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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
adeguamento liturgico
Vicopisano
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Maria e S. Giovanni
Parrocchia di Santa Maria
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Facciata; Elementi decorativi; Altari laterali
presbiterio - intervento strutturale (1920); presbiterio - aggiunta arredo (1964-1985)
934 - 934(citazione intero bene); XI - XII(citazione intero bene); 1277 - 1277(citazione intero bene); XVII - XVII(restauro intero bene); 1775 - 1775(costruzione campanile); XIX - XIX(decorazione cappella della Madonna); XIX - XIX(cambiamenti intero bene); 1868 - 1868(restauro gruppo scultoreo); 1914 - 1920(restauro intero bene); 1966 - 1966(restauro fianco sinistro); 1979 - 1979(restauro gruppo scultoreo); 2000 - 2007(restauro facciata
cappella); 2005 - 2005(restauro copertura)
Chiesa dei Santi Maria e Giovanni
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Maria e Giovanni <Vicopisano>
Altre denominazioni S. Maria e S. Giovanni
Ambito culturale (ruolo)
romanico pisano (costruzione)
Notizie Storiche

934  (citazione intero bene)

La prima attestazione documentaria dell'esistenza a Vicopisano di una chiesa intitolata ai santi Maria e Giovanni risale al 2 marzo 934, in occasione dell'istituzione del prete Giovanni.

XI - XII (citazione intero bene)

L'attuale edificio di culto, costruito successivamente all'antica chiesa citata nei documenti del X secolo, è ascrivibile all'XI e al XII secolo e sorge fuori del castello di Vicopisano, nell'area denominata "Campo Santa Maria".

1277  (citazione intero bene)

Nel Registro delle Decime del 1277, la pieve di Vicopisano aveva sette chiese dipendenti.

XVII  (restauro intero bene)

Nel corso del XVII secolo, la chiesa fu sottoposta a modifiche secondo il gusto dell'epoca: fu dotata di altari in pietra ed imbiancata in modo tale da coprire gli affreschi medievali sulle pareti.

1775  (costruzione campanile)

Nel 1775, sotto la Direzione dell'Ing. Niccolai, fu ricostruito il campanile e rialzato il livello del pavimento all'interno della chiesa.

XIX  (decorazione cappella della Madonna)

Alla fine del XIX secolo, la settecentesca cappella della Madonna fu decorata da quadrature su progetto di Domenico Cei.

XIX  (cambiamenti intero bene)

Nel XIX secolo, l'area presbiteriale della chiesa era cinta da una balaustra marmorea e il pulpito in legno era addossato al pilastro di sinistra. Una porzione di cimitero rimaneva sul retro della chiesa tra quest'ultima e la casa canonica.

1868  (restauro gruppo scultoreo)

Nel 1868, il gruppo scultoreo della Deposizione dalla Croce fu ridipinta dall'artigiano Erasmo Massei da Pontedera, che ha ricoperto l'opera di vernici a smalto.

1914 - 1920 (restauro intero bene)

Tra il 1914 e il 1920, la chiesa fu sottoposta a interventi di restauro per volontà del pievano Losoni, sotto la direzione dell'ing. Montanari: in quest'occasione la chiesa fu spogliata degli arredi barocchi e riportata a quelle che si riteneva fossero le forme essenziali del romanico pisano. Il restauro previde l'eliminazione dell'intonaco e il ripristino dell'antica pietra da taglio, la risciacquatura delle pareti della navata centrale e di quelle laterali, l'apertura e chiusura di alcune finestre, il restauro della bifora in facciata e del paramento murario intorno.

1966  (restauro fianco sinistro)

Nel 1966 fu eseguito il restauro del paramento inferiore del fianco sinistro della chiesa, danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

1979  (restauro gruppo scultoreo)

Alla fine degli anni Settanta, la Deposizione dalla croce fu affidata al restauro di Fausto Giannitrapani, che eseguì la rimozione delle ridipinture e il recupero della policromia della figura del Cristo.

