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Pisa
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Giusto
Parrocchia di San Giusto in Cannicci
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1921-1960)
1147 - 1147(citazione intero bene); XIII - XIII(citazione intero bene); XVIII - XVIII(rifacimento intero bene); 1833 - 1833(restauro intero bene); 1925 - 1925(consacrazione altare maggiore); 1944 - 1944(ricostruzione intero bene); 2005 - 2005(restauro intero bene); 2007 - 2007(restauro tavola dipinta); 2007 - 2008(realizzazione teca)
Chiesa di San Giusto
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giusto <Pisa>
Altre denominazioni Chiesa di San Giusto in Cannicci
S. Giusto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1147  (citazione intero bene)

La prima attestazione documentaria dell'esistenza di San Giusto risale al 1147. Inizialmente la chiesa dipendeva dai monaci di San Paolo a Ripa d'Arno.

XIII  (citazione intero bene)

Nel corso del XIII secolo la chiesa fu affidata ai canonici regolari di San Martino in Kinzica e in seguito alle monache clarisse fino alla soppressione dell'ordine nel 1786.

XVIII  (rifacimento intero bene)

L'edificio romanico fu completamente ristrutturato nel XVIII secolo.

1833  (restauro intero bene)

Nel 1833, per volontà del parroco Carlo Antonio Garzella, la chiesa fu sottoposta a restauro: fu rifatta la pavimentazione, fu consolidata la struttura muraria e furono aggiunte due cappelle laterali vicino all'Altare maggiore.

1925  (consacrazione altare maggiore)

L'Altare maggiore fu consacrato il 10 ottobre 1925.

1944  (ricostruzione intero bene)

La chiesa fu danneggiata dai bombardamenti del 25 novembre 1944. Nel dopoguerra l'edificio compromesso fu ricostruito e rimaneggiato.

2005  (restauro intero bene)

Nel 2005 la chiesa fu sottoposta ad una serie di lavori e modifiche: il restauro conservativo della copertura, il consolidamento delle strutture murarie in corrispondenza dell'abside, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione, il rifacimento del sagrato e la ristrutturazione della canonica.

2007  (restauro tavola dipinta)

Nel 2007 fu eseguito il restauro della tavola dipinta trecentesca della Madonna delle Grazie da Fausto Giannitrapani.

2007 - 2008 (realizzazione teca)

Nel 2007 fu approvato ed eseguito il progetto della teca per alloggiamento e per la protezione del dipinto della Madonna delle Grazie, con il relativo impianto di illuminazione.
Descrizione

