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restauro
adeguamento liturgico
Pontasserchio
San Giuliano Terme
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Michele Arcangelo
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1965-2005)
XI - XI(citazione intero bene); 1014 - 1014(citazione intero bene); 1432 - 1432(citazione intero bene); 1516 - 1516(costruzione oratorio); 1605 - 1605(restauro intero bene); 1623 - 1623(citazione intero bene); 1642 - 1642(restauro oratorio); 1698 - 1701(costruzione campanile); 1711 - 1712(costruzione cantoria); 1735 - 1735(costruzione zona absidale); 1784 - 1787(citazione intero bene); 1785 - 1785(citazione intero bene); 1929 - 1930(restauro intero bene); 1952 - 1952(completamento campanile); 1965 - 1965(restauro area presbiteriale); 2001 - 2003(restauro intero bene); 2010 - 2010(restauro campanile)
Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo <Pontasserchio, San Giuliano Terme>
Altre denominazioni S. Michele Arcangelo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XI  (citazione intero bene)

Dall'XI secolo, presso Pontasserchio, nel rione detto Vecchializia, esistevano due chiese dedicate a San Michele Arcangelo e ai Santi Giacomo e Filippo.

1014  (citazione intero bene)

Attestate con certezza dal 1014, le chiese di San Michele e dei Santi Giacomo e Filippo dipendevano dalla Pieve di Pugnano.

1432  (citazione intero bene)

Il 22 gennaio 1432 la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo venne unita a quella di San Michele, che assunse le funzioni parrocchiali.

1516  (costruzione oratorio)

Nel 1516 alcuni fedeli laici fondarono la Compagnia del Santissimo Crocifisso e costruirono un nuovo oratorio come sede dell'associazione. Qui trasportarono anche l'affresco miracoloso raffigurante la crocifissione di Gesù, fino a quel momento conservato in un modesto tempietto che sorgeva nelle vicinanze dell'antico ponte sul Serchio.

1605  (restauro intero bene)

L'accresciuta devozione nei confronti dell'immagine del Crocifisso rese il piccolo oratorio inadatto ad accogliere il gran numero di fedeli. Perciò, il 28 marzo 1605 fu decretato l'inizio dei lavori per l'ampliamento dell'edificio.

1623  (citazione intero bene)

Nel frattempo, la chiesa di San Michele Arcangelo assunse il titolo di Pieve il 27 aprile 1623.

1642  (restauro oratorio)

Nel 1642, l'oratorio del Santissimo Crocifisso fu sottoposto a nuovi lavori d'ingrandimento, per i quali fu utilizzato materiale lapideo proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria a Lamo.

1698 - 1701 (costruzione campanile)

Verso la fine del XVII secolo, la Compagnia del Santissimo Crocifisso decretò la necessità di costruire un nuovo campanile per l'oratorio: questo fu realizzato con pietre provenienti dalla Pieve di San Giovanni Battista di Arena, ormai abbandonata, detta "la Pievaccia".

1711 - 1712 (costruzione cantoria)

Nel 1711, la Compagnia del Santissimo Crocifisso decise di costruire la cantoria e di dotarla di organo. Inizialmente ne fu realizzato uno da Niccolaio Del Quoco, poi sostituito con l'attuale strumento, realizzato dalla Ditta Agati di Pistoia nel 1839.

1735  (costruzione zona absidale)

Nel 1735, l'oratorio del Santissimo Crocifisso subì nuovi lavori di ristrutturazione che riguardarono la costruzione dell'abside e del coro.

1784 - 1787 (citazione intero bene)

Nell'ultimo quarto del XVIII secolo, il Granduca Pietro Leopoldo stabilì la chiusura di tutte le confraternite esistenti sul territorio. Anche la Compagnia del Santissimo Crocifisso fu soppressa e obbligata ad abbandonare l'oratorio.

1785  (citazione intero bene)

Nel 1785 la vecchia chiesa di San Michele Arcangelo fu abbandonata e, per volontà dell'Arcivescovo Angelo Franceschi, il titolo fu tresferito all'oratorio del Santissimo Crocifisso che divenne quindi la nuova parrocchia di Pontasserchio.

1929 - 1930 (restauro intero bene)

Nuovi lavori di restauro furono condotti nella chiesa di Pontasserchio tra il 1929 e il 1930: fu rifatto il pavimento, furono decorate le pareti interne con pitture murali e furono restaurati gli altari.

1952  (completamento campanile)

Il 28 settembre 1952 fu installato l'orologio sul campanile della chiesa.

1965  (restauro area presbiteriale)

Nel 1965 il vecchio pavimento del presbiterio fu sostituito con quello nuovo realizzato in marmo bianco e marmo di Levanto.

2001 - 2003 (restauro intero bene)

Nei primi anni del 2000 sono stati realizzati lavori di manutenzione straordinaria alla chiesa, che hanno previsto il restauro della copertura, il rifacimento dell'intonaco esterno e la tinteggiatura della facciata.

