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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Cardoso
Stazzema
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1996-1999)
XVII - XVII(citazione intero bene); XVII - XVII(citazione intero bene); 1638 - 1638(citazione intero bene); XVIII - XVIII(costruzione altare maggiore e fonte battesimale); 1745 - 1863(costruzione campanile); 1789 - 1789(citazione intero bene); XIX - XIX(restauro intero bene); XIX - XIX(acquisizione fonte battesimale); 1804 - 1804(costruzione fonte battesimale); 1859 - 1860(dipinto murale catino absidale); 1996 - 1996(citazione intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Cardoso, Stazzema>
Altre denominazioni S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XVII  (citazione intero bene)

Originariamente la chiesa di Cardoso, appartenente alla diocesi di Lucca, era conosciuta anche con il titolo di San Rocco, in seguito soppiantato dalla dedicazione a Santa Maria Assunta.

XVII  (citazione intero bene)

Nel XVII secolo, l'oratorio si presentava dignitoso, dotato di una sola porta d'ingresso, sormontata da un oculo, e di quattro finestre. La chiesa era officiata durante le festività.

1638  (citazione intero bene)

Le prime attestazioni dell'esistenza della chiesa di Cardoso risalgono alla visita pastorale nella parrocchia di Pruno del 1638. La relazione riporta che all'epoca la comunità era divisa in quattro “vicinanze”, Pruno, Volegno, Cardoso e Malinventre, e che l'oratorio di Cardoso dedicato a Santa Maria Assunta era stato costruito da poco.

XVIII  (costruzione altare maggiore e fonte battesimale)

L’altare maggiore preconciliare, ancora conservato, fu costruito nel 1789 dai Capi famiglia di Cardoso e Malinventre, così come il fonte battesimale qualche anno più tardi.

1745 - 1863 (costruzione campanile)

L’attuale campanile si erge isolato al di là della strada, di fronte alla facciata della chiesa: la sua erezione fu iniziata nel 1745 ed ultimata solo nel 1863. In questo intervallo di tempo, fu utilizzato un altro campanile, inserito all’ingresso della navatella sinistra della chiesa e successivamente abbattuto durante i lavori di restauro del 1842.

1789  (citazione intero bene)

Il 18 settembre 1789, la chiesa di Cardoso passò alla diocesi di Pisa insieme ad altre nove parrocchie del Vicariato, su istanza del Granduca Pietro Leopoldo e con bolla di Papa Pio VI.

XIX  (restauro intero bene)

Nel corso del XIX secolo, la chiesa di Santa Maria Assunta fu sottoposta a lavori di restauro, rimodernamento e ampliamento.

XIX  (acquisizione fonte battesimale)

Il fonte battesimale, scolpito da Donato Benti nel 1528 per la chiesa dei frati agostiniani di Pietrasanta, fu acquistato dalla chiesa di Cardoso intorno ai primi anni del XIX secolo.

1804  (costruzione fonte battesimale)

Il 12 agosto 1804, l’Arcivescovo di Pisa Angelo Franceschi emanò il decreto per erigere il fonte battesimale nella chiesa di Santa Maria Assunta, in risposta alla supplica dei paesani gravati fino a quel momento dalla necessità di raggiungere la lontana parrocchia di Pruno.

1859 - 1860 (dipinto murale catino absidale)

Tra il 1855 e il 1860, Ranieri Leonetti, camarlengo della Compagnia del Santissimo Sacramento realizzò nel catino absidale l'affresco con l'Assunzione di Maria.

