chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Calderara di Reno
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Vitale di Reno
Parrocchia di San Vitale di Reno
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (anni '70); ambone - aggiunta arredo (anni '70)
VIII - VIII (preesistenze intero bene); 1221 - 1221(preesistenze intero bene); 1376 - 1376(giurisdizione intero bene); XVI - XVI (descrizione preesistenze); 1565 - 1565(descrizione preesistenze); 1566 - 1566(riparazioni preesistenze); 1570 - 1570(ricostruzione preesistenze); 1600 - 1600(manutenzione preesistenze); 1609 - 1609(ampliamento preesistenze); 1693 - 1693(messa in sicurezza preesistenze); 1700 - 1700(messa in sicurezza adiacenze); 1731 - 1731(demolizione preesistenze); 1732 - 1732(costruzione intero bene); 1748 - 1748(completamento intero bene); 1778 - 1778(arredi fissi organo); 1824 - 1824(costruzione oratorio); 1856 - 1899(trasferimento cimitero); 1879 - 1879(restauro intero bene); 1899 - 1899(innalzamento campanile); 1920 - 1920(costruzione fonte battesimale); 1942 - 1942(restauro organo); 1942 - 1942(decorazione cappella maggiore); 1945 - 1945(danni di guerra intero bene); 1947 - 1947(restauro intero bene); 1950 - 1950(campane arredo fisso); 1968 - 1968(lavori intero bene); 2008 - 2008(restauro intero bene)
Chiesa di San Vitale di Reno
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Vitale di Reno <Calderara di Reno>
Altre denominazioni S. Vitale di Reno
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

VIII   (preesistenze intero bene)

Luigi Casini riferisce che il luogo di San Vitale di Reno “fin dal secolo VIII fu sede di un monastero dell’ordine benedettino”. A San Vitale di Reno si susseguirono nel tempo almeno quattro o cinque edifici sacri di rilievo: una chiesa conventuale di San Vitale, in località Castellaccio; e non meno di tre versioni successive della parrocchiale di Santa Maria di Castellaccio detta poi San Vitale. Il nome San Vitale “di Reno” serviva a distinguerla dai Ss. Vitale e Agricola in città, parrocchia e anche monastero di suore benedettine.

1221  (preesistenze intero bene)

Nel 1221 era già formata la parrocchia secolare quando Onofrio III le impose una decima.

1376  (giurisdizione intero bene)

San Vitale faceva parte del vicariato di Borgo Panigale fin dal 1376, quando venne istituito.

XVI   (descrizione preesistenze)

In “Una carta del suburbio di Bologna del secolo XVI” si delinea la chiesa: “Una minuscola chiesa con la facciata a levante aperta soltanto dalla porta d’ingresso, con tre finestrelle sul lato nord, il coperto a capanna a due spioventi ed un aguzzo, sottile campaniletto alla sinistra dell’area absidale.” Nel tempo la chiesa di S. Maria di San Vitale subì gravi dissesti a causa dell’instabilità del suolo trasudante umidità e la reiterata ondata d’urto delle acque.

1565  (descrizione preesistenze)

Il 2 settembre 1565, mons. Giovanni Andrea Callegari, mandato in visita a Santa Maria del Castelluccio di San Vitale dal card. Ranuccio Farnese, scrive, riguardo alla chiesa che è piccola e ben tenuta ma che va riparata e pavimentata, ed ha un soffitto in arelle e di gesso in parte rovinato.

1566  (riparazioni preesistenze)

Nel 1566 il card. Gabriele Paleotti ordina di riparare la chiesa e di dipingere esternamente un’immagine sacra nel muro sopra l’ingresso. Nello stesso anno don Marcantonio Tanari, provvede ad ingrandire la chiesa.

1570  (ricostruzione preesistenze)

Nel 1570 card. Paleotti ordina di ricostruire la chiesa, distrutta a seguito di un incendio. La nuova chiesa di San Vitale ha una sola navata. Accanto alla chiesa un cimitero circondato da una siepe.

