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Crevalcore
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Giacomo di Bevilacqua
Parrocchia di San Giacomo di Bevilacqua
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1970-1975)
1463 - 1490(costruzione intero bene); 1818 - 1818(ricostruzione intero bene); 1898 - 1898(rifacimento pavimento); 2012 - 2017(restauro intero bene)
Chiesa di San Giacomo di Bevilacqua
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giacomo di Bevilacqua <Crevalcore>
Altre denominazioni S. Giacomo di Bevilacqua
Autore (ruolo)
Beccari, padre Francesco (progetto)
Ungarelli, Antonio (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1463 - 1490 (costruzione intero bene)

Nell'Alto Medio Evo il territorio era sotto la giurisdizione del Monastero benedettino di Nonantola dal quale venne concesso, il 14 aprile 1463, in enfiteusi perpetua alla famiglia Bevilacqua nella persona del conte Gherardo di Cristin-Francesco. Nel contratto di concessione era compreso l’obbligo di fabbricare una chiesa e una casa per un sacerdote: la chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo Apostolo, chiamata Chiesa Bianca, fu consacrata il 6 Giugno 1490 dal Vescovo di Sarsina.

1818  (ricostruzione intero bene)

Fortemente compromessa dal tempo, la chiesa fu riedificata nel 1818, grazie ai cugini Camillo e Francesco Bevilacqua e per interessamento del parroco don Giuseppe Govoni, su disegno di Padre Francesco Beccari di Lendinara anche se il responsabile dell’edificazione fu l’architetto Antonio Ungarelli.

1898  (rifacimento pavimento)

Una data apposta in una mattonella del pavimento presso l’altare ci informa che nel 1898 fu completato il rifacimento del piancito dell’aula; una lettura stilistica della pavimentazione dell’altare maggiore porta a datarla agli stessi anni. Agli stessi anni data l’organo di scuola bolognese.

2012 - 2017 (restauro intero bene)

In seguito al sisma del maggio 2012 la chiesa di Bevilacqua ha subito danni strutturali importanti. Il restauro che ne è seguito è terminato nel 2017, il giorno 8 dicembre dello stesso anno la chiesa è stata riaperta.
Descrizione