1996  (citazione intero bene)

Il 19 giugno 1996 il paese fu distrutto da una terribile alluvione: la pioggia cadde ininterrottamente per 6 ore, portando con sé fango, massi e alberi, per un totale di oltre 2.200.000 metri cubi di detriti. L'alluvione causò molti danni materiali e dodici morti.
Descrizione

Il paese di Cardoso sorge lungo l'omonimo torrente che dà il nome alla valle. La chiesa, priva di sagrato, si affaccia direttamente su via Monte Forato, a cavallo tra i due abitati di Cardoso e Malinventre. L'edificio presenta il fianco sinistro coperto dalla casa canonica e da altri locali parrocchiali, il fianco destro costruito a strapiombo sul corso d'acqua e la parte tergale circondata da un'area tenuta a verde. La facciata a salienti, completamente intonacata, presenta una fascia di base, alta circa un metro e mezzo, rivestita in pietra ad effetto bozzato ed è dotata di tre portali d'ingresso, che introducono alle relative navate. Sul lato opposto della strada, di fronte alla chiesa, si erge l'alto campanile in pietra (22 m), realizzato in parte su uno sperone di roccia e in parte su terreno di riporto. La costruzione venne iniziata il 1° maggio 1745 dal camarlingo della Compagnia Biagio Bertoni ed ultimato solo molto più tardi nel 1863. La struttura, a base quadrata, risulta impostata su un ampio basamento, dotato di monofore e concluso da una terrazza. La torre vera e propria risulta suddivisa in due ordini e termina con la cella campanaria, caratterizzata da quattro aperture arcate e sormontata da una lanterna ottagonale con copertura a cuspide. L'interno è a pianta basilicale, scandito da tre navate e concluso da un'abside semicircolare. Ai lati del coro si aprono due porte: quella sinistra conduce in sacrestia, mentre quella destra ad un locale utilizzato come deposito e magazzino.
Struttura
L'edificio, completamente intonacato e tinteggiato sia internamente che esternamente, non consente di verificare con certezza la composizione della cortina muraria. Tuttavia l'esperienza fa propendere per una muratura costituita da pietrame del luogo, di varia dimensione, più o meno sbozzato.
Pianta
Edificio a pianta basilicale a tre navate con abside semicircolare. La navata centrale è divisa da quelle laterali mediante tre arcate a tutto sesto di diversa altezza: le due più vicine al presbiterio risultano infatti più alte per creare una sorta di "effetto transetto". Sul lato sinistro dell'abside una porta conduce ad un locale destinato a sacrestia, mentre sul lato destro si apre un vano ad uso magazzino. In controfacciata, è inserita la cantoria in muratura, larga quanto la navata centrale.
Coperture
La navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata, intonacata e tinteggiata, nelle cui lunette si aprono altrettante finestre; la seconda e la terza campata di sinistra e la terza di destra hanno lunette cieche, in cui le finestre sono solo dipinte. Le campate delle navate laterali sono invece coperte con volte a crociera, anch’esse tinteggiate. Il catino absidale è intonacato e ospita un dipinto murale ottocentesco.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata maggiore e le laterali sono pavimentate con piastrelle di marmo di Carrara e bardiglio, delle dimensioni di 28x28 cm, disposte a losanga. La stessa soluzione è utilizzata nel presbiterio, con elementi di dimensioni 24x24 cm. Nella navata centrale, in corrispondenza dell'intercolumnio tra la seconda e la terza campata è inserito un intarsio in marmi policromi e breccia violetta, raffigurante una corolla di fiore con al centro il simbolo mariano, motivo che si ripete anche nel presbiterio alla base dei gradini dell'Altare maggiore. La pavimentazione del coro è in lastre di pietra grigia, di vari formati, disposte a correre in senso longitudinale rispetto alla navata. La sacrestia presenta una pavimentazione costituita da marmette di 25x25 cm ad imitazione della palladiana. Il locale magazzino ha un pavimento a lastre simili a quello del coro ma con finitura ancora più grezza.
Elementi decorativi
