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Pisa
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Marco Evangelista
Parrocchia di San Marco Evangelista
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1980-2000)
1100 - 1100(erezione intero bene); 1153 - 1153(citazione intero bene); 1188 - 1188(citazione intero bene); XVI - XVI(restauro intero bene); 1753 - 1753(ristrutturazione tribuna); 1789 - 1789(restauro intero bene); 1805 - 1908(rifacimento campanile); 1855 - 1855(citazione intero bene); 1920 - 1923(restauro intero bene); 1940 - 1942(rifacimento intero bene); 1964 - 1978(restauro intero bene); 2010 - 2012(restauro intero bene)
Chiesa di San Marco Evangelista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Marco Evangelista <Pisa>
Altre denominazioni Chiesa di San Marco alle Cappelle
S. Marco Evangelista
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1100  (erezione intero bene)

Per concessione dei monaci della Chiesa di San Martino in Kinzica, la famiglia Cespi eresse, intorno al 1100, un oratorio dedicato a San Marco Evangelista.

1153  (citazione intero bene)

Conosciuto col titolo di San Marco in Guadolongo, l'oratorio è attestato già dal XII secolo. Nella Bolla Pontificia di Papa Anastasio IV, datata 2 dicembre 1153, risulta di patronato della Canonica di San Martino in Kinzica.

1188  (citazione intero bene)

Dalla Bolla Pontificia di Papa Clemente III, datata 13 gennaio 1188, l'oratorio di San Marco risulta dipendente dal Capitolo del Duomo.

XVI  (restauro intero bene)

Anche nel corso del XVI secolo, l'oratorio fu sottoposto ad interventi di restauro strutturale, causati dall'instabilità del suolo su cui l'edificio era costruito.

1753  (ristrutturazione tribuna)

Nel 1753, la chiesa di San Marco fu profondamente modificata su progetto di Jacopo Busagli: la tribuna fu ricostruita, completata con stucchi ad opera di Giovanni Frullani e decorata con un affresco di Giovan Battista Tempesti, raffigurante San Marco.

1789  (restauro intero bene)

L'edificio subì significativi interventi di ampliamento e restauro alla fine del XVIII secolo: su progetto di Giovanni Andreini (1787-1789), l'edificio assunse eleganti forme tardo settecentesche. In quest'occasione, Giovanni Stella dipinse nel coro gli affreschi raffiguranti i santi Pietro, Paolo e Marco. La chiesa così restaurata fu consacrata il 7 giugno 1789 dall'Arcivescovo di Pisa Angelo Franceschi.

1805 - 1908 (rifacimento campanile)

Il campanile fu eretto nel 1805 e subì alcuni rifacimenti della parte sommitale nel corso del Novecento. Nel 1908, infatti, la cuspide fu distrutta da un fulmine e ricostruita l'anno successivo dall'ingegnere Francesco Bernieri.

1855  (citazione intero bene)

Il 19 ottobre del 1855, l'Arcivescovo di Pisa Cosimo Corsi conferì alla chiesa di San marco il titolo di prioria.

1920 - 1923 (restauro intero bene)

A seguito dei danni subiti durante il terremoto del settembre 1920, la chiesa fu sottoposta a restauri tra il 1922 e il 1923: furono chiuse le lesioni aperte sulle pareti, fu riparato il tetto, fu completato il pavimento e furono restaurati tutti i quadri e i dipinti murali della chiesa.

1940 - 1942 (rifacimento intero bene)

Nel 1940-1942, l'ingegnere Giulio Fascetti e l'architetto Oreste Zocchi intervennero sulla chiesa, trasformandone profondamente la struttura: aggiunsero il transetto e completarono il rifacimento della zona presbiteriale, causando la distruzione degli affreschi settecenteschi.

1964 - 1978 (restauro intero bene)

Nel 1964, la chiesa di San Marco, dichiarata inagibile per motivi statici, fu chiusa al culto. Al suo posto, fu allestita una chiesa prefabbricata in via Vespucci, da utilizzare in attesa della costruzione del nuovo complesso parrocchiale che si andava progettando sul sito della ex Stazione Leopolda, mai realizzato. Nel 1977, la parrocchiale perciò venne nuovamente restaurata e riaperta al culto l'anno seguente.