2000 - 2007 (restauro facciata, cappella)

Nei primi anni del Duemila, furono restaurati la facciata della chiesa e gli affreschi della cappella della Madonna.

2005  (restauro copertura)

Nel 2005, la copertura della chiesa è stata completamente restaurata e impermeabilizzata.
Descrizione

In epoca medievale, l'antico borgo di Vicopisano sorgeva su un colle presso la confluenza dei fiumi Arno e Auser, che consentivano il collegamento con Pisa e la Lucchesia. Nei documenti del X secolo, si ritrovano riferimenti sia al paese di Vicus, sia al vicino castello di Auserissola, eretto probabilmente dai marchesi Obertenghi. Oggi, la chiesa dei santi Maria e Giovanni sorge nel centro abitato ai piedi del castello, inserito nel tessuto urbano del paese. L’edificio, costruito nel XII secolo sulle rovine di una precedente chiesa, è fronteggiato da un ampio piazzale, in parte tenuto a verde e in parte a ghiaia battuta. La fascia immediatamente a ridosso della facciata è pavimentata con lastre di pietra squadrata disposte a correre, pendente verso lo spazio antistante. Il fianco sinistro è costeggiato da via Moricotti, mentre quello destro affaccia su uno stretto vicolo che separa la chiesa dal vicino fabbricato dell'Opera Cardinal Maffi. La porzione absidale dà su un cortile interno di proprietà della parrocchia, che collega l'edificio di culto alla casa canonica e agli altri locali parrocchiali. La facciata principale è costituita da blocchi squadrati di verrucano lasciati a vista e si articola in due ordini sovrapposti: quello inferiore è tripartito da due esili semicolonne che sostengono una teoria di arcate cieche. Al centro delle specchiature si aprono i tre portali d'ingresso, di cui quello centrale è il maggiore archivoltato. L’ordine superiore, profilato al vertice da un motivo ad archetto ciechi, ospita al centro una stretta bifora, restaurata nel Novecento. Sul retro, inserito tra l’abside semicircolare e la navata destra, si erge il campanile a base quadrangolare ricostruito nel 1775. La torre, interamente intonacata, è priva di aperture e caratterizzata da una cella campanaria con quattro aperture a monofora e copertura a cupola. Internamente, la chiesa si presenta a pianta basilicale monoabsidata: la navata principale è separata da quelle secondarie attraverso dodici colonne e due pilastri. In testa alla navata sinistra si inserisce la cappella laterale, realizzata alla fine del XVIII secolo, mentre sul lato opposto si apre il locale sacrestia.
Struttura
La muratura perimetrale della facciata principale e del prospetto sinistro è costituito da blocchi ben squadrati di pietra verrucana di vari formati. Il fianco destro è formato da pietrame di pezzatura ridotta lasciato a spacco. L’interno presenta la stessa tipologia di pietra con la medesima finitura, ad eccezione delle pareti laterali che risultano intonacate e affrescate.
Pianta
Pianta basilicale a tre navate, conclusa da un'abside centrale semicircolare. La navata principale è separata da quelle laterali mediante dodici colonne e due pilastri in granito, decorati con capitelli corinzi e ionici, alcuni dei quali di reimpiego. In testa alla navata sinistra, alla fine del XVIII secolo, fu realizzata una cappella aggiuntiva, rialzata di tre gradoni rispetto al resto dell'aula. Sul lato opposto, per il tramite di una piccola porta, si accede alla sacrestia, anch'essa rialzato. In controfacciata si inserisce la cantoria pensile, ampia quanto la navata centrale.
Coperture
