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Querceta
Seravezza
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Maria Lauretana
Parrocchia di Santa Maria Lauretana
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1960-1965)
1644 - 1644(citazione intero bene); 1645 - 1645(costruzione intero bene); 1783 - 1783(citazione intero bene); 1787 - 1787(citazione intero bene); 1798 - 1798(citazione intero bene); 1805 - 1805(citazione intero bene); 1889 - 1889(citazione intero bene); 1936 - 1936(citazione intero bene); 1944 - 1944(demolizione intero bene); 1954 - 1954(ricostruzione intero bene)
Chiesa di Santa Maria Lauretana
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Lauretana <Querceta, Seravezza>
Altre denominazioni S. Maria Lauretana
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1644  (citazione intero bene)

Secondo la tradizione, la chiesa di Santa Maria Lauretana fu costruita nel luogo in cui venne ritrovata l'immagine dipinta della Madonna di Loreto. Un pellegrino francese, a causa di un violento temporale, lasciò il piccolo quadro appeso ad un muro o ad una quercia, presso la proprietà di un certo Giulio Braccelli di Seravezza, vicino alla strada detta "alle Mordure". Il 12 aprile 1644, nove consiglieri della giurisdizione e dominio fiorentino deliberarono circa la costruzione di una nuova chiesa in quel luogo.

1645  (costruzione intero bene)

La posa della prima pietra della nuova chiesa, dedicata a Santa Maria Lauretana, avvenne il 15 aprile del 1645. I lavori furono completati in quindici anni, grazie alle offerte dei fedeli e dei pellegrini.

1783  (citazione intero bene)

La chiesa resse la funzione di pubblico oratorio fino all'ultimo quarto del XVIII secolo: il 29 settembre 1783 fu eretta a parrocchia dal vescovo di Luni-Sarzana, Giulio Cesare Lomellini.

1787  (citazione intero bene)

Nel 1787, la chiesa passò dalla Diocesi di Luni-Sarzana a quella di Pontremoli.

1798  (citazione intero bene)

Il 18 settembre 1798 la chiesa fu infine assorbita dalla Diocesi di Pisa.

1805  (citazione intero bene)

Il 26 marzo 1805 Santa Maria Lauretana fu elevata a parrocchia dall'Arcivescovo di Pisa Angelo Franceschi.

1889  (citazione intero bene)

Con decreto del 1° agosto 1889, l'Arcivescovo di Pisa Ferdinando Capponi elevò la chiesa di Santa Maria Lauretana a pievania.

1936  (citazione intero bene)

Il 19 febbraio 1936 la chiesa divenne prepositura con decreto dell'Arcivescovo di Pisa Gabriele Vettori.

1944  (demolizione intero bene)

Durante la Seconda guerra mondiale, Querceta subì notevoli bombardamenti: la chiesa di grandi dimensioni, così a ridosso della ferrovia e dell'Aurelia, costituiva un ostacolo per i tedeschi. Nel luglio del 1944, i nazisti demolirono il campanile che, franando, distrusse completamente la cupola, l'altare maggiore e la casa canonica.

1954  (ricostruzione intero bene)

Completamente ricostruita dopo il conflitto, fu consacrata il 23 ottobre 1954.
Descrizione

