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Vergato
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Pietro di Pieve di Roffeno
Parrocchia di San Pietro di Pieve di Roffeno
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - intervento strutturale (1962)
VII - VII(preesistenze intero bene); 1155 - 1183(edificazione intero bene); XIV - XV(riedificazione intero bene); XVII - XVII(ristrutturazione intero bene); XIX - 1878(rifacimento volta presbiterio); XIX - 1890(rifacimento pavimento); 1910 - 1910(demolizione campanile); 1921 - 1921(restauro abside); 1960 - 1970(restauri intero bene); 2008 - 2011(restauro pavimento)
Chiesa di San Pietro di Pieve di Roffeno
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro di Pieve di Roffeno <Vergato>
Altre denominazioni S. Pietro di Pieve di Roffeno
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

VII  (preesistenze intero bene)

E’ possibile che nel luogo dove ora sorge la pieve fosse presente, fin dal VII secolo, una chiesa sussidiale della cattedrale di Bologna quale avamposto cristiano nelle valli appenniniche. Fra le indicazioni che parrebbero suffragare questa ipotesi sono da notare l’accenno esplicito ad una preesistenza nella lapide di fondazione dell’abside romanica e, secondo alcuni studiosi, il fonte battesimale di foggia longobarda. Quest’ultima ipotesi è tuttavia messa in discussione in Antilopi A., Homes B., Zagnoni R, 2000, p. 93: gli autori ricordano che all’epoca il battesimo avveniva per immersione e la vasca dovette essere destinata ad altro uso prima dell’attuale.

1155 - 1183 (edificazione intero bene)

Qualunque fosse l’edificio preesistente, ammesso che sia esistito, una prima pieve dedicata a Santa Maria, San Pietro e S. Giovanni fu edificata, o riedificata, nel 1155 e istituita come collegiata e plebana da papa Lucio III nel 1183. Raro esempio nell’Appennino bolognese, la chiesa attuale conserva ancora pressoché intatta l’abside in opus quadratum costruita nel 1155 dai magistri comacini provenienti però dalla Toscana, come attesta un giglio fiorentino scolpito in un concio di arenaria nel fianco occidentale dell’abside stessa.

XIV - XV (riedificazione intero bene)

Nel corso del Trecento i muri laterali e gran parte della facciata crollarono. Rimase intatta solo l’abside. Secondo alcune fonti nella seconda metà del Quattrocento la chiesa fu ricostruita sui resti precedenti; le pareti laterali in opus incertum conservano memoria di questa riedificazione.

XVII  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1602 un incendio coinvolse l’edificio. Ne seguirono i restauri che comportarono il parziale o totale rifacimento delle navate laterali. Le pareti sud e ovest, corrispondenti al fianco destro e alla facciata, poggiano sulle fondamenta antiche e inglobano quanto rimaneva dei muri trecenteschi; a riprova di ciò nella parete sud è rimasta una porta romanica mentre la facciata, in larga parte rimasta intatta, fu alzata e ridotta a due soli spioventi eliminando l’originaria evidenza della navata centrale sulle laterali coperte anticamente a leggio. La parete nord, non parallela all’asse della chiesa, è probabilmente frutto di un totale rifacimento. SI devono all’intervento seicentesco anche il tamponamento delle due absidiole ai lati della cappella maggiore e la decorazione della volta del presbiterio e del catino absidale. Le navate laterali vengono descritte, nel Settecento, coperte in legno.

XIX - 1878 (rifacimento volta presbiterio)

Alla metà del XIX secolo il presbiterio viene descritto coperto con travi di legno. Nel 1878 viene dotato di volta in muratura decorata contestualmente dal pittore G. B. Baldi.

XIX - 1890 (rifacimento pavimento)

Alla fine dell’Ottocento fu rifatto il pavimento a veneziana.

1910  (demolizione campanile)

Nel 1910 il campanile seicentesco fu demolito.

1921  (restauro abside)

La data 1921 inscritta in una delle monofore dell’abside ricorda gli interventi di restauro della porzione antica della chiesa.

1960 - 1970 (restauri intero bene)

Nel corso degli anni Sessanta del Novecento furono eseguiti restauri curati da Giuseppe Rivani e Rodolfo Bettazzi; fra gli interventi eseguiti furono eliminate le coperture seicentesche in legno delle navate laterali lasciando vedere la copertura a capriate.

2008 - 2011 (restauro pavimento)

Nel 2011 il pavimento a veneziana dell’aula è stato levigato e risarcito delle porzioni mancanti. Qualche anno prima erano stati restaurati gli affreschi, risarcita l’acquasantiera interessata da una fessurazione e restaurato il battistero.
Descrizione

