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Ruosina
Seravezza
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Paolo e S. Antonio da Padova
Parrocchia dei Santi Paolo e Antonio da Padova
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1990-1999)
XVI - XVII(citazione intero bene); XVII - XVII(citazione intero bene); XVII - XVIII(costruzione campanile); XVIII - XVIII(citazione intero bene); XVIII - XVIII(citazione intero bene); 1775 - 1800(citazione intero bene); 1827 - 1827(costruzione cappella laterale); 1928 - 1960(completamento campanile); 1997 - 1997(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Paolo e Antonio da Padova
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Paolo e Antonio da Padova <Ruosina, Seravezza>
Altre denominazioni S. Paolo e S. Antonio da Padova
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XVI - XVII (citazione intero bene)

Originariamente, la chiesa di San Paolo e Sant'Antonio da Padova era un semplice oratorio fondato da alcuni devoti nella località detta anticamente Colletto e posto sotto la giurisdizione del Parroco di Seravezza.

XVII  (citazione intero bene)

Nel corso del XVII secolo i patroni della chiesa domandarono al Vescovo di Sarzana la facoltà di eleggere un cappellano perché svolgesse l'officiatura e la cura d'anime.

XVII - XVIII (costruzione campanile)

Il campanile, realizzato dalla Regia Magona (l’organo che amministrava il monopolio della produzione del ferro), era dotato di una campana proveniente dalla chiesa di Sant'Antonio, realizzata nel 1716 e decorata con un bassorilievo raffigurante il santo.

XVIII  (citazione intero bene)

Nell'ultimo quarto del XVIII secolo il Granduca Pietro Leopoldo appoggiò l'ampliamento della casa canonica e istituì la nomina di un parroco inamovibile nella chiesa.

XVIII  (citazione intero bene)

Il Vescovo di Sarzana Giulio Cesare Lomellini decretò che la chiesa di Ruosina avesse un parroco permanente: il primo parroco inamovibile fu Don Lorenzo Francesco Tacchelli di Stazzema, eletto il 9 giugno 1787.

1775 - 1800 (citazione intero bene)

La chiesa, originariamente appartenuta alla Diocesi di Sarzana e a quella di Pontremoli, passò alla Diocesi di Pisa alla fine del XVIII secolo, sotto la guida dell'Arcivescovo Ranieri Alliata.

1827  (costruzione cappella laterale)

Nel 1827 fu costruita la cappella della Madonna del Santo Amore per accogliere ed esporre l'omonimo dipinto settecentesco.

1928 - 1960 (completamento campanile)

Intono al 1928, il campanile venne dotato di due campane e, agli inizi degli anni Sessanta, quest'ultime furono elettrificate.

1997  (restauro intero bene)

La lapide in controfacciata, inserita sopra il portone d'ingresso, ricorda che la chiesa fu restaurata nel 1997 con il contributo della popolazione di Ruosina.
Descrizione

In origine il paese era un dinamico centro di attività produttive ed artigianali, collegate principalmente al lavoro estrattivo delle miniere dell'Argentiera, e un punto di confluenza delle numerose mulattiere che collegavano le valli circostanti. La chiesa di San Paolo e Sant'Antonio da Padova sorge in località detta anticamente Colletto di Ruosina ed è disposta lungo la strada provinciale di Marina. La facciata a capanna, intonacata e coronata da un frontone triangolare, ospita al centro un portale con cornice in marmo modanato e, al vertice, un oculo tamponato. Sul fianco destro dell'edificio si aprono tre finestre a forma di lunetta, mentre su quello sinistro, in cui è situata la cappella laterale, sono presenti solo due aperture. Accanto alla facciata, sul lato sinistro, sorge il campanile a pianta quadrangolare, costruito in muratura mista con elementi angolari in bozze di marmo. La cella campanaria, aperta su tutti i lati, è caratterizzata da quattro monofore e coronata da una balaustra con decorazioni angolari. Internamente la chiesa a navata unica diparte dalla controfacciata, parzialmente occupata dalla cantoria, e si conclude con una scarsella absidale introdotta da arco trionfale. Sul lato sinistro dell'aula, vicino all'area presbiteriale, si apre l'ottocentesca cappella laterale dedicata alla Madonna del Santo Amore.
Struttura
Muratura portante a sacco, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica, con l'aggiunta posteriore di una cappella laterale aperta sul fianco sinistro. Area presbiteriale costituita da una scarsella absidale introdotta da arco trionfale. Sulla parete di fondo del presbiterio, sul lato sinistro dell'altare preconciliare, una porta conduce in un vano adibito a sacrestia.
Coperture
La copertura dell’aula è costituita da una volta a botte intervallata da tre lunette per lato, intonacata e dipinta. La cappella laterale presenta una copertura a volta a vela, anch'essa intonacata e dipinta. L’abside invece è caratterizzato da un solaio piano in laterocemento. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula è caratterizzata da una pavimentazione a quadroni in marmo bianco e bardiglio disposti a losanga. Nella zona presbiteriale, davanti all'Altar maggiore, le mattonelle in marmo bicromo sono disposte a scacchiera.
Elementi decorativi
La facciata della chiesa, interamente intonacata, ospita al centro un portale d'ingresso profilato da cornice in marmo bianco modanato. Un oculo tamponato decora la parte superiore del prospetto, conclusa da un timpano triangolare. Internamente, la navata unica è caratterizzata da pareti decorate a finto marmo, e da una volta a botte lunettata ornata da una decorazione a lacunari riconducibile alla fine del XIX secolo. La controfacciata ospita la cantoria con al centro l'organo ottocentesco realizzato dalla Ditta Agati-Tronci. Lungo le pareti della navata si fronteggiano due confessionali a tre fornici in marmo, con rivestimento in legno nello scomparto centrale. Sulla parete sinistra, poco prima della cappella laterale, è collocato il novecentesco pulpito in marmo bianco e breccia violetta. La cappella della Madonna del Santo Amore, introdotta da un arco ribassato, ospita nelle nicchie delle pareti laterali due fonti battesimali, datati 1801 e 1823. Sulla parete di fondo trova posto l'altare del 1826 in marmi policromi, che accoglie al centro del dossale l'immagine della Madonna con Gesù bambino, copia di un dipinto settecentesco attribuito al pittore romano Sebastiano Costa, conservato a Seravezza. L'area presbiteriale, rialzata di due gradini rispetto al resto dell'aula, è introdotta da un arco trionfale decorato al vertice da una cartella ovale dipinta, contenente la dedicazione della chiesa e circondata dalle insegne papali e vescovili. Al centro del presbiterio è collocata la mensa in marmo per la celebrazione verso il popolo, mentre sulla parete di fondo si trova l'altare maggiore preconciliare, in marmo bianco e rosso, dotato di gradini e tabernacolo intronizzato. Al di sopra, è esposto il dipinto seicentesco raffigurante la Madonna con Gesù Bambino tra i santi Pietro, Paolo, Antonio da Padova e Luca Evangelista.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990-1999)
Lo spazio liturgico è stato modificato con l’inserimento di una mensa in marmo per la celebrazione versus populum.
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