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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Giuliano
Parrocchia di San Giuliano
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; elementi di pregio; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (anni '70)
1173 - XV(preesistenze intero bene); XV - XV(costruzione portico); 1778 - 1780(ricostruzione intero bene); 1780 - 1780(costruzione campanile); 1856 - 1856(restauro intero bene); 1912 - 1916(restauro intero bene)
Chiesa di San Giuliano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giuliano <Bologna>
Altre denominazioni S. Giuliano
Autore (ruolo)
Venturoli, Angelo (rifacimento)
Ambito culturale (ruolo)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1173 - XV (preesistenze intero bene)

Dell'8 dicembre 1173 è la prima menzione della chiesa di San Giuliano, data della vendita, effettuata da una certa Giulia vedova di Giribaldo, di un terreno posto "prope ecclesiam sancti Iuliani"; del 1182 è un altro documento che reca l'indicazione di una vendita di possedimenti "in contrata sancti Iuliani". Chiesa parrocchiale dal XII secolo, verso la fine dello stesso secolo venne ceduta ai monaci vallombrosiani di Santa Maria di Opleta, che vi si stabilirono sin dal 1317. Con il loro ritiro, avvenuto nella metà del XV secolo, la chiesa di San Giuliano, e tutti i beni dell'Abbazia di Santa Maria Opleta, vennero conferiti ad un abate commendatario. La chiesa continuava ad essere parrocchia.

XV  (costruzione portico)

Alla fine del XV secolo risale anche la realizzazione del portico antistante l'edificio religioso, il quale si unirà al portico del Baraccano.

1778 - 1780 (ricostruzione intero bene)

Nel 1778 l'abate commendatario Adeodato Gnudi, date le condizioni di rovina in cui versava l'edificio sacro, decise di affidarne la ricostruzione ad Angelo Venturoli. I lavori si conclusero due anni dopo, nel 1780, quando si procedette alla decorazione degli interni.

1780  (costruzione campanile)

Il Venturoli si occupò, durante la fase di costruzione della chiesa, anche della realizzazione del campanile, concluso anch'esso nel 1780.

1856  (restauro intero bene)

In occasione della Decennale Eucaristica del 1856, date le condizioni di decadenza nelle quali versava l'edificio, si realizzarono alcuni restauri. A Raffaele Querzola si affidò il disegno della nuova pavimentazione dell'aula, in legno a sagome, mentre i marmisti Costantino Dalbuono e Davide Venturoli si occuparono della realizzazione dei pavimenti in marmo del presbiterio e dei gradini degli altari laterali; infine si operò una ridipintura, sia interna che esterna all'edificio.

1912 - 1916 (restauro intero bene)

