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beni culturali della Chiesa cattolica
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Santa Colomba
Bientina
Pisa
chiesa
parrocchiale
Madonna del Bosco
Parrocchia di Madonna del Bosco
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (19670-1980); presbiterio - intervento strutturale (2010)
XIV - XIV(preesistenze intero bene); 1628 - 1628(costruzione intero bene); 1706 - 1706(restauro intero bene); 1754 - 1754(completamento intero bene); 1808 - 1827(citazione intero bene); 1821 - 1827(ricostruzione facciata); 1920 - 1920(citazione fonte battesimale); 1957 - 1957(citazione intero bene); 2010 - 2010(restauro intero bene); 2012 - 2012(restauro sagrato
piazzale)
Chiesa della Madonna del Bosco
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Madonna del Bosco <Santa Colomba, Bientina>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XIV  (preesistenze intero bene)

La prima menzione di un edificio di culto nella zona di Santa Colomba, risale al XIV secolo e riguarda un oratorio detto della Madonna del Bosco.

1628  (costruzione intero bene)

Una chiesa con questa intitolazione fu fatta costruire nel 1628 dai Certosini di Calci proprietari della fattoria di Montecchio.

1706  (restauro intero bene)

Il 18 marzo 1706, il Procuratore di Montecchio fece venire da Roma le Reliquie di Santa Colomba Vergine e Martire per essere conservate nella chiesa della Madonna del Bosco. In quell'occasione l'edificio di culto fu restaurato e dotato di sacrestia.

1754  (completamento intero bene)

L'importanza e la fama della chiesa di Santa Colomba crebbe a partire dall'arrivo delle Sante Reliquie: per questo motivo, nel 1754, l'edificio fu abbellito con decori e stucchi.

1808 - 1827 (citazione intero bene)

A seguito della soppressione dell'ordine dei Certosini, la chiesa di Santa Colomba passò all'Arcivescovo di Pisa, che la assegnò alla parrocchia di Calcinaia e vi stabilì un cappellano curato.

1821 - 1827 (ricostruzione facciata)

Nel 1821, la facciata della chiesa, priva di fondamenta, fu riedificata con portico antistante. Nuovi restauri furono eseguiti intorno al 1827.

1920  (citazione fonte battesimale)

A partire dal 1920, la chiesa ospitò il fonte battesimale.

1957  (citazione intero bene)

La chiesa della Madonna del Bosco a Santa Colomba fu elevata a parrocchiale nel 1957.

2010  (restauro intero bene)

Nel 2010 la chiesa fu sottoposta ad un importante intervento di restauro: fu rinnovata la pavimentazione interna e realizzata l'intercapedine sottostante; furono ristrutturati gli intonaci esterni ed interni e consolidate le profonde lesioni absidali; infine fu revisionata e impermeabilizzata tutta la copertura.

2012  (restauro sagrato, piazzale)

Intorno al 2012, il restauro della chiesa si è concluso con la risistemazione esterna del sagrato e della zona verde antistante la facciata.
Descrizione

