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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
Cristo Re
Parrocchia di Cristo Re
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - aggiunta arredo (1966)
XX - 1937(preesistenze intero bene); 1940 - 1941(costruzione intero bene); 1947 - 1950(decorazione intero bene); 1965 - 1965(costruzione campanile)
Chiesa di Cristo Re
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Cristo Re <Bologna>
Ambito culturale (ruolo)
razionalismo (costruzione)
Notizie Storiche

XX - 1937 (preesistenze intero bene)

Sorta nella prima metà del Novecento al centro dell'agglomerato periferico Santa Viola, la chiesa volle rispondere alla necessità di dotare la comunità locale dei fedeli di una propria chiesa. Così, nel 1937, una vecchia scuderia fu trasformata in luogo di culto e a fianco fu innalzato un campanile di legno.

1940 - 1941 (costruzione intero bene)

I lavori per la costruzione della chiesa, canonica e sala S. Giuseppe furono avviati da don Aldo Mazzoli nel 1940. La chiesa fu progettata dall'architetto Umberto Rizzi e dall'ing. Paolo Gualandi. Il 13 aprile 1941, a lavori non ancora ultimati, si celebrò la prima messa e a giugno fu costituita parrocchia.

1947 - 1950 (decorazione intero bene)

Dopo la guerra proseguirono i lavori di decorazione della chiesa inserendo una serie di finestre con vetri policromati lungo le pareti laterali e nella facciata principale.

1965  (costruzione campanile)

Il campanile fu inaugurato nell'agosto del 1965.
Descrizione

La chiesa, progettata nel 1941, sorge alla periferia di Bologna in località Santa Viola, lungo la via Emilia Ponente. L'architettura della facciata e del campanile ad essa attiguo si compone di ibridati stilemi antichi, rifusi nel linguaggio moderno di scuola piacentiniana, tratto tipico del periodo fascista. L’interno presenta un'unica navata con abside semicircolare a chiusura dell’ampio presbiterio. Il presbiterio e la chiesa sono stati adeguati alla Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II su progetto di Glauco Gresleri.
contesto
La chiesa sorge nella periferia di Bologna, in località Santa Viola ed è posizionata lungo la via Emilia, all’incrocio con via Battindarno, a poca distanza dall'Ospedale Maggiore e dall’area militare dismessa dei Prati di Caprara. La maggioranza degli edifici limitrofi sono sorti nel secondo dopoguerra e sono destinati a uso commerciale al piano terra e residenziale ai piani superiori.
impianto planivolumetrico
Il corpo parallelepipedo della chiesa sorge in continuità col campanile, concluso nel 1965, che si trova in linea con la facciata. Sul retro chiesa, addossate alla zona absidale, sono la sagrestia e la cappella feriale. Sempre sul cortile retrostante, ma indipendente dall'edificio, sorge la canonica.
esterno
La rientranza della facciata rispetto al fronte stradale individua un corto sagrato in elementi autobloccanti. La facciata si presenta verticalmente tripartita e orizzontalmente segnata da una fascia centrale timpanata lievemente aggettante e più alta di quelle laterali, intonacata in grigio. Ospita nel registro inferiore tre portali ciascuno dei quali in asse presenta tre finestre policrome; il registro inferiore delle porzioni laterali si presenta anch'esso intonacato, quello superno in mattoni a vista. La sintassi e le scelte materiche si ripetono nell'attiguo campanile. L'intera facciata è solcata da poche e lievi modanature; un cornicione raccorda il culmine delle porzioni laterali alla base del timpano centrale. Lungo i fianchi, intonacati di giallo, si riconosce il ritmo interno, scandito dalle paraste e dalle vetrate. L'abside circolare è invece riconoscibile solo all'altezza del tamburo e delle copertura, la parte bassa essendo occupata dal volume parallelepipedo della cappella feriale e della sagrestia. La copertura, impresagibile dal piano stradale, è a falde con un manto in coppi.
pianta
La chiesa è costituita da un’unica navata terminante con un’abside semicircolare. La cappella feriale e la sagrestia sono posizionate dietro l’abside.
interni
Si accede alla chiesa attraverso una bussola lignea, affiancata da altri due ingressi minori. La navata è pavimentata in veneziana policroma inquadrata da cornici a tre fasce in veneziana gialla e rossa, con i lati più esterni in veneziana nera. Gli alzati sono intonacati in bianco e lo spazio è scandito idealmente in cinque campate da paraste in muratura intonacata color mattone, collegate da archi ribassati leggermente aggettanti. All’interno di ogni campo vi è una vetrata policroma rappresentante uno degli apostoli. La copertura della navata è costituita da capriate lignee che sostengono una doppia orditura, sempre in legno. Il presbiterio è pavimentato in marmo con alzati sono privi di ornamenti e soffitto con decorazione a cassettoni in intonaco. L’abside semicircolare è arricchita da una fascia orizzontale in marmo bianco scandito da colonne binate rivestite in marmo rosso e si conclude superiormente con una volta semisferica.
impianto strutturale
La struttura portante degli alzati è in muratura mentre la copertura è formata da capriate lignee che sostengono una doppia orditura, sempre in legno.
apparati liturgici
L’assemblea trova posto in quattro file di panche in legno disposte a battaglione. Il coro si posiziona a sinistra della navata, accanto al presbiterio. Nei giorni feriali le celebrazioni si svolgono in una cappella posizionata dietro all’abside che si apre sul lato sinistro del presbiterio. E' stata poi creata una piccola cappella sempre accessibile dall’ingresso posto sotto il campanile e arredata con l’altare e il tabernacolo che furono sostituiti per la Riforma Liturgica, per sopperire alla chiusura della chiesa all'infuori degli orari delle celebrazioni. Il presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto alla navata, è stato adeguato alla Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II nel 1966 su progetto di Glauco Gresleri. Contiene l’altare post-conciliare, l’ambone, il fonte, la sede del parroco, il tabernacolo e un grande crocifisso in ferro appeso sopra l’altare. L’altare post-conciliare, di grandi dimensioni, è posto al centro del presbiterio: la mensa rettangolare è retta da due supporti a “T” e il tutto è in marmo bianco. L’ambone, posizionato alla destra dell’assemblea, sul primo rialzo del presbiterio: è un leggio in legno con applicato sul fronte un intarsio raffigurante il Cristo. La sede, inamovibile e in pietra, è posta alle spalle dell’altare maggiore, rialzata dal piano del presbiterio su un podio di tre gradini. Accanto ad essa sorgono due sedute per concelebranti, nello stesso stile della sede ma senza lo schienale. I chierichetti trovano posto su una panca in pietra che corre tutt’attorno all’abside. Il tabernacolo è stato creato e collocato nella sua posizione attuale durante l’adeguamento della chiesa alla Riforma Liturgica e posto a destra del presbiterio, installato a parete e rivolto verso l’assemblea. Il fonte battesimale è collocato in una nicchia sul presbiterio, è formato da una colonna tortile che sostiene una vasca polilobata, decorata con quattro medaglioni raffiguranti animali, il tutto in marmo rosso. Risalente probabilmente al Seicento, è stato donato alla parrocchia da un fedele circa vent'anni fa. Sono presenti due confessionali integrati in nicchie nella parete destra della chiesa, chiusi da porte in legno. La sacristia si trova dietro l'abside e vi si accede passando attraverso la cappella feriale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1966)
Il presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto alla navata, è stato adeguato alla Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II nel 1966 su progetto dell'architetto Glauco Gresleri.
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