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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Castelfranco Emilia
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Maurizio di Recovato
Parrocchia di San Maurizio di Recovato
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (2002)
X - X(preesistenze intero bene); 1208 - 1208(rifacimento intero bene); 1208 - 1629(passaggio di proprietà carattere generale); 1672 - 1672(completamento carattere generale); 1756 - 1756(restauro cappella ala destra); 1763 - 1763(ristrutturazione intero bene); 1821 - 1822(passaggio di proprietà intero bene); XX - XX(restauro intero Bene); 1901 - 1922(restauro intero bene); 1922 - 1922(variazione d'uso capplella ala destra); 1939 - 1945(completamento aula )
Chiesa di San Maurizio di Recovato
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Maurizio di Recovato <Castelfranco Emilia>
Altre denominazioni S. Maurizio di Recovato
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

 (preesistenze intero bene)

la prima chiesa si pensa essere un Ospizio dei Pellegrini, dedicato a San Lazzaro, con al suo interno una cappella dedicata a San Maurizio, edificata lungo la strada che collegava l'Abbazia di Nonantola con il passo appenninico della Croce Arcana.

1208  (rifacimento intero bene)

in un testamento del 1208 si parla della costruzione, sui ruderi dell'Ospizio dei Pellegrini, della chiesa parrocchiale, col titolo di "Ecclesia Sanctorum Mauritii et Lazari de Archoato".

1208 - 1629 (passaggio di proprietà carattere generale)

la chiesa appartiene all'inizio alla Pieve di Panzano e come questa è donata all'Abbazia benedettina di Leno (BS), ma già nel 1300 dipende dalla Chiesa di Modena. Nel 1568 è donata alla Diocesi di Nonantola e diventa Chiesa con fonte battesimale. Il giuspatronato rimane ai monaci di Leno fino al 1629 quando è ceduto a Cornelio Malvasia come quello delle due chiese di Panzano.

1672  (completamento carattere generale)

nel 1672 arriva da Roma la reliquia del braccio di San Maurizio, inviata dal frate agostiniano Giovanni Battista Bellotti al parroco Don Luca Bruni, accompagnata dall'autentica del Card.Carpegna. La reliquia è custodita in un reliquiario di stucco dorato a forma di braccio in una cappella posta nell'ala destra della chiesa.

1756  (restauro cappella ala destra)

nel 1763 un anonimo restaura la Cappella del Rosario

1763  (ristrutturazione intero bene)

nel 1763 l'edificio è completamente ristrutturato a spese del parroco Don Antonio Soli e dei parrocchiani ed è coperto con una volta a botte sorretta da cinque archi.

1821 - 1822 (passaggio di proprietà intero bene)

nel 1821 con Breve di Papa Pio VII la chiesa è assegnata alla Diocesi di Bologna ed il Card.Oppizzoni ne prende possesso il 6 maggio 1822

XX  (restauro intero Bene)

la chiesa è ridipinta negli anni ottanta

1901 - 1922 (restauro intero bene)

Don Ferdinando Righi, nel primo ventennio del suo insediamento come parroco, restaura l'esterno e l'interno della chiesa, in particolare si occupa del rifacimento completo della facciata, la costruzione di una cancellata intorno all'edificio con le quattordici stazioni della via Crucis, il rinnovo della cappella di San Maurizio, la sistemazione della cuspide del campanile e degli edifici annessi alla chiesa. Inoltre nel 1903 commissiona allo scultore bolognese Ferdinando Badini la statua di San Maurizio e un anno dopo anche l'ancona absidale in legno e stucco dorati di stile eclettico. Sempre all'inizi del '900 sui lati della facciata sono state poste le statue di San Rocco e di San Giovanni Bosco.

1922  (variazione d'uso capplella ala destra)

il Cardinale Nasalli Rocca il giorno 8 maggio 1922 emana il decreto di erezione della Cappella di San Maurizio in Santuario

1939 - 1945 (completamento aula )

durante il periodo della seconda guerra mondiale il prof. Giannino Lambertini, dipinge l'intero catino absidale e la cupola con l'episodio dell'arrivo della reliquia e la Gloria di San Maurizio.
Descrizione

