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Malalbergo
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Battista di Altedo
Parrocchia di San Giovanni Battista di Altedo
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - intervento strutturale (1980)
IX - XII(preesistenze intero bene); 1231 - 1231(impianto intero bene); XVI - XVI(giuspatronato intero bene); XVIII - XVIII(rifacimento nucleo centrale); XIX - XX(restauro intero bene); 1980 - 1985(rifacimento presbiterio)
Chiesa di San Giovanni Battista di Altedo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista di Altedo <Malalbergo>
Altre denominazioni S. Giovanni Battista di Altedo
Ambito culturale (ruolo)
architettura neogotica (costruzione)
Notizie Storiche

IX - XII (preesistenze intero bene)

Prima del X secolo, in territorio denominato Tedo, esisteva un monastero abitato da Canonici Regolari Lateranensi e una Chiesa dedicata a Sant'Eutropio. Nel 1190 il monastero fu unito a quelli di San Vittore e di San Giovanni in Monte di Bologna e forse la chiesa esistente divenne parrocchia.

1231  (impianto intero bene)

Nel 1231 centocinquanta famiglie lombarde acquistarono dal Senato bolognese, per 2000 lire di bolognini, le terre poste nell'attuale territorio di Altedo e Minerbio, con l'intento di coltivarle nonostante le acque del Savena le allagassero di frequente. Il contratto fu firmato il 24 giugno e i nuovi abitanti, per festeggiare l'evento, dedicarono a San Giovanni Battista - santo ricordato quel giorno dal calendario ecclesiastico - le chiese dei due centri.

XVI  (giuspatronato intero bene)

I parrocchiani ebbero nel tempo il giuspatronato sulla chiesa, diritto che nel 1533 cedettero al conte Alessandro Pepoli in cambio dei numerosi benefici ricevuti. Almeno da quell'epoca l'edificio ebbe il titolo di Pieve e il suo aspetto, molto simile all'attuale ma con le cappelle laterali più piccole, è testimoniato da un disegno del Manoscritto Gozzadini 171.

XVIII  (rifacimento nucleo centrale)

Nel 1735 don Vitale Tangerini fece rialzare il pavimento della chiesa, facendone costruire uno nuovo sopra quello vecchio, e nel 1737 fece costruire la sacrestia.

XIX - XX (restauro intero bene)

La chiesa, che a metà Ottocento presentava tre altari grandi, due altari piccoli ai lati del presbiterio e una cappellina incavata nel muro per il fonte battesimale, fu rimaneggiata nel corso del secoli XIX e XX ma mantenne la struttura antica. Nel 1911 l'ingegnere Alfredo Santini innalzò l'aula di 2 m. Successivamente venne ripristinata la facciata secondo le forme di uno stile gotico un po' approssimativo: il rosone e il portale in cotto furono offerti dai marchesi Boschi, proprietari dei quattro fondi che racchiudevano il centro del paese. All'interno furono eseguite le pitture dal prof. Pagliarini, nel 1917 fu costruito il fonte battesimale e per creare la simmetria fu aperta una cappellina in faccia a quest'ultima. Il campanile tardo quattrocentesco non fu toccato e tuttora ospita un orologio costruito nel 1734 da Carlantonio Facchini.

1980 - 1985 (rifacimento presbiterio)