La chiesa di San Giusto in Cannicci prende il nome dalla località in cui fu edificata nel medioevo, una zona storicamente paludosa a Sud della città di Pisa, circondata da canneti. L’edificio sorge lungo via Sant’Agostino (anticamente via Romea) ed è da questa separato da un resede recintato tenuto a verde con alberature. Un viale pavimentato in lastre di pietra scalpellinata funge da sagrato,collegando la porta d'ingresso principale alla via pubblica. Ai lati della chiesa si trovano la canonica (a destra) e altri locali appartenenti all’Istituto per il Sostentamento del Clero (a sinistra). La parte tergale invece prospetta su un terreno tenuto a prato, confinante con la zona dell’aeroporto. La facciata principale è caratterizzata da un paramento murario suddiviso in due porzioni: quella inferiore è costituita da blocchi ben squadrati di pietra calcarea lasciati a faccia-vista, ed ospita al centro il portale principale, la parte superiore, intonacata, presenta in asse con l'ingresso una lunetta con un mosaico. Al vertice, il prospetto è concluso da un frontone mistilineo, sormontato da una croce pisana in ferro. In corrispondenza del lato sinistro dell’abside si erge un piccolo campanile a base quadrata, che si stacca direttamente dalla copertura. La cella campanaria dotata di quattro aperture a monofora accoglie altrettante campane, ormai mute da tempo viste le precarie condizioni di stabilità della torre. L’interno si presenta a navata unica con abside semicircolare semincassata e presbiterio sollevato di un gradone rispetto al resto dell'aula. Ai lati della parete absidale due porte conducono in sacrestia e ad un locale ad uso magazzino/ripostiglio.
Struttura
La muratura perimetrale dell’edificio è ricoperta da intonaco sia internamente che esternamente. Tuttavia, nella parte bassa della facciata principale, è ben evidente la tessitura muraria in blocchi di pietra, mentre nella metà superiore della parete posteriore risalta il paramento in laterizio.
Pianta
Schema planimetrico ad aula unica, conclusa da un'abside semicircolare, parzialmente incassata tra due volumi laterali. Il presbiterio è coperto da una volta a vela, introdotta da un arco trionfale. Dall'abside, attraverso due piccole porte, si accede a sinistra alla sacrestia e, da qui, ai locali della canonica e a destra ad un locale magazzino/ripostiglio. In controfacciata si inserisce una cantoria in muratura, poggiante su pilastri.
Coperture
L’aula presenta una copertura a doppio spiovente costituita da capriate, terzere e travicelli in legno e mezzane in cotto. Il presbiterio è coperto da una volta a vela intonacata e tinteggiata, mentre l'abside è concluso da un catino, anch'esso intonacato e tinteggiato. La copertura è stata completamente restaurata nel 2007.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula è dotata di una pavimentazione costituita da cementine bianche e nere disposte a scacchiera, in diagonale rispetto alle pareti. L'area presbiteriale e l'abside sono pavimentate con piastrelle di 30x30 cm in marmo bianco e bardiglio, anch'esse disposte a scacchiera regolare. La sacrestia presente un pavimento con mattonelle di graniglia “sale e pepe” di 20x20 cm e posa regolare.
Elementi decorativi
La facciata, delimitata lateralmente da due paraste angolari a sostegno di un frontone mistilineo, risulta intonacata e tinteggiata nella metà superiore e costituita da blocchi di pietra a vista nella metà inferiore. Il portale d'ingresso, sormontato da una cornice modanata leggermente aggettante, è in linea con la lunetta superiore, contenente un moderno mosaico con l'immagine del santo patrono. Internamente la chiesa si presenta ad aula unica, coperta da un tetto a capriate lignee e completa di abside semicircolare. Le pareti, intonacate e tinteggiate di giallo, sono scandite da paraste che sostengono idealmente una spessa cornice modanata lungo tutto il perimetro della chiesa. In corrispondenza del presbiterio tale cornice, sorretta da due massicce colonne, avanza verso il centro dell'aula, divenendo imposta per l'arco di trionfo. La controfacciata è occupata dalla cantoria in muratura, caratterizzata da tre archi di diversa ampiezza: al centro campeggia l'organo a canne, realizzato dalla Ditta Giustozzi di Foligno. A destra dell'ingresso, è inserita a parete una lapide commemorativa in marmo, in ricordo del parroco Carlo Antonio Garzella e dei restauri da lui compiuti nel XIX secolo. Sulla parete sinistra, una nicchia accoglie il moderno fonte battesimale in marmo, opera della Ditta Volterrani di Pietrasanta del 1967. Nella prima campata, si fronteggiano due nicchie contenenti le statue devozionali di Sant'Antonio da Padova e della Madonna di Lourdes. A metà della navata, su entrambe le pareti, trovano posto due altari laterali, diversi per materia, stile e datazione, incorniciati da una coppia di robuste semicolonne: a destra, è collocato l'altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù, costituito da una mensa ottocentesca in marmo bianco e intarsi in marmi policromi e da un dossale semplicemente intonacato, ospitante al centro una nicchia con la statua di Gesù. A sinistra, l'altare novecentesco è caratterizzato da una semplice mensa in marmo beige, retta da due esili colonnine, e da un dossale rivestito con lastre di marmo, in cui è inserita la tavola dipinta della Madonna delle Grazie, attribuita a Francesco Traini (XV secolo). Nella campata successiva sono collocati due confessionali a tre fornici, rivestiti in legno ad eccezione della parte sommitale in muratura. Il presbiterio, introdotto dall'arco trionfale e dalle due imponenti colonne laterali, è collegato a due piccole cappelle appena accennate: quella destra accoglie la consolle dell'organo a trasmissione elettrica, mentre quella sinistra contiene l'altare del Santissimo Sacramento, decorato dal seicentesco dipinto della Trinità e santi. Nella parete Est della cappella è incassato un tabernacolo per oli santi in marmo bianco, ascrivibile alla metà del XV secolo (1463). Al centro del presbiterio si trova l'Altar maggiore, consacrato nel 1925, in marmo bianco con intarsi in marmi policromi. Lungo la parete absidale si sviluppa la seduta lignea del coro, completa di scranni centrali.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1921-1960)
L'adeguamento liturgico ha comportato la rimozione del vecchio altare preconciliare e l'inserimento di una mensa rivolta versus popolum: quest'ultima, con struttura a cofano, è realizzata in marmo bianco con intarsi in marmi policromi e posizionata sopra apposita pedana. Presenza di un leggio a destra dell'altare.
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