la Chiesa è situata a Recovato, frazione ubicata nel territorio rurale del comune di Castelfranco Emilia; distanziato rispetto alle case della piccola frazione, l’edificio di culto con il complesso che lo circonda risulta arretrato rispetto alla strada da cui vi si accede e forma un sagrato in parte a prato verde ed in parte pavimentato con graniglia di cemento. La facciata è caratterizzata da elementi orizzontali e verticali accentuati dalla bicromia dell’intonaco di rivestimento. L’impianto è ad aula con nicchie laterali e si conclude con un abside poligonale; l’interno è scandito da lesene con scanalature dorate poggianti su un basamento intonacato, due serliane doriche ai lati del presbiterio collegano l’aula con ambienti laterali. In uno di questi ambienti si trova la cappella che conserva la reliquia del braccio di San Maurizio.
Contesto
La Chiesa è situata a Recovato, frazione di Castelfranco Emilia, in ambito rurale della pianura modenese. L’edificio sorge all’incrocio tra via Recovato e via F.Baracca, in posizione distanziata rispetto al complesso di case che costituisce la piccola frazione.
Impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale costituita dall’edificio di culto e da altri fabbricati che sorgono a ridosso dei fianchi quali la canonica, un edificio residenziale ed il campanile ubicato a lato della facciata della chiesa stessa.
Esterno
La chiesa risulta arretrata rispetto alla strada e presenta una recinzione tutt’intorno al lotto con le quattordici stazioni della via Crucis; l’accesso principale da via Recovato conduce al sagrato, in gran parte inerbito e attraversato da uno stradello pavimentato con graniglia di cemento che forma un piccolo semicerchio a ridosso della facciata della chiesa. La facciata è caratterizzata da forti membrature accentuate dalla bicromia dell’intonaco di rivestimento, con le modanature color arenaria che spiccano sullo sfondo color mattone. La parte bassa è dominata dal portale d’ingresso incorniciato da tre lesene per lato sulle quali si imposta l’arco sommitale che racchiude una lunetta scolpita; ai lati del portale vi è un’alta zoccolatura che sorregge le doppie lesene dell’ordine superiore. Queste si intersecano con due mensole orizzontali che definiscono la serliana centrale, composta da una finestra ad arco in asse col portale d’ingresso e da due rettangolari più basse. La parte superiore è chiusa da un timpano triangolare caratterizzato da duplici fasce modanate, sormontato da una croce in ferro e ai lati dalle statue di San Rocco e San Giovanni Bosco; nel frontone si colloca un medaglione raffigurante la Vergine col Bambino. Il tetto è a due falde con manto in coppi. Sul retro è visibile l’unico altro prospetto della chiesa non addossato dagli altri edifici del complesso, dove spicca l’abside semicircolare in mattoni facciavista, con due aperture.
Pianta
L’impianto della chiesa è ad aula con due nicchie laterali, perfettamente simmetriche.
Interni
L’aula presenta un pavimento in klinker con mattonelle esagonali bicolore bianco e rosso, le cappelle laterali hanno una pavimentazione in mattonelle di graniglia bicolore bianco e nero. Il presbiterio invece è pavimentato con marmo policromo e risulta rialzato di un gradino. I prospetti interni sono intonacati di colore giallo rosato, intervallati lateralmente da lesene di colore bianco con scanalature tinteggiate color oro, poggianti su un basamento intonacato e in marmo di Verona nel presbiterio; in alto i prospetti terminano con una trabeazione dorica con fregi su fondo dorato. Le nicchie laterali sono riccamente decorate con pitture e stucchi, gli altari che ivi trovano posto sono in marmo e sono coronati da un’ancona contenente la statua rispettivamente della Vergine e del Cristo. Nella parte superiore dei prospetti laterali sono presenti finestrature. Ai lati del presbiterio si aprono due ambienti accessibili sia dalla zona presbiteriale attraverso due serliane con colonne doriche in marmo bianco venato su basamento in marmo nero, sia dall’aula attraverso quattro aperture arcuate. La controfacciata presenta la bussola e nella parte superiore la finestra serliana che si imposta sulla trabeazione orizzontale. La copertura dell’aula è a volte a vela con archi tinteggiata di colore giallo chiaro; sulle quattro colonne scanalate che delimitano il presbiterio si innesta una cupola a base circolare su pennacchi con lanterna sommitale. La cupola ed il catino absidale semicircolare sono decirate ad affresco. Le cappelle laterali sono coperte da volte a botte anch’esse dipinte. L'aula termina nell'abside con intradosso poligonale.
Impianto strutturale
La struttura portante della chiesa è in muratura di mattoni, così come anche il campanile.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata in una doppia fila di panche lignee disposte a battaglione. Il coro è ubicato alla sinistra dell’altare, si riconosce per segni indiretti: è costituito da sedie in legno e a lato dell’altare principale sono presenti un leggio e microfono. Il presbiterio si presenta rialzato di un gradino rispetto all’assemblea e delimitato da una balaustra in ferro. L’altare preconciliare, consacrato, è ulteriormente rialzato di tre gradini, è fisso, realizzato in marmo, presenta una forma parallelepipeda. Su di esso si colloca il tabernacolo. L’altare post conciliare è un arredo mobile in legno di forma parallelepipeda, realizzato da don Franco Fiorini nel 2002, non è consacrato. L’ambone è a leggio, in legno, collocato nell’angolo destro del presbiterio verso l’assemblea in cornu evangelii. La sede del celebrante è una sedia in legno alla destra dell’altare. Alla sinistra dell’altare, opposto all’ambone e verso l’assemblea, si trova il fonte battesimale per aspersione realizzato in marmo. Ai lati della navata, in prossimità delle cappelle laterali, si sono ricavati due confessionali in legno, integrati all’architettura. La sacrestia è integrata nel volume della chiesa, accessibile dalla parte destra del presbiterio; non presenta particolari decorazioni.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2002)
l'altare postconciliare, mobile, in legno, è stato aggiunto al centro del presbiterio, antistante l’altare preconciliare.
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