chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Agnano Pisano
San Giuliano Terme
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Giacomo Apostolo
Parrocchia di San Giacomo Apostolo
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1990-2000)
1047 - 1047(citazione intero bene); 1354 - 1360(citazione intero bene); 1488 - 1499(citazione intero bene); 1500 - 1600(citazione intero bene); 1514 - 1514(citazione intero bene); XVIII - XVIII(citazione intero bene); 1780 - 1790(citazione intero bene); 1804 - 1804(citazione intero bene); 1930 - 1936(citazione intero bene); 1944 - 1960(costruzione intero bene); 1963 - 1963(consacrazione intero edificio)
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giacomo Apostolo <Agnano Pisano, San Giuliano Terme>
Altre denominazioni S. Giacomo Apostolo
Autore (ruolo)
Di Gaddo, Beata (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1047  (citazione intero bene)

La prima chiesa di Agnano, dedicata in origine a San Frediano, fu edificata in epoca antecedente al castello di Agnano, già attestato nel 1047, e dipendeva dalla Pieve di San Giovanni di Calci.

1354 - 1360 (citazione intero bene)

Tra il 1354 e il 1360, l'Arcivescovo di Pisa Giovanni Scarlatti fece costruire sui resti dell'antico castello di Agnano una chiesa intitolata a San Gerolamo con annesso monastero per i frati benedettini olivetani.

1488 - 1499 (citazione intero bene)

Intorno al 1488, i monaci ottennero dal Papa Innocenzo VIII di trasferirsi a Pisa, presso il convento di San Pietro in Vinculis. Il monastero di Agnano continuò ad esistere nei secoli successivi, ma l'intero complesso fu acquisito da Lorenzo de medici.

1500 - 1600 (citazione intero bene)

Sotto la protezione dei Cybo Malaspina i monaci olivetani, che nel 1488 si erano allontanati da Agnano, tornarono ad abitare il monastero. Nel XVII secolo ebbero la possibilità di eleggere il proprio abate.

1514  (citazione intero bene)

Nel 1514, il marchese Alberano Cybo Malaspina decise di costruire accanto a un precedente oratorio una chiesa plebana di modeste dimensioni, dedicandola a San Giacomo Apostolo, mentre la chiesa del convento di San Gerolamo continuò a funzionare come cappella di corte.

XVIII  (citazione intero bene)

Nell'ultimo quarto del Settecento, il monastero fu soppresso dal Granduca Pietro Leopoldo e, nel 1793, le terre di Agnano furono acquistate da Maria Beatrice d'Este, ultima erede dei Cybo Malaspina.

1780 - 1790 (citazione intero bene)

Verso la fine del XVIII secolo, la chiesa plebana di San Giacomo, caduta in rovina, fu abbandonata e sia il titolo parrocchiale che la dedicazione furono trasferiti alla chiesa di San Gerolamo.

1804  (citazione intero bene)

Nel 1804, la vecchia chiesa plebana venne destinata a cappella mortuaria del cimitero. Oggi è trasformata in abitazione privata.

1930 - 1936 (citazione intero bene)

Nel ventesimo secolo Oscar Tobler, nobile imprenditore di Livorno, acquistò le proprietà di Agnano. Oggi la tenuta appartiene alla famiglia Tadini Buoninsegni Tobler.

1944 - 1960 (costruzione intero bene)

La chiesa attuale fu distrutta dal bombardamento del 21 luglio 1944 e completamente riedificata dopo la Seconda guerra mondiale. La ricostruzione, avvenuta su progetto dell'architetto Beata di Gaddo, ha portato al rifacimento della facciata secondo lo schema originario e alla modifica dello spazio interno, preservandone la caratteristica navata unica.

