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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Pieve di Cento
Bologna
chiesa
sussidiaria
SS. Rocco e Sebastiano
Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Pieve di Cento
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
nessuno
1495 - 1505(costruzione intero bene); 1615 - 1628(rifacimento intero bene); 1680 - 1688(ampliamento intero bene); 1797 - 1797(passaggio di proprietà intero bene); 1798 - 1884(passaggio di proprietà intero bene); 1930 - 1939(restauro intero bene); 1938 - 1938(passaggio di proprietà intero bene); 2012 - 2012(danneggiamento intero bene)
Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano <Pieve di Cento>
Altre denominazioni SS. Rocco e Sebastiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

1495 - 1505 (costruzione intero bene)

Secondo il canonico Crescimbeni la chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano venne edificata dopo il 1494, dalla omonima Confraternita, in ringraziamento per lo scampato pericolo dalla peste che aveva colpito la vicina Cento. La Confraternita dei Santi Rocco e Sebastiano visse nell'ospedale posto di fronte sino al 1543 e poi si trasferì nella chiesa. Nell'ospedale i confratelli ricoveravano i malati poveri e i pellegrini.

1615 - 1628 (rifacimento intero bene)

Nel 1615 i Confratelli decisero di rifare la chiesa e l'oratorio a proprie spese. La chiesa venne demolita, la nuova costruzione risultò più ampia, con una navata voltata a vela e sei altari. L'oratorio venne edificato a sud in prosecuzione della chiesa. Sacrestia e campanile vennero costruiti a ponente. Il 16 agosto 1628 il nuovo complesso venne benedetto da padre Giuseppe Lanzoni della Compagnia di San Filippo Neri di Bologna.

1680 - 1688 (ampliamento intero bene)

Negli anni '80 del XVII secolo venne allargata la cappella maggiore e alzato il campanile, su progetto di Padre Guidicini della Congregazione della Carità.

1797  (passaggio di proprietà intero bene)

La soppressione napoleonica degli edifici sacri portò al passaggio della chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano al Demanio nel 1797

1798 - 1884 (passaggio di proprietà intero bene)

Il Demanio vendette chiesa, oratorio e casa attigua a Emidio Brunetti, il quale nel 1823 rivendette a Giuseppe Bassi, la cui famiglia nel 1884 cedette la proprietà ai fratelli Rizzoli.

1930 - 1939 (restauro intero bene)

Negli anni '30 del XX secolo la chiesa venne restaurata. Si rifece la facciata, la parete di levante, il pavimento, le tinteggiature e il campanile.

1938  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1938 la signora Elda Rizzoli cedette la chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano alla parrocchia di Pieve di Cento.

2012  (danneggiamento intero bene)

La chiesa è inagibile dal 2012 a causa dei forti danni causati dal sisma che ha colpito la pianura ferrarese e modenese. L'immobile ha riportato danni all’elemento di catena della capriata più prossimo alla facciata, alla facciata e ai pilastrini in muratura della cella campanaria.
Descrizione

La chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano si trova a Pieve di Cento, in prossimità di via Circonvallazione Ponente, inglobata nel tessuto urbano. E' parte di una aggregazione di volumi che comprende la chiesa, la sacrestia, il campanile e l'ex oratorio. L'esterno è in muratura intonacata con facciata a capanna. L'interno è ad aula con cappelle laterali.
contesto
La chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano si trova all'interno dell'abitato di Pieve di Cento, Comune agricolo della provincia di Bologna, posto in prossimità del fiume Reno e del confine con la provincia di Ferrara. L'edificio di culto è voltato a sud, spostato verso la circonvallazione che circonda il centro storico di Pieve e collega i Comuni di San Pietro in Casale e Cento. Poco distante, a mezzogiorno, si trova la Rocca medievale e la perimetrale Porta Bologna, a settentrione un breve tratto di via Matteotti divide la chiesa dalla piazza principale del paese.
impianto planivolumetrico
L'edificio di culto è parte di una aggregazione orizzontale di più elementi composta da chiesa, nell'angolo nord-ovest il campanile e la sacrestia, a l'ex oratorio.
esterno
La chiesa, che affaccia direttamente su via San Carlo, ha come sagrato solo un piccolo marciapiede in lastre di cemento. La facciata a capanna è in muratura intonacata e tinteggiata in colore ocra gialla, ormai particolarmente dilavato. Due corpi laterali, leggermente aggettanti rispetto all'intera struttura della facciata, sono costituiti da quattro lesene che sostengono una cornice modanata e riquadrano due archi muti. Fra i due prospetti si apre un portale rettangolare. In asse col portale vi è una finestra centinata, che si apre appena sopra la cornice, nel tratto in cui è spezzata. Nel timpano è presente un oculo. A destra del timpano si innalza la torre campanaria, inglobata nella struttura. Il fianco sinistro della chiesa è illuminato da tre finestroni centinati nel cleristorio.
pianta
Chiesa ad aula con cappelle laterali, abside semicircolare.
interni
Non descrivibili: la chiesa è inagibile.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio con copertura celata dalle volte. Manto in coppi.
apparati liturgici
Non descrivibili: sono stati rimossi a seguito del terremoto del 2012.
Adeguamento liturgico

nessuno
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