2010  (restauro campanile)

Nel 2010 hanno avuto inizio i lavori per il restauro architettonico e il consolidamento strutturale del campanile.
Descrizione

L'attuale chiesa di San Michele Arcangelo nasce in origine come oratorio della Compagnia del Santissimo Crocifisso, eretto nel Cinquecento nei pressi del distrutto castello medievale di Pontasserchio e del vicino ponte sul fiume Serchio. La facciata a capanna, interamente intonacata, è coronata da un timpano triangolare con cornice modanata ed ospita al centro il portale d'ingresso, sormontato da una cartella a specchio scolpita in pietra. Al di sopra, è inserita una finestra tamponata con frontone semicircolare spezzato. Il fianco sinistro, quasi totalmente intonacato tranne che per una limitata porzione muraria realizzata in blocchi squadrati di pietra calcarea lasciati a vista, si affaccia su via Veneto e presenta tre alte finestre rettangolari e un ingresso laterale con portale di piccole dimensioni. Il fianco destro, anch'esso intonacato, risulta addossato alla casa canonica e al campanile. Quest'ultimo, a pianta quadrata, è stato edificato con differenti materiali: la parte inferiore è costituita da conci di pietra locale, provenienti dalla distrutta pieve di Arena, mentre la parte centrale e superiore è realizzata con mattoncini a faccia vista. La torre, scandita da spesse cornici aggettanti e conclusa da una copertura a cuspide, è caratterizzata da una cella campanaria dotata di una monofora per lato. Internamente, la chiesa si presenta a navata unica con copertura a capriate: l'aula diparte dalla cantoria in controfacciata e si conclude con il presbiterio dotato di abside semicircolare, introdotto da arco trionfale. Sulla parete destra, vicino all'area presbiteriale, una porta conduce in sacrestia e, di qui, alla casa canonica.
Struttura
Muratura portante a sacco, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo. Tutte le murature si presentano intonacate e in buono stato di conservazione, fatta eccezione per alcune lesioni della muratura presenti sul fianco sinistro.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica conclusa da un abside semicircolare, introdotto da arco trionfale. L'area presbiteriale risulta rialzata di due gradini rispetto al resto dell'aula, mentre in controfacciata è collocata la cantoria lignea con l'organo. Sulla parete destra dell'aula, vicino al presbiterio, una porta conduce in sacrestia. Il campanile è raggiungibile dalle stanze parrocchiali poste sopra la sacrestia.
Coperture
Copertura a capanna costituita da orditura primaria e secondaria in struttura lignea, sorretta da sei capriate. La volta del catino absidale risulta intonacata ed affrescata. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula è caratterizzata da una pavimentazione in cementine bianche di forma quadrangolare con piccoli rombi neri inseriti presso le intersezioni. Nel presbiterio è presente una pavimentazione a quadroni in marmo bianco profilati da un bordo in marmo di Levanto. Nel coro, sono presenti delle cementine quadrate bianche e nere disposte a scacchiera.
Elementi decorativi
La chiesa è caratterizzata da una facciata a capanna completamente intonacata, conclusa da un timpano triangolare profilato da cornice modanata. Al centro si apre il portale d'ingresso, realizzato in pietra serena e recante la data 1611 incisa sull'architrave. Al di sopra, una mensola aggettante, ornata da cartella a specchio apicale, corona l'ingresso. Nella parte superiore della facciata è inserita una finestra rettangolare tamponata, caratterizzata da una cornice decorata da rosette e dotata di un frontone ricurvo e spezzato, che include al centro una cartella a specchio di piccole dimensioni. Internamente, la chiesa a navata unica con soffitto a capriate è dotata di una cantoria pensile in legno dipinto, poggiante su quattro mensoloni. Ospita al centro l'organo voluto dalla Compagnia del Santissimo Crocifisso, come ricorda l'iscrizione in controfacciata, e realizzato dalla ditta Agati di Pistoia nel 1839. Al di sotto, due grandi tele fiancheggiano l'ingresso: a sinistra, il dipinto di Cipriano Melani raffigurante il Salvatore Gesù tra Santi, proveniente dall'altare seicentesco del Corpus Domini, oggi di Sant'Antonio e, a destra, un'Annunciazione di scuola toscana. Davanti all'entrata trovano posto due acquasantiere a colonna tardo seicentesche, scolpite in marmo bianco, mentre sul lato destro si apre una nicchia nel muro per ospitare il novecentesco fonte battesimale. Dalle pareti laterali si fronteggiano due confessionali a tre fornici datati 1697, con cornice in marmo bianco e rivestimento in legno e due altari laterali in pietra dipinta, rimaneggiati nel corso del XX secolo: a sinistra, l'altare dedicato a Sant'Antonio da Padova eretto nel 1639 e, a destra, quello intitolato alla Madonna e ai santi Sebastiano, Torpè e Rocco realizzato nel 1730. Sulla parete destra, vicino al presbiterio, trova posto il pulpito della metà del Settecento realizzato in marmi policromi. L'attuale spazio presbiteriale è stato creato in epoca post-conciliare davanti all'originale e comprende una pedana fissa rivestita in marmo e legno per ospitare la mensa per la celebrazione "versus popolum" e per il pulpito. L'originaria area presbiteriale è introdotto dall'arco trionfale e delimitato da due balaustre in marmo bianco. Accoglie al centro l'Altare maggiore storico, realizzato nel 1736 in marmi policromi per volontà di Giuliano Sbragia e composto da una mensa con tabernacolo intronizzato e da un dossale staccato riccamente ornato: qui, inserito nella nicchia, è esposto il venerato affresco trecentesco della Crocifissione. L'abside semicircolare ospita gli stalli lignei del coro ed è accoglie nella volta una pittura murale raffigurante la Trinità fatta realizzare nel 1747 da Pietro Ranieri Arrighi. Tutte le pareti della chiesa sono decorate da quadrature e pitture illusionistiche realizzate nel XX secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-2005)
Nel periodo post-conciliare lo spazio liturgico della chiesa ha subito una prima sostanziale modifica: davanti all'area presbiteriale originale, delimitata dalle balaustre in marmo, è stata collocata un'ampia pedana rivestita in legno e marmo bianco per accogliere la mensa per la celebrazione "versus popolum" e l'ambone. Nel 2005, lo spazio è stato rinnovato con nuovi arredi in legno.
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