1963  (consacrazione intero edificio)

Il nuovo edificio fu consacrato dall'arcivescovo Ugo Camozzo il 25 maggio 1963.
Descrizione

Il paese di Agnano si sviluppa tra Asciano e Calci, alle pendici occidentali del Monte Pisano. La chiesa di San Giacomo Apostolo si erge nella parte elevata del paese, dove nell'alto medioevo si trovava uno dei castelli confinari della Repubblica Pisana. L'attuale edificio, gravemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, fu ricostruito su progetto dell'architetto Beata Di Gaddo. La facciata a capanna, riedificata utilizzando il materiale dell'antica costruzione secondo lo schema originario, è rivestita in conci in pietra regolari di verrucano. Al centro della parte inferiore si apre un portale d'ingresso architravato e archivoltato, sormontato da un oculo vetrato. Il fianco destro dell'edificio risulta libero e intonacato, mentre quello sinistro si presenta in aderenza con la struttura adiacente rivestita in pietra, testimonianza dell'antico accesso al monastero olivetano, oggi utilizzato come aula parrocchiale. Nella zona tergale della chiesa, si erge sul lato sinistro il campanile a pianta quadrangolare: la torre intonacata è caratterizzata da una cella campanaria ospitante quattro aperture a monofora, conclusa al vertice da una copertura a padiglione. Internamente l'aula, costruita su progetto dell'architetto Beata di Gaddo, risulta completamente intonacata. La navata unica diparte dalla controfacciata, che ospita una cantoria in muratura, e si conclude con un presbiterio rettangolare, caratterizzato da due sottili quinte laterali ad incorniciare la parete di fondo e rialzato di un gradino rispetto al resto dell'aula.
Struttura
La struttura portante è in cemento armato con tamponamenti in laterizio.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica conclusa da una scarsella absidale di forma rettangolare, dalla quale si accede alla sacrestia e al campanile tramite una porta posta sul lato sinistro. Il presbiterio risulta rialzato di un gradino rispetto al resto dell'aula. In controfacciata è presente una cantoria in muratura accessibile dall'adiacente aula parrocchiale.
Coperture
La chiesa presenta una copertura a capanna in laterocemento con nervature strutturali in cemento armato rinforzate da catene. Il manto di copertura è in fibrocemento. La sacrestia è costituita da una volta a crociera completamente intonacata.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è costituita da piastrelle di graniglia, mentre quella della sacrestia è formata da mezzane in cotto. All’esterno è presente un piccolo sagrato realizzato in pietra disposta ad opus incertum.
Elementi decorativi
La facciata a capanna di San Giacomo Apostolo è stata realizzata con conci ben squadrati di pietra verrucana. Al centro è inserito il portale d'ingresso principale con architrave proveniente dall'edificio originario, al centro del quale campeggia uno stemma scolpito. Al di sopra è inserita una lunetta, in cui è esposto un moderno bassorilievo in terracotta dipinta raffigurante il Martirio di San Giacomo. Completa la facciata un oculo vetrato centrale. Addossata al fianco sinistro della chiesa, una struttura rivestita in pietra, oggi sede di un'aula parrocchiale, ospita al centro un portale architravato e archivoltato. Internamente, la navata unica diparte dalla controfacciata, in cui sono inserite la bussola d'ingresso in legno e la cantoria in muratura. Sulla parete sinistra trova posto un acquasantiera in marmo bianco datata 1621, recante lo stemma dei Monaci Olivetani presso la base. Affianco, appoggiata ad una mensa in pietra, è esposta una vasca marmorea rettangolare con fronte scolpita, testimonianza anch'essa dell'antica chiesa. L'area presbiteriale accoglie al centro l’Altare maggiore rivolto "versus populum", rivestito in pietra dorata e dotato di piano in travertino. La chiesa di San Giacomo Apostolo custodì in passato il famoso polittico che i monaci olivetani commissionarono a Cecco di Pietro nell'ultimo quarto del XIV secolo. Oggi l'opera è conservata nella collezione della Cassa di risparmio di Pisa, insieme alla copia eseguita dal restauratore Icilio Federico Ioni negli anni Trenta del Novecento.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990-2000)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'eliminazione delle balaustre marmoree e la sostituzione dell'Altare maggiore preconciliare con una moderna mensa in marmo.
Contatta la diocesi