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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Verdesina
Porte di Rendena
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Sebastiano
Parrocchia di San Martino
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1983 circa)
1666 - 1666(costruzione intero bene); 1675 - 1699(decorazione intero bene); 1707/01/29 - 1707/01/29(erezione curazia di Iavrè carattere generale); 1737/01/26 - 1737/01/26(erezione curazia di Villa Rendena carattere generale); 1905 - 1905(ampliamento intero bene); 1940 - 1960(decorazione facciata); 1988 - 1988(restauro coperture); 1991 - 1991(restauro intero bene)
Chiesa di San Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Sebastiano <Verdesina, Porte di Rendena>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano
S. Sebastiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1666  (costruzione intero bene)

La piccola comunità di Verdesina edificò la chiesa a proprie spese nel 1666, data riportata in facciata.

1675 - 1699 (decorazione intero bene)

L'affresco con Dio Padre benedicente presente sulla volta del presbiterio fu dipinto da un anonimo maestro trentino nel corso dell'ultimo quarto del XVII secolo. Allo stesso periodo risalgono le cornici in stucco delle volte della navata.

1707/01/29  (erezione curazia di Iavrè carattere generale)

Il 29 gennaio 1707 venne eretta la curazia di Iavrè, dipendente dalla pieve di Spiazzo, il cui territorio comprendeva anche quelli delle ville di Villa Rendena e di Verdesina.

1737/01/26  (erezione curazia di Villa Rendena carattere generale)

La chiesa di San Martino, in precedenza dipendente per la cura d'anime da Iavrè, fu eretta a curazia il 26 gennaio 1737. Nel suo territorio ricadeva anche la villa di Verdesina.

1905  (ampliamento intero bene)

La chiesa fu ampliata nel 1905, con l'aggiunta della cappella laterale.

1940 - 1960 (decorazione facciata)

La meridiana presente in facciata fu eseguita attorno alla metà del XX secolo.

1988  (restauro coperture)

Nel 1988 venne effettuato un intervento di restauro delle coperture.

1991  (restauro intero bene)

La chiesa è stata restaurata nel 1991, sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Borghi. Nella fattispecie è stato condotto un restauro degli intonaci, sono stati sostituiti i serramenti e rifatta la pavimentazione.
Descrizione

La piccola chiesa di San Sebastiano, risalente al 1666, sorge al centro dell'abitato di Verdesina, con orientamento a nord-ovest. La facciata a due spioventi è caratterizzata da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce, che individuano sei settori, sui quali insiste un frontone triangolare. Il motivo del reticolo è ripreso sulle fiancate laterali. L'interno è organizzato in un'unica navata, ripartita in due campate da paraste tuscaniche intonacate, sulle quali poggia la volta a botte unghiata. A sinistra della seconda campata si sviluppa la cappella della Madonna di Caravaggio, aggiunta nel 1905. L'arco santo a sesto ribassato immette al presbiterio rettangolare, rialzato su un gradino.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; una cappella a pianta rettangolare si sviluppa a sinistra della seconda campata.
Facciata
Facciata a due spioventi ripartita in sei settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce. Nei settori mediani si collocano il portale architravato e una finestra lunettata, mentre nel settore inferiore sinistro si apre una finestra quadrangolare chiusa da inferriata. Completa il disegno un timpano triangolare.
Prospetti
Le fiancate laterali replicano il motivo a reticolo della facciata. Sul lato sinistro emerge un corpo di altezza inferiore, caratterizzato da murature lisce, corrispondente ai volumi continui della cappella laterale e della sacrestia. Finestre a luce rettangolare si aprono sul lato destro, in corrispondenza della seconda campata e del presbiterio.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata e presbiterio voltati a botte unghiata; cappella voltata a crociera.
Coperture
Tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in tegole in laterizio. Sul colmo del tetto, in corrispondenza della facciata, si erge un campaniletto a vela con tettuccio a doppia falda e campana azionata a corda.
Interni
Navata unica ripartita in due campate da paraste tuscaniche intonacate. A sinistra della seconda campata si apre una cappella laterale inquadrata da un'arcata a pieno centro e illuminata da una monofora centinata aperta sul fianco sud-est. L'arco santo a sesto ribassato introduce al presbiterio, rialzato su un gradino.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella navata pavimento in mattonelle di ceramica bianche. Nel presbiterio pavimento in mattonelle di pietra calcarea a losanghe prospettiche, di colore bianco, rosso e nero.
Elementi decorativi
La volta del presbiterio è abbellita da un affresco raffigurante Dio Padre benedicente. Due cornici rilevate, in stucco, adornano la volta della navata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1983 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato solo in via provvisoria, tramite l'aggiunta di arredi lignei mobili di produzione commerciale. Al centro del presbiterio storico, su una predella che costituisce un prolungamento del gradino dell'altare maggiore storico, è stata collocata una mensa al popolo di tipo a tavolo (quattro gambe a balaustro). Un leggio in legno, in stile con la mensa, posizionato sulla destra, all'altezza dell'arco santo, è impiegato come ambone. Uno sgabello ligneo è utilizzato come sede. Un tabernacolo in legno e metallo, realizzato ex-novo dopo il furto di quello antico (1983), è stato posto al centro della predella dell'altare maggiore storico e costituisce la custodia eucaristica.
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