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Molina di Quosa
San Giuliano Terme
Pisa
chiesa
parrocchiale
SS. Lucia e Fabiano
Parrocchia dei Santi Lucia e Fabiano
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1990)
XI - XIII(citazione intero bene); 1082 - 1099(citazione intero bene); XV - XV(citazione intero bene); XVI - XVI(citazione intero bene); 1510 - 1515(citazione intero bene); XVII - XVII(descrizione intero bene); XVIII - XVIII(citazione intero bene); XIX - XIX(completamento Intero bene); 1816 - 1816(completamento prospetti laterali)
Chiesa dei Santi Lucia e Fabiano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Lucia e Fabiano <Molina di Quosa, San Giuliano Terme>
Altre denominazioni SS. Lucia e Fabiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XI - XIII (citazione intero bene)

Nel Medioevo, il paese di Molina contava un elevato numero di edifici sacri, oggi scomparsi: le chiese monastiche di San Michele Arcangelo e di San Paolo a Lugnano, le chiese private di Santa Lucia di Lugnano e dei Santi Fabiano e Sebastiano a Quosa.

1082 - 1099 (citazione intero bene)

Le più antiche attestazioni dell'esistenza della chiesa di "San Fabiano in Quosa" sono due documenti membranacei che contengono un livello di beni e una donazione, risalenti rispettivamente al 1082 e al 1099. La chiesa risultava dipendente dalla Pieve di San Giovanni di Pugnano.

XV  (citazione intero bene)

Nel XV secolo, nascono a Molina le Compagnie della Visitazione di Santa Elisabetta e del Santissimo Rosario.

XVI  (citazione intero bene)

Sotto l'egemonia fiorentina, le chiese di Molina subirono perdite, distruzioni ed abbandoni. Nel XVI secolo, la comunità decretò la necessità di costruire un nuovo edificio di culto, adiacente alla diruta chiesa di Santa Lucia.

1510 - 1515 (citazione intero bene)

Il nuovo edificio fu costruito probabilmente intorno ai primi decenni del XVI secolo e riunì in sé le dedicazioni delle chiese di San Fabiano, Santa Lucia e San Michele Arcangelo.

XVII  (descrizione intero bene)

La chiesa cinquecentesca, ad aula unica, era caratterizzata in facciata da un campanile a vela. All'interno, era dotata dell'Altare maggiore "alla romana", realizzato in pietra di macigno e di due altari laterali, uno dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano e l'altro dell'Annunciazione.

XVIII  (citazione intero bene)

Nel XVIII secolo, l'antica chiesa cinquecentesca, piccola e in precario stato di conservazione, divenne insufficiente per accogliere l'accresciuta popolazione di Molina. Nel corso del Settecento, sia la chiesa che l'adiacente oratorio di Santa Lucia furono più volte ampliati e restaurati, fino a che quest'ultimo fu inglobato nel coro dell'attuale parrocchia.

XIX  (completamento Intero bene)

Agli inizi del XIX secolo, la chiesa assunse la fisionamia attuale: l'ingresso laterale sulla piazza fu chiuso e fu aperto un accesso principale sul prospeto sud dell'edificio.

1816  (completamento prospetti laterali)

Intorno al 1816, sui prospetti est e ovest della chiesa, furono aperte delle finestre per permettere l'areazione della zona presbiteriale e risolvere così i problemi di umidità.
Descrizione