1600  (manutenzione preesistenze)

Nel 1600 è attiva a San Vitale la Compagnia del SS.mo Sacramento. L’arcivescovo Alfonso Paleotti riferisce che la chiesa è “ben pavimentata” e “soffittata all’uso antico”, e prescrive di rinnovare l’immagine della Madonna sulla porta d’ingresso.

1609  (ampliamento preesistenze)

Nel 1609 don. Stefano Sassi, venuto in visita pastorale, prescrive che si pongano baldacchini sugli altari, che si realizzi una sagrestia e che si faccia fare un “tabernacolo ostensorio alla milanese”.

1693  (messa in sicurezza preesistenze)

Nel 1693 la canonica è puntellata e minaccia rovina.

1700  (messa in sicurezza adiacenze)

Il cardinale Giacomo Boncompagni, venuto personalmente in visita il 30 giugno 1700, ordina che si facciano “riparationes in flumine Reno”, perché esso non continui nella sue opera di distruzione della chiesa.

1731  (demolizione preesistenze)

Nel 1731 la chiesa viene abbattuta perché pericolante. Don Gabrielli aveva così descritto l’edificio nel 1719 : ”fabbrica anco assai bona, abbenche danneggiata dal fiume Reno, fatta a capanna, longa vent’otto piedi (10,64 m), alta piedi quattordici (5,32 m), larga piedi tredici, et uncie quattro (5,07 m)”. Il solo altare esistente oltre il maggiore è dei Tanari. Il campanile, di legno, è alto nove piedi (3,42 m) ed ha una campana di peso di circa quattrocento libre.

1732  (costruzione intero bene)

In un terreno donato dai Marchesi Tanari, si intraprese la costruzione della nuova chiesa, a spese dell’Arcivescovo di Bologna Card. Prospero Lambertini, che fu poi eletto papa con il nome di Benedetto XIV. Le funzioni venivano intanto esercitate nel pubblico Oratorio dedicato alla Beata Vergine delle Grazie, di proprietà dei signori Bavosi. Il 13 ottobre 1732, don Pietro Fondaroli, arciprete di Corticella, e vicario foraneo, pone la prima pietra.

1748  (completamento intero bene)

La chiesa e la canonica sono terminate nel 1748, i lavori procedono a rilento a causa della mancanza di fondi ma sono terminati grazie anche a donazioni private e a multe pontificie. Il papa infatti, per consentire il completamento della chiesa, impose multe proporzionate ai delitti commessi, le quali, se pagate, valevano ad essi la grazia.

1778  (arredi fissi organo)

Nel 1778 la chiesa viene dotata dai parrocchiani di un organo di dieci registri di fattura veneziana.

1824  (costruzione oratorio)

Nel 1824 don Parazzi chiede al Cardinale Opizzoni di approvare la costruzione di un oratorio, la Cappella di San Gaetano, nella continuità della chiesa, infatti lateralmente all’altare della Beata Vergine del Rosario una porta immetteva in corridoio ridotto ad uso cappellina. Il Cardinale esamina il disegno firmato dall’Ing. Domenico Ferri, e sentito il parere favorevole dell’arciprete di Corticella e vicario foraneo don Luigi Pulga, l’8 ottobre approva l’erezione dell’Oratorio di San Gaetano ed abilita don Parazzi a benedirlo.

1856 - 1899 (trasferimento cimitero)

Nel 1848 Don Zamboni richiede che il cimitero di San Vitale sia trasferito altrove poiché è troppo piccolo in rapporto alla popolazione della parrocchia. Nel 1856 il comune costruisce un nuovo cimitero, più distanziato dalla chiesa, tale cimitero esiste ancora nel 1899.

1879  (restauro intero bene)

Nel 1879 la chiesa viene restaurata da parte del capomastro Vincenzo Matteuzzi.

1899  (innalzamento campanile)

Viene alzato il campanile: ora il campanile è alto 37 metri.

1920  (costruzione fonte battesimale)

Nel 1920 viene costruito il Fonte Battesimale.

1942  (restauro organo)

Restauro dell’organo.

1942  (decorazione cappella maggiore)

La Cappella Maggiore viene decorata.

