dipinta, sorretti da due plinti con stemmi scolpiti, delimitati lateralmente da semipilastri scanalati e conclusi al vertice da timpani triangolari spezzati, includenti il monogramma dorato di San Bernardino. La mensa dell'altare di sinistra, completa di gradini e tabernacolo intronizzato, è realizzata in marmi policromi e breccia, mentre quella di destra è costruita in pietra e muratura dipinta a finto marmo. Al centro del dossale sinistro è esposto il piccolo dipinto cinquecentesco della Madonna delle Grazie. Sulla parete destra, inserito entro ampia nicchia, è collocato il moderno gruppo scultoreo della Pietà, mentre sulla parete opposta, a destra dell'altare laterale, si trova una lapide trecentesca in marmo bianco. L'area presbiteriale, rialzata di tre gradoni rispetto al resto dell'aula, è coperta da una volta a vela dipinta, sorretta da quattro coppie di pilastri e colonne. Accoglie al centro il vecchio Altare maggiore del XVIII secolo, realizzato in marmo bianco, breccia violetta e diaspro e proveniente dal Duomo di Massa Carrara: la mensa è sostenuta da volute arricciolate, sormontata da due ampi gradini e dotata di tabernacolo intronizzato. Davanti è stata posizionata una mensa postconciliare in vetro, sotto la quale sono stati reimpiegati due piccoli capitelli in marmo bianco del XII secolo, ornati da foglie d'acqua, fiori e testine antropomorfe presso gli angoli. Il catino absidale presenta un pittura murale raffigurante il Cristo risorto, opera di Luciano Di Bugno del 1949.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2000-2005)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento davanti all'Altare maggiore preconciliare di una mensa in legno e vetro per la celebrazione versus populum. A destra della mensa è collocato un leggio ligneo.
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