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Vergato
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Apollinare di Calvenzano
Parrocchia di Sant'Apollinare di Calvenzano
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1980-1990)
VIII - 1220(origini intero bene); 1266 - 1366(ricostruzione intero bene); 1553 - 1574(ricostruzione intero bene); 1650 - 1676(ricostruzione intero bene); 1850 - 1850(rifacimento presbiterio); 1926 - 1926(rifacimento pavimento); 2000 - 2010(ristrutturazione campanile)
Chiesa di Sant'Apollinare di Calvenzano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Apollinare di Calvenzano <Vergato>
Altre denominazioni S. Apollinare di Calvenzano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

VIII - 1220 (origini intero bene)

La chiesa viene citata soltanto nel basso Medioevo, anche se le sue origini sono probabilmente molto precedenti e, forse, bizantine, come farebbe pensare l’intitolazione ai due santi Apollinare e Andrea, spesso associati. La prima citazione della comunità di Calvenzano nelle assegnazioni dei territori ad uno dei quartieri cittadini risale al 1220.

1266 - 1366 (ricostruzione intero bene)

Una chiesa di Sant’Apollinare fu costruita intorno al 1266 con orientamento inverso rispetto all’attuale; una delle due monofore a sesto acuto oggi in facciata era parte probabilmente dall’antica abside quadrata di questo edificio. Un secondo edificio, sorto in sostituzione dell’antica chiesa caduta per antichità, viene descritto nel 1366 con forma a capanna, probabilmente a navata unica e copertura a capriate. Di datazione prossima al XIII secolo è anche l’arco sovrastante la porta da cui si accedeva, probabilmente, alla canonica originaria così come la base della torre difensiva, accanto alla canonica, riconoscibile per la presenza di due feritoie.

1553 - 1574 (ricostruzione intero bene)

Nel 1573 il delegato apostolico di papa Gregorio XIII visitò la chiesa mentre erano in corso imponenti lavori di restauro o di riedificazione: di questi lavori è testimonianza una lapide conservata in canonica e recante le date 1553 e 1574. Essendo dotata di un altare maggiore – ancora non completo all’epoca della visita – e di due soli altari laterali fu trovata piccola e insufficiente alle esigenze della comunità; fra le indicazioni c’è l’incitamento all’ampliamento della chiesa.

1650 - 1676 (ricostruzione intero bene)

L’arciprete Francesco Taruffi ricostruì per la terza volta la chiesa di S. Apollinare: ne invertì l’orientamento, aggiunse l’attuale cappella maggiore, altre quattro cappelle laterali per un totale di sei e il campanile. I lavori furono compiuti fra il 1650 e il 1676 e patrocinati, in parte, dalla famiglia Marsigli che deteneva all’epoca il giuspatronato della chiesa.

1850  (rifacimento presbiterio)

Nel 1850 l’arciprete, don Silvestro Boni, edificò una nuova sagrestia trasformando la precedente nel nuovo coro della chiesa; nello stesso anno fu edificata o sistemata una cappella laterale, esterna alla chiesa e collocata dietro l’abside dell’oratorio di S. Francesco edificato a destra dell’aula, sull’antico cimitero. In questa cappella fu sistemato il fonte battesimale antico.

1926  (rifacimento pavimento)

Nel 1926 fu rifatto almeno il pavimento della chiesa, come testimonia la data inscritta in una mattonella presso la porta d’accesso e pare confermare la lettura stilistica delle piastrelle stesse.

2000 - 2010 (ristrutturazione campanile)

Il campanile è stato ristrutturato negli anni Duemila ma necessita di ulteriori interventi.
Descrizione