2010 - 2012 (restauro intero bene)

Tra il 2010 e il 2012, la chiesa e il campanile sono stati sottoposti ad un intervento di risanamento conservativo, che ha interessato sia la copertura che le facciate esterne e interne.
Descrizione

La chiesa di San Marco Evangelista, originariamente detta San Marco in Guadolongo, sorge nell’omonimo quartiere della periferia urbana di Pisa, inserendosi nel fronte continuo di edifici che si affacciano su via Cattaneo. L’edificio, adiacente alla casa canonica presente sul fianco destro, è impostato ad una quota più alta rispetto al piano stradale, per cui l’accesso alla chiesa avviene tramite una gradonata che conduce al sagrato rialzato antistante l’ingresso. La facciata intonacata e tinteggiata di bianco è divisa in due ordini da spesse cornici modanate dipinte di grigio. Il prospetto principale è delimitato, a sinistra, da due coppie di paraste e, a destra, dalla torre campanaria, posta su un piano avanzato rispetto al corpo della chiesa. Al centro del primo ordine si apre il portale principale con cornice modanata in pietra serena e frontone centinato aggettante, mentre nel secondo è inserito un finestrone cieco, anch’esso in pietra serena, sormontato da una cartella scolpita. Termina la facciata un timpano triangolare con spessa cornice modanata ed aggettante. Il campanile, scandito dai medesimi ordini di facciata, è caratterizzato da una cella campanaria con quattro monofore dotate di balaustrini e da una soprastante tribuna aperta da trifore e conclusa da una copertura a terrazza. La cuspide che originariamente completava la struttura venne distrutta da un fulmine nel febbraio del 1909. L’interno, ad aula unica di forma rettangolare, diparte dalla grande cantoria in legno in controfacciata e termina con un transetto e una scarsella absidale quadrangolare.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra di varie pezzature mista a laterizio e ricorsi regolari di mattoni. Intonacata e tinteggiata sia internamente che esternamente.
Pianta
Pianta a navata unica di forma rettangolare allungata con transetto e scarsella absidale quadrangolare. Dal braccio destro del transetto si accede alla sacrestia e, da questa, ad un cortile interno che conduce alla casa canonica. Nel transetto sinistro, sulla parete rivolta a est, si apre una porta che conduce ad un locale utilizzato come deposito. In controfacciata trova posto la cantoria in legno con organo ottocentesco regolarmente utilizzato per la liturgia.
Coperture
Aula coperta con tetto a doppia falda a struttura lignea con orditura principale costituita da 6 capriate, terzere e travicelli in legno e tavelle in cotto. Abside e cappelle laterali con struttura di copertura analoga alla precedente, ma senza capriate.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è in cotto disposto a spina di pesce diagonale. L'area presbiteriale, il transetto e la sacrestia sono dotati dello stesso tipo di pavimentazione, ma disposta parallelamente alle pareti.
Elementi decorativi
La facciata, delimitata dalla torre campanaria sul lato destro, è caratterizzata da una serie di cornici modanate ed aggettanti che ne disegnano il profilo, dividendo il prospetto in due ordini sovrapposti. Nella parte inferiore si apre il portale d'ingresso principale del XVIII secolo, profilato da una cornice in pietra serena e coronato da un timpano curvilineo, mentre in quella superiore si inserisce una finestra rettangolare cieca con cartella scolpita al vertice. Conclude la facciata un timpano triangolare con cornice modanata aggettante. All'interno, la chiesa si presenta a navata unica con pareti laterali scandite da lesene, ornate da capitelli compositi. Al di sopra, una spessa cornice in stucco corre lungo tutto il perimetro della chiesa, sormontata da una serie di ampie finestre arcate che illuminano la navata. Al centro della controfacciata, la cantoria in legno, sorretta da grandi mensoloni intagliati, ospita il monumentale organo Agati del 1859. Ai lati della bussola d'ingresso, sono collocate due acquasantiere settecentesche in marmo grigio e rosso, mentre a sinistra è inserita una lapide commemorativa in marmo bianco a ricordo della consacrazione della chiesa nel 1789. Nella prima campata della parete sinistra, si trova un tabernacolo per oli santi, risalente alla fine del XV secolo, attribuito alla taglia di Andrea di Francesco Guardi. Lungo le pareti della navata si alternano quattro confessionali a tre fornici, caratterizzati da un ampio frontone con elementi floreali, e due altari laterali gemelli. Quest'ultimi, dedicati alla Madonna della Grazie e al Sacro Cuore di Gesù, sono riconducibili al XVIII secolo e risultano costituiti da una mensa in pietra dipinta con gradini in marmo e da un dossale modellato a stucco. Due nicchie sono state ricavate nelle pareti est dei bracci del transetto: quella di sinistra ospita la statua di San Giuseppe, mentre quella di destra la statua di San Marco. Il presbiterio, rialzato di due gradoni rispetto al resto dell'aula e cinto da due balaustre in marmo bianco, accoglie al centro l'Altare maggiore, ascrivibile all'ultimo quarto del Settecento. La mensa, con intarsi in marmi policromi, è dotata di tabernacolo intronizzato e sormontata da un crocifisso ligneo ottocentesco acquistato dalla parrocchia nel 1894. Sul lato destro dell'area presbiteriale, è collocato un fonte battesimale costituito da un grande bacino circolare in pietra, di fattura moderna, sostenuto da una base di recupero datata 1791.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980-2000)
Il presbiterio conserva le balaustre in marmo della prima metà del XX secolo e l'Altare maggiore preconciliare del XVIII secolo. L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento al centro dell'area di una mensa in legno per la celebrazione versus populum e di un leggio ligneo.
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