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Chiesa di San Sigismondo
Tipologia e qualificazione
chiesa rettoria
Denominazione
Chiesa di San Sigismondo <Bologna>
Altre denominazioni
S. Sigismondo
Ambito culturale (ruolo)
barocco bolognese (costruzione)
Notizie Storiche
XIII - 1288 (fondazione intero bene)
Quando nel 1250 la città di Bologna si dotò della terza cerchia muraria questa incluse anche la zona della chiesa di San Sigismondo, fondata nella prima metà del XIII dalla famiglia Malvezzi come oratorio privato. Il documento più antico relativo alla chiesa risale tuttavia al 1271 e fa riferimento alla nomina di Giovanni Fabbri come rettore; nel 1288 San Sigismondo risulta avere già ottenuto il titolo di parrocchia.
XIV (struttura intero bene)
Il corpo della chiesa risultava diviso in due parti da una transenna in modo tale che una parte fosse destinata al clero per le celebrazioni liturgiche e nell’altra potessero trovare posto i fedeli. La transenna venne rimossa nel 1302. Nel 1331 il cardinal legato Bertrando del Poggetto, tramite provvedimento, decise di far erigere quattro chiese collegiate poste nei quattro quartieri della città: San Sigismondo divenne la collegiata del quartiere di Porta Piera.
XV - XVII (restauro intero bene)
Nel 1450 a cura del senatore Gaspare di Musotto Malvezzi iniziarono i lavori di restauro di tutto il corpo della chiesa; i lavori vennero portati a termine dai figli del senatore. Nel 1569 la chiesa aveva cinque altari ai quali andava aggiunto l’altare maggiore. Veniva fatto riferimento all’esistenza di un campanile al quale si accedeva da un’apertura laterale della navata che sostituiva il sesto degli altari della chiesa. Dietro l’altare maggiore, nella zona absidale, si aprivano cinque grandi finestre. La chiesa, a navata unica, aveva zone angolari accuratamente smussate mediante raccordi curvilinei.
1725 - 1795 (rifacimento intero bene)
Nei primi decenni del XVIII secolo, per volere della famiglia Malvezzi, furono avviati lavori di rifacimento totale della chiesa. Questa fu riedificata negli anni fra il 1725 ed il 1728 ed i lavori vennero affidati all’architetto Carlo Francesco Dotti a spese dei marchesi Piriteo, Fabrizio e Lucio Malvezzi che stipularono un contratto con il capomastro Pietro Rosina incaricato dei lavori su disegno del Dotti. Nel 1792 Giuseppe Jarmorini eresse i quattro altari delle pareti laterali e nel 1795, presso la zona absidale, venne innalzato il campanile su disegno di Angelo Venturoli.
1820 - 1870 (modifiche intero bene)
Nel corso dell’Ottocento furono apportate importanti modifiche all’impostazione settecentesca della chiesa data dall’architetto Dotti. I principi Maria e Astore Hercolani e il conte Francesco Ranuzzi donarono un altare maggiore in marmo in occasione della processione del Santissimo Sacramento che si svolse il 18 Giugno del 1820. Nel 1870 Napoleone Angelini e Michele Mastellari realizzarono la decorazione della chiesa.
1940 (aggiunte interni)
Nel 1940, in occasione della ricorrenza della Decennale Eucaristica, le pilastrate del presbiterio e della navata, ricche di capitelli compositi, vennero rivestite di marmi.
Descrizione
La chiesa di S. Sigismondo sorge nel centro di Bologna, nel quadrante compreso fra le antiche vie San Donato e San Vitale, accanto a Palazzo Malvezzi. L’esterno è caratterizzato da lesene di ordine gigante che inquadrano la facciata e ripetono, lungo i lati, le scansioni dell’interno; dal tetto a capanna emerge il volume del tiburio e si distacca la copertura a più falde dell’abside semicircolare. L’interno, ad aula, è ritmato in cinque campate irregolari e voltato a botte e a vela. Il presbiterio, affiancato da due cantorie, è coperto da una cupola con oculo; l’abside semicircolare è chiusa da un catino. La chiesa è nota ai bolognesi per la venerazione alla Beata Imelda Lambertini, le cui spoglie sono custodite in un'urna nel lato destro dell'aula, sotto epigrafe di dedicazione.