La pieve di San Pietro di Roffeno sorge in una conca valliva, in posizione pressoché equidistante da alcuni dei centri abitati che costellavano la media valle del Reno nel medioevo. Presenta un'abside in opus quadratum, unica sopravvivenza dell'edificio più antico, e struttura in pietra evidente soprattutto nella facciata a capanna. L'interno, a tre navate divise da quattro fornici, presenta un pavimento a veneziana e coperture a capriate e a travi; il presbiterio quadrangolare è voltato in muratura a falsa cupola e chiuso da un'abside semicircolare.
contesto
La chiesa è situata nella conca della valle formata da uno degli affluenti di sinistra del Vergatello, a sua volta affluente del Reno, ai piedi del monte Rocca, fra gli abitati di Cereglio e di Rocca di Roffeno. La bibliografia locale nota come la posizione sia significativa e coincida con la logistica delle altre pievi romaniche appenniniche dotate di fonte battesimale, lontane dai centri abitati ma baricentriche rispetto ad essi. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula è contigua ad una corte rurale che sorge alla sua destra, composta di più volumi e connessa all’aula stessa unicamente mediante un arco in pietra impostato all’altezza dell’angolo destro della facciata. A sinistra del volume dell’aula, discosta dalla parete, è presente una cella campanaria.
esterno
La chiesa è preceduta da un sagrato semicircolare irregolare lastricato e caratterizzato da una passerella centrale ad arco che conduce all’ingresso; il sagrato è delimitato fronte strada da fittoni. La facciata a capanna, asimmetrica e caratterizzata dal paramento in pietra faccia a vista, presenta un portale centrale con cornice trilitica modanata sopraelevata, in asse, da una nicchia per statua, da un oculo e da una croce ad incavo presso la cuspide del tetto. A sinistra, presso l’angolo, si apre una piccola finestra rettangolare. Il profilo del tetto è concluso da un pinnacolo con croce metallica sommitale. Il fianco sinistro è caratterizzato da un paramento solo parzialmente intonacato al grezzo e da tre finestre rettangolari prive di decorazioni o cornice. La parete di fondo del presbiterio quadrangolare e l’abside semicircolare sono caratterizzate da un paramento murario in opus quadratum e da uno zoccolo sporgente. Due monofore si aprono ai lati dell’abside. In quest’ultima si aprono tre monofore a tutto sesto con profonda strombatura; di esse la mediana con decorazioni sui piedritti e sull’arco monolitico. La cornice sottotetto è decorata da archetti pensili e una cornice a dentelli. Il fianco destro ripete materiali e aperture del sinistro; vi si apre in aggiunta una porta laterale sormontata da una tettoia a cuspide. Nel fianco destro sono evidenti le vestigia di un arco di origine romanica, ora inglobato nella muratura. Sul tetto a capanna, all’altezza del locale a sinistra del presbiterio, si imposta un campanile a vela.
pianta
A tre navate, con presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante un portale ad un battente ricavato in due battenti in legno; la porta è incassata in una strombatura e schermata da tende. Il piano di calpestio dell’accesso è ribassato rispetto al piano stradale e vi si accede scendendo un gradino. L’ingresso è sormontato da una cantoria che un tempo ospitava l’organo, sopra di essa si apre un oculo in asse con il portale. L’aula risulta ulteriormente ribassata di quattro gradini. L’aula è pavimentata a veneziana che disegna figure geometriche differenti nelle campate. Il volume dell’aula è suddiviso in tre navate separate da quattro fornici a tutto sesto non regolari e non perfettamente corrispondenti sui due lati. All’ingresso della navata di sinistra, in angolo con la controfacciata, si apre un locale di servizio comprendente le scale che ascendono alla cantoria. Lungo il lato sinistro si aprono tre finestre rettangolari a passo non perfettamente regolare e disassate rispetto alle campate della navata centrale. La navata di sinistra è coperta da un soffitto piano a travi e tavelle con una porzione centrale rialzata in corrispondenza di un’ancona di notevoli proporzioni. La nave centrale non presenta aperture o decorazioni ed è coperta a capriate lignee. Il presbiterio ha pianta quadrangolare ed è rialzato di due gradini che disegnano, nella porzione centrale, un’esedra. E’ è inquadrato da lesene sulle quali si impostano gli archi che definiscono i pennacchi, su questi ultimi s’imposta una falsa cupola. Ai lati si aprono due accessi alla sagrestia e alla cappella invernale: si tratta delle due antiche absidi quadrate delle navi laterali il cui accesso dalle navate stesse è stato oggi tamponato. Alle spalle del presbiterio si apre un coro semicircolare che prende luce da tre monofore a tutto sesto inserite in strombature. La navata destra ripete materiali, superfici, volumi e aperture della navata sinistra. Nella parete destra si apre una porta laterale. In corrispondenza del locale di servizio che si apre all’angolo fra la navata sinistra e la controfacciata si apre, all’accesso della navata destra, una cappella che ospita il fonte battesimale, coperto a travi e tavelle. Il locale prende luce da una finestrella in facciata e da una seconda apertura lungo il lato destro.
impianto strutturale
Struttura portante in pietra. Orizzontamenti a capriate lignee, manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione nella navata centrale e una terza fila di panche con e senza schienale disposta nella navata sinistra. Il presbiterio comprende un altare in marmo centrale, rialzato di due gradini, e una panca semicircolare addossata alla parete di fondo dell’abside. Non sono presenti una custodia eucaristica fissa, né sede né ambone. Due repositori eucaristici sono collocati agli altari delle navate laterali; viene utilizzato il tabernacolo a destra. Due confessionali sono collocati rispettivamente nella porzione d’accesso sopraelevata, a sinistra dell’ingresso, e lungo la parete esterna della navata destra. Il fonte battesimale a fusto è collocato nella cappella all’ingresso della navata destra.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1962)
L’altare in pietra di Montovolo con mensa sostenuta da colonnine a basi e capitelli romanici fu eseguito nel 1962 su disegno di Giuseppe Rivani e, rispondendo già alle prescrizioni conciliari che sarebbero state emanate pochi anni più tardi, fu mantenuto anche in seguito.
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