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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
adeguamento liturgico
Castelfranco Emilia
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Maria della Neve di Rastellino
Parrocchia di Santa Maria della Neve di Rastellino
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; Elementi di pregio; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (2000)
888 - XII(preesistenze intero bene); 1404 - 1404(costruzione altare maggiore); 1645 - 1645(costruzione cappella); 1822 - 1844(restauro intero bene); 1884 - 1886(rifacimento intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Neve di Rastellino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Neve di Rastellino <Castelfranco Emilia>
Altre denominazioni S. Maria della Neve di Rastellino
Autore (ruolo)
Brighenti, Vincenzo 
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

888 - XII (preesistenze intero bene)

la prima citazione di questo luogo risale all'anno 888 collegata con ogni probabilità all'Abbazia di Nonantola e ai suoi abati anche se inizialmente la chiesa di Rastellino era compresa nella diocesi di S. Giovanni in Persiceto. Un documento del Tiraboschi dice che la località, attorno all'anno Mille, godeva di una certa importanza essendo presenti due cappelle, una delle quali con il titolo di Santa Maria e l'altra con il titolo di S. Michele, poi scomparsa già prima della fine del XII° secolo.

1404  (costruzione altare maggiore)

si trova memoria che nel 1404 venne eretto l'altare maggiore mentre la chiesa dipendeva dalla Collegiata di S. Michele Arcangelo di Nonantola sotto cui rimase per oltre quattro secoli.

1645  (costruzione cappella)

nel 1645 la Contessa Barbara Piatesi Pepoli di Bologna promosse la realizzazione di una cappella dedicata a S. Antonio da Padova.

1822 - 1844 (restauro intero bene)

la chiesa nel 1822 fu assoggetta al Plebanato di Panzano, dopo essere stata annessa all'Arcidiocesi di Bologna l'anno precedente. In quel periodo ha subito importanti interventi di parziale trasformazione e restauro alcuni dei quali risultano così documentati dal Corty: nell'anno 1824 l'altare maggiore fu riedificato dal parroco don Francesco Lodi. Nel 1844 il Marchese Agostino Calori di Modena provvide al restauro della cappella dedicata a S. Antonio di Padova eretta nel 1645 a cura della Contessa Barbara Piatesi Pepoli di Bologna.

1884 - 1886 (rifacimento intero bene)

la nuova chiesa parrocchiale fu edificata nel 1884, su disegno dell'Architetto Vincenzo Brighenti, che ne modificò l'orientamento. Venne inaugurata nel 1886. Dello stesso anno è la realizzazione di una superficie di marmo rosso di Verona rialzata di un gradino rispetto all'aula che costituisce il presbiterio. G. Barbieri, 1929, p.13
Descrizione

