chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Valdicastello Carducci Pietrasanta Pisa chiesa parrocchiale S. Giuseppe e S. Maria Maddalena Parrocchia di San Giuseppe e Santa Maria Maddalena Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Presbiterio presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980) XVII - XVII(preesistenze intero bene); 1820 - 1827(costruzione intero bene); 1827 - 1827(costruzione intero bene); 1835 - 1835(citazione intero bene); 1865 - 1865(consacrazione intero bene); 1980 - 1989(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Giuseppe e Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Giuseppe e Maria Maddalena <Valdicastello Carducci, Pietrasanta>
Altre denominazioni
S. Giuseppe e S. Maria Maddalena
Autore (ruolo)
Lazzarini, Giovanni (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XVII (preesistenze intero bene)
Prima della costruzione della nuova chiesa parrocchiale, sorgeva nello stesso luogo un oratorio intitolato a San Giuseppe, esistente già nel XVII secolo come attesta la Visita Pastorale del 1694. Qui furono trasferite alcune opere ed arredi sacri provenienti dalla vicina pieve dei santi Giovanni e Felicita, tra cui un tabernacolo a parete cinquecentesco ed un dipinto ascrivibile alla fine del XVI secolo.
1820 - 1827 (costruzione intero bene)
La nuova chiesa parrocchiale di Valdicastello fu edificata tra il 1820 ed il 1827, su disegno dell'architetto Lazzarini di Lucca.
1827 (costruzione intero bene)
I lavori per la costruzione del nuovo edificio parrocchiale furono portati a termine il 22 settembre 1827.
1835 (citazione intero bene)
Il 28 luglio 1835 nella nuova chiesa parrocchiale di Valdicastello fu battezzato il poeta Giosuè Carducci.
1865 (consacrazione intero bene)
La nuova chiesa, consacrata dall'Arcivescovo Cosimo Corsi il 10 luglio 1865, prese il posto dell'antica pieve dei Santi Giovanni e Felicita.
1980 - 1989 (restauro intero bene)
Intorno agli anni Ottanta, la chiesa è stata sottoposta ad un intervento di restauro abbastanza esteso che ha previsto l’impermeabilizzazione della copertura, il restauro di tutti gli affreschi delle volte, la manutenzione dell’impianto elettrico e la tinteggiatura delle pareti interne.
Descrizione
La chiesa parrocchiale dei santi Giuseppe e Maria Maddalena sorge al centro del paese di Valdicastello, lungo via Valdicastello Carducci, in prossimità del canalone formato dal torrente Baccatoio, che solca l'intera valle. L'edificio offre il fianco destro a chi percorre la via ed è separata da quest'ultima da un'area adibita a parcheggio. Il sagrato vero e proprio, lastricato in pietra, si inserisce nello stretto spazio tra la facciata della chiesa e l'abitazione antistante. Il prospetto principale, in pietra di varia pezzatura e qualità, è delimitato lateralmente da due paraste scalettate a sostegno del pesante timpano triangolare. Il portale d'ingresso risulta profilato da cornici modanate in marmo, sormontato da un bassorilievo in travertino del 1975. Al fianco sinistro della chiesa è addossato un vano magazzino con soprastanti locali residenziali. Il campanile, a pianta quadrata, si erge nella parte posteriore dell'edificio di culto, a ridosso del transetto destro. La torre presenta la stessa tessitura muraria della chiesa ed è dotata, sul lato Sud, di una mostra d'orologio. La cella campanaria è caratterizzata da quattro finestre a monofora e conclusa da una copertura piana a terrazza. L'interno si presenta a navata unica con transetto e abside quadrangolare. Sulla parete Est del transetto sinistro, una porta conduce ad un locale adibito a sacrestia.
Struttura
Muratura perimetrale in pietra e laterizio lasciata a vista esternamente ed intonacata internamente. I conci di pietra sono di pezzatura minuta e qualità mediocre, con giunti di malta spesso mancanti.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica con transetto e scarsella absidale quadrangolare. Sulla controfacciata è inserita la cantoria impostata su pilastri in muratura. Dalla parete est del transetto sinistro una porta conduce alla sacrestia e, da qui, all'esterno. Dalla parete ovest invece si accede ad un grande locale magazzino che affianca l'intera chiesa. Nella parete ovest del transetto destro è ricavato un accesso secondario alla chiesa. Dalla parete destra dell'abside una porta conduce al campanile.
Coperture
La navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata intonacata e affrescata, nelle cui lunette si aprono altrettante finestre. I bracci del transetto sono dotati di volte a botte, anch'esse affrescate. L'incrocio del transetto è coperto da una cupola impostata su tamburo (esternamente ottagonale ed internamente circolare) e conclusa da una lanterna vetrata, intonacata e affrescata con motivi floreali suddivisi in otto spicchi. Anche l'abside è voltata a botte con affresco nella parte centrale. La sacrestia ha copertura con volta a crociera.