Negli anni ottanta del XX secolo fu rifatto il presbiterio, fu sostituito l'altare maggiore, e come quello furono costruiti in pietra serena l'ambone, il tabernacolo e la cattedra.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista sorge nel centro di Altedo, località nella campagna agricola di Malalbergo, lungo la via Porrettana. L'edificio in stile neogotico, con facciata a salienti e volumi contigui agli annessi di pertinenza parrocchiale, presenta un'aula con copertura a capanna e tre cappelle diseguali per lato.
contesto
La chiesa rivela la sua antica fondazione dal suo orientamento che devia da quello prevalente delle costruzione dell'abitato per recuperare un'assialità perfetta verso est. Sorge nel centro dell'abitato di Altedo, lungo la via Porrettana, asse stradale che collega Bologna a Ferrara. Verso la medesima strada, ad ovest, si affacciano alcune strutture complementari: il teatro, le aule del catechismo e l'asilo edificato dall'ingegner Puglioli nel 1927. A nord si estende un ampio campo da calcio. E in direzione Bologna, in corrispondenza di un'ampia curva, si trova un pregevole palazzo settecentesco conosciuto come Locanda Napoleone, probabilmente per due soste che il generale Napoleone Bonaparte vi fece nel 1796. Il palazzo, fatto costruire dal conte Ferdinando Marescalchi, venne adibito dapprima ad osteria e nel 1795 anche a posta cavalli, per la sosta delle diligenze della linea postale che da Bologna arrivava a Ferrara. I Marescalchi furono i nuovi signori di Altedo dopo i Pepoli, di questi ultimi acquisirono le proprietà per via matrimoniale.
impianto planivolumetrico
Aggregazione di più elementi, composta da chiesa con abside e campanile orientati, canonica e soprastanti abitazioni delle suore a nord.
esterno
Sagrato individuato da un ampio piazzale chiuso da alberi ed aiuole da una parte e dall'edificio con le aule del catechismo dall'altra. Quattro gradini in cotto consentono l'ingresso in chiesa, attraverso un ampio portale con arco ogivale in cotto scolpito con motivi a treccia, in linea con un rosone altrettanto scolpito. La facciata, delimitata da due paraste laterali sovrastate da pilastrini con croce (di cui quella a nord raccordata alle cappelle laterali) termina con un profilo a capanna ornato da una cornice a mensoline e tre croci in ferro su altrettanti cippi, ai lati e in cuspide. I fianchi della chiesa prendono luce da tre finestre ogivali nel lato sud del cleristorio e da piccole aperture nelle cappelle. L'abside quadrangolare è collegato alla sacrestia. Nell'insieme l'edificio è costruito in mattoni a vista ed ha copertura a capanna rivestita di coppi. Il campanile si erge dietro l'abside ed è una interessante e antica struttura romanica a registri sovrapposti e ampia bifora sommitale.
pianta
Pianta ad aula con cappelle laterali ed abside quadrangolare.
interni
Una bussola lignea, terminante con motivo a cuspide, immette nella chiesa. L'aula presenta due cappelle per lato intervallate da una nicchia, di dimensioni e profondità ridotte ma, al pari delle cappelle, finita con archi dipinti a tutto sesto. In prossimità del presbiterio si apre poi a destra una ampia finestra all'altezza del cleristorio, e a sinistra una nicchia con soprastante cantoria risolta in stile neo-romanico, a trifora su colonnine. La copertura è a capanna con travi di legno. Il presbiterio è rialzato su due gradini e un grande arco a tutto sesto, affiancato da due porte con due nicchie e statue di santi, individua l'abside quadrangolare. L'edificio è rivestito con pavimenti in graniglia, marmo e cotto, fra loro di motivo diseguale.
impianto strutturale
Muratura in laterizio portante con tetto a travatura principale in legno.
apparati liturgici
Nell'aula l’assemblea è ordinata in panche a battaglione. Il battistero era collocato nella seconda cappella a destra dell’ingresso ma, visto lo spazio particolarmente angusto, il fonte per aspersione in marmo, con angioletto a sostegno in pietra, è stato spostato nel presbiterio. In quest'area si trovano anche l'altare post conciliare fisso, il tabernacolo a muro sottostante la pala di Prospero Fontana, la residenza dei celebranti - con sedia del celebrante munita di schienale ligneo e sedili bassi per i concelebranti - e l'ambone a consolle, tutti in pietra serena. Un confessionale in legno è posto nella prima cappella a destra dell’ingresso.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980)
Al centro del presbiterio è collocato l'altare post conciliare con Agnus Dei scolpito sul fronte, in cornu Epistolae è collocato l'ambone e in cornu Evangelii è collocata la cattedra. In fondo al presbiterio, a muro, è collocata la custodia eucaristica. Tutte le opere sono realizzate in pietra serena.
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