la chiesa si colloca al termine della via principale dell'abitato di Rastellino, frazione di Castelfranco Emilia, in contesto rurale della pianura modenese. L'edificio, con fianco nord posto sul ciglio stradale, è fronteggiato da un piccolo sagrato sopraelevato ad introduzione di una facciata di impostazione neoclassica. La chiesa è composta da un'unica navata con ampie cappelle maggiori e per forma, apparati decorativi e colori è un buon esempio dell’architettura chiesastica riformata avviata dal card. Paleotti.
Contesto
la chiesa si colloca al termine di un breve viale alberato, tra le poche case di Rastellino, frazione sparsa di Castelfranco Emilia, in un contesto rurale della pianura modenese dove ancora si leggono gli assi centuriali. La chiesa è orientata verso ovest e presenta una connessione con il piccolo cimitero locale che, perpendicolare all'asse dell'aula, si trova a sud dell'abside di questa, collegato alla chiesa mediante un viale.
Impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di un complesso di edifici che si sviluppano linearmente congiungendo la canonica (un edificio di due piani intonacato), la sagrestia, ed altri locali di servizio posti sul lato sud dell'edificio di culto. Allineato con la facciata della chiesa, sul lato sud, è presente il campanile.
Esterno
l'edificio, con fianco nord posto sul ciglio stradale, è fronteggiato da un piccolo sagrato sopraelevato con pavimentazione in cubetti di porfido e da uno spazio più ampio con pavimentazione in asfalto avente talvolta funzione di parcheggio. La facciata presenta impostazione neoclassica, simmetrica, caratterizzata da larghe lesene con capitello ionico. Sopra l'unico portale d'ingresso, sormontato da una mensola modanata, è presente una finestra di forma rettangolare. I paramenti risultano intonacati e tinteggiati di due colori predominanti: color mattone per lo sfondo che ricopre la cortina muraria e color arenaria per le modanature e gli elementi architettonici. I fianchi sono caratterizzati dalla sporgenza rispetto all'aula dei volumi del transetto al centro dei quali sono presenti finestre rettangolari. Procedendo verso l'abside sono presenti finestre semicircolari per l'illuminazione dell'area presbiterale. Il tetto a falde, sull'aula e sulle cappelle laterali, ha un manto di copertura in coppi.
Pianta
la chiesa presenta schema planimetrico ad aula piana con cappelle laterali.
Interni
la chiesa presenta una bussola lignea all'ingresso. La pavimentazione è in mattonelle di marmo di Verona disposte a 45 gradi. L'interno è caratterizzato da una bicromia composta da paraste, modanature e fregi di colore grigio e da capitelli e sfondi murari di colore bianco. Tra le paraste alla sinistra dell'ingresso si aprono due nicchie sovrapposte, una cappella minore con statua della Vergine, la cappella maggiore con il fonte battesimale, una nicchia con il Cristo in croce e due nicchie più piccole sovrapposte. Un arco a tutto sesto sorretto da modanature e colonne ad esse addossate apre lo spazio al presbiterio: è racchiuso tra quattro colonne con basamento e trabeazione. L'abside, riconoscibile, presenta pianta poligonale all'esterno e semicircolare all'interno dell'aula. Sul presbiterio si affacciano cantorie simmetriche. Entro lo spazio dell'abside è presente un'edicola delimitata da colonne scanalate con capitello composito e timpano contenete la raffigurazione della Madonna. Alla sinistra del presbiterio la parete è scandita nuovamente da nicchie due sovrapposte, una nicchia più grande ospitante un confessionale, una cappella maggiore e una minore con la statua del Cristo, due nicchie sovrapposte. L'aula è coperta da una volta a botte che diventa a vela all'incrocio con le cappelle maggiori, anch'esse voltate a botte. Il presbiterio è coperto da e una cupola su pennacchi affrescata nei toni del celeste.
Impianto strutturale
la chiesa presenta una struttura in elevazione in muratura portante in laterizio con copertura lignea.
Elementi di pregio
di particolare pregio è il capitello di epoca imperiale romana in arenaria scolpita posto nella cappella maggiore a sinistra dell'ingresso ed avente funzione di fonte battesimale.
apparati liturgici
l'assemblea è ordinata in panche disposte a battaglione su due file. Il battistero per immersione è presente nel transetto sinistro ed è realizzato in pietra arenaria, formato da una colonna con capitello scavato. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata di un gradino e di tre ulteriori gradini verso l'altare preconciliare: ospita sulla sua superficie l'altare al centro, l'ambone a sinistra, la sede a destra, il tabernacolo al centro dell'altare preconciliare. Sulla balconata di sinistra a lato del presbiterio è posizionato un organo elettrico a canne. Sono presenti due confessionali mobili in legno, posizionati frontalmente uno in una cappella a sinistra dell'ingresso ed uno a destra a metà della navata. La sacrestia, integrata nel volume della chiesa ed accessibile dal lato sinistro del presbiterio, è ospitata all'interno di un'ampia stanza a pianta rettangolare.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2000)
l'altare post-conciliare è stato aggiunto al centro del presbiterio, davanti all'altare pre-conciliare, ed è costituito da una struttura in legno con due setti a forma di parallelepipedo con scanalature frontali a sostegno del piano in legno per la mensa.
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