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Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Erto, Erto e Casso>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
Notizie Storiche
1970 (progettazione intero bene)
Il progetto della chiesa di San Bartolomeo Apostolo opera dell'arch. Gresleri Glauco e dell'ing. Varnier Silvani è del 1970, la sua costruzione venne affidata all'impresa costruttrice Valcimoliana di Fabris - Tenetti di Cimolais.
1972-73 (costruzione intero bene)
Il cantiere dell'edificio è durato un paio d'anni: struttura portante in cemento armato a vista ottenuto con cemento bianco e pannelli in tavole regolari di abete; tetto in lastre di ardesia, pavimenti ed arredi liturgici in pietra rossa di Erto; rivestimenti in abete naturale composto in diagonale; serramenti in legno naturale.
Descrizione
Una casa scompartita dal basso in alto: le opere parrocchiali, la chiesa, e a sinistra, le aule catechistiche e la casa del sacerdote. All’esterno, un percorso passante "sotto la chiesa" connette il vecchio paese al nuovo. All’interno le differenze di livello sono inavvertite e non costituiscono gerarchia, quando, come qui, il riferimento spaziale a grande scala è immutabile.
Dalla chiesa, con un portone scorrevole a tutta parete per i giorni di grande festa, si passa nella strada, direttamente. Ma non c’è reclusione di spazi: il luogo del culto è solo definito entro le pareti foderate di larice dalla luce che si infiltra dal basso, nella coesione fra sottostruttura e "cappa", il volume netto di copertura della chiesa.
Impianto strutturale
Una balza erbosa a picco sulla forza del Vajont: la tensione di un ambiente in equilibrio precario è esaltata dalla memoria della frana. Rifiutata l’ipotesi di un "oggetto" che riverberasse la tensione con inevitabile retorica, venne scelto di costruire una casa, complessa, abbarbicata sul pendio, elevata nel sovrapporsi di vari livelli interni; come erano, essenzialmente, le case di pietra rosa della vecchia Erto (dove pure la gente viveva, nonostante la sensazione di precarietà, sospesa sul baratro).
Impianto strutturale
Si comprendono le volontà dei due architetti: la sobrietà di uno stile che sia davvero funzionale, da attenti discepoli di quel Le Corbusier e della sua disciplina d’intendere l’architettura a servizio dell’uomo in una grande concretezza di spazi aperti, funzionali e luminosi; la volontà di mettere in dialogo componenti della materia apparentemente distanti, come il cemento grezzo e il calore del legno. E poi l’uso serio e non banale di ciò che è locale: una pietra rossa, vitale, voluta per i luoghi liturgici, quindi non come arredo ma come anima.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1973)
Il pavimento è costituito da un'alzata in marmo rosso di Erto, materia proveniente dalla locale cava; la parete di fondo è in cemento armato, strutturato in modo tale da intersecarsi con la parete superiore in legno che lascia una lama di luce.
altare - intervento strutturale (1973)
Ara monolite di forma parallelepipeda, smussata agli angoli, ricavata da un blocco unico di marmo rosso di Erto, priva di ogni elemento decorativo.
cattedra - intervento strutturale (1973)
La sede per il celebrante e i ministri è costituita da elementi scolpiti nel marmo rosso di Erto, squadrati come elementi massimi e geometrici, sui quali sono poste le sedute in legno d'abete.
fonte battesimale - intervento strutturale (1973)
Il fonte battesimale si presenta in forma cilindrica; al suo vertice, tagliato in diagonale, è scavata la vasca battesimale, divisa per consentire la separazione dell'acqua rituale, prima e dopo la celebrazione del battesimo.