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restauro
adeguamento liturgico
San Lazzaro di Savena
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Cecilia della Croara
Parrocchia di Santa Cecilia della Croara
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1970)
I - II(preesistenze intero bene); 1095 - 1280(origini intero bene); 1487 - 1496(proprietà intero bene); 1573 - 1578(restauri aula); 1787 - 1851(costruzione campanile); 1872 - 1873(rifacimento aula ); 1927 - 1931(restauri intero bene); 1940 - 1960(restauri e variazione d'uso monastero)
Chiesa di Santa Cecilia della Croara
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Cecilia della Croara <San Lazzaro di Savena>
Altre denominazioni S. Cecilia della Croara
Ambito culturale (ruolo)
rinascimento emiliano (costruzione monastero)
architettura eclettica (ricostruzione aula)
Notizie Storiche

I  - II (preesistenze intero bene)

Ritrovamenti di epoca romana hanno consetito di dimostrare che la chiesa sorge sull'area di una domus alto imperiale, i cui resti sono esposti nel chiostro dell'attuale complesso religioso.

1095 - 1280 (origini intero bene)

Il primo documento che attesta l’esistenza del monastero risale al 1095, allorquando già figurava tale la dedicazione. Nel 1120, un documento donativo registra l'appartenenza del monasterio all'ordine benedettino. Si hanno notizie di una consacrazione solenne avvenuta nella chiesa l'8 maggio 1139, per bocca del vescovo Enrico della Fratta. Una lapide recentemente rinvenuta ricorda una ricostruzione, probabilmente ingente, del monastero nell'anno 1280.

1487 - 1496 (proprietà intero bene)

L'abbazia passò dai fu dei monaci benedettini vallombrosani fino al 1487 e poi dei canonici lateranensi, del monastero di San Salvatore a Bologna, dal 1496. Poiché nella chiesa madre bolognese è attivo Gaspare Nadi proprio sul finire del sec. XV, a questi si fanno risalire le fogge del chiostro, che attinse le sue forme attuali in quegli anni.

1573 - 1578 (restauri aula)

Nel 1573 sono impartite istruzioni per il rifacimento della pavimentazione interna e della soffittatura, quando i documenti ancora testimoniano la tramezza tra spazi destinati al clero e ai fedeli. Un coevo disegno di Ignazio Danti (1578) ritrae l'esterno secondo l'impianto planivolumetrico che si riscontra tuttora.

1787 - 1851 (costruzione campanile)

Il campanile viene ricostruito nel 1851 su disegno di Giuseppe Brighenti, in sostituzione di quello precedente costruito dal capomastro Ercole Bassani nel 1787, la cui struttura s'era vieppiù inclinata.

1872 - 1873 (rifacimento aula )

Nel 1872, per motivi di stabilità, la chiesa viene abbattuta e ricostruita ad opera di Vincenzo (del fu Giuseppe) Brighenti. La prima pietra è posta nel 1873.

1927 - 1931 (restauri intero bene)

La chiesa è stata restaurata nel 1927. I lavori hanno previsto opere di manutenzione dei tetti e delle gronde nonché delle finestrature (comprese quelle del campanile). Nel 1929, lo scoppio della polveriera di Marano, ha fatto sì che si dovesse intervenire nuovamente sulle finestre con la sostituzione di numerosi telai e la reintegrazione di vetri. Nel 1931 viene approntato l'impianto elettrico.

1940 - 1960 (restauri e variazione d'uso monastero)

Il chiostro e il monastero subiscono modificazioni per ospitare gli sfollati bellici prima, e per variazione d'uso degli spazi, destinati in parte a residenze private, poi.
Descrizione