Tra il 1912 e il 1916 la chiesa venne ritinteggiata.
Descrizione

La chiesa si san Giuliano sorge in ambito urbano, sul margine sinistro di via santo Stefano, all'interno dell'ultima cinta muraria della città, nei pressi di Porta Santo Stefano. Il fianco sinistro dell'aula della Chiesa sorge parallelo a via Santo Stefano, cosicché la facciata, e di conseguenza il sagrato, si trovano totalmente integrati nella parte finale del portico lungo la strada. L'interno presenta un'aula unica coperta da una volta a botte unghiata, una zona presbiterale coperta da una cupola, concludendosi in un abside semicircolare coperto da una semi-cupola. L'esterno, completamente intonacato, mostra alzati color mattone ed elementi architettonici caratterizzati dal colore grigio. L'interno, anch'esso intonacato, presenta invece alzati color paglierino e nervature architettoniche grigie.
contesto
La Chiesa di San Giuliano sorge sul fianco sinistro di via Santo Stefano, strada che conduce, dai viali di circonvallazione al cuore della città di Bologna. La Chiesa si trova in prossimità di Porta Santo Stefano, una delle dodici porte della cerchia muraria rinascimentale della città di Bologna. A sud-ovest dell'edificio, sul perimetro che delimita viale Giovanni Gozzadini, sorge il Santuario della Madonna del Baraccano. Sul fianco opposto del viale, sud, si sviluppano invece i Giardini Margherita.
impianto planivolumetrico
La chiesa è integrata nell'insieme dell'isolato, risultando dunque facente parte di una aggregazione complessa della quale fanno parte la sagrestia, contigua al fianco destro dell'aula, la Cappella di Santa Rita, contigua al fianco destro del presbiterio, il campanile sul fianco sinistro del presbiterio e la canonica che si sviluppa sul piano superiore del portico-sagrato.
esterno
La facciata della chiesa è, di fatto, assente; inquadrata dalla parte finale del portico di via Santo Stefano sulla quale l'edificio sacro sorge parallelo con il fianco sinistro dell'aula. Il sagrato è individuato dal portico che, in prossimità dell'ingresso, si allarga raddoppiando la sua profondità per un totale di sei campate, coperte da volte a crociera su colonne in mattoni sagramati e capitello corinzio. Tale portico si apre sul fianco sinistro verso via Santo Stefano grazie a tre archi a tutto sesto. Il calpestio si presenta rialzato di un gradino rispetto al pavé in sampietrini che costeggia tutto il fianco nord dell'edificio. I due portali di accesso all'aula sorgono nelle campate più interne di tale pronao urbano, presentano una alzata d'accesso e sono inquadrati in una cornice modanata con mensola a sporto soprastante. Il fianco sinistro dell'aula, visibile e parallelo a via Santo Stefano, consente di percepire la larghezza variabile della navata e le tre finestrature centinate, due nella porzione d'ingresso forata da due finestre, e una in prossimità del campanile che si erge lungo la strada come il segno più visibile della presenza dell'aula liturgica. Il campanile Quest'ultimo ha una base quadrangolare, due specchiature su ogni lato, una cella campanaria con quattro facce timpanate con quattro finestre, concludendosi in un alta guglia, con pinnacoli angolari e croce sommitale metallica. Il fianco dell'aula e il campanile, completamente intonacati, mostrano alzati color rosso mattone e nervature architettoniche giallo paglierino.
pianta
Pianta ad aula unica con abside semicircolare. Sul fianco destro del presbiterio si trova la Cappella di Santa Rita, facente funzione di cappella feriale.
interni
L'accesso avviene tramite il portale destro mediante una bussola in legno con inserti vetrati sopra la quale è collocata in controfacciata una cantoria con organo. L'interno presenta un'aula unica scandita in due vampate da pilastri massicci su basamento, alleggeriti da specchiature, base per arconi a tutto sesto trasversali e volte a volte a crociera a coprire le campate, sulle quali si aprono, lateralmente, due altari laterali per parte con edicole corinzie a reggere timpani a geometria circolare chiusa, con statue in sommità. Gli arconi trasversali sono a loro volta alleggeriti da specchiature a simulare volte cassettonate. Il pavimento dell'aula è in legno listato a lisca di pesce. La zona presbiterale, rialzata di due gradini rispetto al livello dell'aula è introdotta da un arcone con cartiglio centrale recante l'epigrafe: "BEATI QUI LAVANT STOLAS SUAS IN SANGUINE AGNI". I pilastri sui quali s'imposta tale arco sono passanti alla base e il destro introduce alla cappella feriale dedicata a Santa Rita, con copertura piana e pavimento analogo a quello dell'aula, separata dall'aula mediante infissi in alluminio anodizzato color nero. La zona presbiterale è coperta da una cupola su pennacchi affrescata. Lo sviluppo longitudinale della chiesa termina in un abside semicircolare coperto a una semi-cupola con pala d'altare centrale in cornice in lieve aggetto, coronata da una teoria di putti danzanti. L'interno è completamente intonacato, riccamente decorato e affrescato, con alzati di colore giallo paglierino ed elementi architettonici sottolineati dal grigio e volte della copertura dell'aula tinteggiate di bianco.
impianto strutturale
Struttura portante in muratura.
elementi di pregio
All'interno dell'edificio è possibile ammirare stucchi di Giacomo Rossi e Antonio Mogheni e sculture di Ubaldo Gandolfi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio e si compone di due file di panche lignee disposte a battaglione. Due confessionali lignei si trovano sui fianchi dell'aula. La zona presbiterale, rialzata di due gradini rispetto all'aula, è composta al centro dall'altare post-conciliare in legno, a destra dalla sede del celebrante, un trono ligneo, e a sinistra dall'ambone a leggio in legno e dal fonte battesimale mobile, da spostare all'occorrenza. In fondo si trova invece, a schermo della zona absidale, l'altare pre-conciliare ospitante al centro la croce. La custodia eucaristica è conservata nella cappella feriale dedicata a Santa Rita che si apre sul fianco destro del presbiterio ordinata in due file di panche lignee disposte a battaglione verso l'altare qui collocato, perpendicolare all'asse maggiore dell'aula.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '70)
Negli anni '70 venne collocato l'altare post-conciliare in legno al centro dell'area presbiterale.
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