chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Collesalvetti
Pisa
chiesa
parrocchiale
SS. Quirico e Giulitta
Parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1980)
1272 - 1272(citazione intero bene); 1371 - 1372(citazione intero bene); 1573 - 1575(citazione intero bene); 1782 - 1782(citazione intero bene); 1784 - 1784(citazione intero bene); 1842 - 1842(costruzione intero bene); 1857 - 1857(costruzione cappella feriale); 1954 - 1954(consacrazione intero bene)
Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta <Collesalvetti>
Altre denominazioni SS. Quirico e Giulitta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1272  (citazione intero bene)

La prima attestazione del toponimo di Collesalvetti risale al 1272, quando viene menzionato come "Collis Salvecti" (Colle di Salvetto) in un contratto di vendita di terreni.

1371 - 1372 (citazione intero bene)

La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta è attestata fin dal 1371, come dipendente dalla pieve di San Iacopo a Vicarello.

1573 - 1575 (citazione intero bene)

Durante la visita pastorale del 1570, la chiesa di Collesalvetti fu trovata senza rettore, senza rendita e senza cura d'anime. Il granduca Cosimo I, che aveva contribuito a ripopolare i territori dell'entroterra livornese, trasformò la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta in pieve, concedendole il fonte battesimale, e ordinò di restaurare la casa canonica per il parroco. Ristabilì il pagamento delle decime e decretò l'unione della chiesa di Vicarello, ormai abbandonata, con quella di Collesalvetti.

1782  (citazione intero bene)

Nel 1782, beneficio e titolo dell'Abazia benedettina dei XII Apostoli vennero trasferiti alla chiesa di Collesalvetti.

1784  (citazione intero bene)

Nel 1784, a seguito dei lavori di ingrandimento e restauro, la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta fu benedetta.

1842  (costruzione intero bene)

L'attuale edificio fu costruito nel 1842.

1857  (costruzione cappella feriale)

Nel 1857, Cristofano Bertocchi, maestro muratore, realizzò a spese sue e della sua famiglia la cappella feriale della chiesa, dedicandola alla Regina dei Martiri, Madre del Redentore.

1954  (consacrazione intero bene)

La chiesa di Collesalvetti fu consacrata il 2 maggio 1954 dall'Arcivescovo di Pisa Ugo Camozzo.
Descrizione

