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Provesano
San Giorgio della Richinvelda
Concordia - Pordenone
chiesa
parrocchiale
San Leonardo
Parrocchia dei Santi Leonardo e Tommaso Apostolo
Pianta; Facciata; Presbiterio; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1980); ambone - aggiunta arredo (1980)
XV - XV(costruzione intero edificio); XIX - XIX(restauro intero edificio)
Chiesa di San Leonardo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Leonardo <Provesano, San Giorgio della Richinvelda>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
Notizie Storiche

XV  (costruzione intero edificio)

Durante il "placito di cristianità" tenutosi a San Giorgio della Richinvelda nel 1494 i capifamiglia di Provesano furono esortati dagli inviati del capitolo concordiese ad affrettare la costruzione della chiesa parrocchiale. Difatti solo due anni dopo Gianfrancesco da Tolmezzo completava il ciclo di affreschi della zona absidale.

XIX  (restauro intero edificio)

La chiesa è stata portata al suo attuale aspetto neoclassico nel 1828.
Descrizione

La chiesa di San Leonardo risale alla fine del XV secolo ed è stata probabilmente innalzata su una precedente. Durante il “placito di cristianità”, assemblea pubblica per esaminare la condizione dei benefici ecclesiastici, gli inviati del capitolo concordiese chiesero ai capifamiglia di Provesano di affrettarne il completamento. Nel 1496 Gianfrancesco da Tolmezzo ha affrescato l’abside per suggellare l’apertura al culto o quantomeno la fine dei lavori di costruzione. Entrando nella chiesa colpisce la grande Crocifissione e ad una veduta d’insieme si ripercorre l’intera Via Crucis. Le scene sono tratte dai disegni dell’incisore tedesco Martin Schongauer. Ne "La Crocifissione" la figura di Cristo domina l’abside. Accanto a Lui stanno i due ladroni, l'uno con il capo reclinato, l’altro in balia del demonio. Ai piedi della croce la Vergine è immersa in una folla di armigeri, soldati e gente a cavallo. Sullo sfondo compare la città di Gerusalemme, luogo della tragedia. Le apocalittiche scene sottostanti sono dominate da diavoli, dannati e mostri. Sulla parete di destra troviamo l'"Orazione nell’orto degli ulivi", l’"Ultima Cena", la "Cattura", "Gesù davanti a Caifa". Su quella di sinistra invece si stagliano la "Resurrezione", la "Deposizione", "Gesù davanti a Pilato", la "Flagellazione", l’"Incontro con la Veronica" e alla base gli Apostoli. Secondo uno schema ricorrente nel ‘400 nella volta “abitano” dottori della chiesa insieme a profeti e nel sottarco delicate figure di sante. Dietro l’altare di fine ‘600, manufatto barocco in marmo policromo, si può scorgere oltre alla firma dell’autore anche il suo profilo appena abbozzato in un autoritratto. Allo scultore Giovanni Antonio Bassini - il Pilacorte - sono da attribuire l’acquasantiera del 1497 e il fonte battesimale del 1498. Gli affreschi di Pietro da San Vito, datati 1513, raffigurano la Madonna con Bambino e S. Rocco e un angelo sulla parete di fondo dell'arco trionfale, e San Sebastiano sull'adiacente parete. L’attuale aspetto neoclassico è da ricondurre ai lavori fatti eseguire dall’allora parroco, Mattia Sabbadini, nel 1828: l’ampliamento dell’edificio, resosi necessario dall’incremento demografico, fortunatamente salvò l’abside affrescata.
Pianta
L'ambiente ad aula unica termina con un abside poligonale.
Facciata
L’attuale aspetto neoclassico è da ricondurre ai lavori fatti eseguire dall’allora parroco, Mattia Sabbadini, nel 1828.
Presbiterio
Il ciclo di affreschi dell'abside è opera di Gianfrancesco da Tolmezzo. Ad una veduta d’insieme si ripercorre l’intera Via Crucis: le scene sono tratte dai disegni dell’incisore tedesco Martin Schongauer. Ne "La Crocifissione" la figura di Cristo domina l’abside. Accanto a Lui stanno i due ladroni, l'uno con il capo reclinato, l’altro in balia del demonio. Ai piedi della croce la Vergine è immersa in una folla di armigeri, soldati e gente a cavallo. Sullo sfondo compare la città di Gerusalemme, luogo della tragedia. Le apocalittiche scene sottostanti sono dominate da diavoli, dannati e mostri. Sulla parete di destra troviamo l'"Orazione nell’orto degli ulivi", l’"Ultima Cena", la "Cattura", "Gesù davanti a Caifa". Su quella di sinistra invece si stagliano la "Resurrezione", la "Deposizione", "Gesù davanti a Pilato", la "Flagellazione", l’"Incontro con la Veronica" e alla base gli Apostoli. Secondo uno schema ricorrente nel ‘400 nella volta “abitano” dottori della chiesa insieme a profeti e nel sottarco delicate figure di sante. Dietro l’altare si scorge oltre alla firma dell’autore anche il suo profilo appena abbozzato in un autoritratto.
Elementi decorativi
Allo scultore Giovanni Antonio Bassini - il Pilacorte - sono da attribuire l’acquasantiera del 1497 e il fonte battesimale del 1498. Gli affreschi di Pietro da San Vito, datati 1513, raffigurano la Madonna con Bambino e S. Rocco e un angelo sulla parete di fondo dell'arco trionfale, e San Sebastiano sull'adiacente parete.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980)
Mensa lignea di modesta fattura.
ambone - aggiunta arredo (1980)
Due identici leggii di legno posti ai lati della mensa, in sintonia per materiali e fattura: uno per la Liturgia della Parola e le preghiere dei fedeli, uno per le monizioni.
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