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restauro
adeguamento liturgico
Pisa
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Apostolo e Evangelista
Parrocchia di San Giovanni al Gatano
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1960-1965)
XII - XII(citazione intero bene); XII - XIX(citazione intero bene); 1153 - 1153(citazione intero bene); XVI - XVI(ristrutturazione intero bene); XVIII - XVIII(preesistenze intero bene); XIX - XIX(preesistenze intero bene); 1839 - 1841(restauro intero bene); 1943 - 1956(distruzione
ricostruzione intero bene); 1963 - 1963(consacrazione intero bene)
Chiesa di San Giovanni Apostolo e Evangelista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Apostolo e Evangelista <Pisa>
Altre denominazioni Chiesa di San Giovanni al Gatano
S. Giovanni Apostolo e Evangelista
Autore (ruolo)
Muratori, Saverio (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XII  (citazione intero bene)

La prima attestazione documentaria dell'esistenza della chiesa di San Giovanni è conservata in una bolla di Papa Adriano IV dell'anno 1156, dalla quale risulta che la chiesa era dipendente dal Capitolo della Primaziale.

XII - XIX (citazione intero bene)

La chiesa di San Giovanni Evangelista fu fondata nel 1139 da Gherardo Gaetano, della famiglia consolare dei Gaetani, da cui derivò il nome e sotto il cui patronato rimase fino al 1824.

1153  (citazione intero bene)

Nel 1153, i canonici della cattedrale affidanorono l'officiatura della chiesa di San Giovanni al monastero vallombrosano di San Paolo a Ripa d'Arno.

XVI  (ristrutturazione intero bene)

L'edificio fu ricostruito ed ampliato nel corso del XVI secolo.

XVIII  (preesistenze intero bene)

Nel XVIII secolo, la chiesa era costituita da una navata unica, dotata di tre altari: il maggiore in legno, il secondo dedicato alla Vergine in marmo e l'ultimo dipinto su parete. Esternamente il prospetto principale si presentava con facciata intonacata, adiacente al cimitero.

XIX  (preesistenze intero bene)

Dalla visita pastorale dell'Arcivescovo di Pisa Mons. Ranieri Alliata, avvenuta nel 1807, la chiesa risultava dotata di tre altari in legno, di cui quello maggiore, costruito poco prima, risultava decorato con un affresco di San Giovanni. L'altare in cornu epistolae accoglieva invece un'ancona marmorea del XV secolo, commissionata da Antonio dei Gualandi canonico.

1839 - 1841 (restauro intero bene)

Tra il 1839-1841, l'edificio di culto fu abbattuto e ricostruito su progetto dell'ingegnere Gaetano Becherucci. Contemporaneamente, la casa canonica fu ampliata ed eretto il nuovo campanile. Internamente, la chiesa fu dotata di quattro nuovi altari, eseguiti nel 1840 da Paolo Gemignani. Terminati i lavori, il nuovo edificio fu benedetto il 21 dicembre 1841.

1943 - 1956 (distruzione, ricostruzione intero bene)

Il 31 agosto 1943, la chiesa fu rasa al suolo dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e completamente ricostruita nel 1956 su progetto dell'architetto Saverio Muratori, che ne invertì l'orientamento.

1963  (consacrazione intero bene)

La nuova chiesa, dotata di cinque altari (di cui il maggiore in marmo e gli altri in gonfolina), fu consacrata il 4 maggio 1963 dall'Arcivescovo di Pisa Mons. Ugo Camozzo.
Descrizione