1945  (danni di guerra intero bene)

A seguito di un bombardamento vengono lesionate la chiesa, il campanile e la canonica.

1947  (restauro intero bene)

Nel 1946 viene approvato il progetto di restauro della chiesa di San Vitale firmato dall’Ing. Guglielmo Franchi. Dal 14 luglio al 14 agosto 1947 si realizzano i lavori di restauro.

1950  (campane arredo fisso)

Nel 1950 arrivano le nuove campane, rifuse a spese dello stato.

1968  (lavori intero bene)

La sagrestia viene unita alla chiesa aprendo la parete che la divide dal presbiterio, e nel suo lato ovest è ricavata una piccola cappella con il Fonte.

2008  (restauro intero bene)

Nel 2008 viene eseguito un restauro.
Descrizione

La chiesa di San Vitale di Reno è situata in un ambito rurale di pianura, a nord della periferia bolognese e poche decine di metri dal letto del fiume Reno cui è connesso per tramite della via Stradone che lo fronteggia con ampio filare di alberi. Nel lato nord della chiesa, in corrispondenza della zona absidale, si innesta il volume dell’oratorio di San Gaetano al quale la chiesa è internamente collegata. La semplice facciata a capanna è incorniciata nei colori tipici delle chiese bolognesi del foraneo, con lesene in giallo marte su campi in rosso mattone. L'interno neoclassico presenta l'abside affrescato e decorato a motivi floreali.
Contesto
La chiesa di San Vitale sorge nella prima campagna bolognese, a nord della città, a poche centinaia di metri dalla sponda sinistra del fiume Reno e contornata da campi coltivati.
Impianto planivolumetrico
L'aula liturgica è parte di in un'aggregazione orizzontale di volumi che comprendono l'ampia canonica (forse antica sede di una comunità monastica) e l'oratorio di San Gaetano.
Esterno
Il sagrato della chiesa è in parte inerbito e in parte in ghiaia. La stretta facciata a capanna presenta i campi intonacati in rosso mattone e la snella membratura a portale in giallo marte. Un'ampia finestra rettangolare di foggia settecentesca è posta sopra al portale d'accesso, anch'essa incorniciata in modanature giallo Marte. La facciata inquadrata da lesene architravate si conclude in un timpano e tetto a capanna con croce in ferro battuto su cippo in posizione cuspidale. I fianchi dell'edificio sono intonacati in rosso mattone, così come il volume della cappella di San Gaetano a destra della facciata.
Pianta
Pianta ad aula con cappella laterali.
Interni
L’interno della chiesa si compone dall’aula, coperta da volta a botte unghiata in corrispondenza delle due ampie finestre laterali, due cappelle laterali in foggia di breve transetto e presbiterio, rialzato di un gradino rispetto all’aula e da questa separato con un cancelletto in ferro battuto nero ed ottone. Il presbiterio è inquadrato da quattro pilastri che sostengono una volta a crociera. Ai lati dell’altare aperture secondarie sovrastate da cantorie lignee conducono all’attiguo Oratorio di San Gaetano ed agli altri locali della parrocchia. La ricchezza dell'ornato del presbiterio, affrescato e finito in oro, si distacca dalla maggiore semplicità dell'aula, che inquadra in modanature in gesso bianco campi in rosato pallido. Il pavimento è composto da mattonelle in cotto policromo a disegni geometrici con un disegno che sottolinea la direzione verso l’altare.
Impianto strutturale
Muratura portante in mattoni e soffitto a ordito ligneo con arelle.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata a battaglione in panche di foggia tardo settecentesca, di fronte ad un presbiterio rialzato di una alzata rispetto al piano dell'aula e difeso da una balaustra in ferro e ottone. Il presbiterio contiene l'altare preconciliare, dorato dotato di tabernacolo centrale, l'ambone a consolle, una semplice sede costituita da una sedia imbottita in pelle e altare post-conciliare mobile e non consacrato.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '70)
è stato aggiunto un tavolo davanti all'altare preconciliare per consentire lo svolgimento delle funzioni.
ambone - aggiunta arredo (anni '70)
Ambone in legno a consolle.
Contatta la diocesi