Il paese di Santa Colomba, frazione di Bientina, è situato su una collina tra i territori di Lucca, della Valdera e del Valdarno. La località, che prende il nome da un antico oratorio non più esistente, faceva parte della fattoria di Montecchio, di proprietà della Certosa di Calci. La chiesa della Madonna del Bosco sorge al margine Sud dell'abitato, costeggiata sul fianco sinistro da via Valdinievole Sud. Il prospetto principale si affaccia su un breve sagrato e sul piazzale antistante tenuto a verde, con vialetti in masselli autobloccanti. Per circa metà della sua lunghezza, il lato destro dell'edificio risulta costruito in aderenza con la casa canonica che costituisce un valido sostegno verso il lato che degrada rapidamente verso Sud. La facciata, conclusa al vertice da un frontone triangolare, è costituita da due ordini sovrapposti, separati da una profonda cornice modanata: la parte inferiore è occupata da un pronao realizzato nel 1821, con aperture ad arco intervallate da quattro lesene. Al di sotto del porticato, coperto con volte a crociera, si apre il portale d'ingresso principale, affiancato da due basse finestre quadrangolari. Nella parte superiore prosegue la stessa tripartizione dell'ordine inferiore e le tre specchiature scandite da lesene ospitano due nicchie laterali e una bifora centrale. Impostato sulla copertura della vicina canonica, si erge il campanile a base quadrata, intonacato e tinteggiato come l'edificio di culto e caratterizzato da una cella campanaria con quattro aperture a monofora e tre campane. L'interno della chiesa si presenta ad aula unica conclusa da un'abside quadrangolare, da cui si accede al vano sacrestia. Una porta collocata sulla parete destra dell'aula, in prossimità dell'ingresso, conduce alla canonica.
Struttura
Muratura perimetrale in mattoni misti a pietrame di scarsa qualità, intonacata e tinteggiata sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema planimetrico ad aula unica conclusa da un'abside quadrangolare. Dalla parete di fondo di quest'ultima si giunge in sacrestia. Il presbiterio risulta sollevato di un gradone rispetto al resto dell'aula. Sulla parete destra dell'aula, in prossimità dell'ingresso, una porta a scomparsa conduce nell'adiacente canonica. In controfacciata si inserisce una cantoria pensile in legno.
Coperture
L'aula è coperta da una volta a botte lunettata con costoloni, intonacata e tinteggiata in parte a finto marmo. Le lunette alternano finestrature e parti cieche. La scarsella absidale presenta una copertura a cupola, intonacata e affrescata. Sacrestia coperta con volta a crociera, anch'essa intonacata e tinteggiata.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula e del presbiterio è costituita da piastrelle in cotto delle dimensioni di 15x30 cm, disposte a spina diagonale. Si tratta di un nuovo pavimento realizzato in occasione del restauro del 2010. Durante i lavori venne realizzato uno scavo per creare un’intercapedine al di sotto del piano di calpestio, l'intervento di coibentazione ed infine la posa della nuova pavimentazione. La sacrestia presenta un pavimento a mattonelle di graniglia delle dimensioni di 25x25 cm, disposte parallelamente alle pareti.
Elementi decorativi
La chiesa della Madonna del Bosco si affaccia su un ampio piazzale tenuto a verde, sul lato destro del quale è collocata una scultura a bassorilievo raffigurante la Madonna con Bambino, realizzata in terracotta da Otello Pucci nella seconda metà del XX secolo. La facciata a capanna dell'edificio di culto, intonacata e tinteggiata, è suddivisa in due ordini sovrapposti da una cornice marcapiano aggettante: la parte inferiore, scandita da quattro lesene, è occupata da un portico a tre arcate, di cui quella centrale di dimensioni maggiori, mentre la parte superiore, anch'essa tripartita, ospita una bifora centrale, sormontata da un piccolo timpano triangolare, e due nicchie laterali vuote. Il portale principale in pietra serena è costituito da stipiti ed architrave modanati: al vertice, il frontone ricurvo spezzato accoglie al centro la cartella scolpita con l'insegna dell'ordine certosino e la data incisa della costruzione della chiesa, 1628. All'interno l'aula unica, riccamente decorata, è caratterizzata da pareti tinteggiate di rosa, scompartita in tre campate da massicci semipilastri dipinti a finto marmo, a sostegno delle archeggiature della volta. La controfacciata presenta una cantoria pensile in legno, costruita nel XIX secolo, al centro della quale è esposto un moderno crocifisso ligneo. A destra del portone d'ingresso, è collocata un'acquasantiera a colonna in marmo bianco, eseguita nel XVII secolo e caratterizzata dallo stemma certosino scolpito presso la base. A metà dell'aula, si fronteggiano due altari gemelli settecenteschi, realizzati in muratura marmorizzata: la mensa in pietra serena, appena accennata, è inserita all'interno di un dossale delimitato lateralmente da due paraste, poste a sostegno di un frontone a spioventi, spezzato al vertice per ospitare l'ostia raggiata. L'altare di destra accoglie un dipinto del XVIII secolo, coi santi Giuseppe e Michele e le anime del purgatorio: la tela, in cui è stata inserita una stampa della Madonna di Pompei, è stata completamente ricostruita e ridipinta nella metà inferiore, a seguito dell'asportazione e del furto di quella porzione di dipinto. L'altare di sinistra, invece, conserva il dipinto di San Rocco, settecentesco. La terza campata ospita sulle pareti laterali due dipinti riconducibili al XVII secolo: a destra, quello dell'Immacolata tra Santa Lucia e Sant'Agata e, quello di sinistra, raffigurante la Madonna del Rosario tra San Domenico e Santa Caterina da Siena. L'area presbiteriale è introdotta da uno spesso arco trionfale poggiante su due pilastri dipinti a finto marmo e ornato al vertice da una cartella in gesso, che riporta il nome di Santa Colomba e la data del 1756. Al centro trova posto l’Altar maggiore preconciliare del XVIII-XIX secolo, costituito da una mensa in pietra serena sostenuta da pilastrini e da tre gradini in marmo grigio con tabernacolo intronizzato in marmo bianco e breccia. Sui plinti, ritorna l'emblema dell'ordine certosino. Al centro della parete di fondo dell’abside, una grande cornice a stucco mostra una pala seicentesca raffigurante San Giovanni e San Bruno (fondatore dei Certosini), nella quale è ricavata un’apertura circolare che mostra la sottostante immagine in gesso della Madonna del Bosco. Sulla parete destra del presbiterio, una profonda nicchia custodisce l'urna in legno dorato (1764) contenente le reliquie di Santa Colomba, fatte arrivare da Roma dal procuratore dell’ordine dei Certosini di Montecchio il 18 marzo 1706. Sulla parete di fronte, è conservato il dipinto di San Girolamo, del XVII secolo. La cupola che sovrasta la scarsella absidale è ornata da una pittura murale ottocentesca raffigurante la santa titolare della chiesa, sorretta da angeli e putti ed illuminata dallo Spirito Santo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (19670-1980)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in legno per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare.
presbiterio - intervento strutturale (2010)
In occasione del restauro del 2010 è stata rimossa la balaustra marmorea che cingeva l'area presbiteriale.
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