contesto
La chiesa di San Sigismondo sorge accanto all’antico palazzo Malvezzi, oggi sede del Rettorato dell'Università di Bologna. La famiglia Malvezzi, di origine felsinea, fondò e successivamente ricostruì San Sigismondo nel centro storico di Bologna, nel quadrante compreso fra l’antica via San Donato e via San Vitale, all’incrocio fra le vie San Sigismondo e Largo Trombetti. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale di edifici. A sud sorge il palazzo oggi destinato a studentato il cui volume si addossa interamente al fianco destro e il cui tetto prosegue la falda del tetto della chiesa. Segue un secondo volume, anch'esso destinato a studentato, il quale incorpora la base del campanile. A sud e alle spalle del presbiterio due ulteriori volumi di minore altezza proseguono l’edificio dello studentato.
esterno
L’aula liturgica è preceduta da un sagrato acciottolato delimitato su due lati da fittoni lapidei. Il lato sud del sagrato è chiuso dal portico dell’edificio dello studentato il cui volume sporge a celare in parte l’estremità sud della facciata. Quest’ultima è inquadrata da lesene binate di ordine gigante; la specchiatura centrale è suddivisa orizzontalmente in due settori che comprendono rispettivamente il portale, inquadrato in una cornice intonacata, e la finestra soprastante, centinata e inquadrata da una strombatura. La facciata è sormontata da un timpano con cornice modanata e stemma nobiliare al centro su cartiglio, con cippo lapideo e croce a fil di ferro in sommità. Il fianco sinistro dell’aula evidenzia la scansione interna degli spazi. Lesene di ordine gigante riprendono la suddivisione dell’aula in cinque campate di passo irregolare; nelle due maggiori si aprono due finestre. Questa porzione è in leggero aggetto rispetto al fianco del presbiterio, nel quale lo stesso motivo di lesene individua la profondità dell’arco trionfale all’altezza del quale si apre la porta laterale della chiesa e, in asse, una finestra ovale. L’abside di forma semicircolare, priva di decorazioni o finestrature, è visibile in massima parte. La porzione sud dell’abside e l’intero lato destro di presbiterio e aula sono celati dai volumi dell’edificio che ospita lo studentato. L’aula è coperta a capanna. Un tiburio comprende la cupola che sovrasta il presbiterio; al centro delle falde di copertura è collocato un lucernario che ne scherma l’oculo. L’abside è coperta da un tetto a quattro falde.
pianta
Ad aula, con presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante un portale con bussola sovrastato da una finestra. L’aula è pavimentata in veneziana a specchiature di differenti colori (rosso, ocra, nero). Lo spazio dell’aula, a forma di ottagono molto allungato, è scandito in cinque campate di passo irregolare con successione A-B-C-B-A definite da lesene a doppia battuta con capitelli corinzi, interamente rivestite con lastre di marmo. Sui capitelli si impostano porzioni di trabeazione con fregio ornato sulle quali si impostano gli archi che inquadrano la controfacciata e gli altari laterali, nonché i costoloni che scandiscono la volta. Nella seconda e quarta campata a sinistra si aprono due finestre rettangolari cui corrispondono, nel fianco destro, finestre cieche. La prima e l’ultima campata sono voltate a botte con rastrematura terminale, la seconda e la quarta campata hanno volta a vela, la campata centrale è voltata a botte e ospita, sul lato destro, il sarcofago vitreo e un'epigrafe dedicatoria a Beata Imelda Lambertini. Il presbiterio, rialzato di due gradini e pavimentato a riquadri di marmo, è introdotto da un arco trionfale nelle cui spalle si aprono due porte sormontate da due nicchie per statue. Il presbiterio è affiancato da due cappelle laterali nelle quali si inscrivono le cantorie, sotto di esse si aprono altre due ingressi laterali. Nel cielo del presbiterio sui pennacchi di raccordo si imposta una cupola con oculo centrale. Un secondo arco ripete le aperture dei piedritti dell’arco trionfale e introduce al coro. Quest’ultimo ha pianta semicircolare ed è coperto a catino.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio. Orizzontamenti non indagabili, manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in panche disposte a battaglione ad occupare la metà dell’aula più prossima al presbiterio. Il presbiterio comprende un altare preconciliare datato 1820 il cui dossale scherma il fondo dell’abside; fra i gradini d’altare è collocato il tabernacolo sormontato da un ciborio con cupola. L’ambone è a cornu evangelii, la sede in forma di scranno in legno è a destra, posizionato obliquamente rispetto all'altare. Due confessionali sono collocati nell’aula, nella quinta campata. Il fonte battesimale, a fusto, è addossato alla parete sinistra all’altezza della terza campata.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970-1980)
Fu aggiunto provvisoriamente un altare post conciliare nel presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (2001-2005)
All'inizio degli anni Duemila l'Università di Bologna finanziò il rinnovo degli arredi del presbiterio e del coro: furono installati un nuovo altare in marmo e un ambone. La domanda per i lavori fu inoltrata nel 2003 e l'adeguamento fu completato nel 2005.