La chiesa dei Santi Lucia e Fabiano sorge al centro del paese di Molina di Quosa, adiacente la Strada Statale dell'Abetone e del Brennero che collega Pisa a Lucca, fra le frazioni di Rigoli e Pugnano. La facciata a capanna, completamente intonacata, è profilata da due paraste angolari e coronata da un timpano triangolare. Nella parte inferiore si apre il portale principale cimato da croce apicale, mentre nella parte superiore è presente una finestra rettangolare tamponata. Il fianco sinistro, lasciato in buona parte a pietra faccia vista, è dotato di tre aperture rettangolari, mentre quello destro, oltre a due finestre rettangolari, ospita tracce di un portale laterale, oggi non più esistente. In aderenza al lato destro sorgono il campanile, la canonica e la sacrestia. La torre campanaria, a pianta quadrata, risulta suddivisa in quattro ordini da cornici modanate: il primo ordine presenta un portoncino d'ingresso e due piccole finestre quadrangolari, il secondo ospita un'apertura a monofora, il terzo accoglie la cella campanaria. L'ultimo ordine, caratterizzato dalla presenza dell'orologio, si conclude con una copertura a padiglione. Internamente, la navata unica che compone la chiesa diparte dalla controfacciata, occupata dalla cantoria, e termina con una scarsella absidale rettangolare.
Struttura
Muratura portante a sacco, costituita da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio. Tutte le murature si presentano intonacate, fatta eccezione per il prospetto di sinistra dove si trova un barbacane di sostegno in pietra a faccia vista.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica terminante con scarsella absidale rettangolare. L'area presbiteriale, rialzata di due gradoni rispetto al resto dell’aula, ospita lateralmente una porta che conduce in sacrestia. Davanti al presbiterio, sulla parete destra, si apre una piccola cappella da qui si accede al campanile. In controfacciata è presente la cantoria, costituita da una balconata lignea sorretta da quattro mensoloni.
Coperture
L’aula è coperta da una volta a botte intervallata da quattro archi. La scarsella absidale è sormontata da una volta a vela, mentre la cappella laterale presenta anch’essa una copertura costituita da una volta a botte. La sacrestia ha una copertura piana in laterocemento. Tutte le volte descritte risultano completamente intonacate. Manto in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione a quadroni di marmo bianco e bardiglio posto a losanga su tutta la chiesa, fatta eccezione per la cappella laterale, caratterizzata da una pavimentazione in cementine. La sacrestia è dotata di una pavimentazione in cotto di forma rettangolare.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, completamente intonacata, è delimitata lateralmente da due paraste angolari a sostegno del timpano triangolare, profilato da una cornice modanata e aggettante. Al centro del prospetto si apre il portale d'ingresso principale, realizzato in pietra serena dipinta e sormontato da una finestra rettangolare oggi tamponata, anch'essa ornata da una cornice in pietra serena. Internamente la chiesa, costituita da un'unica navata, è percorsa da una spessa cornice marcapiano che corre lungo tutto il perimetro dell'aula ed è coperta da una volta a botte, ornata al centro dal dipinto murale di Santa Lucia. In controfacciata è inserita la cantoria pensile, sorretta da quattro mensole e decorata al centro della balconata da una teoria di strumenti musicali. Al centro, trova posto il settecentesco organo a canne in legno dipinto. Vicino all'ingresso, sulla parete destra, una nicchia a parete accoglie il fonte battesimale in marmo, accompagnato dal moderno dipinto di Marco Randi, raffigurante lo Spirito Santo. A metà dell'aula, si fronteggiano due altari laterali settecenteschi, realizzati in pietra serena dipinta e restaurati nel corso del XIX secolo. Entrambi gli altari sono delimitati da due massicce colonne dotate di capitello composito dorato, a sostengono dell'alta trabeazione e del soprastante frontone. Quest'ultimo, costituito da due volute affrontate, ospita al centro lo stemma della famiglia Campiglia. A ridosso del presbiterio, sulla parete destra, è presente un pulpito in muratura dipinta a finto marmo, mentre sulla parete opposta è collocato il dipinto della Visitazione, opera di Luigi Ademollo della prima metà dell'Ottocento. L'area presbiteriale, rialzata di due gradini rispetto al resto dell'aula, è introdotta da un ampio arco trionfale, sorretto da pilastri ornati da capitelli. Al centro, campeggia l'Altare maggiore preconciliare del XVIII secolo, realizzato in marmo bianco, breccia violetta e marmo giallo. Dotato di tabernacolo intronizzato, l'altare è decorato da testine di putto alate e, al centro del paliotto, da un tondo scolpito in marmo bianco. La parete di fondo del presbiterio è interamente dipinta: le pitture murali settecentesche, opera di Giovan Battista Tempesti, raffigurano al centro la Visitazione e, ai lati, entro nicchie dipinte, due figure intere di Profeti.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1990)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'aggiunta di una mensa per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare. Sono stati inoltre inseriti l'ambone e la cattedra in struttura lignea.
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