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Castelfranco Emilia
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Pietro di Riolo
Parrocchia di San Pietro di Riolo
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - intervento strutturale (1980); altare - aggiunta arredo (1980)
1039 - 1039(origini intero bene); 1378 - 1801(giurisdizione intero bene); 1913 - 1928(riedificazione intero bene)
Chiesa di San Pietro di Riolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro di Riolo <Castelfranco Emilia>
Altre denominazioni S. Pietro di Riolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

1039  (origini intero bene)

le prime notizie sull'esistenza di un luogo di culto a Riolo si hanno nell'anno 1039 e si riferiscono alla presenza nel territorio di una piccola e semplice cappella.

1378 - 1801 (giurisdizione intero bene)

Nel 1378 il bene compare nell'elenco delle chiese bolognesi segnata come Parrocchia sottostante al plebanato di San Giovanni in Persiceto. Il giuspatronato della chiesa nel 1465 apparteneva agli uomini della Terra di Riolo che, per metà, lo donarono al Cav. Galeazzo Marascotti. Nel 1574 il Card. Gabriele Paleotti sottopose la Parrocchia di Riolo a Santa Maria di Castefranco Emilia. Nel 1779 i capofamiglia cedettero la loro parte ai Marchesi Beccadelli. Nel 1797 i Marescotti, e più tardi i Beccadelli, rinunciarono al loro diritto a favore della Curia di Bologna che nel 1810 lo restituì ai capofamiglia di Riolo. Questi si impegnarono a sistemare la chiesa ormai fatiscente e nel 1814 attuarono numerose migliorie con il contributo determinante del Sig. Giovanni Orlandi che già nel 1801 aveva fatto erigere il campanile.

1913 - 1928 (riedificazione intero bene)

Nel 1913 il Conte Ferdinando Savioli nelle sue volontà testamentarie dispose l'ampliamento della vecchia chiesa definendo nel dettaglio gli aspetti del progetto. Nel 1923 don Cesare Morselli, esecutore testamentario, incaricò dell'elaborazione di un progetto seguendo le volontà del Conte Savioli; l'ingegnere propose una soluzione progettuale consistente nell'edificazione di una nuova chiesa con facciata a levante, un nuovo campanile, la canonica ed un ampio sagrato fino al canale, il tutto senza demolire il vecchio complesso. Sotto la guida di don Cesare Morselli tra maggio 1925 e luglio 1926 si diede inizio ai lavori di costruzione del campanile e della chiesa. Nell'anno 1928 si inaugurarono i nuovi fabbricati: il 19 agosto il campanile, il 14 settembre la chiesa.
Descrizione

