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Descrizione |
La chiesa dei santi Jacopo e Filippo, chiamata anche "chiesa nuova", venne eretta in stile neoclassico fra il 1840 e il 1864, su progetto dell'ingegnere Giuseppe Michelacci. Intorno agli anni Trenta del Novecento furono aggiunti il porticato, i due campanili e la fontana in mezzo alla piazza su cui l'edificio si affaccia. Isolata su tutti i lati, la chiesa è introdotta da un ampio sagrato asfaltato delimitato da barriere vegetali e sedute in marmo. Il prospetto principale, completamente intonacato, è caratterizzato da un portico colonnato che si estende per l'intera larghezza della facciata, costituito da otto colonne con capitelli ionici a sostegno di un'alta trabeazione. Al di sotto della loggia, si trovano tre grandi portali d'ingresso, di cui quello centrale maggiore, intervallati da due coppie di nicchie che accolgono le statue in marmo dei quattro Evangelisti. La parte superiore della facciata, trattata a finto bozzato, ospita una grande finestra a lunetta tripartita, in asse col portone centrale. Al vertice, il prospetto si conclude con un frontone dentellato in corrispondenza della navata centrale, accompagnato da due ali laterali ad andamento orizzontale. Sul fianco sinistro della chiesa, leggermente discosto da essa, si erge l'alto campanile in cemento armato, realizzato su progetto dell'architetto Renzo Bellucci nel 1958, originariamente alto 53.60 metri e, venti anni più tardi, ridotto a 44.30 metri a causa di problemi statici. La torre, a base quadrangolare, è costituita da pilastri laterali in c.a. e tamponamento in laterizio intonacato e tinteggiato, ad eccezione della base che presenta un rivestimento in travertino. La cella campanaria, dotata di quattro aperture rettangolari, termina con una copertura piana. All'interno, la chiesa a pianta basilicale è scandita in tre navate da una serie di colonne binate e caratterizzata da un transetto e da un'abside semicircolare con deambulatorio.
Struttura |
Muratura perimetrale in pietra mista a laterizio, lasciata a vista sui prospetti esterni dell'edificio, ad eccezione della facciata principale intonacata. Internamente l'edificio risulta completamente intonacato e tinteggiato. |
Pianta |
Lo schema planimetrico è a pianta basilicale a tre navate, concluso da abside semicircolare con deambulatorio. Le navate sono divise da colonne binate (in pietra con finitura a marmorino) poste a sostegno di archi a tutto sesto. Il transetto ospita presso le estremità due grandi cappelle a pianta semicircolare. Adiacenti al presbiterio, si aprono altre due cappelle laterali: quella di destra funge da collegamento con la retrostante sacrestia. Dal deambulatorio, sul lato sinistro, si accede ad un vano utilizzato come magazzino da cui, per mezzo di una scala, si raggiungono dei locali soprastanti utilizzati come deposito. Allo stesso modo dalla sacrestia si accede, mediante una scala, al piano superiore in cui si trova un ripostiglio ed un servizio igienico. Da questi spazi si accede anche alla terrazza ricavata sopra il portico colonnato. |
Coperture |
La navata centrale è dotata di copertura a doppia falda costituita da capriate, terzere e travicelli in legno e mezzane in cotto. Le navate laterali sono coperte con volte a vela intonacate e tinteggiate. La crociera del transetto presenta una copertura a cupola intonacata e tinteggiata con motivi a lacunari e ampio occhio zenitale. L'area presbiteriale si conclude con un catino absidale intonacato, suddiviso in sette spicchi con raffigurazioni di Cristo e santi. Le cappelle presso le estremità del transetto sono dotate di parete e catino absidale, con occhio centrale a mezzaluna, intonacate e tinteggiate a lacunari. Stessa finitura per i raccordi tra le calotte del transetto e la cupola centrale, con copertura a botte. La cappella del Santissimo Sacramento ha copertura a cupola intonacata e dipinta, mentre quella sul lato opposto ha copertura piana. |
Pavimenti e pavimentazioni |
La navata centrale e quelle laterali hanno una pavimentazione costituita da piastrelle di marmo bianco e bardiglio disposto a losanga, delle dimensioni di cm 50x50. Tra le navate, la pavimentazione è intervallata da lastre rettangolari con riquadri e cornici. L'area presbiteriale è pavimentata con lastre rettangolari in marmo bianco, con grandi cornici in porfido lucidato. Le cappelle adiacenti all'abside e l'abside stesso presenta una pavimentazione a piastrelle in marmo bianco venato delle dimensioni di cm 40x40, posate parallelamente alle pareti. |
