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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Spilimbergo
Concordia - Pordenone
chiesa
sussidiaria
Santi Giuseppe e Pantaleone
Parrocchia di Santa Maria Maggiore
Facciata; Pianta; Coperture
altare - aggiunta arredo (1972); ambone - aggiunta arredo (1972)
XIV - XIV(costruzione intero bene); XVIII - XVIII(costruzione cappella ); XIX - XIX(restauro intero bene); XX - XX(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Giuseppe e Pantaleone
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Giuseppe e Pantaleone <Spilimbergo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
maestranze friulane (restauro edificio)
Notizie Storiche

XIV  (costruzione intero bene)

L'edificio è stata consacrato nel 1327 dalla confraternita dei Battuti. Officiato dal 1340, fu ampliato nel 1450 e riconsacrato nel 1541.

XVIII  (costruzione cappella )

Nella seconda metà del '700 l'abside destro è stato ampliato e fu costruita la cappella della Madonna come recita l'iscrizione (1760). Al suo interno vi è un altare a lei dedicato con al centro la Madonna e a lato due Santi.

XIX  (restauro intero bene)

Nel 1835 l'edificio è stato nuovamente officiato dai frati minori, noto per questo come chiesa "dei frati", i quali nel 1839 hanno provveduto a restaurarla. In questa occasione è stato costruito un soffitto piano con decorazioni pittoriche (demolito nel 1927) e furono eretti i due altari laterali previo tamponamento delle due absidi laterali. A questo intervento è fatto risalire l'ampliamento dell'abside centrale per accogliere il coro ligneo.

XX  (restauro intero bene)

Dopo il restauro del 1923, l'edificio è stato di nuovo restaurato tra il 1959 e il 1961 restituendogli l'aspetto originario: è stata eliminata la sovrastruttura del timpano, furono ricostruite le volte a crociera dell'abside laterale sinistra e centrale; sono stati rimossi gli altari delle cappelle laterali e rimessa in luce la struttura gotica con gli archi ogivali, lasciando presagire una precedente suddivisione a tre navate. In quell'occasione il nome del santo titolare venne fatto precedere da quello di San Giuseppe e venne lì trasferito il coro ligneo di Marco da Vicenza, datato 1475-77.
Descrizione

L'edificio è stata consacrato nel 1327 dalla confraternita dei Battuti. Officiato dal 1340, fu ampliato nel 1450 e riconsacrato nel 1541. E' a navata unica, coperto da un tetto a vista con poderose capriate, con tre absidi a pianta rettangolare. Sulla facciata a capanna si apre un portale (1523) sormontato da un arco a tutto sesto ornato da rosette e da una fila di decorazioni ad ovulo. Alla sommità della lunetta entro una nicchia è collocata la statua di Sant'Agostino del 1730. Quest'ultima è sormontata da un grande occhio. Sulla destra il portale è invece datato 1719. Nella seconda metà del '700 l'abside destro è stato ampliato e fu costruita la cappella della Madonna come recita l'iscrizione (1760). Al suo interno vi è un altare a lei dedicato con al centro la Madonna e a lato due Santi. Nel 1835 l'edificio è stato nuovamente officiato dai frati minori, noto per questo come chiesa "dei frati", i quali nel 1839 hanno provveduto a restaurarla. In questa occasione è stato costruito un soffitto piano con decorazioni pittoriche (demolito nel 1927) e furono eretti i due altari laterali, del Crocifisso e di Sant'Antonio, previo tamponamento delle due absidi laterali. A questo intervento è fatto risalire l'ampliamento dell'abside centrale per accogliere il coro ligneo. L'edificio è stato di nuovo restaurato tra il 1959 e il 1961 ridandogli l'aspetto originario: è stata eliminata la sovrastruttura del timpano, furono ricostruite le volte a crociera dell'abside laterale sinistra e centrale; sono stati rimossi gli altari delle cappelle laterali e rimessa in luce la struttura gotica con gli archi ogivali, lasciando presagire una precedente suddivisione a tre navate. In quell'occasione il nome del santo titolare venne fatto precedere da quello di San Giuseppe e venne lì trasferito il coro ligneo di Marco da Vicenza, datato 1475-77.
Facciata
Sulla facciata a capanna si apre un portale sormontato da un arco a tutto sesto ornato da rosette e da una fila di decorazioni ad ovulo. Alla sommità della lunetta entro una nicchia è collocata la statua di Sant'Agostino del 1730. Quest'ultima è sormontata da un grande occhio. Sulla destra il portale è invece datato 1719.
Pianta
L'edificio è a navata unica con tre abisidi a pianta rettangolare.
Coperture
La copertura è a capriate lignee a vista.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1972)
L'altare è in marmo bianco, opera di Italo Costantini; sui lati sono incastonati sei paliotti: in fronte all'assemblea è plasmato nella terracotta Gesù con i discepoli di Emmaus; sulla parte rivolta al sacerdote c'è una tripartizione che rappresenta, sempre in terracotta, la moltiplicazione dei pani e a cornice i due santi patroni Giuseppe e Pantaleone; sui due lati corti sono affrontati il Sacrificio di Isacco e Melchisedech che offre pane e vino ad Abramo.
ambone - aggiunta arredo (1972)
L'ambone è in perfetta sintonia con l'altare: anch'esso opera di Italo Costantini, è in marmo bianco decorato con lastre di terracotta che rappresentano i quattro evangelisti; in sintonia con i due amboni del Pilacorte del duomo di Santa Maria Maggiore, anche qui è stato posto un secondo ambone speculare a quello citato con le rappresentazioni dei quattro profeti maggiori: Isaia, Geremia, Daniele ed Ezechiele.
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