Querceta sorge nella parte del territorio di Seravezza che si allunga verso il mare, a ridosso delle Alpi Apuane, in una zona pianeggiante coperta da lecci e da olivi. La chiesa di Santa Maria Lauretana, ricostruita nel secondo dopoguerra, si trova all'incrocio tra la via Aurelia (SS1) e la strada che collega Seravezza alla costa. La facciata, completamente intonacata, è caratterizzata da un doppio spiovente che ricalca l’articolazione dei volumi interni dell'edificio, costituito da una navata centrale più alta e da due navatelle laterali di altezza minore. Una coppia di lesene delimita il corpo centrale ed accoglie al suo interno un ampio arco trionfale, in cui è inserito il portale d'ingresso e la sovrastante lunetta. Al vertice, un massiccio timpano triangolare conclude il prospetto. In corrispondenza dei corpi laterali delle navatelle, si aprono due portali secondari, profilati da cornici in marmo modanato. Accessi secondari si trovano anche sui fianchi dell'edificio mentre, nella parte del cleristorio, si apre una serie di finestre a lunetta. Sul lato destro della chiesa si innesta un corpo aggiuntivo che ospita sacrestia e canonica, e su quello sinistro si erge il campanile a base quadrata, caratterizzato da monofore e da aperture circolari, concluso da una balaustra sommitale. Internamente, la chiesa adotta un impianto a tre navate, spartite da una fila di pilastri per parte, ognuno dei quali affiancato da una coppia di colonne. Il transetto collega il corpo longitudinale all'area presbiteriale. Quest'ultima, rialzata di tre gradoni rispetto al resto dell'aula, si conclude con un abside semicircolare in cui è ospitato il coro. Tutte le murature interne ed esterne della chiesa sono intonacate e in buono stato di conservazione.
Struttura
Muratura portante a sacco, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio.
Pianta
Schema planimetrico a tre navate concluso da un transetto e da un abside semicircolare. In controfacciata si inserisce la cantoria, sorretta da sei colonne in marmo. Dal presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto all’aula, si accede alla sacrestia e al campanile.
Coperture
La copertura della navata centrale è costituita dalla successione di tre volte a botte lunettate, intervallate da quattro archi a tutto sesto. Le navate laterali sono coperte da tre volte a crociera. Il transetto presenta due volte a botte, mentre presso l'incrocio dei bracci si inserisce una cupola semisferica con lanternino apicale, poggiante su un tamburo dotato di aperture circolari. Il presbiterio è coperto da una volta a vela e l’abside da un catino semisferico. Tutte le murature interne risultano intonacate. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione a quadroni di marmo bianco e bardiglio posati a losanga su tutte le superfici calpestabili all’interno dell’aula e del presbiterio. La zona absidale presenta invece una pavimentazione a mattonelle in marmo bianco quadrangolari.
Elementi decorativi
La facciata della chiesa di Santa Maria lauretana, completamente intonacata, è composta da un corpo centrale a capanna, corrispondente alla navata principale, e da due corpi laterali, di altezza notevolmente inferiore rispetto al precedente, coincidenti con le navate laterali. La struttura centrale è delimitata lateralmente da due lesene lisce, decorate al vertice da due capitelli ionici: un ampio arco trionfale, ornato nell'intradosso da una serie di rosette, accoglie il portale d'ingresso principale, con cornice e timpano triangolare in marmo modanato, e una lunetta contenente un moderno mosaico condotto nel 1962 dalla ditta Castaman di Pietrasanta, raffigurante il trasporto della Santa Casa di Loreto. Al vertice, la facciata termina con un frontone triangolare profilato da una massiccia cornice dentellata e sormontato da crocetta apicale. Internamente, la chiesa è articolata in tre navate, scompartite da una serie di pilastri in muratura, affiancati ciascuno da due colonne in marmo. Una spessa cornice modanata corre al di sopra delle archeggiature e divide la parte inferiore della navata da quella superiore, che ospita tre finestre a lunetta per lato. La controfacciata è occupata dall'ampia cantoria caratterizzata dal profilo curvilineo, poggiante su sei colonne in marmo e ospitante al centro il monumentale organo. Nelle navate laterali, vicino all’ingresso, sono collocate due acquasantiere: quella di destra, ottocentesca, realizzata in marmo bianco, e quella di sinistra, in breccia violetta, datata 1651. Poco oltre, si fronteggiano due fonti battesimali: inserito in una nicchia della navata destra, chiusa da balaustra marmorea e cancellino in ferro dorato, trova posto un novecentesco fonte a tempietto; nella navata sinistra si conserva un fonte in marmo bianco di forma ottagonale, datato 1802. A metà delle navate, trovano posto due altari laterali, entrambi costituiti da una mensa con gradino in marmi policromi e da una nicchia marmorea includente una statua devozionale: a destra, San Giuseppe e, a sinistra, la Madonna con Gesù bambino. Seguono due confessionali in marmo bianco con intarsi in marmo giallo e rosso di Francia, caratterizzati da uno scomparto centrale centinato, sormontato da timpano triangolare, e due inginocchiatoi laterali in marmo. Addossato all'ultimo pilastro della navata destra, si trova il pulpito: il fusto a base ottagonale, realizzato in breccia, sostiene la tazza in marmo bianco decorato dai bassorilievi dei quattro Evangelisti. Nel braccio destro del transetto si erge un altare seicentesco, caratterizzato da una mensa ornata da motivi vegetali e da due colonne tortili che incorniciano lateralmente il dossale, ospitante il dipinto con la Madonna con Gesù bambino e santi. Al vertice, il timpano spezzato ospita un'edicola con la dedicazione dell'altare. Nel braccio sinistro, un altare del XX secolo ospita al centro del dossale l'immagine della Madonna di Loreto, copia dell'originale rubata. Ai lati dei gradoni che conducono all'area presbiteriale sono collocati due amboni in marmo: entrambi costituiti da una balaustra semicircolare su cui si innesta il leggio, sostenuto da un'aquila scolpita a tutto tondo. Al centro del presbiterio, si trova la mensa dell'altare maggiore decorata da un elegante intarsio floreale in marmi policromi che circonda l'immagine della santa casa di Loreto. Alle spalle trovano posto i gradini in marmo dell'altare con tabernacolo intronizzato e la cattedra del celebrante accompagnata da due piccole sedute laterali. Il coro ligneo, addossato alla parete di fondo, segue il profilo curvilineo dell'abside. Sul lato destro del presbiterio, una balconata conclusa da balaustra, si appoggia sui tre sottostanti archi a tutto sesto, sostenuti da colonne realizzate in breccia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1960-1965)
Lo spazio liturgico è stato modificato con l’inserimento di una mensa in marmo per la celebrazione "versus populum", due amboni in marmo e la cattedra, sempre in marmo, per il celebrante.
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