La facciata a salienti è costituita da un basamento in pietra su cui si innalza la parete intonacata: due strette paraste delimitano la porzione centrale del prospetto e sostengono la cornice di copertura, mentre due strutture analoghe incorniciano gli spigoli esterni delle porzioni laterali. La chiesa è dotata di tre portali, con stipiti ed architrave in pietra, il maggiore dei quali reca al vertice una lastra di marmo incisa con la seguente iscrizione: DOMUS MEA DOMUS ORATIONIS VOCABITUR MDCCCXXXVII. Al centro, è inserita in nicchia una piccola statua in marmo bianco dedicata all'Immacolata Concezione. All'interno la chiesa, completamente intonacata e tinteggiata, è suddivisa in tre navate da una serie di tre archeggiature per parte e termina con un'abside semicircolare. In controfacciata è inserita la cantoria in muratura, poggiante su quattro mensoloni, che ospita al centro l'organo in legno ottocentesco, costruito dalla Ditta Agati Tronci. Ai lati del portone d'ingresso principale sono inseriti due confessionali a parete a tre fornici. Addossate ai pilastri che separano la prima dalla seconda campata si trovano due pile in marmo bianco: quella destra è un'acquasantiera a colonna ascrivibile al XVII/XVIII secolo, mentre quella sinistra è un'acquasantiera a parete ottocentesca a forma di conchiglia. In occasione dell'anno Mariano 1954, nella prima campata della navata destra è stata realizzata una nicchia che riproduce la grotta di Lourdes, con le statue della Madonna e di Bernadette. Sulla parete opposta è collocato il tabernacolo eucaristico in marmo statuario, realizzato dallo scultore Donato Benti nel 1528, oggi utilizzato come fonte battesimale. Il tempietto, costruito per la chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta e acquistato dalla parrocchia di Cardoso nel XIX secolo, è caratterizzato da una base esagonale, con cupola emisferica decorata da un motivo a squame e sormontata dalla statua di San Giovanni Battista. Il corpo centrale presenta una serie di bassorilievi relativi alla vita di Gesù: la Crocifissione, Cristo alla colonna, la Resurrezione, l'Incredulità di San Tommaso, Cristo con croce e calice. Addossato al secondo pilastro di sinistra, si inserisce il pulpito ottagonale ottocentesco, realizzato in marmo bianco con intarsi in breccia e marmi policromi. A metà delle navate minori si fronteggiano due altari laterali: quello destro, datato 1844, in marmo bianco, è caratterizzato da una mensa sorretta da colonnine e da un dossale delimitato da due lesene scanalate poste a sostegno di una spessa trabeazione. Al centro è esposta una tela ottocentesca dedicata a San Camillo de Lellis. L'altare sinistro, datato 1666, è costituito da una mensa in breccia e marmo e da un dossale in muratura dipinta con colonne laterali, frontone spezzato e dipinto centrale seicentesco raffigurante l'Assunzione di Maria con i Santi Agostino, Cipriano e Maria Maddalena. In testa alle navate laterali sono presenti due altari in marmo e breccia: quello di destra, ascrivibile al XVII secolo, è dedicato al Sacro Cuore di Gesù, mentre quello di sinistra, datato 1848, è intitolato alla Madonna Addolorata. Davanti all'area presbiteriale, è stata inserita una moderna mensa in marmo venato caratterizzata da forme naturalistiche, opera realizzata dal maestro Gianfranco Tommasi a seguito dell'alluvione avvenuta nel 1996. Introdotto da un ampio arco trionfale e circondato da balaustra in marmo, si apre il presbiterio che accoglie al centro l'Altare maggiore preconciliare, realizzato in marmo di Carrara e breccia nel 1789. Addossato alla parete absidale si sviluppa il coro ligneo, costituito da una panca pensile in pietra, ascrivibile al XVII secolo, e da un rivestimento ligneo ottocentesco che forma gli stalli. Il catino absidale è decorato con un dipinto murale raffigurante la Madonna Assunta tra angeli, fatto realizzare da Ranieri Leonetti, Camarlengo della Compagnia del Santissimo Sacramento nel 1859.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1996-1999)
All'interno della chiesa, lo schema preconciliare è rimasto intatto: le balaustre racchiudono l'area presbiteriale, rialzata di due gradoni rispetto al resto dell'aula, e accolgono al centro il vecchio altare maggiore. L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in marmo per la celebrazione versus populum davanti all'ingresso del presbiterio, installata su pedana. Il nuovo altare è stato scolpito in marmo bianco venato dal Maestro Gianfranco Tommasi di Seravezza, a seguito dell'alluvione del 1996. All'interno del recinto presbiteriale è collocato il leggio in legno e la sede per il celebrante, costituita da una semplice seduta in legno.
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