La chiesa di San Giovanni al Gatano è inserita nel tessuto edilizio del popoloso quartiere di Porta a Mare, affacciata verso Sud su via Conte Fazio e verso Nord sul Lungarno. L'edificio di culto fu costruito in sostituzione del precedente, distrutto nel 1943 durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Nel 1947, venne bandito un concorso per la realizzazione dell'attuale chiesa, indetto dalla Pontificia commissione Centrale per l'Arte Sacra su sollecitazione dell'allora Arcivescovo di Pisa Mons. Gabriele Vettori: il progetto vincitore fu quello dell'Architetto Saverio Muratori, prescelto su una rosa di sedici finalisti, dopo una scrematura di 47 partecipanti iniziali. Rispetto alla soluzione originaria, il progetto subì due importanti variazioni, motivate da ragioni economiche: il paramento murario in pietra a vista di Avane fu sostituito da una muratura in mattoni a faccia-vista; all'interno, le volte sottili in c.a. (a botte lunettata per la navata centrale e a crociera per le navate laterali) furono rimpiazzate da una attuazione più semplice, costituita da capriate e travi inclinate, in modo da lasciare apparentemente sovradimensionati alcuni elementi di sostegno, come pilastri e speronature di rinfianco, previsti appunto per le strutture spingenti. Il prospetto principale a salienti, completato solo succesivamente con elementi prefabbricati in c.a. non conformi al progetto originario, risulta rialzato rispetto al piano stradale da una scalinata rettilinea in travertino. La parte inferiore della facciata presenta tre portali d'ingresso, aperti sull'ampio sagrato, mentre la parte superiore riprende, reinterpretandolo liberamente, il carattere dell'architettura religiosa pisana del periodo romanico, utilizzando in chiave contemporanea il motivo del loggiato. Quest'ultimo, costituito da cinque file di colonne sovrapposte in cemento rivestite in marmo bianco, crea una grande transenna marmorea frangisole, vista l'esposizione a Sud del prospetto. Il bombardamento del 31 agosto 1943 distrusse completamente la chiesa ottocentesca, ma risparmiò il campanile, che fu solo parzialmente danneggiato. Nel dopoguerra, il progetto di ricostruzione del Muratori previde anche l'erezione di una nuova torre campanaria che, tuttavia, non fu mai realizzata. In aderenza al fianco sinistro della chiesa, all'altezza della parte tergale, si inserisce ad angolo retto il corpo di fabbrica della casa canonica, elevata su un solo piano e caratterizzata da un paramento in laterizio che la rende un insieme omogeneo con l'adiacente edificio di culto. Internamente, la pianta rettangolare della chiesa, ripartita in tre navate da una sequenza di archi ribassati poggianti su pilastri, presenta sei cappelline per parte. L'area presbiteriale, unico vano che conserva la volta in mattoni prevista dal progetto originale, è sopraelevata di otto gradini rispetto all'aula, per accogliere sotto si sé la cripta-sacrario, dedicata ai caduti della Seconda guerra mondiale. In testa alla navata sinistra, una porta conduce nel vano utilizzato come sacrestia.
Struttura
Struttura portante in cemento armato, tamponature e rivestimenti in laterizio.
Pianta
La chiesa presenta una pianta rettangolare conclusa da una scarsella absidale quadrata e ripartita in tre navate da una sequenza di archi ribassati poggianti su pilastri in cemento armato a sezione rettangolare, collegati da una piattabanda continua. Le navate laterali sono suddivise in sei cappelline ciascuna mediante arcate ribassate poggianti su pilastri. L'abside, a pianta quadrangolare, è introdotta da una scalinata marmorea di otto gradini, delimitata da corrimano e balaustra in travertino. Al di sotto dell'area presbiteriale, si trova la cripta-sacrario, dedicata ai caduti della Seconda guerra mondiale, realizzata per volontà del Rione di Porta a Mare con la partecipazione dello Stato, degli Enti e della cittadinanza pisana. La cappella è accessibile tramite due scale rettilinee poste ai lati di quella centrale. In testa alla navata sinistra, una porta immette nella sacrestia.
Coperture
