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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Maria Lacrimosa degli Alemanni
Parrocchia di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - aggiunta arredo (anni '70)
1221 - 1631(preesistenze intero bene); 1540 - 1618(nuova esecuzione futura sede attuale intero bene); 1621 - 1623(ristrutturazione futura sede attuale intero bene); 1690 - 1700(completamento futura sede attuale intero bene); 1691 - 1691(preesistenze intero bene); 1696 - 1696(ristrutturazione preesistenze cappella maggiore); 1757 - 1757(ristrutturazione preesistenze intero bene); 1797 - 1797(trasferimento a sede attuale intero bene); 1837 - 1843(ristrutturazione sede attuale intero bene); 1929 - 1929(ristrutturazione sede attuale intero bene); 2012 - 2014(rifacimento e consolidamento copertura e volte)
Chiesa di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni <Bologna>
Altre denominazioni S. Maria Lacrimosa degli Alemanni
Autore (ruolo)
Ambrosini, Floriano (ricostruzione)
Torreggiani, Alfonso (ristrutturazione complessiva)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (ricostruzione)
Notizie Storiche

1221 - 1631 (preesistenze intero bene)

La chiesa degli Alemanni viene consacrata nel 1221. L’edificio è posto in relazione ad un ospedale dell’Ordine Teutonico a Bologna. Nei secoli XIV e XV si susseguono le testimonianze delle fonti sulla chiesa degli Alemanni come sede dell’Ordine Teutonico di cui è priorato fino al 1576 quando, per volere dii Gregorio XIII, diventa parrocchia. A quest’epoca la chiesa si presenta come un edificio semplice e di modeste proporzioni con una facciata porticata a tre fornici, oculo e tetto a due falde. Nella parte posteriore, sulla sinistra si erge un campanile. Non figura ancora il portico che la connette alle mura cittadine. Esso sarà eretto fra il 1619 e il 1631. Le visite pastorali attestano la tipica pigmentazione ‘rossa’ per gli esterni e bianca negli interni e generalmente un buono stato generale dell’edificio e delle suppellettili.

1540 - 1618 (nuova esecuzione futura sede attuale intero bene)

Nel 1540 era sorto, nei pressi della chiesa degli Alemanni, un Santuario dedicato a S. Maria Lacrimosa, detto anche Madonna di Strada Maggiore affidato, dal 1618, ai Carmelitani Scalzi. Di questa fase iniziale resta solo il grande portico, allora a soli tre fornici, antistante la chiesa, radicalmente trasformato nei secoli successivi.

1621 - 1623 (ristrutturazione futura sede attuale intero bene)

Il nucleo iniziale del santuario viene totalmente rinnovato aggiungendo l’attuale zona dell’altare maggiore con l’annesso coro e le due cappelle laterali. Autore del progetto è Floriano Ambrosini che però muore dopo soli tre mesi dagli accordi; l’opera viene portata a termine comunque secondo suo disegno nel 1623. Sul fondo della cappella maggiore, Angelo Michele Colonna dipinge una prospettiva oggi purtroppo dispersa.

1690 - 1700 (completamento futura sede attuale intero bene)

La cappella nel transetto destro del Santuario, detta della sacra Famiglia o di S. Teofileta o di S. Giuseppe, viene decorata su disegno di Ferdinando Bibiena da Giovanni Battista Ringhieri, che molto mutò il progetto originale. L’altare è sormontato da due coppie di colonne tortili binate che reggono un architrave mistilineo: tale insieme è ritenuto uno degli esempi più ragguardevoli di barocco bolognese.

1691  (preesistenze intero bene)

Da un inventario si evince che la chiesa è orientata liturgicamente con l’abside a levante ed è dunque parallela al portico. Ha due ingressi: uno sotto il portico e l’altro nella facciata a ponente ove vi era un piccolo piazzale di accesso. Inoltre, internamente, oltre alla cappella maggiore, vi sono altre tre cappelle.

1696  (ristrutturazione preesistenze cappella maggiore)

La cappella ‘minaccia rovina’ ed è sottoposta a lavori di ricostruzione che prevedono il rifacimento della volta.

1757  (ristrutturazione preesistenze intero bene)

Nel 1757, la volta in arelle è sostituita con una in laterizio, nell’occasione rialzata di circa 80 cm. Sono rifatte in stucco tutte le cornici, i pilastri, le basi e i capitelli e intonacato tutto di nuovo. Responsabile dell’operazione è Alfonso Torreggiani.

1797  (trasferimento a sede attuale intero bene)

Con la soppressione degli ordini religiosi, nel 1797, i Carmelitani sono costretti ad andarsene e il cardinale Oppizzoni, nel 1808, decide di trasferire la parrocchia degli Alemanni nella sede del Santuario, salvandolo dalla rovina e ampliando gli spazi per la comunità parrocchiale. La vecchia chiesa, affidata al demanio venne venduta ai privati. Di essa resta solo il campanile ad uso della parrocchia anche ora.

1837 - 1843 (ristrutturazione sede attuale intero bene)

Si intraprende un restauro generale della nuova parrocchia di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni riducendo gli altari da 11 a 7 e uniformando lo stile architettonico. Artefice del progetto don Gaetano Cesari, ‘esimio dilettante di architettura’ (a lui si deve anche la facciata della Madonna dei Poveri in via Nosadella). nell'occasione vengono asportate le ricche balaustre marmoree che chiudevano le cappelle e distrutti gli affreschi della volta della navata centrale, opera di Pupini, di Bagnacavallo e di Scandellari, nonché la prospettiva di Colonna nell’abside.