La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta si trova al centro del paese di Collesalvetti, comune che si estende tra le Colline Inferiori Pisane e i Monti Livornesi. Inserito nel tessuto urbano, l'edificio di culto sorge presso l'intersezione tra via San Quirico e via Cavour, nel punto in cui la strada si allarga in uno spiazzo asfaltato, che funge da sagrato. Sul lato sinistro del prospetto principale si ergono il campanile e la casa canonica, mentre sul lato destro si trovano la cappella feriale e la sacrestia vecchia. La facciata in muratura intonacata, inquadrata da due lesene e conclusa al vertice da un timpano triangolare, accoglie al centro il portale principale e una piccola lunetta in asse con l'ingresso. La torre campanaria, anch'essa intonacata, è caratterizzata da un fusto privo di finestrature. La cella campanaria, delimitata da lesene angolari, presenta quattro aperture a monofora per l'alloggiamento della campane ed è cimata da una copertura a terrazza. Internamente, la navata unica, dotata di due cappelle laterali, termina con un'abside quadrangolare. Dalla cappella destra si accede alla cappella feriale e alla sacrestia, mentre da quella sinistra si accede alla canonica e, da questa, al campanile. In controfacciata si inserisce la cantoria in muratura, sostenuta da due colonne centrali e da due semicolonne laterali.
Struttura
Non sono presenti porzioni di muratura prive di intonaco per valutarne le caratteristiche strutturali, tuttavia, visto il periodo di costruzione dell'edificio (XIX secolo) e le sue caratteristiche morfologiche, si presume possa trattarsi di muratura in pietra mista e laterizio. Tutte le pareti sono intonacate e tinteggiate, sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema planimetrico ad aula unica con presbiterio rialzato di due gradoni rispetto al resto dell'aula e concluso da una scarsella absidale quadrangolare. Sulle pareti dell'aula si aprono due cappelle laterali: dalla cappella destra si accede alla sacrestia (da qui, ad un servizio igienico e ad un locale magazzino), ad una cappellina e alla cappella feriale; dalla cappella sinistra si raggiunge una cappellina e la casa canonica. Dal primo piano della canonica si ha accesso alla cantoria posta in controfacciata e, proseguendo, al campanile.
Coperture
L'aula presenta una copertura a doppia falda costituita da capriate, terzere e travicelli in legno e mezzane in cotto. Le cappelle laterali sono coperte da volte a botte, intonacate e tinteggiate. L'abside e le cappelline sono dotate di volte a vela, sempre intonacate e tinteggiate. La sacrestia e la cappella feriale presentano una copertura a solaio piano. Il magazzino è coperto da una volta a vela, quasi a schifo. Manto di copertura in coppi ed embrici alla toscana.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula presenta una pavimentazione in piastrelle di marmo di Trani della larghezza di 20 cm e di lunghezze variabili dai 40 agli 80 cm, disposte a correre in senso longitudinale rispetto allo sviluppo dell'aula. Solo la porzione centrale, delimitata da due fasce in marmo rosso, ha elementi disposti ortogonalmente all'aula. Stesso materiale e disposizione per le cappelle laterali e le relative cappelline e per la cappella feriale. Nel presbiterio stessi elementi in marmo sono disposti trasversalmente. L'abside è invece pavimentato con piastrelle di marmo rosso delle dimensioni di 35x35 cm con posa ortogonale. Con il medesimo materiale è stata realizzata anche un balza che corre lungo tutte le pareti della chiesa. La sacrestia e il servizio igienico sono dotati di un pavimento in gres porcellanato di 30x30 cm, posato in diagonale, mentre il magazzino presenta un pavimento con mattonelle in graniglia di 20x20 cm.
Elementi decorativi
La facciata principale, completamente intonacata e tinteggiata, è delimitata lateralmente da due paraste angolari e conclusa al vertice da un frontone triangolare. Quest'ultimo, profilato da una cornice dentellata, è decorato internamente da un mosaico dorato, che ospita al centro il Cristogramma IHS. Il portale principale, inquadrato da stipiti e architrave in muratura, è decorato da una balza mosaicata in oro, che riporta i nomi dei patroni della chiesa. Nella parte alta del prospetto, in asse con l'ingresso, è inserita una lunetta decorata a mosaico, raffigurante i santi Quirico e Giulitta. All'interno, la chiesa si presenta a navata unica coperta da un tetto a capriate lignee: le pareti, intonacate, sono scandite da paraste cimate da capitelli corinzi, poste a sostegno della cornice modanata che perimetra l'intera aula. In controfacciata, si inserisce la cantoria in muratura dipinta, sorretta da due colonne centrali e da due semicolonne laterali, al centro della quale campeggia un organo a canne della seconda metà del XIX secolo. Sotto di essa, sulla parete destra, è inserita una lapide in ricordo della consacrazione della chiesa, avvenuta il 2 maggio 1954 alla presenza dell'Arcivescovo Ugo Camozzo; mentre sulla parete sinistra, si apre una nicchia profilata da cornice in marmo bianco con stemma nobiliare al vertice, che accoglie al centro un fonte battesimale in marmo bianco, datato 1855. Al di sopra, appoggiata su una piccola mensola, è esposta una statuetta di San Giovanni Battista, eseguita in legno dipinto a finto bronzo. Lungo l'aula, all'altezza della terza campata, si apre la cappella dedicata ai Santi Quirico e Giulitta, dotata di un altare ottocentesco: la mensa in marmi policromi, con gradini e tabernacolo intronizzato, è incorniciata da un dossale, caratterizzato da due colonne laterali in muratura dipinta a finto marmo e da una spessa trabeazione, decorata al vertice da una cartella ovale tra girali vegetali in stucco. Al centro è esposto il dipinto raffigurante i santi titolari della chiesa, ascrivibile ai primi anni del XVIII secolo, qui spostato dall'Altar maggiore preconciliare in occasione dell'adeguamento liturgico. All'interno della cappella destra, si apre un'ulteriore cappellina dedicata alla Madonna Addolorata, la cui statua campeggia nella nicchia del relativo altare. Quest'ultimo, realizzato nel XIX secolo in muratura dipinta a finto marmo, fatta eccezione per i gradini e per il tabernacolo in marmi intarsiati, ospita sotto la mensa la statua del Cristo morto. Sulla parete sinistra, alla stessa altezza della precedente, si apre la cappella dedicata alla Madonna del Rosario: l'altare, anch'esso del XIX secolo, ospita al centro del dossale il seicentesco dipinto della Vergine del Rosario e santi, incorniciata da quindici tavolette con i Misteri del Rosario. All'interno della cappella, nella cappellina dedicata all'Immacolata Concezione realizzata nel 1857, è posto un altro altare con mensa in marmo e dossale in muratura tinteggiata, al centro del quale la parete rivestita con finitura a pietra a spacco, ad imitazione di una grotta, accoglie la statuetta della Madonna di Lourdes. Di recente realizzazione (2001), è la cappella feriale, che ospita il tabernacolo del Santissimo Sacramento in una piccola nicchia ricavata nella muratura: si tratta di un volume prismatico con spigoli concavi arrotondati, in ottone lavorato. L'area presbiteriale, rialzata di due gradoni rispetto al resto dell'aula, è inquadrata da un grande arco trionfale ornato da una cartella al vertice, che reca l'intitolazione della chiesa. Oggetto di restauro e di adeguamento liturgico intorno agli anni Ottanta del XX secolo, il presbiterio ospita la mensa postconciliare in marmo bianco e rosso, affiancata da un ambone in marmo bianco. Al centro della parete di fondo, sopraelevata di due gradini, è collocata la seduta marmorea per il celebrante.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980)
L'intervento di adeguamento liturgico, avvenuto insieme ad un generale restauro della chiesa, fu portato avanti dal parroco don Mario Stefani intorno agli anni Ottanta del XX secolo. Il vecchio altare pre-conciliare, addossato alla parete di fondo dell'abside, fu rimosso e la balaustra marmorea che delimitava il presbiterio fu eliminata. Fu rifatta la pavimentazione della chiesa e quella del nuovo presbiterio, al centro del quale fu inserita una mensa in marmo bianco rivolta verso l'aula. Con lo stesso materiale furono realizzati ambone e sede. In quell'occasione furono anche tamponate alcune nicchie ricavate sulle pareti laterali dell'aula in prossimità del presbiterio.
Contatta la diocesi