Il complesso parrocchiale si articola secondo una volumetria compatta, comprendente chiesa, campanile, chiostro, edifici conventuali e canonica, eretti su un poggio in affaccio sul centro abitato di San Lazzaro di Savena. La chiesa, rialzata rispetto al prospiciente sagrato, è accessibile tramite una breve scalinata. Presenta una facciata in laterizio tripartita da lesene, con lunetta centrale e timpano di completamento decorato a dentelli. La pianta ad aula a sviluppo longitudinale, con quattro cappelle laterali, termina in un'abside semicircolare. Gli alzati interni sono scanditi da lesene di ordine composito con finiture a stucco di colore bianco, su uno fondo in tinta giallo paglia. L'edificio adibito a canonica è attualmente oggetto di restauri che stanno riportando alla luce parte degli affreschi originari. Nel chiostro sono esposti i resti della domus romana qui anticamente collocata.
contesto
Il complesso sorge sulle prime pendici collinari in prossimità di San Lazzaro di Savena, in un area coltivata a vigneti. Nelle vicinanze si trovano abitazioni sparse di recente costruzione.
impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale in declivio comprendente chiesa, campanile, canonica, monastero ed edifici privati aggregati attorno a un piccolo chiostro, che si apre sul fianco destro della chiesa. Addossato al fianco sinistro si trova il campanile, in posizione arretrata rispetto al piano di facciata.
esterno
Il sagrato è ad una quota più bassa rispetto all'accesso, che avviene tramite una scalinata in cotto. La soluzione amplifica la verticalità della facciata in mattoni, tripartita da lesene e cornici disposte tono su tono secondo una composizione austera. Il coronamento a timpano è alleggerito da una decorazione a dentelli. Il portale è sormontato da una piccola trabeazione su mensole a voluta, in asse con l'ampia lunetta a tutto sesto che domina il campo centrale. I fianchi in muratura intonacata presentano finestre rettangolari lungo la navata e lunette in corrispondenza del presbiterio. L'abside poligonale è intonacata di colore rosso mattone (si evidenziano attualmente fenomeni di dilavamento). E' visibile la traccia una bucatura di forma rettangolare successivamente tamponata. In prossimità del retro una scala conduce al primo piano dell'edificio adibito a canonica. La copertura dell'intero edificio è a due falde con manto in coppi.
pianta
Chiesa ad aula con abside semicircolare e quattro cappelle laterali disposte simmetricamente (due per lato).
interni
Pavimentazione in marmo rosso con fascia bianca perimetrale in navata. Nel presbiterio e nelle cappelle laterali i pavimenti si distinguono per la policromia (rosso, nero, bianco e giallo) e i motivi romboidali. Gli alzati sono intonacati e tinti in giallo paglia, sui quali si stagliano paraste bianche, dai capitelli di ordine composito. Una trabeazione della stessa tinta incornicia il campo dalla soffittatura. La navata è divisa in campate coperte a botte con unghie di raccordo per le finestre laterali. E' scandita da archi con intradosso decorato a cassettoni. Il presbiterio è coperto da una cupola, illuminato da due ampie finestrature laterali a lunetta.
impianto strutturale
La struttura è in muratura portante di mattoni.
apparati liturgici
Chiesa ad aula con assemblea ordinata frontalmente rispetto al presbiterio preconciliare adeguato. La custodia eucaristica è situata nel tabernacolo al centro dell'altare pre-conciliare e punto focale di tutta la chiesa. I fedeli trovano posto in panche disposte a battaglione, poste frontalmente al presbiterio. La posizione del coro si evince dalla presenza di un organo elettrico situato sul lato sinistro del presbisterio. Il presbiterio è separato dalla navata da un gradino e da una balaustra in marmo. Al centro del presbiterio vi è l'altare post-conciliare e alle spalle di questo, l'altare pre-conciliare sollevato di quattro gradini rispetto al resto del presbiterio e recante al proprio centro il tabernacolo, ancora sede della custodia eucaristica. L'ambone è sul lato destro mentre la sede del parroco su quello sinistro. La croce è appesa alla volta e il tabernacolo è contenuto nell'altare preconciliare. Aderendo alla consuetudine post-tridentina che voleva i confessionali parte integrante della architettura delle chiese, i quattro confessionali lignei di Santa Cecilia sono integrati in nicchie entro i pilastri, in disposizione simmetrica tra loro. Due sono ai lati dell'ingresso e due nei pilastri tra le cappelle laterali. Si accede alla sagrestia dal lato destro del presbiterio. La sacrestia era un tempo il refettorio dei Canonici Lateranensi ed è pertanto adorno di tracce di affreschi, dai temi iconografici cari alla tradizione dell'ordine.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
L'altare post-conciliare usato per le celebrazioni si trova al centro del presbiterio, davanti all'altare preconciliare e in asse con esso. E' un parallelepipedo in legno dipinto ad effetto marmo, fisso e rialzato di un gradino rispetto al piano del presbiterio. L'altare non é consacrato.
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