Elementi decorativi |
La facciata a salienti, completamente intonacata, è caratterizzata nella parte inferiore da un ampio portico, costituito dalla successione di otto colonne con capitelli ionici e da una spessa trabeazione ornata da una cornice a dentelli. Sotto il loggiato, si aprono i tre portali d'ingresso in marmo bianco modanato, intervallati da due coppie di nicchie in cui sono inserite le statue dei quattro Evangelisti, realizzate dallo scultore veneto Pietro Kufferle nella prima metà del Novecento. La parte superiore del prospetto, conclusa da un frontone triangolare con cornice dentellata, accoglie al centro un'ampia finestra a lunetta. Sul vicino campanile, infine, si inserisce una scultura di Mario Bertini del 1958, raffigurante la Madonna con Gesù Bambino. Internamente la chiesa si presenta a tre navate, scompartite da due file di colonne binate dipinte a finto marmo, a sostegno di una serie di archi a tutto sesto. Le pareti laterali sono scandite dalle stazioni della via crucis, opera eseguita a mosaico da Mino Rosi del 1957. In controfacciata, sopra il portale d'ingresso principale, è inserita una vetrata artistica raffigurante la Sacra Famiglia, realizzata da Giorgio Scalco nel 1945, autore anche delle figure di santi sulle finestre lungo le navate laterali. Tra le colonne della navata centrale, trovano posto due acquasantiere ottocentesche in marmo bianco scolpito, mentre nella navata destra, vicino all'ingresso, è collocato il fonte battesimale: quest'ultimo, delimitato da balaustre e cancellino, è costituito da il fonte vero e proprio, riconducibile alla bottega di Silvio Corsini del secolo XVI e proveniente dalla chiesa del Santissimo Crocifisso, e da un dossale con bassorilievo raffigurante il Battesimo di Gesù, eseguito da Pietro Kufferle nel 1939. Lungo le navate minori si dispongono quattro altari laterali pressoché identici, realizzati in marmo bianco tra il 1862 e il 1864: il primo sulla destra ospita una tela dell’Annunciazione di Jacopo Chimenti del 1599, mentre il secondo una tela seicentesca raffigurante la Madonna in trono coi Santi Teresa d’Avila, Isidoro, Gaetano, Filippo Neri, detta Madonna della Mercede, oggi attribuita a Francesco Curradi e proveniente dalla chiesa del Santissimo Crocifisso. Sulla parete opposta, il primo altare accoglie una Deposizione di Gesù dalla croce di autore ignoto, mentre il secondo una statua della Madonna addolorata e, sotto la mensa, una statua di Cristo morto. Lungo le pareti laterali, alternati agli altari, si inseriscono sei confessionali in legno, mentre, addossato ad un pilastro, si trova il pulpito in marmo bianco del 1864, sostenuto da tre mensoloni con intarsi in marmi policromi. Presso le estremità del transetto sono state ricavate due ampie cappelle che ospitano due altari gemelli in marmo di Carrara, caratterizzati da una forma leggermente ricurva per seguire l’andamento circolare della parete e dotati di un grande tabernacolo intronizzato. L'altare di destra conserva sotto la mensa le spoglie mortali di San Faustino, patrono della città, mentre al vertice si trova un trono in legno del XIX secolo contenente l'immagine della Madonna del Rosario. L'altare di fronte ospita un'opera di Silvestro Pistolesi del 1969, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù. Dopo la Seconda guerra mondiale, fu costruita a sinistra del presbiterio un'altra cappella, dedicata al Santissimo Sacramento, con pareti e volta affrescate da Dilvo Lotti nel 1953 e nella quale è collocato un altare barocco in marmo bianco e breccia, proveniente dalla chiesa del Santissimo Crocifisso. L'area presbiteriale ospita al centro una grande mensa per la celebrazione liturgica in marmo di Carrara e, alle spalle, un dossale in porfido a cui è addossata la sede. Lo spazio absidale è sottolineato da una serie di cinque colonne marmorizzate disposte ad andamento semicircolare. Le figure del Redentore e santi dipinte sul catino centrale e quelle dei quattro Evangelisti nei pennacchi della cupola sono opera di Otello Cirri. |
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