La navata centrale è caratterizzata da una copertura a capanna costituita da orditura primaria e secondaria lignea, sorretta da tredici capriate in cemento armato poggianti su alti pilastri di sostegno. Le navate laterali presentano un solaio di copertura ad una falda inclinato in legno e laterizio, sostenuto da arcate ribassate poggianti su pilastri. L’abside è caratterizzato da una volta a botte ribassata, che interrompe la sequenza delle capriate in calcestruzzo della navata centrale. Infine sia la cripta-sacrario posta sotto l’abside che la sacrestia presentano una copertura piana in laterocemento. Esternamente tutte le falde sono coperte da un manto in coppi e tegole.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna dell’aula e delle navate è costituita da scapoli sbozzati in marmo disposti ad opus incertum, con fasce marmoree di tonalità più scura che indicano il percorso verso l'Altare maggiore e suddividono l'impiantito in grandi riquadri. L’abside invece ha una pavimentazione in marmo rosso di forma rettangolare, cosi come la cripta anche se di diversa colorazione. Infine la sacrestia presenta una pavimentazione in gres.
Elementi decorativi
La facciata a salienti, caratterizzata da una forte sproporzione tra l'altezza della navata centrale e quella delle navate laterali, presenta un paramento in laterizio a faccia-vista, decorato con sottili ricorsi orizzontali in marmo bianco. Sull'ampio sagrato rivestito in travertino, sopraelevato rispetto al piano stradale mediante un'ampia scalinata, sono collocate tre campane firmate Luigi Magni di Lucca. Mentre la parte inferiore del prospetto accoglie i tre portali d'ingresso, il fronte elevato della navata principale reinterpreta il motivo del loggiato, caro all'architettura sacra del romanico pisano. Internamente, la chiesa si presenta luminosa ed imponente, per la presenza della grande vetrata celata dietro il loggiato e per le straordinarie dimensioni dell'aula centrale. Le tre navate in cui l'edificio è suddiviso sono scandite da due filari di pilastri a pianta rettangolare, che appaiono collegati da una sequenza di arcatelle ordite nel rivestimento in laterizio e che rivestono la funzione di sorreggere la piattabanda di rigiro in c.a.. In controfacciata, spostato sul lato sinistro, è esposto il dipinto di Umberto Rosini del 1980, raffigurante l'Ascensione, mentre vicino all'ingresso principale sono collocate due acquasantiere seicentesche in marmo bianco. Quella di sinistra reca sulla base un'iscrizione, che testimonia il nome del committente Bernardino di Francesco Bernardi e la data di esecuzione 1608. Lungo la navata sinistra, all’altezza del secondo spartito, si torva il novecentesco fonte battesimale, costituito da una vasca cubica in marmo bianco, scolpito con i simboli degli Evangelisti, e da un basamento in marmo rosso a forma di parallelepipedo. Lungo le navate laterali si distribuiscono quattro altari, costituiti da una mensa in marmo bianco priva di dossale, realizzati intorno agli anni Sessanta del XX secolo e adornati di statue devozionali. L'altare di sinistra più vicino al presbiterio ospita alcuni frammenti in marmi intarsiati, recuperati in loco nel dopoguerra. Sulla parete dx della stessa cappella è inserito un tabernacolo quattrocentesco in marmo bianco, proveniente dall'antica chiesa. L'area presbiteriale, raggiungibile tramite una scala di otto gradini, delimitata da balaustrate in travertino, ospita al centro l'Altare maggiore in marmo bianco. Sulla parete di fondo, incorniciata lateralmente dalle canne dell'organo, campeggia un'ancona marmorea finemente scolpita, raffigurante la Madonna con i santi Pietro e Giovanni, eseguita da Andrea Guardi nel 1470. Al di sotto del presbiterio è ricavata una cappella-sacrario in ricordo delle vittime della Seconda guerra mondiale. Una lapide in marmo rosso inciso è inserita nel pavimento al centro della stanza e riporta la seguente iscrizione: IN QUESTO MISTICO RIFUGIO / SACRO AL SUFFRAGIO E AL RICORDO / DELLE VITTIME CIVILI DELLA CITTA' DI PISA / I RESTI MORTALI DI VITTIME IGNOTE / ATTENDONO LA RESURREZIONE / MONITO DI AMORE E DI PACE / A TUTTE LE GENERAZIONI FUTURE. Nella cripta si conserva una scultura in bronzo raffigurante il Cristo deposto, opera di Mario Bertini del 1960.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1960-1965)
La chiesa è stata edificata secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II in materia di adeguamento liturgico.
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