La navata centrale ha copertura a doppio spiovente con struttura costituita da capriate, terzere e travicelli in legno e mezzane in cotto. Le navate laterali si presentano invece ad unica falda con struttura costituita da puntoni, terzere e travicelli in legno e mezzane in cotto. Manto di copertura in coppi ed embrici alla toscana. La calotta absidale si presenta intonacata e tinteggiata, mentre la cappella della Madonna è coperta da una volta a botte ribassata, intonacata e dipinta a monocromo. La sacrestia è coperta da un solaio piano con struttura lignea e pianelle in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione delle navate e del presbiterio è formata da lastre quadrate in marmo grigio, disposte a correre in senso trasversale alle pareti. Una sequenza di lastre in marmo bianco è situata in corrispondenza delle colonne, separando visivamente la pavimentazione delle navate laterali da quella centrale. Al centro di quest'ultima, si susseguono due ampi riquadri in marmo bianco, riportanti incisioni e decorazioni. La pavimentazione della cappella della Madonna è in mattonelle romboidali di marmo bianco di Carrara e Bardiglio, disposte in modo tale da formare un motivo geometrico tridimensionale. La porzione di pavimento alla base dell’altare è costituita da una palladiana in marmo bianco. La pavimentazione della sacrestia presenta mattonelle in cotto disposte a spina diagonale.
Facciata
La facciata a salienti, costituita da un paramento murario in blocchi ben squadrati di pietra verrucana, è suddivisa in due registri sovrapposti da un'esile cornice marcapiano. L'ordine inferiore è delimitato lateralmente da due pilastri angolari e suddiviso in tre specchiature da due sottili semicolonne a sostegno di sei archeggiature cieche, decorate a losanghe. Nella parte centrale si apre il portale d'ingresso principale archivoltato, mentre in quelle laterali si inseriscono i due portoni secondari, di dimensioni minori e conclusi al vetrice da un architrave triangolare. Sulla sommità del pilastro sinistro è inserita un concio di pietra databile tra l'VIII e il IX secolo, scolpito con tre figure maschili, rappresentanti la Decollazione di San Giovanni Battista. L'ordine superiore, concluso da un profilo a capanna decorato da un motivo ad archetti pensili, è caratterizzato da una bifora centrale, rimaneggiata durante i restauri novecenteschi.
Elementi decorativi
Internamente, la chiesa è suddivisa in tre navate da due file di colonne in granito (tra cui si inseriscono due pilastri quadrangolari), ornate da capitelli di epoca medievale e romana, qui reimpiegati. I blocchi di verrucano sono lasciati a vista nella controfacciata, nelle pareti sopra le archeggiature delle navate e nell'arco che incornicia la parete absidale, mentre sono ricoperti da intonaco nell'abside e sulle pareti esterne della navate laterali. Qui, sono visibili frammenti di affresco relativi ad un ampio ciclo pittorico eseguito nel XIII secolo. Le storie cristologiche ancora riconoscibili, accompagnate da due fasce decorative dipinte a finto drappeggio, sono le seguenti: sulla parete destra, l'Annunciazione, la Visitazione, la Natività ed Erode che ordina la strage degli Innocenti; sulla controfacciata, San Giorgio e il drago e il Battesimo di Cristo; sulla parete sinistra, la cattura di Gesù Cristo e la Pentecoste. In controfacciata, sorretta da sei mensoloni, si inserisce la cantoria pensile in pietra, ampia quanto la navata centrale, realizzata nel 1726 ed ingrandita nel 1863 per alloggiare il nuovo organo. Vicino al portale destro, trova posto un'eclettica acquasantiera, costituita da un moderno basamento di forma ottagonale, da un capitello corinzio rovesciato, risalente al III secolo, e da una vasca marmorea ricavata da un cippo etrusco. Sul lato opposto, nei pressi del portale sinistro, è collocata un'altra acquasantiera in marmo bianco databile tra il XVI e il XVII secolo, con base triangolare scolpita con lo stemma e il nome della famiglia Battaglia. A metà della navata sinistra sono esposti il grande crocifisso ligneo sei-settecentesco e, affianco