Pavimenti e pavimentazioni
Le pavimentazioni della chiesa e della sacrestia sono costituite da piastrelle in marmo bianco e bardiglio disposte a losanga. Il corridoio che collega il vano ad uso sacrestia con l'esterno è dotato di un pavimento in mattoni di cotto disposti a spina regolare. Il locale magazzino ha una pavimentazione in battuto di cemento.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, in pietrame di varia pezzatura lasciato a vista, è delimitata da due paraste angolari che sostengono il timpano triangolare, profilato da spessa cornice fortemente rilevata. Il portale è caratterizzato da stipiti e architrave in marmo bianco modanato e concluso al vertice da una mensola aggettante dello stesso materiale. Nella porzione muraria immediatamente sopra l'ingresso si inserisce un arco in cotto, oggi tamponato. Al centro del prospetto è collocato un bassorilievo in travertino, opera dell'artista locale Aristide Coluccini, raffigurante "La morte del Giusto", del 1975. Internamente la chiesa presenta un arredo assai ricco, poiché in passato ha ereditato una parte della suppellettile sacra proveniente dalla vicina pieve dei Santi Giovanni e Felicita. L'aula a navata unica, con transetto e scarsella absidale centrale, è caratterizzata da un importante apparato decorativo sia architettonico che pittorico: le pareti laterali sono scandite da una serie di paraste a sostegno di una massiccia cornice che corre lungo tutto il perimetro della chiesa all'altezza dell'imposta della volta a botte. Tra le paraste si inseriscono sottili nicchie, delimitate al vertice da archi a tutto sesto, che ospitano gli altari laterali e il pulpito. Le coperture della chiesa sono caratterizzate da un ciclo pittorico tardo ottocentesco: la volta della navata è decorata da tondi contenenti le immagini delle virtù teologali, circondati da girali vegetali. La cupola che si innalza all'incrocio dei bracci, conclusa al vertice da una lanterna vetrata, è affrescata da motivi a candelabra inseriti negli otto spicchi dipinti in cui è illusionisticamente suddivisa la struttura. Nei pennacchi alla base del tamburo, quattro ovali accolgono le figure degli Evangelisti. Infine nelle volte dei bracci del transetto sono raffigurati la Madonna del Rosario e San Pietro, mentre la copertura della scarsella absidale ospita la figura di San Giuseppe. La controfacciata è interamente occupata dalla cantoria in muratura, sorretta da tre archeggiature poggianti su pilastri. Al centro campeggia l'organo in legno realizzato dalla Ditta Agati nel XIX secolo, come riporta la lapide documentaria nel transetto destro. Vicino all'ingresso, sul lato sinistro, si trova un fonte battesimale in marmo bianco di forma ellittica, sollevato di un gradino dal piano della navata. Lungo le pareti dell'aula trovano posto tre altari laterali, realizzati in marmi policromi nel Seicento e rimaneggiati nel corso del XX secolo: a destra, si erge l'altare dedicato a San Luigi Gonzaga, proveniente dall'antica pieve, come pure quello di sinistra dedicato al Sacro Cuore di Gesù che nel precedente edificio di culto costituiva l'Altare maggiore. A sinistra, quello di Sant'Antonio acquistato dal Cavaliere Aristodemo Simi per la cappella privata della sua abitazione e, alla sua morte, donato alla parrocchia dalla consorte in ricordo del marito. Nella terza campata, sulla parete destra, è collocato il pulpito attribuito ad Andrea Baratta, realizzato in marmo bianco con intarsi in breccia violetta, traslato anch'esso dalla pieve. Nel transetto destro trovano posto l'altare della Madonna del Rosario, risalente al 1610, e un'acquasantiera a colonna in marmo bianco con coppa sfaccettata, ascrivibile al XVI/XVII secolo. Nel transetto sinistro è collocato un altare del XVIII secolo dedicato alla Sacra Famiglia con dossale caratterizzato da colonne tortili in breccia poste a sostegno di un frontone con spioventi a volute e cartiglio centrale. Al centro è inserito il gruppo scultoreo della Sacra Famiglia risalente al 1938. Il 27 agosto 1927 furono inaugurati i due confessionali marmorei a tre fornici, collocati sulla parete Est di entrambi i bracci del transetto.
Presbiterio
L'area presbiteriale, delimitata da una balaustra in marmo realizzata nel 1947 e donata dalla ditta Henraux, ospita al centro l'Altar maggiore del 1708, realizzato in marmo bianco e breccia e caratterizzato da un poliotto riccamente intarsiato. Ai lati dell'altare, nel 1945, furono realizzate due porte con cornici marmoree che conducono sul retro, nello spazio adibito al coro.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Lo schema preconciliare è conservato intatto con la presenza dell'Altar maggiore e della sede settecentesche, del pulpito realizzato nel XVII secolo e delle balaustre in marmo datate 1947. L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in legno rivestita in laminato per la celebrazione versus populum, collocata su un'ampia pedana in legno davanti al recinto presbiteriale.