1929  (ristrutturazione sede attuale intero bene)

In occasione della decennale Eucaristica del 1929, il parroco don Angelo Vigarani affida all’ingegnere Luigi Gulli l’incarico di sostituire alla vecchia abside rettangolare una nuova costruzione in forma semicircolare. L’affresco della Vergine posto sulla vecchia abside viene solo parzialmente distaccato e alcune figure di santi rimangono ancora sul muro più antico oggi non più visibile. Nell’occasione poi si rimuove anche il coro ligneo a doppio ordine di stalli ornato di postergale intagliato. Altri rimaneggiamenti minori sono posti in atto a più riprese fino all’epoca attuale.

2012 - 2014 (rifacimento e consolidamento copertura e volte)

Nel 2012 sono iniziati i lavori per il rifacimento della copertura lignea con sostituzione delle travi e delle capriate ammalorate su progetto dell’arch. Vincenzo Salati Lucchese e Ing. Daniele Segreto. Nell'occasione si è provveduto al tirantantaggio delle volte in corrispondenza del presbiterio con catene metalliche e consolidamento all'estradosso con fasce di carbonio rinforzato.
Descrizione

Chiesa parrocchiale situata sulla via Emilia in prossimità del centro storico e ad esso collegata mediante percorso porticato. Dotata di ampio pronao, è insierita in contesto di edilizia residenziale storica. Interno ad aula, con altari laterali e un breve transetto. All'atto del presente censimento, si presenta oggetto di restauro per il recupero statico delle arcate interne, mentre la copertura è stata recentemente restaurata.
contesto
La chiesa è situata immediatamente oltre il perimetro delle mura del 1300, in una prima periferia già sede di costruzioni storiche lungo via Mazzini, ramo urbano della via Emilia. Santuario intitolato alla Vergine, la chiesa è collegata al centro storico da un portico continuo lungo la via. Il pronao della chiesa si distingue dal percorso porticato, per le dimensioni e per essere più arretrato rispetto alla sede stradale. Il fronte opposto della via è occupato da edifici di più recente fabbricazione (circa 1960).
impianto planivolumetrico
Il volume della chiesa è parte di una integrazione complessa con altri edifici. Lateralmente si trovano la canonica ed edifici residenziali, mentre al piano soprastante l'aula della chiesa si trovano appartamenti residenziali. Su un lato è situato un convento di clausura, mentre sul retro è presente un cortile di piccole dimensioni da cui si accede al campanile.
esterno
Arretrata dal filo stradale, il sagrato è assente. Il pronao, con pavimento alla veneziana, è costituito da cinque arcate in mattoni che sorreggono volte a crociera tirantate con catene metalliche. Le sue dimensioni superano la nave della chiesa attuale. I fianchi e l’abside non sono visibili esternamente.
pianta
L’impianto è a croce latina con abside di forma rettangolare. L'aula, a navata unica, è divisa in tre campate da importanti pilastri. L’aula è piana e l'abside è riconoscibile. Sono presenti altari laterali simmetrici nelle ali del transetto. Due vani si aprono ai lati del presbiterio, di cui uno contenente il battistero.
interni
Si accede alla chiesa mediante pronao e bussola lignea. L’abside è costituita da una doppia parete costruita negli anni ‘30 che copre l’affresco orginario rappresentante Santa Maria degli Alemanni, di cui solo una porzione è stata portata in vista. Nella cappella laterale destra del transetto è presente un prezioso altare barocco del ‘600 con colonne tortili, consacrato a San Giuseppe. Le pavimentazioni sono a veneziana nell’aula e a veneziana con disegni geometrici nel presbiterio.L’aula è divisa in tre campate e i pilastri presentano lesene decorative nelle prime due campate per incorniciare dipinti. In alto, nel lato sinistro del cleristorio, sono presenti lunette. Il soffitto è composto da volte a padiglione affrescate.
impianto strutturale
Muratura portate e copertura lignea.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata frontalmente rispetto al presbiterio, in conformità rispetto al volume architettonico. Le panche sono disposte a battaglione in due file. Il coro si percepisce nella cappella di sinistra del transetto. Sono presenti spazi speciali dedicati ai bambini dai 4 ai 7 anni in una cappella laterale, mentre non sono previsti spazi per l’adorazione e la celebrazione feriale. La custodia Eucaristica è quella offerta dal tabernacolo dell'altare pre-conciliare. Il battistero è un catino in pietra chiuso da una grata in una piccola cappella, motivo per cui attualemente i battesimi si svolgono sull’altare utilizzando un bacile. Sono presenti confessionali lignei di recente fattura nelle cappelle laterali, mentre la sacrestia, ampia e dotata di mobili monumentali, è posta in un vano indipendente dalla chiesa, a destra del transetto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni '70)
Il presbiterio è adeguato alla riforma liturgica mediante arredi mobili. La custodia Eucaristica utilizza il tabernacolo al centro dell'altare barocco. L’altare post-conciliare è in legno. Sul fronte sostiene un paliotto d'altare di riuso. E’ presente una sede riconoscibile per il ministro istituito, con postazioni laterali per i chierici. L'ambone è a leggio in legno, con piccole decorazioni.
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