La pieve di Calvenzano sorge sul versante sinistro della valle del Reno, isolata rispetto all’abitato, presso il cimitero, lungo la statale SS64 Porrettana, antico valico di transito appenninico. Ha una pianta ad aula con sei cappelle laterali adiacente ad una casa canonica con chiostrino centrale. L'aula è voltata a botte con unghiature che inscrivono sei finestre che corrispondono alle cappelle sottostanti. Il presbiterio ha pianta quadrangolare con due cappelle laterali ed è voltato a crociera.
contesto
La Pieve di Calvenzano insiste su un terrazzo alluvionale ai piedi del monte Radicchio, a breve distanza dal fiume Reno sul versante sinistro della valle; fronteggia il monte di Salvaro. Sorge fuori dai centri abitati, sotto il piano stradale della SS64 Porrettana che ricalca una delle più importanti vie di transito appenninico fra l’Emilia e la Toscana. La ferrovia corre sotto il terrazzo. Collocazione e dedicazione ricordano l’antica funzione di baluardo dei territori longobardi. Il cimitero che un tempo sorgeva a destra dell’aula è oggi dislocato più ad ovest, dietro l’abside, mantenendo però un legame anche visivo con la pieve. La chiesa è oggi orientata a ovest.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una complessa aggregazione orizzontale di edifici: a sud sorge la complessa casa canonica in forma di convento, con cortile o chiostro centrale; ad ovest il campanile si innesta fra il volume della canonica e il presbiterio, circondato a ovest e a nord anche dalla sagrestia ottocentesca. A nord il volume ottocentesco che comprende la sagrestia si sviluppa verso est nella cappella del battistero e nell’oratorio di San Francesco, oggi in disuso.
esterno
L’aula è preceduta da un sagrato asfaltato in lievissima pendenza. La facciata ha una struttura a capanna con ali laterali che si congiungono al corpo centrale senza soluzione di continuità e sono raccordate ad esso da due salienti rampanti anch’essi a filo della parete. La facciata è finita con intonaco e tempera rosso-bordeaux. Il portale d’ingresso, sottolineato da una cornice disegnata a bugnato liscio con architrave e pietra in chiave, è affiancato da due monofore ad ogiva delle quali la monofora a destra è antica. In asse con il portale è innestato in parete uno stemma nobiliare sopra il quale si apre una finestra con strombatura sottolineata da una cornice coerente con la cornice del portale. La facciata è chiusa da un timpano appoggiato sull'architrave della finesta, con cippo lapideo e croce sommitale a fil di ferro. Del fianco sinistro è visibile il solo cleristorio caratterizzato da tre finestre rettangolari. L’abside della chiesa è interamente celata dal volume che comprende la sagrestia. Il fianco destro è anch’esso in massima parte celato dal volume che comprende l’oratorio; il cleristorio visibile ripete la finestratura del fianco sinistro. Le ali laterali sono coperte a leggio, aula e presbiterio hanno copertura a capanna.
pianta
Ad aula con cappelle laterali e abside quadrangolare.
interni
Si accede all’aula mediante un portale a due battenti privo di mediazioni. L’aula è pavimentata in cementine bicrome posate a scacchiera e definite da una cornice a disegni geometrici. Le pareti sono ritmate in tre campate definite da lesene con capitelli ionico-corinzi sui quali si imposta una trabeazione continua con fregio muto e giro di dentelli interrotta solo all’altezza della parete di fondo del presbiterio dalla presenza dell’ancona. Sulla trabeazione si impostano la finestra in facciata e le sei finestre laterali corrispondenti alle cappelle sottostanti e inscritte nelle unghie della volta a botte. Le cappelle laterali sono introdotte da archi definiti da cornici a stucco e voltate a botte. Il presbiterio è rialzato di un gradino e introdotto da un arco trionfale costituito da pilastri con capitelli corinzi che sostengono una porzione della trabeazione sulla quale si imposta un arco a tutto sesto. Il presbiterio ha pianta quadrangolare ed è caratterizzato da due cappelle laterali; prende luce da due finestre laterali che si impostano sopra la trabeazione. E’ voltato a crociera.
impianto strutturale
Struttura portante in pietra, orizzontamenti a travi e arelle, manto in coppi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata in panche disposte a battaglione conformemente al volume dell'aula. Ulteriori sedie per l'assemblea o il coro sono collocate nelle due cappelle presbiteriali. Il presbiterio comprende un frammento di altare preconciliare costituito dalle due colonne intagliate e dorate, antiche, fra le quali è stato posto di recente un paliotto in legno marmorizzato. La custodia eucaristica poggiante sul paliotto è costituita da un repositorio con ciborio in legno su colonne costituite da due bossoli. L'altare post conciliare, su colonnine di marmo, è collocato al centro dell'area presbiterale. La sede è costituita da una poltrona addossata al pilastro dell'arco d'accesso al presbiterio, l'ambone a leggio è collocato a sinistra. Il fonte battesimale attualmente in uso è costituito da una vasca in rame su supporto mobile normalmente conservata in sagrestia; il fonte battesimale antico è collocato nella cappella esterna. Un confessionale è presente nella terza cappella a destra, il secondo è attualmente in sagrestia.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980-1990)
Al centro del presbiterio è stata collocata una mensa su colonnine di marmo.
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