alla porta d'ingresso laterale, un'acquasantiera a parete in marmo bianco di epoca duecentesca, caratterizzata da una forma a parallelepipedo e decorata a motivi floreali, forse proveniente dalla chiesa di San Iacopo in Lupeta. Sulla stessa parete, vicino al presbiterio, si inserisce un’edicola in pietra di epoca quattrocentesca, contenente una statua in legno dipinto raffigurante San Giovanni Battista, attribuita a Nino Pisano, proveniente dalla chiesa di San Felice a Pisa. In testa alla navata sinistra, si apre la cappella della Madonna, edificata nel XVIII secolo: protetta da una ricca cancellata in ferro, ha pareti scompartite da paraste scanalate cimate da capitelli corinzi, decorate da quadrature eseguite su progetto di Domenico Cei e coperta da una volta dipinta a monocromo da Ugolino Ugolini nel 1883. L'altare settecentesco, in pietra serena tinteggiata a finto marmo, accoglie al centro una moderna statua della Madonna col Bambino. L’Altar maggiore, posto al centro del presbiterio, è realizzato in pietra scolpita e in marmo rosso e costituito da quattro formelle con decorazioni fitomorfe databili al XII secolo, riassemblate e reimpiegate dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze nel 1920. Alle spalle della mensa, sullo sfondo della parete absidale intonacata, è collocato il gruppo ligneo della Deposizione di Cristo, databile al II decennio del XIII secolo. La scultura, raffigurante il Cristo deposto sorretto dalle figure di Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, ed accompagnato dalla Madonna e San Giovanni, fu ridipinto nel 1868 e restaurato nel 1978.
Altari laterali
Lungo le navate minori sono inseriti due monumenti sepolcrali seicenteschi in memoria di Scipione Sterni (1673 s.p.) e di Giulio Pavia (1630 s.p.), e tre altari laterali realizzati in pietra serena nel XVII secolo: il primo altare di destra, intitolato all'Immacolata e datato 1630 s.p., accoglie al centro del dossale, una tela raffigurante la Madonna Bambina tra santi, attribuito al pittore Baccio Lomi. Il secondo altare sul medesimo lato, già del Santissimo Crocifisso (1660 s.p.), originariamente accoglieva il gruppo scultoreo della Deposizione dalla Croce, mentre oggi ospita il dipinto della Madonna col Bambino, San Giovannino e San Pietro della fine del XVI secolo. Di fronte all’altare si trova un fonte battesimale in marmo bianco, della seconda metà del XV secolo, caratterizzato da un rilievo marmoreo raffigurante il Battesimo di Cristo, attribuito alla bottega di Andrea Guardi. Sul coperchio bronzeo del 1969, spicca una piccola scultura in bronzo del Battista, opera di Otello Pucci. Lungo la parete sinistra si colloca l'altare laterale, datato 1660 s.p., caratterizzato dal dipinto della Madonna con Gesù Bambino, incorniciato da moderne formelle in terracotta policroma raffiguranti il Santissimo Rosario, eseguite da Idimio Arrighi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1920)
La mensa, rivolta verso il popolo, è costituita da quattro formelle del XII secolo ricomposte nella forma attuale dall'Opificio delle Pietre dure di Firenze nel 1920.
presbiterio - aggiunta arredo (1964-1985)
Tra il 1964 e il 1985, al tempo in cui era parroco Don Aldo Armani, fu realizzato il nuovo ambone in granito rosso, in parte bocciardato ed in parte lucidato. Nella parte frontale è stato inserito un rilievo in marmo bianco raffigurante i quattro evangelisti. In quell'occasione, il gruppo scultoreo della Deposizione di Cristo fu traslato dal vicino altare della Crocifissione al centro dell’abside, attuale collocazione. Infine, fu realizzato il nuovo tabernacolo, con sportello bronzeo e cornice in terracotta invetriata, incassato nella muratura del pilastro destro dell’abside.
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