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Zambra
Cascina
Pisa
chiesa
parrocchiale
S. Maria e S. Iacopo
Parrocchia di Santa Maria e San Iacopo
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1980-1999)
VIII - IX(citazione intero bene); 1172 - 1172(citazione intero bene); XV - XV(citazione intero bene); XVI - XVI(demolizione intero bene); XVII - XVII(ricostruzione intero bene); 1737 - 1737(costruzione oratorio); 1840 - 1840(citazione intero bene); 1845 - 1845(costruzione cappella laterale)
Chiesa di Santa Maria e San Iacopo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria e San Iacopo <Zambra, Cascina>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Maria e Giacomo
S. Maria e S. Iacopo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

VIII - IX (citazione intero bene)

Fin dall'VIII e IX secolo, il borgo di Zambra era dotato di due edifici di culto: San Iacopo in Castello, dipendente dala Pieve di San Lorenzo alle Corti, e Santa Maria, dipendente dalla Pieve di San Cassiano a Settimo.

1172  (citazione intero bene)

La prima attestazione documentaria realtiva alla chiesa di Santa Maria risale al 1172: l'edificio sorgeva sulla riva destra dell'Arno.

XV  (citazione intero bene)

Verso la fine del XV secolo, le chiese di San Iacopo in Castello e di Santa Maria vennero unite sotto un unico rettore, che scelse come residenza la prima.

XVI  (demolizione intero bene)

Intorno alla metà del XVI secolo, la chiesa di Santa Maria venne distrutta dalla piena dell'Arno e quindi abbandonata: le sue pietre furono riutilizzate per costruire la casa canonica e per ingrandire la chiesa di San Iacopo.

XVII  (ricostruzione intero bene)

Nei primi anni del XVII secolo, la nuova chiesa di Santa Maria fu eretta in luogo più sicuro.

1737  (costruzione oratorio)

Annesso alla chiesa di Santa Maria si trova l'oratorio della Compagnia della Buona Morte, costruito nel 1737. Oggi l'edificio è adibito a piccolo teatro parrocchiale.

1840  (citazione intero bene)

Il 13 agosto 1840, l'arcivescovo Giovanni Battista Parretti trasferì la sede parrocchiale dalla chiesa di San Iacopo alla chiesa di Santa Maria.

1845  (costruzione cappella laterale)