La chiesa di San Giacomo sorge al centro di una frazione di Crevalcore, sulla direttrice che conduce verso nord est in direzione di Finale Emilia e il territorio ferrarese. Edificata in forme neoclassiche, presenta una facciata caratterizzata dall'ordine gigante; lungo i fianchi sono evidenti i volumi aggettanti che contengono le cappelle laterali. L'interno, ad aula, è preceduto da un endonartece e scandito in cinque campate; l'aula è voltata a botte come il presbiterio. Quest'ultimo è concluso da un'abside semicircolare.
contesto
La chiesa di Bevilacqua insiste su un lotto triangolare disegnato dalla biforcazione della SP 59 che dà origine alla via Provane, in direzione nord verso Cantone, e alla SP41 di direzione nord est, verso il territorio centese. Il borgo, già di proprietà dei Conti Bevilacqua, si sviluppa intorno alla SP 59 e alla chiesa come nucleo centrale mentre ad est della direttrice della strada provinciale una teoria di strade a pettine vede la presenza di numerose costruzioni civili di nuova edificazione. Alle spalle della chiesa sorgono le strutture delle opere parrocchiali e il campo sportivo.
impianto planivolumetrico
La chiesa è contigua alla casa canonica che sorge all’angolo ovest, con asse parallelo alla via Provane; il campanile è a sua volta aggregato all’angolo ovest della casa parrocchiale e risulta quindi discosto dalla chiesa. Un corpo di fabbrica di minore altezza è aggregato al volume che contiene le cappelle di sinistra della chiesa. Altre opere parrocchiali sono contigue all’area presbiteriale.
esterno
La chiesa è preceduta da un ampio sagrato asfaltato di forma irregolare delimitato sui due fronti strada da un cordolo e da fittoni lapidei. La facciata è caratterizzata da due coppie di lesene binate di ordine gigante, sovrapposte alla cornice marcapiano che raccorda le ali laterali; queste ultime sono concluse da cippi con vasi e brevi salienti. Fra le coppie di lesene si apre, centralmente, il portale sormontato da un timpano impostato su mensoline e, nel registro superiore, una lapide dedicatoria. Le lesene reggono un architrave con fregio muto sul quale si imposta un timpano con cornice modanata e sporgente; nella specchiatura è presente un orologio. Il tetto a capanna è caratterizzato da cippi lapidei, con vasi, collocati al centro e alle estremità delle falde. Il fianco sinistro, parzialmente indagabile, è caratterizzato dalla copertura a leggio del volume che contiene le cappelle di sinistra sopra il quale si impostano quattro contrafforti a distanza irregolare; all’altezza del cleristorio si aprono complessivamente quattro finestre rettangolari. L’abside semicircolare, in leggero aggetto rispetto alle pareti, è ritmata da lesene di ordine gigante le cui specchiature sono interrotte da una semplice cornice marcapiano; due finestre si aprono nel registro inferiore. Lesene ritmano anche il volume in aggetto del fianco destro, interamente indagabile e coperto a leggio; la porzione superiore ripete ritmi, aperture e contrafforti del fianco sinistro.
pianta
Ad aula, con endonartece, cappelle laterali e abside semicircolare.
interni
L’accesso all’aula è mediato da un endonartece soffittato definito da due colonne ioniche libere, presso l’ingresso, e sei semicolonne che ne descrivono lo spazio. All’estremità sinistra dell’area si apre una porta che conduce ad un locale di servizio; all’estremità destra una cappella a pianta semicircolare, chiusa da una cancellata e conclusa da un catino, ospita il fonte battesimale. Sopra questo ingresso si apre una cantoria che affaccia sull’aula. Vetrate a tutta altezza schermano l’accesso all’aula; in esse si aprono la porta centrale e le due porte laterali. In controfacciata alle semicolonne ioniche corrispondono lesene di ordine corinzio che inquadrano le vetrate d’accesso. L’aula è pavimentata a cementine bianche e nere, quadrate, disposte a scacchiera diagonalmente. Il volume dell’aula è ritmato in cinque campate di passo irregolare con sequenza A-B-A-B-A, scandite da lesene corinzie. Nella prima, terza e quinta campata su ogni lato si aprono cappelle con soffitto piano; nella seconda e quarta cappella cornici a tutto sesto inquadrano gli invasi a tutta altezza voltati a botte. Le cappelle sono passanti. Le lesene che ritmano l’aula reggono una trabeazione con fregio decorato e modanatura con giro di dentelli. Sopra la trabeazione si imposta una volta a botte cassettonata nella quale si aprono gli invasi delle finestre. Il presbiterio è rialzato di due gradini, pavimentato a mattonelle a motivi geometrici e inquadrato da semicolonne corinzie entro le quali si inscrivono, su entrambi i lati del presbiterio, due porte sormontate da cantorie i cui invasi sono introdotti da archi a tutto sesto. Il presbiterio è concluso da una volta a botte cassettonata. L’abside semicircolare è illuminata da due finestre rettangolari, ritmata da lesene corinzie e conclusa da un catino.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio, orizzontamenti non indagabili. Manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione; alcune sedie sono disposte nelle cappelle laterali. Il presbiterio comprende l’altare preconciliare con dossale, in legno marmorizzato; al centro del gradino d’altare è innestato il tabernacolo. Due cornici laterali schermano l’accesso al fondo dell’abside nel quale è presente un sedile ligneo. L’altare post conciliare, in bronzo, è collocato presso i gradini d’accesso al presbiterio; l’ambone a leggio è collocato a destra. La sede in foggia di poltrona è situata presso l’altare antico; alcune panche per i chierici sono disposte lungo i lati. I due confessionali sono inseriti nella quinta cappella a sinistra e nella seconda a destra; il fonte battesimale a vaso è ospitato nell’endonartece, a destra. Nell’aula è ancora presente il pulpito, addossato alla parete sinistra fra la terza e la quarta cappella.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1975)
Nel corso degli anni Settanta è stato collocato nel presbiterio un altare rivolto al popolo.
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