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Pontasserchio
San Giuliano Terme
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Evangelista
Parrocchia di San Giovanni Evangelista
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1975-1999)
1074 - 1074(citazione intero bene); 1106 - 1106(citazione intero bene); 1434 - 1434(citazione intero bene); 1771 - 1773(demolizione totale intero bene); 1914 - 1914(citazione intero bene); 1960 - 1969(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Evangelista <Pontasserchio, San Giuliano Terme>
Altre denominazioni S. Giovanni Evangelista
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1074  (citazione intero bene)

La più antica attestazione della chiesa di San Giovanni Evangelista di Limiti è contenuta in un registro dei livelli del 1074.

1106  (citazione intero bene)

Nel secolo successivo, presso la chiesa di Limiti, venne stipulato un contratto matrimoniale datato 22 aprile 1106 s.p..

1434  (citazione intero bene)

Nel 1434, le chiese di San Giovanni di Limiti e di San Pietro a Covinaia furono unite alla chiesa di Santa Maria di Pappiana.

1771 - 1773 (demolizione totale intero bene)

Verso l'ultimo quarto del XVIII secolo, la chiesa di Limiti versava in pessime condizioni tanto che, dal 1771, non fu più officiata e le funzioni parrocchiali furono trasferite nella chiesa di San Pietro in Covinaia. Nel 1773, l‘edificio crollò e la chiesa non fu più ricostruita: il titolo della distrutta chiesa di San Giovanni Evangelista passò quindi alla chiesa di San Pietro in Covinaia.

1914  (citazione intero bene)

A seguito del terremoto del 27 ottobre 1914 che compromise irreparabilmente la stabilità della parte absidale, la chiesa di Limiti fu chiusa al culto.

1960 - 1969 (restauro intero bene)

Negli anni Sessanta del Novecento la chiesa fu sottoposta a lavori di restauro che interessarono soprattutto la zona absidale.
Descrizione

La chiesa di San Giovanni Evangelista di Limiti, frazione che sorge a sinistra del fiume Serchio, in fronte al paese di Vecchiano, si affaccia su un ampio resede mantenuto a prato. L’edificio, riconducibile alla seconda metà del XII secolo, è caratterizzato da una facciata a capanna realizzata con conci di pietra regolari, lasciati a vista. Al centro si apre il portale d’ingresso architravato e archivoltato, sormontato da una bifora rimaneggiata nei secoli successivi. Fiancheggiano la chiesa, addossandosi completamente ai prospetti laterali di questa, due edifici ospitanti la casa canonica, la sacrestia e altri ambienti parrocchiali. La zona tergale della chiesa, ricostruita nel Novecento e completamente intonacata, presenta una finestra rettangolare inserita in una cornice a lunetta. Sul fianco sinistro, svetta il campanile di forma quadrangolare, caratterizzato da una copertura a cuspide e da una cella campanaria dotata di aperture rettangolari.
Struttura
Muratura portante a sacco costituita da conci in pietra rettangolare. Tutte le murature si presentano in buono stato di conservazione, fatta eccezione per la zona absidale, dove sono presenti alcune lesioni.
Pianta
Struttura planimetrica a navata unica, conclusa da un arco trionfale a tutto sesto che immette nel presbiterio rettangolare, rialzato di due gradini rispetto al resto dell’aula. In controfacciata è presente una cantoria in legno che poggia su tre arcate in muratura.
Coperture
Copertura dell’aula completamente intonacata, costituita dalla successione di due volte a vela e due a crociera, intervallate da archi a tutto sesto. Zona absidale coperta da una volta a vela, anch'essa intonacata. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
Nell’aula e nell’area presbiteriale la pavimentazione è in cotto a quadroni, mentre in sacrestia è presente un pavimento in graniglia.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, scandita da blocchi regolari di pietra locale, è caratterizzata da un portale d’ingresso dotato di spessa architrave in marmo bianco, poggiante su mensole modanate. A coronamento dell’entrata, la lunetta ospitava fino a pochi anni fa un bassorilievo in terracotta raffigurante la Madonna della Ghiara. Nella parte superiore della facciata si apre una bifora, rimaneggiata nel Novecento. Internamente, la chiesa a navata unica, caratterizzata da pareti lasciate a pietra a vista, si conclude con arco trionfale che immette nella scarsella absidale, costruita nel XX secolo al posto dell’originario abside semicircolare. In controfacciata, tre arcate scandite da due colonne sorreggono la cantoria in legno dipinto su cui è collocato l’organo, realizzato da Michelangelo Paoli nel 1845. Ai lati dell‘ingresso principale, sono inseriti in controfacciata due confessionali a tre fòrnici, di cui quello centrale centinato. Un‘acquasantiera in marmo bianco (secoli XVII-XVIII) è addossata alla colonna di destra dell‘ingresso. A metà della navata, si fronteggiano due dossali d’altare, privi di mensa, coronati da due timpani triangolari: a destra, l’altare dell’Immacolata Concezione ospita la moderna statua devozionale nella nicchia centrale, mentre a sinistra il dossale ospitata la tavola dipinta della Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate e Caterina d’Alessandria, detta anche Madonna del Patrocinio e riconducibile al XV secolo. Al centro dell'area presbiteriale, trova posto l'Altare Maggiore che ospita, sotto la mensa, una grande urna in legno intagliato e dorato contenente le reliquie di Santa Candida. Sulla parete di fondo della scarsella absidale campeggia il tabernacolo a muro di Mario Bertini che firma anche il Crocifisso collocato a sinistra dell’arco trionfale. Il fonte battesimale in marmo bianco, datato 1930, è collocato nell'angolo di destra del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975-1999)
Al centro dell'area presbiteriale è stato inserito l'Altar maggiore, costituito da una semplice mensa in pietra grigia. Sul lato destro, sono stati inseriti la sede presidenziale e l'ambone in legno. Sul lato sinistro, è collocato un ambone in legno per la proclamazione della Parola.
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