La chiesa si trova in prossimità del crocevia che identifica il centro dell'abitato di Riolo, frazione di Castelfranco Emilia, nella pianura modenese. L'edificio risulta arretrato rispetto alla strada ed al canale che la affianca sul lato ovest lasciando spazio ad un sagrato privo di pavimentazione che a nord confluisce in un ampio prato al limite dei campi coltivati talvolta utilizzato come parcheggio. La facciata, risultato della bilanciata composizione di forme ed ornamenti, presenta una cortina muraria spoglia rivestita soltanto da tinteggiatura. Sul portale di ingresso in arenaria, sormontato da cornice sostenuta da due mensole laterali, si eleva un arco a doppia strombatura; ai lati, su un'alta zoccolatura, si collocano due coppie di paraste di laterizio ornate da capitelli ionici in materiale lapideo. Oltre queste si appoggia la trabeazione, anch'essa in arenaria; sulla mensola sporgente superiore si innesta l'arco centrale che nella sua curvatura va a raccogliere il rosone finestrato collocato all'interno della cortina spoglia. A questo livello superiore appare evidente la tripartizione tra la porzione di facciata che individua la navata centrale e quella che riflette la collocazione interna della cappelle. Ai lati dell'arco, oltre due piccole lesene che terminano l'inquadramento centrale, le volute si congiungono elegantemente con la trabeazione inferiore e con due pinnacoli. La facciata si conclude in sommità con un timpano. La chiesa è composta da un'unica navata piana a fianco della quale sono presenti, su ogni lato, due ampie nicchie con altari a parete alternate da nicchie di minori dimensioni e altezza; le cappelle laterali risultano comunicanti formando così una sorta di doppio corridoio che conduce dall'ingresso all'area absidale. Lo stile predominante presente all'interno è quello barocco caratterizzato da tonalità grigie e freddi colori lapidei. Le lesene della navata principale e le colonne che sorreggono l'arco maggiore che apre l'altare hanno fusto scanalato e capitello ionico; tutte le parti di muratura prive di ornamenti plastici sono pitturate con decorazioni a finti cassettoni. L'intero perimetro sommitale della chiesa è caratterizzato da una trabeazione a fasce con decorazioni a festone. Lo spazio semicircolare dell'abside è diviso in tre spicchi delimitati da lesene ioniche sulle quali si svetta una cupola nervata con lunette di base e oculi tondi.
Contesto
La chiesa si trova in prossimità del crocevia che identifica il centro dell'abitato di Riolo, frazione di Castelfranco Emilia, nella pianura modenese. L'edificio risulta arretrato rispetto alla strada ed al canale che la affianca sul lato ovest lasciando spazio ad un sagrato privo di pavimentazione che a nord confluisce in un ampio prato al limite dei campi coltivati. A sud della chiesa sono presenti il campanile, la canonica e le opere parrocchiali. Il resto dell'abitato, realizzato quasi interamente dopo il secondo dopoguerra, è disposto lungo l'asse viario principale e su una via trasversale; l'ambiente circostante è caratterizzato da campi coltivati.
Impianto planivolumetrico
Il complesso è costituito dall'edificio di culto e dal campanile posto sul fianco sud della chiesa in linea con la facciata. Sempre a sud della chiesa sono presenti la canonica (edificio composto da due piani con paramenti intonacati) ed una sala parrocchiale ricavata dalla trasformazione della chiesa primitiva.
Esterno
L'edificio risulta arretrato rispetto alla strada ed al canale che la affianca sul lato ovest lasciando spazio ad un sagrato in ghiaia e prato che a nord confluisce in un ampio spazio verde al limite dei campi coltivati talvolta utilizzato come parcheggio. La facciata presenta una cortina muraria spoglia rivestita soltanto da tinteggiatura. Sul portale di ingresso in arenaria, sormontato da cornice sostenuta da due mensole laterali, si eleva un arco a doppia strombatura; ai lati, su un'alta zoccolatura, si collocano due coppie di paraste di laterizio ornate da capitelli ionici in materiale lapideo. Oltre queste si appoggia la trabeazione, anch'essa in arenaria; sulla mensola sporgente superiore si innesta l'arco centrale che nella sua curvatura va a raccogliere il rosone finestrato collocato all'interno della cortina spoglia. A questo livello superiore appare evidente la tripartizione tra la porzione di facciata che individua la navata centrale e quella che riflette la collocazione interna della cappelle. Ai lati dell'arco, oltre due piccole lesene che terminano l'inquadramento centrale, le volute si congiungono con la trabeazione inferiore e con due pinnacoli. La facciata si conclude in sommità con un timpano. Su ciascuna delle facciate laterali sono presenti tre rosoni. La copertura è del tipo a falde inclinate con manto in coppi di laterizio.
Pianta
La pianta è composta da un'unica navata piana a fianco della quale sono presenti, su ogni lato, due cappelle con altari a parete alternate da nicchie di minori dimensioni e altezza. Le cappelle sono rialzate di un gradino rispetto alla quota della navata dalla quale sono separate mediante balaustra in ferro. Le cappelle laterali risultano comunicanti formando così una sorta di doppio corridoio parallelo alla navata centrale che conduce dall'ingresso all'area absidale. L'area che circoscrive il presbiterio è rialzata di due gradini rispetto al livello della navata e risulta delimitata da quattro colonne circolari su altrettanti basamenti. Lo spazio semicircolare dell'abside risulta formato da cinque lati di un ottagono, tre dei quali fuoriescono dalla pianta dell'edificio creando un volume semicircolare.
Interni
L’ingresso in chiesa è filtrato da una bussola con struttura in legno. La pavimentazione della navata e del presbiterio è realizzata in mattonelle di graniglia di colore rosso, bianco e nero, mentre la superficie rialzata che ospita gli altari presenta pavimentazione in marmo bianco e rosso di Verona. Tutte le superfici verticali e le volte risultano intonacati e dipinti con decorazioni geometriche e festoni floreali. L'aula è illuminata dal rosone di facciata e da tre rosoni su ogni parete laterale che si inseriscono mediante unghie nella volta a botte sovrastante la navata; nel catino absidale sono presenti tre rosoni per l'illuminazione dell'area presbiterale. Il presbiterio è delimitato da quattro colonne su basamento con trabeazione e altrettanti archi sui quali, mediante pennacchi affrescati, si eleva una cupola ottagonale inserita nel volume della copertura. Ai lati del presbiterio, in posizione sopraelevata, sono presenti due matronei. L'aula è caratterizzata dall'alternanza di lesene sormontate da trabeazioni ed archi che suddividono lo spazio nell'alternanza delle cappelle laterali individuate con archi a tutto sesto e volte a botte.
Impianto strutturale
La chiesa presenta struttura portante verticale costituita da maschi murari, colonne ed archi in muratura di mattoni di laterizio. I soffitti risultano formati da volte a botte in laterizio con lunette in corrispondenza dei rosoni, mentre le strutture di copertura sono costituite da orditure principali, secondarie e capriate in legno massello.
apparati liturgici
E' presente un altare maggiore pre-conciliare in marmo rosso di Verona di manifattura emiliana risalente all'anno 1928. E' presente un fonte battesimale in marmo policromo posto nella prima nicchia a sinistra dell'ingresso principale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980)
la parte centrale del presbiterio è stata sopraelevata con un basamento marmoreo dell'altezza di un gradino per ospitare l'altare post-conciliare.
altare - aggiunta arredo (1980)
l'altare post-conciliare in marmo rosso di Verona è costituito da quattro colonne su basamento di marmo bianco ed è stato aggiunto al centro del presbiterio, davanti all'altare pre-conciliare.
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