Nel 1845, il parroco Don Giuseppe Forti fece aprire a sue spese una nuova cappella sulla parete destra della chiesa di Santa Maria, per ospitare il quadro della Madonna del Rosario. Il dipinto, nel XVII secolo, proveniente dall'antica chiesa di Zambra, fu trasferito per motivi di sicurezza nella vicina chiesa di San Iacopo. Nel 1882 l'opera tornò nella chiesa di Santa Maria e fu esposta nella nuova cappella.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria e San Iacopo è collocata al centro del paese di Zambra, affacciata lungo la SP 24, che collega la frazione dell'Arnaccio a Calci. L'edificio è libero su tre lati, ad eccezione del lato nord, costruito in aderenza ad altri locali parrocchiali. La facciata a capanna è introdotta da un sagrato pavimentato in parte con masselli autobloccanti ed in parte con lastre di pietra squadrata lavorata a scalpello, realizzato nel 2011-2012. Il prospetto principale, completamente intonacato, accoglie al centro il portale d'ingresso, sormontato da una lunetta ospitante una scultura in terracotta dipinta. Completa la facciata un frontone triangolare, profilato da cornice modanata e aggettante. Nella zona tergale della chiesa, sul lato destro, si erge uno snello campanile a pianta rettangolare: la cella campanaria, caratterizzata da strette monofore, è conclusa da una terrazza con balaustra. All’interno, la navata unica intonacata è caratterizzata da due cappelle laterali all'altezza del transetto e da un presbiterio quadrangolare. Ai lati della scarsella absidale sono posti due locali: a destra, un vano ad uso ripostiglio e, a sinistra, la sacrestia.
Struttura
La muratura, probabilmente costituita da laterizio misto a pietra, risulta intonacata e tinteggiata su entrambi i lati.
Pianta
Lo schema planimetrico a navata unica termina con un'area presbiteriale, rialzata di due gradoni rispetto al resto dell'aula, e con una scarsella absidale introdotta da un arco trionfale. A destra e a sinistra dell'abside due porte conducono rispettivamente a un vano ad uso ripostiglio (impronta a terra del campanile) e alla sacrestia e ad altri locali di servizio. La controfacciata è caratterizzata da una profonda cantoria in muratura poggiante su colonne, da cui si accede ai locali parrocchiali adiacenti alla chiesa.
Coperture
La navata principale è coperta con una doppia falda in latero-cemento sorretta da grandi capriate in c.a.. L’abside e le cappelle laterali sono invece coperte con volte a vela. Il manto di copertura di tutto l’edificio è in coppi ed embrici alla toscana.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula è dotata di una pavimentazione in cementine quadrate bianche e nere, delle dimensioni di 25x25 cm, disposte a losanga. Lo stesso motivo si ritrova nel pavimento dell'abside, del presbiterio e delle cappelle laterali, costituito da mattonelle in marmo bianco e bardiglio delle dimensioni di 30x30 cm. Il pavimento della sacrestia è formato da cementine bianche e rosse di forma esagonale, disposte a scacchiera. Il locale ad uso magazzino adiacente alla sacrestia è dotato di un pavimento in gres porcellanato di recente fattura.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, completamente intonacata, ospita al centro il portale d'ingresso principale, profilato da una spessa cornice in pietra serena e sormontato da un gronda appena aggettante. Al di sopra, entro un'ampia lunetta, è esposta una scultura in terracotta dipinta raffigurante la Madonna con Gesù bambino, opera dello scultore Otello Pucci. Nell'angolo sinistro della facciata è inserita una lapide sepolcrale in marmo bianco, datata 1855. All'interno, la navata unica diparte dalla controfacciata, parzialmente coperta dall'ampia cantoria in muratura, sorretta da due colonne. A destra dell'ingresso sono collocate un'acquasantiera in marmo bianco, riconducibile al XVII-XVIII secolo e, accostato alla parete laterale, un moderno fonte battesimale in marmo bianco, delimitato da un cancelletto in ferro battuto. In prossimità della controfacciata, si trovano due confessionali a parete, caratterizzati da tre fornici e realizzati in pietra serena nel 1763. A metà della navata, si fronteggiano due altari barocchi in pietra serena, entrambi caratterizzati da una mensa affiancata da plinti scolpiti con insegne gentilizie (fam. Noccioli) e da un dossale delimitato da una coppia di colonne a sostegno dell'alta trabeazione. Al vertice, il timpano spezzato accoglie al centro lo stemma di San Bernardino. Le cappelle laterali, introdotte da archi trionfali, sono dedicate a San Giuseppe (a destra) e alla Madonna del Rosario (a sinistra): la prima ospita un altare ottocentesco costituito da una mensa in marmo bianco con intarsi in marmi policromi e da un dossale dipinto, al centro del quale è inserita la nicchia ospitante la statua del santo; nella seconda trova posto l'altare, formato da mensa e dossale in marmo, concluso da un frontone spezzato e cartiglio centrale con iscrizione dedicatoria. L'area presbiteriale, rialzata di due gradoni rispetto al resto dell'aula, ospita l'Altare maggiore, di recente esecuzione, decorato da un paliotto in bronzo dorato raffigurante l'Ultima Cena, realizzato da Otello Pucci. Ai lati dell'arco trionfale si inseriscono due nicchie a parete, in cui sono collocate le statue di Sant'Antonio da Padova e del Sacro Cuore di Gesù. La scarsella absidale è interamente occupata dal grande organo a canne, opera di Domenico Pucci del 1833.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980-1999)
L'altare preconciliare non è presente in chiesa. Al suo posto, è stata realizzata una nuova pedana, con bordo in pietra serena e pavimentazione in mattonelle di marmo bianco disposte in diagonale, su cui è collocata la mensa per la celebrazione versus populum, costituita da pietra serena e paliotto in bronzo dorato. Alle spalle dell'Altare maggiore, due gradoni in pietra diventano il sostegno per la sede del celebrante e dei suoi ministri. A sinistra del presbiterio trova posto l’ambone, con leggio in legno e base in terracotta.
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